CONCENTRICA - Forum di attualità e notizie sul Tiro a Segno (TSN - UITS)
Quattro amici al bar => Discutiamo di... tutto => Topic aperto da: Ricky - Ottobre 27, 2012, 15:52:07 pm
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Un caro saluto a tutti i partecipanti e lettori del Forum,
leggere le opinioni e i pensieri degli appassionati di tiro permette sempre di imparare qualcosa all'argomento TIRO e vita sul tiro, vita che si svolge maggiormente e per la maggior parte di noi all'interno delle SEZIONI, e di vedere e, quindi, apprendere cose che il proprio vissuto o la propria esperienza non permette di vivere perchè svolta in diversi contesti sociali e territoriali. Sarebbe bello vedere davvero il contributo di tanti alle varie questioni, per l'apporto delle singole esperienze e opinioni personali, che fanno una sola cosa: permettono di crescere. E' questo uno dei temi dominanti dello sviluppo di tanti forum: il poter dire la propria, qualcuno (se non tanti) la leggerà, ho esternato il mio pensiero e comunicato la mia esperienza. Potrebbe dare frutto se usato bene. Perciò in tanti partecipano.
Fatta questa premessa, ho postato il tema di questo nuovo topic per verificare, sul campo, quelle che sono, allo stato di fatto, le esperienze di vita sezionale. Potrà sembrare riduttivo, ma non ho letto ancora topic all'argomento pur se tante volte abbiamo parlato di esperienze e di vita delle sezioni nei vari argomenti toccati.
E ho postato in questa area del forum per un semplice motivo: mi ha sorpreso la partecipazione (negativa) alle mie idee avanzate sulla risoluzione del problema personale, quando ho proposto alle sezioni di essere solo un tramite e vedere il problema personale risolto dal fabbisogno dell'utenza dei poligoni TSN. Il servizio lo ripaga chi ne abbisogna. Gli utenti di certificazione e gli sportivi. Rivolta di popolo: la UITS sa solo prendere dalle sezioni, che cosa dà?
La cosa paradossale è che non ho ipotizzato di proporre alle Sezioni di dare il contributo di tasca propria, ma di riconoscere una quota parte del costo della Certificazione per la bisogna, con determinazioni dei costi che può essere determinata anche analiticamente (ci sono metodologie specifiche).
Dalla reazione vista, anche se solo minimale, non di tutta l'utenza del forum quindi, mi è sorta l'idea che:
- o io ho una visione delle competenze della sezione sbagliata,
- o gli altri trattengono in sezione tutto quanto incamerato in tesoreria;
e che, quindi:
- la linea di dipendenza Sezioni-UITS è tutta da determinare;
- qualcuno ritiene non necessaria la dipendenza organica da un organismo centrale;
- quali sono (e se ci sono) i rapporti verticali e orizzontali all'interno del Sistema UITS-Sezioni?
Della serie: che ci stiamo a fare? Qualcuno conosce il significato intrinseco delle parole: IMPEGNO SOCIALE?
Per la libera utenza, commenti e partecipazione ...
A proposito, sui siti di organismi sociali di altre nazioni ci sono i compensi e le "nota spese" di tutti gli elementi delle organizzazioni che decidono di aderire, volontariamente, a rendere pubblici mandati e compensi, non so se avete visto l'ultima puntata di Report domenica scorsa, con all'argomento scelta del personale di management e operativo (per concorso maggiormente), definizione dei compiti di sistema, e altre cose così che per qualcuno possono significare INNOVAZIONE, ma per altri (i più giovani) sono cose scontate. La SEZIONE come si pone sull'innovazione?
E allora perchè non aprire un topic per determinare lo stato di fatto, idee e proposte per un reale SVILUPPO sociale?
Un saluto a tutti
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Egregio Ricky,dalla mia poca esperienza devo dire che le sezioni sono sopratutto un modo per avere un reddito,potere ed in alcuni casi la soddisfazione di realizzare qualcosa di positivo nello sport che ci appassiona ma molte volte è una strana alchimia delle suddette cose e mi spiego:qualche tempo fa ho postato di una spiacevole situazione Calabrese e ne ho potuto parlare perché conoscitore degli antefatti e di parte dei fatti dall'interno.
Perché ha posto l'impegno nel tsn un presidente che pur con un bilancio di circa 350.000 euro/anno rischia di restare senza strutture e senza spazi adeguati per realizzarne nuove?ed i consiglieri?i soci anziani?
a mio parere quella è una sezione dove si bada ad incassare,pagare stipendi all'italiana e rigraziare chi gli permette di cantarsela e suonarsela.
Altra sezione:buon bilancio e soldi spesi non solo in strutture(ottime per attività sportiva)ma cercando di incrementare l'attività sportiva tra le tante difficoltà date dall'orografia del territorio.
Terza sezione:presidente forse un poco padre/padrone e sezione che pur lavorando con l'istituzionale svolge un buon lavoro di supporto agli sportivi cercando di favorire anche un miglior flusso generazionale e raggiungendo ottimi risultati nello sport.
