Autore Topic: TROFEO ITALIA 150 - Torino  (Letto 9577 volte)

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Offline Ricky

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Re:TROFEO ITALIA 150 - Torino
« Risposta #20 il: Ottobre 15, 2011, 10:04:22 am »
Citazione
Io non c'ero ma avrei voluto molto esserci, le critiche si sa da queste parti non mancano ma l'importante è crederci e continuare e non mollare mai!
Un caro saluto a tutti,
l'invito a non mollare mai è proprio della formazione di ogni tiratore, quante volte ho sentito amici che per risultati mancati o difficoltà oggettive pensavano di appendere l'arma al chiodo e ritirarsi a più comode attività, ma poi, per fortuna, li rivedevo con me al poligono a continuare a maledire il mancato DIECI.
Poi è chiaro che la vita sezionale e l'entourage (l'intorno) del tiratore dovrebbe funzionare al meglio, tutto è migliorabile e dovremmo cercare di ottenere sempre il meglio, ma è chiaro che ogni sistema ha le sue limitazioni, dovute ai più svariati motivi.
Quando si tratta un argomento, non esiste una SOLUZIONE univoca per tutti, non si può sposare una soluzione o un'altra a prescindere, molte PROBLEMATICHE trovano anche esposizione su questo sito, voce dei tiratori e degli appassionati, si deve essere aperti a soluzioni diverse. E le critiche possono tradursi anche in CONTRIBUTI costruttivi.
Un caro saluto a tutti

Offline gunny

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Re:TROFEO ITALIA 150 - Torino
« Risposta #21 il: Ottobre 19, 2011, 16:31:29 pm »
ecco le prime classifiche

http://www.uits.it/gestionale/Upload/Classifica%20Trofeo%20Italia%20150.pdf

per ora è come volevasi dimostrare: "Piemonte Unito" con qualche ospite, vediamo come andrà nelle specialità non ISSF di avancarica e ex-ordinanza


@Ricky
... però potevi far meglio nella CLT...  ;)
« Ultima modifica: Ottobre 19, 2011, 16:38:12 pm da gunny »
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a brusa suta l' Susa

