Occorre citare inoltre che il consegnatario ossia il presidente TSN (cc 2051) è personalmente responsabile per tutti i danni cagionati dagli stessi qualora non si preoccupa delle ripazazioni ordinarie e partecipano alle spese anche tutti quei soggetti che dall'esercizio di tali funzioni negoziati su tali beni traggono dei frutti.
Un caro saluto a tutti,
leggendo quando esposto da |V|, mi sembra ancora più legittimata la contribuzione delle quote in parola da parte dell'utenza, ... quindi l'asserto di |V| è, quindi, che ESSE siano dovute solo alle sezioni e non trasferibili alla UITS?
Tornando alla legittimità di comportamento da parte dei singoli soggetti interessati:
Il
principio di legalità afferma che tutti gli
organi dello
Stato sono tenuti ad agire secondo la
legge. Tale principio ammette che il
potere venga esercitato in modo
discrezionale, ma non in modo arbitrario.
Si distingue in: principio di legalità
formale e
sostanziale:
- il primo afferma che l'amministrazione pubblica e la giurisdizione non hanno altri poteri se non quelli conferiti dalla legge. Esso si atteggia, quindi, come necessità di una previa norma di legge attributiva del potere;
- il secondo aggiunge che amministrazione e giurisdizione devono esercitare i loro poteri in conformità con i contenuti prescritti dalla legge. L'amministrazione è tenuta non solo a perseguire i fini determinati dalla legge (legalità-indirizzo), ma anche a operare in conformità alle disposizioni normative stesse (legalità-garanzia).
la legittimità è condizione, caratteristica, di tutto ciò che è conforme alla legge o al diritto:
legittimità di un ordine, di un comportamento, da cui discende il vizio di legittimità, ossia la difformità di un atto normativo o amministrativo rispetto ai requisiti prescritti per la sua adozione.
la discrezionalità, secondo me, è stata in questo caso fraintesa e ha comportato il mancato raggiungimento degli obiettivi che la norma UITS si prefissava, sarà bello seguirne gli sviluppi. Non credo si possa fare quello che si vuole in un organismo che ha una struttura ordinamentata, starò a vedere con curiosità, non si finisce mai di imparare.
Legalità e legittimità sono due termini fondamentali del lessico giurisprudenziale e ora si vuole indagarne il significato e il rapporto che tra essi si instaura nell'ambito del rapporto UITS-Sezioni: cosa si intende per legalità? E cosa per legittimità? E, in assurdo, la legittimità coincide o si contrappone alla legalità?
Anche in campo giuridico, qualcuno afferma, contro il positivismo giuridico, il contrasto insanabile tra la legalità formale e la legittimità sostanziale e sostiene la supremazia della legittimità che deriva direttamente dalla volontà del potere costituente sulla legalità espressa dal potere costituito.
Potrebbe sembrare che la legittimità plebiscitaria (quello che fanno tutti è giusto), che |V| mi sembra proponga come uscita dalle difficoltà del Sistema UITS-Sezioni, sia la via da seguire, ma essa, secondo me, conduce a esiti irrazionali.
Insomma se (e solo
se) ognuno fa quello che ritiene legittimo, svincolandosi da qualunque contenuto materiale che abbia potuto fungere da base di riferimento, ognuno di questi comportamenti, con la sua indeterminatezza, non può che portare a regimi e comportamenti altrettanto arbitrari.
Nulla si regolamenta con facilità e approvazione collettiva, solo la Costituzione fornisce la base per una legittimità non più semplicemente formale o plebiscitaria, essa fondandosi su principi e ideali che sono il frutto delle decisioni dell'allora potere costituente, garantisce all’ordine costituito (di qualunque organizzazione) un consenso non soltanto procedurale ma anche sostanziale. Tanto è che quando ognuno vede invalsi i propri diritti fa riferimento, in termini legali, al rispetto degli articoli Costituenti.
Qualsiasi ordinamento costituito non è facile da costituire. mi ripeto, seguirò con interesse gli sviluppi della vicenda, se ce ne saranno. Altrimenti davvero ognuno può fare quello che vuole, e allora addio REGOLAMENTI.
I Regolamenti servono solo al rispetto reciproco di regole di civile e ordinata convivenza, nati quando l'uomo si è unito ad altri uomini per superare le difficoltà che incontrava nel suo cammino di animale solitario, ne sono nate delle altre di difficoltà, ... e vabbè, pazienza, credo che però si viva meglio adesso, ma il RISPETTO ALTRUI deve essere davvero la regola di vita principale. Poi, quando qualcuno vede lesi i propri di diritti, è vero che deve (è può) adire in termini legali, ma non può all'inizio soggettivamente agire come singolarità di individuo e intenda che debba far valere legittimamente i prorpi diritti di giustizia e giustezza comportamentale con l'arroganza.
Un caro saluto a tutti