Quarta sezione,molto vicina alla terza,gestita da una famiglia arrivata dopo una,chiamiamola, "guerra"fratricida tra appassionati di sport che dopo aver allontanato insieme i "vecchi gestori"hanno fatto pulizia anche nel loro stesso enturage;sezione che,a quanto sentito dire,spende nello sportivo forse anche più del dovuto e che ha visto negli anni una emorragia di tiratori di valore.
Quinta sezione:io sono nel tiro da una ventina di anni e ricordo da sempre questo presidente che pur rilasciando da sempre certificazioni solo negli ultimi anni è riuscito a realizzare un poligonetto(non esprimo giudizi in merito perché non lo ho mai visitato in quanto non hanno mai organizzato gare)sezione che pur non esprimendo tiratori sopra la media partecipa attivamente alle competizioni regionali e a volte li incontro anche fuori regione.
Sesta sezione:piccola struttura solo ad aria compressa,molta volontà del presidente e di alcuni appassionati pochissimi soldi e pur in situazione non idilliaca cercano di partecipare alle competizioni per quanto gli è possibile.
Settima sezione:chiusa diversi anni fa e riaperta di recente non mi sembra di aver visto grandi movimenti né nello sportivo ma nemmeno nell'istituzionale.
Altre sezioni chiuse diversi anni fa e l'impossibilità di riaprire per volontà di un consiglio regionale troppo attento agli orticelli dei presidenti/votanti.
Ora cosa dovrei pensare ti questo mondo variegato alla mer_a?
chi ha ragione?
quelli che badano agli incassi e li spendono in stipendi forse non necessari ed in inutili lavori faraonici salvo dover lasciare tutto alla proprietà dell'area o chi non riesce a realizzare una linea a 15 mt e nonostante tutto cerca di fare attività sportiva?
forse una sezione di tiro a segno dovrebbe essere un luogo dove facendo solamente sport chi se ne vuole occupare non ha pensieri strani su possibili movimenti di danaro delle certificazioni,sarebbe sofferto all'inizio ma tutte le altre realtà sportive non mi sembra che soffrano in modo esagerato e lasciando a chi ne ha voglia di occuparsi delle certificazioni, si distingua dallo sportivo e rendiconti gli incassi come tutte le attività lavorative, che si finisca in Italia con i falsi volontariati,per me il volontariato lo si fà GRATISSSS e senza gettoni di rimborso rendicontando le spese ai soci e non solo con un bilancio a fine anno che nessuno legge e pochi sanno leggere,ma esponendo in bacheca,come ho visto fare a Bari,in modo da palesare le spese affrontate mensilmente e addirittura le previsioni di spesa.
I rapporti con l'ente o con le altre sezioni sono l'ultima battuta perché se si distinguono le due anime del tiro chi ha trovato comodo fare il camaleonte non lo potrà più fare e nulla di più semplice di un sano federalismo ove in ogni rapporto il diritto ed il dovere si può definire in modo chiaro.
ma penso di essere troppo vecchio per vedere una qualsiesi evoluzione visti i tempi biblici del tiro ;D ;D ;D ;D ;D ;D
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BISOGNA ROTTAMARE ANCHE NEL TIRO A SEGNO!
In molte sezioni "alloggiano" personaggi a volte da 30/40 anni. Dicono: per amore dello sport! Direbbe Totò: "ma mi faccia il piacere!"
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di contro, posso affermare che nella sezione dove sono iscritto, se in questo momento il presidente desse le dimissioni non ci sarebbe nessuno a sostituirlo,vuoi per tempo da dedicare,vuoi per predisposizione ai mal di pancia,non conosco tutte le altre realtà,ma credo che in molte sezioni ,piccole in particolare,vedere sempre le stesse facce per anni sia una necessità.
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di contro, posso affermare che nella sezione dove sono iscritto, se in questo momento il presidente desse le dimissioni non ci sarebbe nessuno a sostituirlo,vuoi per tempo da dedicare,vuoi per predisposizione ai mal di pancia,non conosco tutte le altre realtà,ma credo che in molte sezioni ,piccole in particolare,vedere sempre le stesse facce per anni sia una necessità.
non penso che il problema sia anagrafico ma che lo stesso sia senz'altro dovuto alla promiscuità di ragion d'essere delle sezioni stesse e della federazione in particolare;
non vi è una separazione tra controllori e controllati,il peso politico degli sportivi è crollato dopo le ben note vicende e sopratutto dei pseudo imprenditori trovano facile gestire denari certi realizzati con minimo sforzo e dei quali raramente debbono dar conto a qualcuno.
gente arroccata su posizioni difensive del loro orticello che non permettono a nessuno di avvicinarsi ai "loro"guadagni.
ma per fortuna ci sono anche i folli che per passione si dedicano alle sezioni ed al tiro in modo encomiabile solo che non vorrei essere nei loro panni:mandare avanti una sezione con tutte le pastoie burocratiche dello stato e beffa delle beffe quelle poste dalla federazione che in vece di alleviare le difficoltà sopra tutto delle realtà magari valide ma con problemi e non solo finanziari peggiora le cose aggiungendo regole e regolamenti in modo da tenere sempre sub judice le sezioni stesse.