Offline Ricky

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Re:TROFEO ITALIA 150 - Torino
« Risposta #22 il: Ottobre 19, 2011, 16:54:03 pm »
Un caro saluto a tutti,
tornando all’argomento principale del POST sono ad evidenziare che alla manifestazione, purtroppo solo il primo giorno, era anche aperta un’esposizione fotografica dei primi documenti ufficiali inerenti il TaS, raccolta da Fabio CASTELLANI, del TSN Sanremo, e a cura dell’Unione stampati in formato fotografico.
Il buon Fabio, ai cari amici presenti, ha anche distribuito copia del decreto n. 4698 del 1° aprile 1861, l’atto costitutivo del Tiro a Segno, e leggendolo vi ho trovato tanta attualità, della serie non possiamo stravolgere quello che è stato ma solo applicarlo ai tempi nostri.
Quale contributo di formazione mi piace rapportarlo anche qui, non tutti forse hanno la possibilità di farlo proprio in altro modo. E commentarlo:
VITTORIO EMANUELE II
RE D’ITALIA
Sulla proposta del nostro Ministro dell’Interno;
Abbiamo decretato e decretiamo:
Art 1.
In ogni Comune o riunione di Comuni potrà essere stabilito un tiro a segno, in conformità delle norme e discipline che saranno determinate da apposito Regolamento approvato con Decreto Reale e previo permesso dell’Autorità di pubblica Sicurezza
(praticamente è l’atto costitutivo delle Sezioni, già da allora poste sotto la disciplina della PS)
Art. 2.
Dove esiste un battaglione di Guardia nazionale la direzione del tiro è affidata al Comando della Guardia stessa. Nei Comuni ove non esiste un battaglione di Guardia nazionale, i direttori dei tiri verranno nominati dall’Autorità governativa.
(e questo spiega il rilascio delle licenze di istruttore di tiro deputata ai sindaci oggigiorno)
Art. 3.
L’istituzione dei tiri a segno comunali, mandamentali o provinciali può essere promossa dai Consigli comunali,, provinciali o da Società private.
Una Società privata può farsi promotrice dell’istituzione del tiro nazionale.
(oggi costituire una sezione è un po’ diverso, ma è ammessa l’iniziativa del privato già da allora)
Art. 4.
Gli statuti delle Società promotrici comunali, mandamentali e provinciali dovranno essere approvati dai Governi delle singole Provincie, quello della Società nazionale dovrà essere approvato dal Re.
(già si parlava di Statuti e loro approvazione, si sono provati a uniformare solo nel 2006)
Art. 5.
Queste Società dovranno essere indipendenti le une dalle altre. Nessuna ingerenza di comando potranno avere le provinciali sulle mandamentali o comunali, né la Società nazionale sulle provinciali.
(questo articolo sancisce il principio di indipendenza, non ci devono essere ingerenze e ognuno è responsabile delle sue azioni, è ancora oggi così, forse poi non si voleva creare corporativismo)
Art. 6.
La Società pel tiro nazionale è posta sotto la speciale direzione del Ministero dell’Interno.
(oggi dopo alterne disposizioni a vigilare sono Interno e Difesa, per gli aspetti operativi e infrastrutturali)
I membri della sua direzione saranno nominati dal Governo del Re.
(nel nuovo statuto si è stabilito che il Presidente UITS sarà nominato con decreto Presidenziale)
Essa ha per iscopo di promuovere ogni anno in una o più città del regno un grande tiro nazionale.(ai tempi era difficile organizzare viaggi e manifestazioni, la partecipazione alle gare nazionali era una festa, il primo colpo era sparato dal Re, poi era occasione di sfida delle milizie, dei gendarmi, poi delle Sezioni nel complesso, il vero valore del tiro e di fare centro proprio della specialità)
Essa procurerà di mantenere la maggior possibile uniformità anche nei tiri provinciali, sia per le discipline da introdursi che pel calibro delle armi.(introduzione ai regolamenti …)
Art. 7.
La direzione della Società pel tiro nazionale avrà cura di fare una raccolta di tutte le armi da fuoco di precisione in uso presso le diverse Nazioni.
(autorizzazione alla raccolta del vario tipo di armi, utile per discernere le singole potenzialità, e per addestramento nel caso di disarmo del nemico durante le battaglie, con armi da rimettere poi ad uso proprio. Oggi è desueto)
Art. 8.
Il Ministro dell’Interno presenterà al Parlamento un progetto di legge per un assegnamento annuo di una somma al fine di venire in sussidio alle Società del tiro nazionale.
Ordiniamo che il presente Decreto, munito del Sigillo dello Stato, sia inserito nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
(oggi sappiamo tutti come l’istituzione assume introiti, frutto dell’atto dispositivo fatto nel 1936, alla fine sono disposizioni di legge)
Dat. a Torino addì 1° aprile 1861
VITTORIO EMANUELE
Registrato alla Corte dei conti
Addì 6 aprile 1861
Reg.à 17 Atti del Governo a c. 81
WEHRLIN
(luogo del sigillo)
V. Il Guardasigilli
G.B. CASSINIS
M. MINGHETTI


Storia, ma che dimostra come siamo figli del tempo e degli uomini che ci hanno preceduti. Tornando alla gara non so neanche io come ho fatto a fare quel flop nella CLT, devo lavorarci sopra, il 23 sarà a Iesi per il ranking ...
Un caro saluto a tutti

Offline gunny

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Re:TROFEO ITALIA 150 - Torino
« Risposta #23 il: Ottobre 19, 2011, 18:41:26 pm »
E' abbastanza significativo che il TSN sia stato creato dai nostri avi con un documento di così "disarmante" in quanto a sintesi e chiarezza... magari fosse attuale e il linea con la nostra realtà!

Art.2
fino a pochi anni or sono la competenza sulle licenze di direttore/istruttore di tiro era dei prefetti, poi appunto passata ai sindaci

Art.3 e 4
si è persa l'iniziativa privata, grande errore, o meglio per motivi del tutto incomprensibili non si capisce perchè un'associazione sportiva (già nel registro Coni) non possa affiliarsi come gruppo sportivo a UITS.
Unica federazione la nostra, con tale assurda limitazione.
Gli statuti all'epoca non dovevano per forza essere "uguali e allineati" era sufficente (come lo sarebbe ora) che non fossero contra legem, come invece si è riusciti a fare proprio dopo il 2006... infatti nel 2009 i ministeri competenti ne hanno forzato l'adozione di una versione che non presentasse contrasti con la legge vigente...
ora con l'abolizione delle leggi del 1936 sul TSN, ci ritroviamo da punto a capo... grande prova di efficenza!

