Pur rispettando la tua personale posizione, mi chiedo quale responsabilità avrebbe comportato il votare contro. Passi il concetto di astensione per non competenza in questioni di gestione del personale, però mi pare che in tante altre delibere, il voto sia stato espresso senza astensioni su altri temi senza astensione anche quando la competenza poteva essere opinabile; questa osservazione non è rivolta a te direttamente ma in generale.
un caro saluto a tutti,
non avrei mai votato contro,
si discuteva di termini da attuare in un futuro che non mi avrebbe visto partecipe alle scelte federali, perchè si trattava di un procedimento a far data dal 21 gennaio 2009. Ad oggi la questione è ancora aperta e spero che trovi una concorde via di uscita.
Gli argomenti di discussione in consiglio (in AGENDA, o all'ordine del giorno), al tempo erano noti all'incirca da una quindicina a sette giorni prima, ossia alla convocazione della riunione consiliare che avveniva via INTRANET. Non mi risulta che ci sia un REGOLAMENTO che ne fissa i tempi. Non so se oggi sia ancora così. Di informazione ce ne era tanta, gli argomenti scottanti si conoscevano comunque come notizie di corridoio (anche telematico), poi l'agenda li rendeva vincolanti e canonizzati.
Certi problemi non hanno immediata soluzione, per i più svariati motivi, la questione personale è ancora aperta oggi. Non tutto può essere riassunto in un topic, anche se molti ci provano, e si leggono paginate e paginate di roba, perdendo (in molti) il filo logico delle argomentazioni.
Il problema sarà (senz'altro) rimandato al consiglio in subentro?
O si deciderà entro la convocazione del prossimo consiglio?
Il personale è un problema ancora aperto, questo vuol dire che la soluzione non è immediata!!
Caro sig. Richy ci tocca d'ingoiare solo sciocchezze, fandonie e scuse del cavolo!!!!!!!!!!!!!!
Circola da oggi la voce che i dipendenti si sono riuniti ed hanno diramato un documento.
Su tale documento sono palpabili, preoccupazione, sgomento e frustrazione di chi il proprio problema occupazionale ce l'ha
in ballo dal 2005.
Un concorso pubblico da indire ma che non può essere indetto, un ente che ha fatto trascorrere il tempo prezioso per
assumere ed ha tenuto i dipendenti sulla graticola ed ora che sono intervenuti i tagli non sa che pesci prendere.
"Privatizzazione" era una delle soluzioni, ma il prestigio dell'Ente che Commissaria, dispone aumenti, fa il bello ed il cattivo
tempo è linfa vitale per la politica impostata dalla nostra dirigenza.
Dei nostri impiegati che a dei periodi contrattuali devono contrapporre mesi e mesi di vacche magre nessuno se ne importa.
Tante parole di conforto ma nei fatti anche il nostro Richy se n'è lavato le mani.........figuriamoci gli altri.
Questo consiglio ha anticipato le elezioni anche per non prendersi la responsabilità dei contratti che dal 2005 porta avanti
come "questione del Personale" rinviandola sine die una volta per questo.....una volta per quello.
Ha toppato anche "Kaput" grande esperto di funzione pubblica con l'esperienza maturata da gran Ciar........scusate
ciambellano, capo di cabinetto dello stato maggiore di un comune del Sud.
Il concorso si fa......non si fa........non si sa..........e gli impiegati stanno a penà.
Gli impiegati chiedono ai dirigenti di prendere "piena coscienza", forse, fino ad oggi sono stati incoscienti?
Non vorrei, però, che qualcuno di loro chiedesse una ratifica rapida ai vigilanti perchè ha da un lato un problema di
stabilizzazione e si preoccupa giustamente e di converso ha paura delle procedure seguite per l'organizzazione delle
elezioni che potrebbero non solo far ritardare la ratifica ma addirittura annullare le elezioni.
Cari amici siamo tutti con voi e le vostre posizioni lavorative sono sicuramente degne di tutela.
Non vorremmo però passare per i cattivi della situazione se faremo barricate e ricorsi che ritarderanno o annulleranno le
elezioni rispetto a chi dal 2005 se ne infischia delle vostre famiglie o non è capace d'individuare la strada per la risoluzione
definitiva della problematica.
La dobbiamo finire una volta e per tutte, sono le persone giuste a dover andare nei posti giusti per fare le cose giuste.