Sezioni tsn abilitate al rilascio di certificazioni,controllate dai ministeri di riferimento,spese rendicontate non ai soci che molte volte disconoscono il loro potere decisionale ma allo stato e responsabilità pagate per il ruolo svolto perché gestire una sezione può essere un lavoro ed è giusto che il lavoro si paghi ma è anche giusto amministrare i soldi in modo chiaro e senza escamotage per prendersi stipendio perché gli intrallazzi portano a dover sprecare moneta.
Circoli del tiro,la cui iscrizione all'uits non può essere rifiutata che gestiscono l'attività sportiva come tutte le asd e che come tutte le asd si sostengono magari riservando alle stesse un monte premi da devolvere in base ai risultati raggiunti e premi in danaro ai tiratori .
strade ce ne sono tante ma credo che difficilmente si arrivi alla determinazione di scegliere la chiarezza ed in questo modo chi ne soffre è la parte onesta del tiro che si dedichi all'istituzionale o allo sportivo poco importa ma restano sempre vasi di coccio tra vasi di ferro.
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La risposta è tutta nella domanda:
Esistono sezioni dell'UITS?
No, perchè per statuto le sezioni non appartengono all'UITS.
Quindi il Tiro a Segno Nazionale è nel Limbo ed evidentemente il Ministero della Difesa non ne ha proposto la soppressione
perchè potrebbe sempre farlo resuscitare.
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caro Gianvi
il tuo ultimo post lo condivido al 1000 x 100 !!!
concordo che lo sport, e quindi UITS, possano essere anche attività condotte all'esterno delle Sezioni, ben vengano ASD autonome non TSN affiliate direttamente a UITS.
Ad esempio nella mia provincia, dove sono presenti due sezioni, una medio-piccola e una medio-grande, i pochi tiratori agonisti che conducono seriamente l'attività sportiva potrebbero tranquillamente far parte di un'unica realtà sostenuta da entrambe le Sezioni "consorziate" (come strutture) aumentando la competitività e valore agonistico sul piano sportivo inoltre ottimizzando anche le risorse per la promozione e i vivai.
Spesso nelle medie e piccole sezioni per assemblare una squadra per partecipare al CRS si deve ricorrere anche a tiratori alle prime armi o poco performanti sul piano agonistico (a volte pure spesso assenti). A meno di essere TSN di una città di grandi dimensioni, difficilmente si riesce ad avere le risorse per sostenere adeguatamente la parte sportiva, perché il nostro non è uno sport semplice, ne tanto meno facilmente divulgabile come tanti altri molto più popolari.
La frammentazione esistente non contribuisce certo a stimolare le eccellenze e a farle emergere, se non con l'aiuto dei gruppi sportivi militari, senza i quali non avremmo i Campriani e i Tesconi & C., che comunque pare che la spending review pare ultimamente limitarne assai la capacità di spesa.
Una disciplina sportiva cresce solo se cresce l'agonismo e il numero di atleti che praticano costantemente ad alto livello, nel tiro a segno tutto ciò attualmente è limitato al gruppi di merito SuperA e ai gruppi sportivi militari, perché non esiste una politica federale di sostegno all'agonismo non professionistico, che non può essere compito esclusivo delle sezioni.
La Sezione TSN è il luogo deputato alla gestione di poligoni di tiro sia per finalità istituzionali e anche per finalità sportive, la Sezione per essere autonoma sul piano amministrativo e finanziario non può fare a meno degli introiti istituzionali, anche perché il rispetto delle normative, soprattutto quelle sulla sicurezza, e gli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria, altrimenti non sarebbero sostenibili, questo anche a danno dello sport.
La Sezione TSN ha bisogno di essere gestita come una qualunque impresa privata dal punto di vista gestionale, quindi chi si assume delle responsabilità sia verso i soci che verso la collettività, i presidenti, avrebbe diritto ad equo rimborso e/o compenso.
La Sezione TSN non va avanti se non ha direttori di tiro, istruttori più o meno volontari che a loro volta garantiscono l'erogabilità dei servizi e l'apertura al pubblico degli impianti.
Qualcuno mi spieghi cosa fa UITS per garantire e tutelare il funzionamento ordinario e quotidiano di una sezione... a mio avviso per come stanno andando le cose sta avvenendo il contrario, ovvero UITS vuole assorbire le funzioni delle Sezioni trasformandole in "dipendenze" federali, e questo accentramento non porta ad alcun vantaggio se non alle casse federali.
Probabilmente c'è più di qualche presidente che si auspica l'"assorbimento" altrimenti non si spiega il suffragio bulgaro... bisogna però capire chi è e in cosa consiste questa maggioranza, e se sufficientemente edotta di quelli che sono i rischi per il futuro.
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tornando al tema, vorrei approfondire quelli che sono i concetti ispiratori degli attori del Sistema, e fornire un utile ausilio per i neofiti. Come più volte ricordato, la discussione fa crescere, e a volte è meglio mettere in chiaro anche delle ovvietà, perchè ciò che è ovvio per qualcuno può forse non esserlo per qualche altro. Nulla di più facile e semplice che la discussione in ambito di un forum.