Art.5
è evidente l'ingerenza attuale da parte di UITS che si vuole arrogare competenze che non può gestire (certificazioni) non disponendo nemmeno di impianti e personale proprio allo scopo... ribaltando il principio di sussidiarietà di una federazione/ente, volendo far credere che sono le sezioni TSN ad essere "emanazione" di UITS

Art.8
ecco un altro segno dei tempi, non bastando la quota di affiliazione e il tesseramento agonista e volontari (amatori?), anzichè essere le sezioni ad essere sostenute, accade il contrario, ovvero le sezioni sostengono UITS con il 25% sulle iscrizioni e amenicoli vari come le quote CIMA, nonostante UITS riceva cospiqui contributi pubblici (CONI) per il raggiungimento delle proprie finalità sportive, visto che di finalità istituzionali e costi relativi non ne ha per quanto poc'anzi affermato, dato che sono le sezioni a erogare i servizi e a sostenere tutte le spese di gestione ordinaria e straordinaria di locali e impianti, divenuti di proprietà del MinDifesa (allora della guerra) ai tempi del fascio.

9 articoli 9, che la storia e la politica sono riuscite a complicare, l'entrata nel Coni di UITS,  il Tulps nel ventennio e la legge 110 ai tempi dell'emergenza brigate rosse ne hanno ulteriormente complicato il quadro, chi più ne ha più ne metta, senza contare i recenti pastrocchi sugli statuti delle sezioni, dulcis in fundo il ricorso al TAR contro l'ISTAT nel quale si dichiara che UITS è ente di diritto privato...

per non pensare che lo statuto UITS è dal 2009 che attende compimento... forse il dato è tratto ma a noi nulla è dato di sapere... come mai?

ora si rischia l'oblio, perchè oggi abbiamo dirigenti federali che hanno il coraggio di insinuare che le competenze istituzionali dei TSN potrebbero tranquillamente essere ricondotte anche ai campi di tiro privati!!!
finchè a fare affermazioni di questo tipo sono i campi di tiro privati o FITAV, mi potrebbe star bene, dal momento in cui questo pensiero si insinua ai vertici federali la cosa mi preoccupa assai, mi fa credere che lassù sappiano cose che noi "poveri tapini" ci ritroveremo a subire senza diritto di replica

la mancanza della trasparenza dovuta, da un organismo che si proclama ente pubblico, e il silenzio relativo alle modifiche che MinDifesa e MinInterni pare abbiano operato sullo statuto UITS, lascia legittimanente pensare che si stia navigando a vista
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Offline gianvi

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Re:TROFEO ITALIA 150 - Torino
« Risposta #24 il: Ottobre 20, 2011, 06:48:59 am »
Scusa,perché le competenze istituzionali devono rimanere prerogativa delle sezioni TSN?
è vero che sono fonte di sostentamento per le sezioni ma é altresì vero che per l'istruzione al tiro reale sono più indicati i TAV per quanto concerne la caccia ed il tiro a volo(porto d'arma uso sportivo) ed i campi TDS per gli operatori della sicurezza.
se vogliamo dirla tutta le certificazioni fino a pochi anni fà sono state un capitolo di introito abbastanza marginale cresciuto a dismisura da quando è venuto meno l'obbligo di leva ed è cresciuto anche per gli obbligati il numero di esercitazioni annue ;
le sezioni e l'unione a mio avviso,non hanno saputo gestire le maggiori entrate in molti casi sperperate in stipendi inutili laddove il lavoro si realizzava in forma di volontariato,forse si dovevano investire i nuovi introiti(non utili ;D ;D)per far crescere il tiro nella qualità ma sopratutto nel numero di affiliati perché è solo con un bacino di fruitori importante che si possono sostenere le opere da un lato e trovare buoni tiratori dall'altro.
il libero mercato permette di scegliere dove andare,l'obbligo pone in posizione predominante chi deve erogare il servizio con conseguenze che in alcune realtà conosciamo bene:migliaia e migliaia di euri spesi non si sa come,servizi ridotti all'osso strutture se pur nuove ridotte ad essere inguardabili ed attività sportiva lasciata ad accattonare.
se e dico se questo è ciò che portano i soldi delle certificazioni (ed è il cambiamento che ho constatato negli ultimi quindici anni)ben venga la liberalizzazione forse qualcuno quando si entra in sezione ci accoglierà in modo diverso ;) ;)
ps certamente la situazione da me esposta non sarà uguale in tutte le sezioni (me lo auguro)

Offline gunny

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Re:TROFEO ITALIA 150 - Torino
« Risposta #25 il: Ottobre 20, 2011, 12:49:27 pm »
Gianvi ti straquoto!!!
la logica di quanto da te espresso non fà una piega.

