grazie dell'intervento Ercole,
ovviamente io non devo convincere nessuno, il mio è solo un punto di vista, che qualche sezione mette però già in atto, visto che esse sono società senza fine di lucro. Per motivi di lavoro mi sono girato l'Italia in lungo e in largo, frequentando le relative sezioni ai fini sportivi e amicali dei relativi soci, perchè tutti appassionati, principalmente, di armi e tematiche attinenti il tiro. Di queste, alcune sezioni favorivano l'attività sportiva, in altre i tiratori sportivi erano malvisti perchè sembrava andassero a rompere il fine istituzionale. E' questo forse il QUESITO di fondo, cosa essere? Non si riesce a rivestire due ruoli, o a svolgere due compiti, con concordanza di intenti? Per me questa duplicità è un punto di forza del Sistema, che va sfruttata appieno se si vuole sviluppo di Sistema.
E' vero, nessuna altra realtà sportiva ha risorse provenienti da altre fonti, forse gli aeroclub.
La comunanza di ruoli riversati alle Sezioni è quanto di fatto posto in campo dalle attuali disposizioni, la gestione dei fondi è lasciata agli amministratori sezionali, che con apposite delibere decidono cosa fare. Con i fondi dell'istituzionale, una volta compensate le spese, si fa solo cassa? E' vero che poi tutto viene versato in tesoreria e che qualche fondo è sempre giusto accantonarlo per permettere manutenzioni straordinarie e altro, ma è bello anche creare i TIRATORI. E per creare un tiratore ci vuole impegno personale dell'atleta e degli istruttori, ma anche fondi per spese e munizioni, che se venissero addebitate ai singoli, equivarrebbe alla MORTE del TIRO.
Ogni Sezione ha il suo gruppo di TIRATORI sezionali, con cui partecipa all'attività sportiva nazionale, anche ai fini individuali, che da questi fondi trova appunto supporto.
Questa gestione è assolutamente autonoma, ogni sezione fa come vuole, nessuno ha merito di entrarci dentro. Ecco allora che alcuni tiratori si iscrivono in sezioni limitrife perchè maggiormente considerati, o più agevolati alla frequenza delle linee, o nelle spese di trasferta.
E' chiaro che di tutto questo non si può fare carico, in assoluto, e per tutti i frequentatori dei poligoni, l'utenza. Solo una parte dei fondi è destinata ai meritevoli, a chi dimostra impegno, a chi ottiene risultati. E questa la discrezionalità dei vertici Sezionali, c'è già poi chi dice NO in assoluto, c'è chi dimostra aperture, c'è chi favorisce l'impegno sociale di aggregazione sportiva. Le Sezioni diventano IMPEGNO SOCIALE, i relativi dirigenti (alcuni) sono referenti di spicco delle realtà comunali e provinciali, anche con referenza isitituzionale.
Credo che non si possa fare a meno dei poligoni, nè delle Sezioni, nè di tutto l'establishment correlato. Occorre avere credibilità, comunanza di intenti, condivisione dei fini. E attuare intelligenti regole di gestione. Qui tante volte si è parlato di regole, ma non si può cucirsele addosso come per fare un vestito, quello che sta bene a me non sta bene a te, ne abbiamo di esempi. Ci vuole un credo, un fine istituzionale, sapere cosa si è, sapere cosa si fa, avere modi e mezzi per attuare disposizioni, dare disposizioni, con fare democratico. e massima condivisione di Sistema. E qui casca l'asino, non è possibile con una sola decisione mettere tutti d'accordo, perchè se anche presa con fare democratico, non si possono raccordare diversi punti di vista.
Un caro saluto