Le Sezioni del Tiro a Segno Nazionale sono, principalmente, una associazione (volontaria) di uomini che ha dei fini statutari (che ogni associazione costituita si deve dare) che vedono al primo posto il poter effettuare attività di tiro con armi a fuoco e/o a getto di gas. Come ogni società costituita i soci sono rappresentati da un establishment chiamato CONSIGLIO DIRETTIVO, eletti tra i soci con voto democratico dagli stessi soci, che elegge un PRESIDENTE. Costui è il responsabile legale della vita di Sezione (azioni e aspetti operazionali), ossia di tutto quanto accade in sezione. I consiglieri possono avere specifici mandati, ma la responsabilità è sempre e solo del Presidente (la responsabilità non si può delegare, i compiti e i mandati si se si vuole, in quanto una singola sola persona non è capace di poter fare tutto, a volte).
Le attività di tiro si effettuano in poligoni di tiro, che in maggior parte sono di proprietà demaniale, e lasciati in uso a titolo gratuito alla Sezione (nella figura del Presidente). I poligoni osservano delle regole di costruzione e di fattezza ben specifiche, con tanto di agibilità certificata dal Genio Militare. Per le armi a fuoco, per ogni classe di esplodenti (in funzione della energia cinetica delle pallottole) si ha una classe di agibilità (detta categoria). Nessuna altra personalità o ente può concedere le agibilità, eccezion fatta per gli organi tecnici della UITS abilitati, da poco, al rilascio di certificazione inizialmente per i soli poligoni ad aria compressa e oggi anche per armi a fuoco di ben specifiche categorie.
Nel linguaggio comune anche il luogo deputato alle attività di tiro, il POLIGONO, si chiama, comunemente, Tiro a Segno, questo è il nome dell'attività specifica che si esercita all'interno, ma tanto ne è invalso l'uso dal comune parlare che le due cose si accomunano. Così come le strade costruite per accedere ai poligoni, generalmente costruiti al di fuori dei centri abitati, sono maggiormente chiamate Via del Tiro a segno. Nell'Italia post risorgimentale, uno dei primi e più importanti passi fatto per poter difendere il suolo patrio da potenziali invasori fu quello di favorire l'addestramento all'uso delle armi anche da parte dei contadini, le vere uniche risorse del territorio. E' solo grazie a questo che si sono costruiti i poligoni che ancora oggi, la maggior parte dell'utenza ha in uso in Italia. Molti poligoni hanno poi cambiato sede per l'espansionismo urbano, ma i poligoni hanno conservato la loro ragion d'essere. Favorire l'addestramento all'uso delle armi. (1^ puntata)
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Le Sezioni del Tiro a Segno Nazionale sono, principalmente, una associazione (volontaria) di uomini che ha dei fini statutari (che ogni associazione costituita si deve dare) che vedono al primo posto il poter effettuare attività di tiro con armi a fuoco e/o a getto di gas. Come ogni società costituita i soci sono rappresentati da un establishment chiamato CONSIGLIO DIRETTIVO, eletti tra i soci con voto democratico dagli stessi soci, che elegge un PRESIDENTE........... omissis.......................... Molti poligoni hanno poi cambiato sede per l'espansionismo urbano, ma i poligoni hanno conservato la loro ragion d'essere. Favorire l'addestramento all'uso delle armi. (1^ puntata)
Scusi,sig Ricki,se intervengo, forse avrò capito male, ma per quello che ha scritto in questo post, l'Uits non avrebbe ragion di esistere. Giusto!!??
La si dovrebbe prendere in considerazione ,solo se se ne parla come federazione sportiva????
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grande Primula!!! :o ;)
avresti ragione... e infatti come anche spesso asserito da esperti come il giudice Mori, le sezioni sarebbero enti che non dovrebbero spartire nulla con UITS se non la gestione dello sportivo
purtroppo il nostro futuro pare ormai compromesso... il riordino di UITS ha coinvolto le sezioni TSN anche se non c'entravano nulla... l'assemblea generale ha approvato uno statuto (frutto del riordino) dove si è voluto riconoscere a UITS competenze del TSN così ora le certificazioni, come già predetto diverso tempo fa qui su concentrica, forse tra pochi mesi non saranno più oggetto di esclusiva delle sezioni, e la responsabilità è tutta di questa dirigenza a cui i presidenti di sezione stessi hanno dato fiducia a maggioranza.
Se UITS nel 2008 si fosse trasformata subito in ente di diritto privato, tanto ora di fatto lo è comunque in forza della famosa sentenza del TAR del Lazio, le sezioni TSN si sarebbero potute salvare... purtroppo il pifferaio magico ha suonato una musica ammaliante e suadente...
fra un po il titolo di questo topic si intitolerà: "cos'erano le sezioni del Tiro a Segno Nazionale"
se non cambia nulla (e la vedo dura) i primi a farne le spese, purtroppo, saranno proprio gli sportivi
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Non devi chiedere scusa di nulla Primula, la partecizione al forum è quanto di più auspicabile possa accadere in un forum pubblico, e mi fa piacere che il mio scritto ti abbia invalso la voglia di partecipare. Quanto scritto è stato appositamente scritto per ricordare, in forma discorsiva, quanto disposto in campo anche in ordine temporale con leggi e dispositivi di legge.