Quello che a me preme sottolineare, da agonista e dirigente sezionale, è che la liberalizzazione, che ogni giorno si fà sempre più vicina,  a torto o a ragione decreterà la morte di innumerevoli sezioni che fino ad ora hanno potuto vivere grazie alla "garanzia" dell'istituzionale.

E' altresì vero, a mio avviso, che chi doveva tutelarci non l'ha fatto o non è riuscito al meglio nonstante le promesse e la propaganda politica.

Normalmente tutti lottano per i diritti acquisiti e per lo status-quo, noi no!

Che sia colpa della tronfia autoreferenzialità che ci ha impedito di guardare al di là nel nostro naso?
Chi è già nel privato privato (TDS e TAV) è abituato a farsi autopromozione e non potrà che trarre beneficio da questa piccola rivoluzione, le sezioni che a tutto sono abituate tranne che a gestirsi come "piccole imprese" faranno i conti con la dura realtà. Ne abbiamo già discusso lungamente in questo forum ai tempi del problema ente pubblico si o no.
Sembrava tutto scongiurato e impossibile con una UITS confermanta (?) "ente pubblico", ora invece?

Ribadisco, l'unico obiettivo che si stà per raggiungere è quello di chi vorrebbe il TaS solo come aria compressa, nelle "palestre" a 10 metri con "strumenti sportivi"... non mi risulta che questa fosse la prerogativa della maggioranza delle sezioni TSN italiane, però purtroppo in assemblea non contano le teste.

Non sò se ci sia da gioire per la liberalizzazione oppure piangere per danno che si stà consumando a carico delle sezioni e di tutto ciò che ruota loro intorno.

Mi ritengo personalmente fortunato, ho 4 sezioni TSN nel raggio di 20 Km (per ora), due campi di TDS nel raggio di 40Km e due campi TAV nel raggio di 30Km, oltre a due campi di tiro privati "tutto fare" ne raggio di 30km.
Comunque vada, anche nella peggiore delle ipotesi, da qualche parte io e i tiraratori della mia zona potremo comunque da sfogo alla nostra passione verso le armi a fuoco dai 25 metri fino a 300... ma non mi pare una conquista.

Nel caso, ipotetico, che appunto nel futuro si riscontri un drastico calo delle sezioni, mi domando e chiedo a cosa andranno incontro gli agonisti del mondo ISSF che normalemente sono abituati a noli per allenamento e iscrizioni gratuite (se non molto agevolati) oltre ai rimborsi spese viaggio e cessione di munizioni (più o meno gratuitamente). Come potranno continuare a godere di tali benefici se si ritroverrano accorpati e numerosi in sezioni che certamente saranno inevitabilmente impegnate nel capire come far cassa...
Le fette della torta saranno sempre più piccole e chi ne farà le spese sarà proprio il sottobosco dei tiratori delle fasce di merito "C" e "B", vogliamo scommetere?

Sappiamo tutti quali siano i "non ritorni" attuali per chi cerca di mandare avanti un gruppo sporivo sezionale, quindi le sezioni che rimarranno, cominceranno dall'innalzare tasse di iscrizione e i listini dei noli oltre a ridurre i benefici, per sopperire ai mancati introiti istituzionali, scoraggeranno il tesseramento agonista a coloro che non fanno punti interessanti, oppure a questi ultimi si dirà: "arrangiatevi, se volete fare gli agonisti e le gare pagatevi tutto, di agevolazioni e rimborsi ne riparliamo quando ci saranno i punti".

Già ora a livello sezionale la promozione sui giovani è critica, sia per per le risorse necessarie (umane ed economiche) ma anche per lo scarso interesse che le discipline AC riescono a destare nei giovani stessi, cosa ne sarà nel futuro?

Se fare specialità come la CLT o la C3P arrivasse a "costare" oltre che per cartucce e linee, anche per trasferte in auto (nel mio caso min 40Km) solo per allenarsi, è lecito aspettarsi che una delle poche discipline a fuoco ancora dignitosamente partecipate come la CLT vedrà forti contrazioni.

I tesserati agonisti sono diminuiti e tutt'ora in calo, in uno scenario del genere la stessa UITS accuserà un colpo durissimo per le proprie finanze e per le prestazioni complessive nei campionati federali.

