Non devi chiedere scusa di nulla Primula, la partecizione al forum è quanto di più auspicabile possa accadere in un forum pubblico, e mi fa piacere che il mio scritto ti abbia invalso la voglia di partecipare. Quanto scritto è stato appositamente scritto per ricordare, in forma discorsiva, quanto disposto in campo anche in ordine temporale con leggi e dispositivi di legge.
Come hai notato mi sono, ad un certo punto, fermato nell'esposizione, non si può dire tutto in una volta, nelle prossime puntate quello che l'uomo si è preoccupato poi ancora di fare. Le sezioni nascono come organi mandamentali di un compito, ossia hanno un mandato, un compito, che è quello già scritto e che continuano, ovviamente, ad esercitare. Nulla ne ha cambiato la ragion d'essere sotto questo profilo, alle sezioni è devoluto il compito di far addestrare i cittadini italiani all'uso e all'impiego delle armi. E' questa la loro primaria funzione. Allo stesso tempo, dato che unitamente all'impiego delle armi è stato da sempre associato, di pari passo, un aspetto di impiego anche sportivo, alle sezioni è stato devoluto anche il compito di curare l'aspetto sportivo del loro impiego, è stato dato anche il compito di agevolare chi si distinguesse per la valenza dei risultati e dell'addestramento raggiunto. Si è creata, in successione, la UTI.
Dal sito del CONI si rileva, ad esempio, che Il Tiro a Segno Nazionale (TSN) venne istituito dalla legge 2 luglio 1882, n. 883, con la finalità di "curare l'istruzione nell'impiego delle armi e di coltivare l'esercizio del tiro". Nel 1894, su iniziativa di Arturo Magagnini e per curare gli aspetti sportivi del tiro, venne costituita a Roma una Commissione Centrale del Tiro a Segno Nazionale (presidente Carlo Fisogni) che, il 26 maggio dello stesso anno, dette vita all'Unione dei Tiratori Italiani (UTI) alla cui presidenza venne eletto il sen. Luigi Roux. L'11 novembre 1910 l'organismo assunse il nome di Unione Italiana di Tiro a Segno (UITS) ed entrò a far parte del CONI nel 1919.
Le prime gare, anche internazionali, si effettuavano tutte con armi di uso o derivazione militare, e poter perseguire anche il compito di formare i tiratori sportivi faceva tutt'uno con il fine, che oggi definiamo, istituzionale.
Sul topic del trofeo del 150enario dell'Italia svoltosi a Torino ho anche postato testo del DECRETO che istituiva, all'art. 1, i TIRO A SEGNO. All'art. 6 si parlava di Societa pel tiro nazionale.
La legge 2 luglio 1882, n. 883, che si componeva di 20 articoli, aveva lo scopo «di preparare la gioventù al servizio militare, di promuovere e conservare la pratica nelle armi in tutti coloro che fanno parte dell'esercito permanente e delle milizie (art. 1)», garantendo parimenti che in ogni capoluogo di provincia o di mandamento potesse essere «istituita una società di tiro a segno nazionale» in presenza di almeno 100 tiratori (art. 4). La stessa fu parzialmente integrata e modificata con Regio Decreto dell'8 luglio 1883, n. 1522, il quale precisava che le armi dovessero essere i fucili d'ordinanza dell'esercito e che il tiro dovesse essere eseguito secondo le istruzioni in uso all'esercito (art. 14). Fine 2^ puntata.