Come hai notato mi sono, ad un certo punto, fermato nell'esposizione, non si può dire tutto in una volta, nelle prossime puntate quello che l'uomo si è preoccupato poi ancora di fare. Le sezioni nascono come organi mandamentali di un compito, ossia hanno un mandato, un compito, che è quello già scritto e che continuano, ovviamente, ad esercitare. Nulla ne ha cambiato la ragion d'essere sotto questo profilo, alle sezioni è devoluto il compito di far addestrare i cittadini italiani all'uso e all'impiego delle armi. E' questa la loro primaria funzione. Allo stesso tempo, dato che unitamente all'impiego delle armi è stato da sempre associato, di pari passo, un aspetto di impiego anche sportivo, alle sezioni è stato devoluto anche il compito di curare l'aspetto sportivo del loro impiego, è stato dato anche il compito di agevolare chi si distinguesse per la valenza dei risultati e dell'addestramento raggiunto. Si è creata, in successione, la UTI.
Dal sito del CONI si rileva, ad esempio, che Il Tiro a Segno Nazionale (TSN) venne istituito dalla legge 2 luglio 1882, n. 883, con la finalità di "curare l'istruzione nell'impiego delle armi e di coltivare l'esercizio del tiro". Nel 1894, su iniziativa di Arturo Magagnini e per curare gli aspetti sportivi del tiro, venne costituita a Roma una Commissione Centrale del Tiro a Segno Nazionale (presidente Carlo Fisogni) che, il 26 maggio dello stesso anno, dette vita all'Unione dei Tiratori Italiani (UTI) alla cui presidenza venne eletto il sen. Luigi Roux. L'11 novembre 1910 l'organismo assunse il nome di Unione Italiana di Tiro a Segno (UITS) ed entrò a far parte del CONI nel 1919.
Le prime gare, anche internazionali, si effettuavano tutte con armi di uso o derivazione militare, e poter perseguire anche il compito di formare i tiratori sportivi faceva tutt'uno con il fine, che oggi definiamo, istituzionale.
Sul topic del trofeo del 150enario dell'Italia svoltosi a Torino ho anche postato testo del DECRETO che istituiva, all'art. 1, i TIRO A SEGNO. All'art. 6 si parlava di Societa pel tiro nazionale.
La legge 2 luglio 1882, n. 883, che si componeva di 20 articoli, aveva lo scopo «di preparare la gioventù al servizio militare, di promuovere e conservare la pratica nelle armi in tutti coloro che fanno parte dell'esercito permanente e delle milizie (art. 1)», garantendo parimenti che in ogni capoluogo di provincia o di mandamento potesse essere «istituita una società di tiro a segno nazionale» in presenza di almeno 100 tiratori (art. 4). La stessa fu parzialmente integrata e modificata con Regio Decreto dell'8 luglio 1883, n. 1522, il quale precisava che le armi dovessero essere i fucili d'ordinanza dell'esercito e che il tiro dovesse essere eseguito secondo le istruzioni in uso all'esercito (art. 14). Fine 2^ puntata.
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Non devi chiedere scusa di nulla Primula, la partecizione al forum è quanto di più auspicabile possa accadere in un forum pubblico, e mi fa piacere che il mio scritto ti abbia invalso la voglia di partecipare. Quanto scritto è stato appositamente scritto per ricordare, in forma discorsiva, quanto disposto in campo anche in ordine temporale con leggi e dispositivi di legge.
Come hai notato mi sono, ad un certo punto, fermato nell'esposizione, non si può dire tutto in una volta, nelle prossime puntate quello che l'uomo si è preoccupato poi ancora di fare. Le sezioni nascono come organi mandamentali di un compito, ossia hanno un mandato, un compito, che è quello già scritto e che continuano, ovviamente, ad esercitare. Nulla ne ha cambiato la ragion d'essere sotto questo profilo, alle sezioni è devoluto il compito di far addestrare i cittadini italiani all'uso e all'impiego delle armi. E' questa la loro primaria funzione. Allo stesso tempo, dato che unitamente all'impiego delle armi è stato da sempre associato, di pari passo, un aspetto di impiego anche sportivo, alle sezioni è stato devoluto anche il compito di curare l'aspetto sportivo del loro impiego, è stato dato anche il compito di agevolare chi si distinguesse per la valenza dei risultati e dell'addestramento raggiunto. Si è creata, in successione, la UTI.
Dal sito del CONI si rileva, ad esempio, che Il Tiro a Segno Nazionale (TSN) venne istituito dalla legge 2 luglio 1882, n. 883, con la finalità di "curare l'istruzione nell'impiego delle armi e di coltivare l'esercizio del tiro". Nel 1894, su iniziativa di Arturo Magagnini e per curare gli aspetti sportivi del tiro, venne costituita a Roma una Commissione Centrale del Tiro a Segno Nazionale (presidente Carlo Fisogni) che, il 26 maggio dello stesso anno, dette vita all'Unione dei Tiratori Italiani (UTI) alla cui presidenza venne eletto il sen. Luigi Roux. L'11 novembre 1910 l'organismo assunse il nome di Unione Italiana di Tiro a Segno (UITS) ed entrò a far parte del CONI nel 1919.