Siamo sicuri che la liberalizzazione sia da considerarsi un toccasana, un 'opportunità per l'anima sportiva del TaS?
Personalmente sono molto titubante.

Rispetto alle problematiche e discussioni portate avanti in questo forum nel 2007/2008 cosa è cambiato in meglio per le sezioni e per i tiratori?
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a brusa suta l' Susa

Offline gianvi

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Re:TROFEO ITALIA 150 - Torino
« Risposta #26 il: Ottobre 20, 2011, 14:50:32 pm »
Caro Gunny mi parli di realtà ben lontane dalla mia,se penso che avendo scelto di cambiare sezione mi tocca iscrivermi a 150km di distanza mi rode un poco il fegato ma in compenso c'è vicino(30km)un campo tds dove grazie alla disponibilità concessa mi è possibile svolgere tutti gli allenamenti che voglio pagando come tutti solo €5,00 per l'intera giornata.
per quanto concerne la disponibilità della sezione ti voglio dire che nella mia ormai ex,pur producendo un bilancio di €308505.32 sono stati spesi ben ;D ;D ;D€5366,31 per l'attività sportiva compreso le partecipazioni ai campionati(dove è stato realizzato un secondo posto e per ringraziamento in sezione non hanno trovato di meglio che stracciare la foto di medaglia e diploma del tiratore che si era piazzato in posto così onorevole).
ma tanto è che abbiamo ciò che meritiamo,presidenti incapaci che sperperano le risorse delle sezioni,tiratori pronti a leccare la mano per un rimborso da 10 euri e forse quando non ci saranno più le vacche grasse e tutte le sanguisughe si allontaneranno perché non ci sarà più niente da succhiare le sezioni si ripopolerenno di gente che come in altri posti frequenta per il piacere di farlo e certamente si dovranno affrontare difficoltà economiche ma tanto è che ad oggi se escludo un regolamento rimborsi che feci diversi anni fa non mi sembra che presidente e consiglio facciano arrivare anche soltanto briciole della torta che stanno gestendo a chi gareggia e più in generale a chi fa attività ludico sportiva.
ps cambiando sezione rinuncio anche ai pochi benefici che avevo ma quando c'è di mezzo il rispetto per se stessi bisogna essere anche disposti a rinunciare a tutto.

Offline Ricky

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Re:TROFEO ITALIA 150 - Torino
« Risposta #27 il: Ottobre 21, 2011, 09:17:32 am »
amare verità,
Citazione
e per ringraziamento in sezione non hanno trovato di meglio che stracciare la foto di medaglia e diploma del tiratore che si era piazzato in posto così onorevole).
Citazione
"arrangiatevi, se volete fare gli agonisti e le gare pagatevi tutto, di agevolazioni e rimborsi ne riparliamo quando ci saranno i punti"
in tante sezioni è di fatto così, come riferitomi dagli amici, e allora che promozione dello sport si pone in campo?

cari amici tutti, è questo forse il CORE del problema, gli annessi che citiamo al contorno sono solo gli aspetti marginali del problema, che poi diventano importanti perchè sono comunque correlati.

I Presidenti di Sezione fanno del loro meglio, ma potrebbe essere fatto sempre di più ...
a noi semplici ma veri appassionati deve restare forse in mano il destino del Tiro a Segno, siamo noi gli attori deputati e beneficiari dei disposti di legge che ci disciplinano, che continuiamo a portare amici in Sezione, i loro figlioli, per trovare e far emergere l'atleta nascosto in ognuno di noi che che non ha mai avuto l'occasione di cimentarsi in questa non appariscente, poco notoria e maldiffusa disciplina sportiva.

Tanti di noi si curano poi anche della disciplina dell'istitituzionale, che deve essere un dogma nel particolare momento storico che prevede la sospensione della leva (non l'abolizione). Questo è argomento che andava maggiormente EVIDENZIATO verso il sistema STATO, con la rendicontazione di cosa operano i TSN sul territorio nazionale, una sorta di Relazione ANNUALE nella quale si rapportava al Sistema STATO quante persone hanno operato, a che costo, e producendo quali frutti, oltre all'addestramento obbligatorio, in termini di BILANCIO SOCIALE allo Stato ITALIA.
I TSN producono qualcosa per lo STATO? Si, l'addestramento degli obbligati e il rilascio delle certificazioni di abilitazione al maneggio armi, oltre al rendimento sportivo in termini di successo degli Atleti dello STATO ITALIA nelle competizioni internazionali!!
Ma questo è un discorso amplissimo, siamo tutti in grado di comprenderlo? Può dare anche svantaggi?
Soluzioni di politica esistenziale!!
Un caro saluto a tutti

Offline armageddon

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Re:TROFEO ITALIA 150 - Torino
« Risposta #28 il: Ottobre 21, 2011, 11:11:31 am »
la mia sezione è differente,quest'anno addirittura per aver vinto un titolo nazionale a squadre ci hanno tributato due giorni di festa con tanto di striscione in poligono,mi sento fortunato.

