Autore Topic: CONI - RIFORMA GIUSTIZIA SPORTIVA  (Letto 1929 volte)

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CONI - RIFORMA GIUSTIZIA SPORTIVA
« il: Dicembre 19, 2013, 07:38:07 am »
http://www.coni.it/notizie/primo-piano/19705-giunta-del-18-dicembre-2013.html

CONI: Comunicato della Giunta Nazionale
Pubblicato Mercoledì, 18 Dicembre 2013

 Si é tenuta questo pomeriggio al Foro Italico la 1020ª riunione della Giunta Nazionale CONI, che ha iniziato i lavori approvando il verbale della precedente riunione dell'11 dicembre. Nelle sue comunicazioni il Presidente Malagò ha aggiornato la Giunta sui recenti sviluppi dell'iter legislativo per l'approvazione della legge sugli impianti sportivi, molto importante per il mondo dello sport, e si è trattenuto commentando la cerimonia di questa mattina al Quirinale per la consegna della bandiera agli alfieri Olimpici e Paralimpici in vista di Sochi 2014.
Per quanto riguarda la riforma della Giustizia Sportiva, il Presidente Malagò ha innanzitutto ringraziato le persone che più di ogni altri lo hanno affiancato in questi mesi per portare a termine questa riforma, vale a dire Roberto Fabbricini, Carlo Mornati e Francesco Soro. Dopo una lunga e proficua discussione, la Giunta ha esaminato la relazione e il documento allegato agli atti e ha approvato la riforma. Tra le principali novità ci sono l'abolizione dell'Alta Corte, del Tribunale Nazionale Arbitrale dello Sport e della Commissione Nomine.
Nasce il Collegio di Garanzia dello Sport che sarà presieduto da Franco Frattini. Il Collegio ricalcherà le funzioni che nell'ordinamento dello Stato sono proprie della Cassazione, diviso in sezioni e che potrà giudicare su questioni di legittimità, rinviando eventualmente in alcuni casi la decisione all'organo federale giudicante che però dovrà essere composto diversamente dal primo giudizio. Si instaura la nuova struttura della Procura Generale dello Sport che sarà presieduta dal Generale di Brigata dei Carabinieri Enrico Cataldi e avrà il compito di vigilare su tutte le Procure federali, potrà segnalare casi sfuggiti ai singoli Procuratori oppure in caso di superamento dei termini di indagine o di omissione di atti di indagine. Le nomine dei due nuovi Organi saranno fatte da una Commissione di Tutela, formata dal Presidente Annibale Marini, Luigi Fumagalli e Carlo Deodato. Nella prossima Giunta verrà nominata anche una commissione speciale che dovrà redigere un Testo Unico di Giustizia Sportiva ed avrà tempo fino al prossimo 30 maggio per completare il lavoro. Le modifiche apportate oggi, ivi comprese quelle agli articoli 6, 7, 8, 12, 12 bis, 12 ter, 13 ter e 22 dello Statuto del CONI verranno portate ad approvazione domani al Consiglio Nazionale del CONI. In relazione ai premi per i Giochi Paralimpici, è stato deciso che sarà il Comitato Italiano Paralimpico a determinare i premi mentre il CONI darà un contributo direttamente al CIP. La Federazione Pugilistica ha chiesto di uscire dal professionismo delegando tale materia alla Lega Pugilato.
Dopo aver esaminato una lunga serie di altri temi a carattere organizzativo ed amministrativo ed aver assunto le relative delibere, la Giunta ha concluso i propri lavori alle 17.30.
 
Nuovo Sistema di Giustizia Sportiva

http://www.coni.it/images/GIUSTIZIA_slides_roadmap.pdf

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Re:CONI - RIFORMA GIUSTIZIA SPORTIVA
« Risposta #1 il: Dicembre 19, 2013, 12:38:55 pm »
Interessante è stata l'analisi dello

STATO ARTE, I NUMERI

Per quanto ci riguarda UITS negli ultimi 3 anni risultano i seguenti procedimenti:
26 pendenti - 103 ultimi 3 anni - totali 129

Questi dati indicano che la procura federale ha trattato, mediamente, un procedimento a settimana.
Sul numero di tesserati che partecipano all'attività sportiva e sociale delle sezioni e che conoscono anche certe questioni federali la percentuale è elevata.
Su 4000 tesserati alla federazione di cui solo 1000 fanno gare federali siamo circa al 3% di provvedimenti disciplinari.
Ciao

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Re:CONI - RIFORMA GIUSTIZIA SPORTIVA
« Risposta #2 il: Maggio 31, 2014, 23:25:22 pm »
Medidate gente medidate.

Tutto bello nelle intenzioni peccato che Malagò non sa che l'UITS non pubblica le delibere.

La lite Temeraria è un ulteriore deterrente contro chi, con tutte le sue buone ragioni, non solo deve pagare i diritti al

Coni per sciogliere la pregiudiziale sportiva prima di arrivare a quella ordinaria ma può essere anche condannato, lo

sarà quasi sicuramente, quando si metterà contro la federazione.