Le prime gare, anche internazionali, si effettuavano tutte con armi di uso o derivazione militare, e poter perseguire anche il compito di formare i tiratori sportivi faceva tutt'uno con il fine, che oggi definiamo, istituzionale.
Sul topic del trofeo del 150enario dell'Italia svoltosi a Torino ho anche postato testo del DECRETO che istituiva, all'art. 1, i TIRO A SEGNO. All'art. 6 si parlava di Societa pel tiro nazionale.
La legge 2 luglio 1882, n. 883, che si componeva di 20 articoli, aveva lo scopo «di preparare la gioventù al servizio militare, di promuovere e conservare la pratica nelle armi in tutti coloro che fanno parte dell'esercito permanente e delle milizie (art. 1)», garantendo parimenti che in ogni capoluogo di provincia o di mandamento potesse essere «istituita una società di tiro a segno nazionale» in presenza di almeno 100 tiratori (art. 4). La stessa fu parzialmente integrata e modificata con Regio Decreto dell'8 luglio 1883, n. 1522, il quale precisava che le armi dovessero essere i fucili d'ordinanza dell'esercito e che il tiro dovesse essere eseguito secondo le istruzioni in uso all'esercito (art. 14). Fine 2^ puntata.
Non dimentichiamo che l' UTI (UNIONE TIRATORI ITALIANI) fu una iniziativa privata. Il suo regolamento conteneva 26 articoli; riporto i primi 2
art.1-E' ISTITUITA FRA I TIRATORI E LE VARIE SOCIETA' DI TIRO A SEGNO D' ITALIA UNA ASSOCIAZIONE COL NOME DI UNIONE TIRATORI ITALIANI
art.2- L' ASSOCIAZIONE HA PER SCOPO DI PROMUOVERE E DI AIUTARE LO SVILUPPO DEL TIRO A SEGNO NAZIONALE, D' INCORAGGIARE ED AGEVOLARE L' OPERA DELLE SOCIETA' FACENDOVI CONCORRERE L' INIZIATIVA PRIVATA ED ADOPERANDO TUTTI QUEI MEZZI CHE LE NECESSITA DEL MOMENTO POSSONO SUGGERIRE.
Un bel momento per il tiro! Anche lo stemma era ben disegnato......
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Grazie per il contributo Carlo,
volevo quasi accennarlo, quando ho iniziato a descrivere, discorsalmente, le peculiarità delle sezioni in termini di associazione. Carlo AMATO è l'autore di un libro sul tiro a segno che ripercorre passo passo il percorso del tiro a segno in italia, particolareggiato poi per gli eventi della sezione di Napoli, quello che i nostri avi hanno fatto e posto in campo, un libro che ha ricevuto riconoscimenti di ogni specie con la collocazione in biblioteche nazionali. Lo stemma a cui accenna Carlo è riportato anche sulla sigla in chiusura del video di presentazione del suo libro, consultabile al link http://www.youtube.com/watch?v=LPjc7JGLEE4.
Sempre in termini discorsivi, mi fa piacere accennare che sono stato iscritto 3 anni alla sezione di Napoli, e ne ricordo molte particolarità, al tempo: il segretario (Ennio DI FALCO), il Presidente (Pietro DI MEGLIO), lo staff Istruttore, capitanati da Silvino COLUCCI, l'armiere Pasquale DI STASIO, e tante altre figure organizzate e ognuna con un compito (i fratelli ZITO, Maria Rosa SICILIA, Giovanni COTUGNO e consorte, ... Ruggero CROCE, il guardiano Tonino), e i vari tiratori che mi hanno formato come atleta, ognuno con un suggerimento sempre attuale nel ricordo (ad esempio contare i secondi contando milleuno, milledue, milletre, senza l'attesa tra uno, due, tre, sempre variabile ... e non essere sorpresi dall'apertura di una sagoma!!).
Questo anche per accennare a parlare degli aspetti di vita sezionale, ogni sezione è caratterizzata dai suoi soci e dai suoi rappresentanti, parlare di vita di sezione equivale a individuare particolari aspetti della vita e della passione per le armi, che a volte assume anche l'aspetto di scontro, ma che deve restare un luogo di comunanza di intenti. Invece a volte vedo (e sento) di diatribe e scontri personali che vanno davvero oltre lo sport, purtroppo fa parte della vita anche questo.
Sempre a proposito di vita sezionale e di regolamenti è anche il caso di accennare a come certe sezioni siano all'avanguardia nell'attenzione alle nuove leggi e disposizioni sempre mutevoli e, che a volte, sono precursori di norme che vengono poi tabulate in aspetti di circolari a cura UITS. Questo la dice lunga sul rapporto Sezioni-UITS, e sulla gerarchia dei rapporti appunto. Le Sezioni sono sul campo, i dirigenti UITS dietro una scrivania. Le Sezioni non possono permettersi ritardi, il ritardo è invece intrinseco in una Organizzazione con ruoli determinati e che deve, a volte, aspettare il vaglio Consiliare. Come disciplinare questi aspetti? E' questa uno dei punti della diatriba Sezioni-UITS, da sempre in conflitto. Spero di riuscire ad approfondire questi aspetti anche con l'aiuto degli utenti del forum. Fine 3^ puntata.