Offline gunny

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Re:TROFEO ITALIA 150 - Torino
« Risposta #29 il: Ottobre 21, 2011, 13:53:15 pm »
...
Tanti di noi si curano poi anche della disciplina dell'istitituzionale, che deve essere un dogma nel particolare momento storico che prevede la sospensione della leva (non l'abolizione). Questo è argomento che andava maggiormente EVIDENZIATO verso il sistema STATO, con la rendicontazione di cosa operano i TSN sul territorio nazionale, una sorta di Relazione ANNUALE nella quale si rapportava al Sistema STATO quante persone hanno operato, a che costo, e producendo quali frutti, oltre all'addestramento obbligatorio, in termini di BILANCIO SOCIALE allo Stato ITALIA.
I TSN producono qualcosa per lo STATO? Si, l'addestramento degli obbligati e il rilascio delle certificazioni di abilitazione al maneggio armi, oltre al rendimento sportivo in termini di successo degli Atleti dello STATO ITALIA nelle competizioni internazionali!!
Ma questo è un discorso amplissimo, siamo tutti in grado di comprenderlo? Può dare anche svantaggi?
Soluzioni di politica esistenziale!!
Un caro saluto a tutti

buongiorno Ricky,
constato di buon grado che anche tu sei dalla parte di chi ritiene che sono i TSN a produrre il servizio e non UITS!
che i TSN indipendentemente da UITS hanno sempre e comunque prodotto questo servizio.

Peccato che ora le cose no siano più così, e non per responsabilità dirette dei TSN, che a livello locale con questure, comandi carabinieri e prefetture, hanno sempre avuto un rapporto diretto di reciprocità e di relazioni "istituzionali".

E' solo questione di tempo, pochi mesi forse, e questo rapporto fino ad ora esclusivo, non sarà più tale.

Si è forzata la mano ad un livello superiore, un livello politco, per preservare ruoli e "poltrone" non necessari, illudendo i Presidenti di Sezione che l'abolizione dell'ente pubblico sarebbe stato un problema per i TSN!
I fatti ora dimostrano quanto poco ci sia stato di vero in quella manovra, che invece ha defraudato i TSN del loro Status-Quo.
La manovra degli statuti che hanno trasformato in ASD le sezioni dopo il 2006 è stata l'inizio della fine, minando alla base 150 anni di storia e di servizio; UITS nel cercare di preservare il ruolo di ente pubblico (giustamente inutile) ha rotto un equilibrio storico.

Se nel 2008 si fosse razionalmente valutato di privatizzare UITS (che tanto a quanto pare lo è stata lo stesso, in base alle dichiarazioni rese al TAR del Lazio), e di farne solo una federazione sportiva ora avremmo i TSN come prima (vigilati dal MinDifesa e dal MinInterno per quanto di competenza e già definito per legge) e delle ASD all'interno degli stessi deputate solo alla gestione dello sportivo.
Per l'istituzionale sarebbe bastata una associazione debitamente accreditata con natura giuridica, a rappresentanza delle sezioni presso gli organi competenti, con struttura molto snella e se vogliamo di profilo "sindacale" per concertare il manifesto annuale e le gestire le sole problematiche dell'addestramento istituzionale.

Da una parte contano i criteri sportivi, come rappresentanza e potere elettorale in proporzione ai risultati e al numero di atleti, dall'altra contano le teste e/o il numero di obbligati, nonchè dei soci.
E' evidente che un unico organismo non può gestire equamente le due anime.

Due anime separate e distinte. Era la cosa più logica e semplice da attuare.
L'aver voluto mantenere la bivalenza ha prodotto solo confusione e danno.

Qualcuno dovrà pur assumersene la responsabilità? o no?!?
« Ultima modifica: Ottobre 21, 2011, 14:11:01 pm da gunny »
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