E' vero che l'uits poco fà per le sezioni,ma la domanda che sorge spontanea è:
cosa c....io fanno le sezioni per poter andare avanti?
Sono sempre più del parere che dove è lo spirito sportivo a prevalere si riescono a gestire anche le situazioni più gravose ma d'altra parte quando c'è solo un tirare le lenzuola a chi riesce meglio a coprirsi è inutile dare colpe alla federazione.
se pensiamo le sezioni come luoghi frequentati da persone che considerano le stesse come qualcosa che gli appartiene possiamo essere certi che mai mancherà manodopera volontaria non pagata in grado di sobbarcarsi gli incarichi più disparati e di contro dove l'interesse è esclusivamente orientato verso il profitto il fallimento delle sezioni,sopratutto le piccole sezioni,è solo questione di tempo.
Il tempo che passa tra le regole attuali e il riconoscimento che l'idoneità al tiro uso caccia si debba svolgere nei luoghi più idonei:i campi di tiro a volo,così come le esercitazioni da difesa trovano il loro luogo naturale nei campi di tiro dinamico/operativo.
E' inutile recriminare su chi abbia le responsabilità maggiori,se la federazione è colpevole o i presidenti(scusate non capisco perchè si parla solo di presidenti e non di consigli di sezione,non vorrei pensare che tutti i consigli sono asserviti a presidenti padri padroni) quello che manca a mio avviso è l'obbiettivo,sembra che sia le sezioni(i presidenti)che l'uits vedano il cartocino come obbiettivo e non i punteggi che vi sono segnati sopra

rendere idonee le piccole realtà non è molto impegnativo se non si vogliono fare spropositi ma di contro se si ha la presunzione di voler a tutti i costi attirare gli obbligati delle altre sezioni bisogna fare investimenti gravosi.
una piccola palestra ad a.c. la si realizza con spese minime lo stesso dicasi per stand a 25 mt per il cal.22 mentre per fare certificati bastano tre postazioni dai 15 ai 25mt e il tutto può essere gestito in maniera ottimale con spese veramente minime tenendo ben presente le ridotte necessità di manutenzione.
altra cosa è la volontà di alcuni a voler far crescere le sezioni in modo spropositato nelle strutture e nel personale regolarmente assunto e stipendiato a questo punto è normale che non si riescano a contenere i costi:soldi spesi per strutture inutilizzate e che serviranno solo a far dire al presidente guardate cosa ho fatto.
Volontari razza in estinzione che una volta erano forza lavoro gratuita sostituiti da personale pagato e comunque non motivato verso il tiro sportivo(ad un tiratore neofita lo hanno fatto tirare su sagoma già completamente sforacchiata

)
forse l'agibilità e la sicurezza delle sezioni passa per una riforma(scusatemi il termine oggi inflazionato

)radicale del mondo del tiro,la differenzazione delle sezioni sportive con impianti che essendo utilizzati con piccoli calibri sono di fatto più gestibili sotto tutti gli aspetti e luoghi dedicati al rilascio di idoneità e abilitazioni al maneggio delle armi gestite direttamente dallo stato con dipendenti stipendiati e controllati,le spese non più fatte in modo arbitrario da padroni per un mandato che spesso affossano i bilanci spendendo e spandendo senza regole.
il reversare,in funzione del'attività sportiva svolta,parte dei fondi incassati con l'istituzionale metterebbe sicuramente nelle condizioni di non avere tra i piedi persone i cui interessi sono ben lungi dal volontariato.
chiedo scusa se sono andato fuori argomento,ma è mia convinzione che la sicurezza nei poligoni è legata a filo doppio alle motivazioni che portano le persone a voler gestire le sezioni e se facessimo i conti di quanti milioni di euri fanno girare gli obbligati ed i richiedenti l'idoneità ci renderemmo conto di che sproposito di danari sono piovuti sulle sezioni;
Altri tempi e altri problemi quando i vigili e le gpg facevano una sola seduta e il servizio di leva lasciava pochissimo spazio ai certificati rilasciati dalle sezioni,
dove finiscono tutti questi soldi che le sezioni incassano in più?
perchè non li spendono in sicurezza?
siamo in ITALIA,quando si vede la torta difficilmente ci si chiede di chi è,il primo che arriva mangia

con amarezza Gianvi