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Un caro saluto a tutti,
parlando di disciplina su cosa è una Sezione del Tiro a Segno ci siamo imbattuti nei dispositivi legali che ne sanciscono la formazione e la disciplina. Mi piacerebbe riassumerli in un unico post, per non rendere complessa la ricerca magari da parte di un nuovo utente o su chi si vuole informare. Tra parentesi quadra ho inserito dei miei commenti.L'attività del tiro ha oscillato a lungo tra diritto pubblico e diritto privato e ancora vi oscilla. Forse sarà una particolarità che seguirà per sempre il complesso mondo dell'uso delle armi da parte della pubblica utenza.
Il regio decreto 1 giugno 1861 n. 4689 prevedeva che a istituire i tiri a segno comunali, facenti parte della società e il tiro nazionale, fossero enti locali ed associazioni private. Nel 1892, con la legge 2 luglio 1882 n. 883 e con il regolamento di esecuzione regio decreto 15 aprile 1883 n. 1342 viene creato il tiro a segno nazionale con le caratteristiche pubblicistiche, in quanto legato all'istruzione militare, soggetto al controllo dei ministeri dell'interno e della difesa. Leggi successive fino al 1895 crearono notevole confusione trasferendo i controlli da un ministero all'altro, talvolta privilegiando l'aspetto militare, altre volte quello civile.
Solo in epoca fascista (legge 17 aprile 1930 n. 479) si ha il naturale sviluppo del tiro a segno nazionale come istituzione di regime e le associazioni locali vengono trasformate in sezioni presiedute da ufficiali della milizia volontaria per la sicurezza nazionale (M.V.S.N.), come già qui sul forum accennato in altri post.
Oltre ai vari gruppi del partito (reparto balilla, gruppo ufficiali in congedo, gruppo dei dopolavoristi), viene però inserita anche l'unione italiana il tiro a segno (UITS), organismo privato sorto nel 1894 con il nome di unione dei tiratori italiani e che, unitamente ad altre associazioni, dava conto dell'attività agonistica (addestramento, regole tecniche, partecipazione a competizioni, ecc).
Nel 1934 il tiro a segno nazionale veniva posto sotto il controllo della presidenza del Consiglio dei Ministri [addirittura], tramite un ispettorato generale per la preparazione paramilitare e, per la gestione amministrativa, tramite il comando generale della milizia volontaria per la sicurezza. [si è focalizzata l'attenzione sulla gestione amministrativa]
Caduto il regime fascista, il decreto legislativo 8 luglio 1944 n° 286 poneva il tiro a segno nazionale alle dipendenze del ministero della guerra, scioglieva vari i organismi dell'unione tiro a segno e del tiro a segno nazionale, attribuendo la gestione a un commissario straordinario. Il decreto ministeriale 30 marzo 1947 ha affidato l'amministrazione dell'unione italiana tiro segno e delle sezioni ad un consiglio provvisorio, e tale rimasto fino a oggi come consiglio direttivo dell'unione italiana tiro a segno formalizzato da specifiche elezioni!
Queste vicende, mai chiarite sul piano legislativo, hanno creato una complessità indistricabile di situazioni, e davvero non si comprende che cosa aspettino gli enti interessati a fare chiarezza [la chiarezza è quella che cerchiamo di dare noi con le nostre discussioni], e fu anche la prima cosa che ho detto quando, anni fa, ho partecipato alla prima riunione di Consiglio in seno all'Unione.
Parole a cui non è stato mai dato seguito, tranne quando si è trattato di riformulare il nuovo Statuto, e dare una nuova veste alla UITS, o meglio al Sistema, quando si è rischiato di essere eliminati dal decreto taglia enti di qualche anno fa, Statuto che però non ha cambiato la natura dei rapporti centro-periferia inteso come rapporti UITS- Sezioni. UITS e Sezioni stanno insieme compatibilmente.
La comunicazione è la cosa più basilare in una organizzazione complessa, e non basta avere solo un programma gestionale per la disciplina delle comunicazioni (che intanto è buono che ci sia), ma bisogna avere coscienza che esso deve diventare anche uno strumento operazionale di base. Per questo, ad esempio, le iscrizioni avvengono attraverso di esso. Fine 4^ puntata.
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Un caro saluto a tutti,
parlando di disciplina su cosa è una Sezione del Tiro a Segno ci siamo imbattuti nei dispositivi legali che ne sanciscono la formazione e la disciplina. Mi piacerebbe riassumerli in un unico post, per non rendere complessa la ricerca magari da parte di un nuovo utente o su chi si vuole informare. Tra parentesi quadra ho inserito dei miei commenti.L'attività del tiro ha oscillato a lungo tra diritto pubblico e diritto privato e ancora vi oscilla. Forse sarà una particolarità che seguirà per sempre il complesso mondo dell'uso delle armi da parte della pubblica utenza.
Il regio decreto 1 giugno 1861 n. 4689 prevedeva che a istituire i tiri a segno comunali, facenti parte della società e il tiro nazionale, fossero enti locali ed associazioni private. Nel 1892, con la legge 2 luglio 1882 n. 883 e con il regolamento di esecuzione regio decreto 15 aprile 1883 n. 1342 viene creato il tiro a segno nazionale con le caratteristiche pubblicistiche, in quanto legato all'istruzione militare, soggetto al controllo dei ministeri dell'interno e della difesa. Leggi successive fino al 1895 crearono notevole confusione trasferendo i controlli da un ministero all'altro, talvolta privilegiando l'aspetto militare, altre volte quello civile.
Solo in epoca fascista (legge 17 aprile 1930 n. 479) si ha il naturale sviluppo del tiro a segno nazionale come istituzione di regime e le associazioni locali vengono trasformate in sezioni presiedute da ufficiali della milizia volontaria per la sicurezza nazionale (M.V.S.N.), come già qui sul forum accennato in altri post.
Oltre ai vari gruppi del partito (reparto balilla, gruppo ufficiali in congedo, gruppo dei dopolavoristi), viene però inserita anche l'unione italiana il tiro a segno (UITS), organismo privato sorto nel 1894 con il nome di unione dei tiratori italiani e che, unitamente ad altre associazioni, dava conto dell'attività agonistica (addestramento, regole tecniche, partecipazione a competizioni, ecc).
Nel 1934 il tiro a segno nazionale veniva posto sotto il controllo della presidenza del Consiglio dei Ministri [addirittura], tramite un ispettorato generale per la preparazione paramilitare e, per la gestione amministrativa, tramite il comando generale della milizia volontaria per la sicurezza. [si è focalizzata l'attenzione sulla gestione amministrativa]
Caduto il regime fascista, il decreto legislativo 8 luglio 1944 n° 286 poneva il tiro a segno nazionale alle dipendenze del ministero della guerra, scioglieva vari i organismi dell'unione tiro a segno e del tiro a segno nazionale, attribuendo la gestione a un commissario straordinario. Il decreto ministeriale 30 marzo 1947 ha affidato l'amministrazione dell'unione italiana tiro segno e delle sezioni ad un consiglio provvisorio, e tale rimasto fino a oggi come consiglio direttivo dell'unione italiana tiro a segno formalizzato da specifiche elezioni!
Queste vicende, mai chiarite sul piano legislativo, hanno creato una complessità indistricabile di situazioni, e davvero non si comprende che cosa aspettino gli enti interessati a fare chiarezza [la chiarezza è quella che cerchiamo di dare noi con le nostre discussioni], e fu anche la prima cosa che ho detto quando, anni fa, ho partecipato alla prima riunione di Consiglio in seno all'Unione.
Parole a cui non è stato mai dato seguito, tranne quando si è trattato di riformulare il nuovo Statuto, e dare una nuova veste alla UITS, o meglio al Sistema, quando si è rischiato di essere eliminati dal decreto taglia enti di qualche anno fa, Statuto che però non ha cambiato la natura dei rapporti centro-periferia inteso come rapporti UITS- Sezioni. UITS e Sezioni stanno insieme compatibilmente.
La comunicazione è la cosa più basilare in una organizzazione complessa, e non basta avere solo un programma gestionale per la disciplina delle comunicazioni (che intanto è buono che ci sia), ma bisogna avere coscienza che esso deve diventare anche uno strumento operazionale di base. Per questo, ad esempio, le iscrizioni avvengono attraverso di esso. Fine 4^ puntata.
ALTRO CONTRIBUTO INTERESSANTE
Nel 1920 si parlava di “nazione armata”, superando, inconsideratamente, tutte le premesse di trasformazione del tiro a segno da organismo militare a quello civile per l’ esercizio di uno sport a carattere popolare.
Un nuovo orientamento veniva dato all’ istruzione militare con esercitazioni che esulavano dal tiro o lo avevano in programma come esercizio complementare.
Per denunciare la confusione che regnava nelle società di tiro basta ricordare che in alcune gare organizzate all’ epoca si vedevano in programma: una “gara ciclistica di resistenza – gara di salto in alto al “saltimetro” militare – gara di ginnastica – corsa veloce – gara podistica – football - e nelle ore antimeridiane lezioni regolamentari di tiro”
Questo nuovo orientamento aveva origine dalla unificazione della Divisione Tiro a Segno con l’ Educazione Fisica e con la creazione della Commissione Centrale del Tiro a Segno Nazionale e per l’ Educazione Fisica.
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Egr. Sig. Richy, è estremamente prolisso al contrario di quando in consiglio stava con due piedi in una scarpa.
Lei ci vuol addormentare e far sognare come quando lei sonnecchiava e sognava sulla poltrona in viale tiziano.
Solo una volta ha proposto che un sogno (il suo) diventasse realtà, quando in occasione del 150° anno dell'unità d'Italia lanciò l'idea di organizzare
una gara intitolata al Santo Padre.
Non si comprese se a Giovanni Paolo II o a Papa Ratz nè cosa avesse a che fare con Garibaldi e l'unità d'Italia.
Anche il CT si scompisciò dalle risate quando il VPV propose di servirsi di "Famiglia Cristiana" per dar risalto all'iniziativa.