Bel sistema del Piffero che hanno concepito e le menti pensanti pere ci sia Giulio Napolitano (Figlio di Re Giorgio).


http://www.coni.it/it/notizie/primo-piano/20514-coni-riforma-della-giustizia-sportiva,-pronto-il-nuovo-codice-malag%C3%B2-momento-epocale.html

CONI: Illustrata la riforma della giustizia sportiva, pronto il nuovo codice. Malagò: "Momento epocale"
Venerdì, 30 Maggio 2014
 Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha tenuto questa mattina una conferenza stampa, insieme al Prof. Giulio Napolitano, per illustrare le novità più rilevanti in merito alla riforma della giustizia sportiva, approvata a fine dicembre. Malagò ha voluto preliminarmente salutare e ringraziare i membri della Commissione Consultiva, guidata dallo stesso Napolitano e istituita per redigere il Codice nonché i Regolamenti di funzionamento dei nuovi organi di giustizia: il prof. Ferruccio Auletta, la dott.ssa Beatrice Coppa, l'avv. Antonio Conte, il prof. Massimo Coccia, il prof. Pierluigi Matera e il prof. Massimo Proto. Nell'occasione, alla presenza degli autorevoli componenti, è stato sottolineato il rispetto dei tempi per la stesura del nuovo Codice di giustizia sportiva: il prossimo 5 giugno il CONI terrà un Open Day per illustrarlo ai vertici delle Federazioni e delle Discipline Sportive Associate, mentre la Commissione Statutaria, composta dal Presidente Annibale Marini e dal prof. Luigi Fumagalli e dal Cons. Carlo Deodato, esaminerà le quasi 400 manifestazioni d'interesse pervenute per entrare a far parte - a titolo gratuito - dei due nuovi organi (Collegio di Garanzia e Procura Generale, che saranno rispettivamente presieduti da Franco Frattini, ex ministro Affari Esteri, e da Enrico Cataldi, comandante del Racis, la scientifica dell'Arma dei Carabinieri), che inizieranno la loro attività operativa dal 1° luglio. Il nuovo sistema entrerà quindi in vigore dalla stagione 2014-2015 di ogni Federazione.
Entro il 30 giugno il nuovo codice sarà infatti recepito negli statuti e nei regolamenti federali, anche con l'aiuto di uno specifico Commissario ad acta. I procedimenti pendenti davanti al TNAS, saranno celebrati davanti allo stesso organo fino a esaurimento, mentre quelli pendenti all'Alta Corte continueranno davanti al Collegio di Garanzia con le regole previgenti. Il nuovo sistema garantirà tempi certi, abbreviati e uniformi: 90 giorni in 1° grado, 60 giorni in 2° grado per la pronuncia della decisione e due gradi di giudizio applicati a tutte le Federazioni, con possibilità di ricorrere al patteggiamento, sia a fronte di una condanna che a fronte di indagini. Ogni tesserato o affiliato dovrà essere assistiti da un avvocato nei processi, eventualmente anche attraverso il gratuito patrocinio. E' stata introdotta la condanna al pagamento delle spese processuali per la lite temeraria ove si ravvisasse una pretesa palesemente infondata.
Il Collegio di Garanzia, terzo grado di giudizio, opererà come la Cassazione, mentre la Procura Generale, considerando anche l'introduzione della diffida da parte del Procuratore Generale - che offrirà la possibilità a quello federale di compiere gli atti necessari prima di avocare il fascicolo - utilizzerà il proprio potere solo in via residuale.
Il Presidente Malagò ha commentato la riforma con soddisfazione. "E' un momento epocale, era doveroso e auspicato, siamo andati con la logica del buonsenso. Oggi il CONI fa uno sforzo culturale significativo, spogliandosi di alcuni poteri nell'ultimo grado. Non è tutto perfetto, da qui a un anno qualche correzione ci potrà anche essere. Avevo promesso tempi certi, qualcuno aveva detto che sarebbe stato impossibile ma in vita mia non ho mai disatteso un impegno e siamo andati a dama, non per merito mio ma per quello del gruppo di lavoro al quale ho dato l'incarico di compiere questo percorso. Abbiamo ascoltato tutte le istanze, i suggerimenti e le possibili critiche con il massimo rispetto. E' chiaro che qualcuno può non condividere qualcosa ma, quello che conta, è il grosso dell'impianto. Lo scorso dicembre in Consiglio nazionale su 76 persone tre votarono contro: il calcio, il nuoto e la pallacanestro. Noi li abbiamo ascoltati in questi mesi. Mi auguro che tutti votino a favore, noi abbiamo comunque il diritto-dovere di andare avanti".
Il Prof. Giulio Napolitano ha sottolineato la bontà delle novità. "Riteniamo che le regole contenute consentano un processo più giusto e che questo sistema sia più equilibrato nei confronti delle Federazioni. E la scelta fatta e declinata nel codice è che il terzo grado è solo per motivi di legittimità un po' come è la Cassazione. Il CONI è garante di ultima istanza, non ha nessuna partita da giocare nel merito della giustizia sportiva. Interessa solo che i processi funzionino bene e che tutte le sue strutture siano a servizio di questo scopo. La nostra è una scommessa sulla crescita e la maturazione della giustizia federale grazie all'innalzamento della competenza dei giudici, e delle capacità professionali che assistono le parti. E' una scommessa ma se questo Paese non fa scommesse, anche in generale".
http://www.coni.it/images/presentazioneCodicev02.pdf
« Ultima modifica: Maggio 31, 2014, 23:32:51 pm da VENDETTA »

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Re:CONI - RIFORMA GIUSTIZIA SPORTIVA
« Risposta #3 il: Oggi alle 09:04:10 »
https://www.italiaoggi.it/settori/sport/la-giustizia-sportiva-italiana-sul-banco-degli-imputati-berruto-il-sistema-e-sfuggito-dalle-mani-nyqyjdwz?refresh_cens&fbclid=IwY2xjawL36vhleHRuA2FlbQIxMQABHnchwd5UMn6znXXFIID2QHOXzqIVBBwLRDMWEmcG8Ba8SytF0yuE1V3jvn4J_aem_4z5lXeM1UVt_FlZY6tr8yA?refresh_cens


Articolo molto interessante!

Il deputato dice di avere un indirizzo mail su cui poter inviare le segnalazioni della Mala Giustizia Sportiva.



La giustizia sportiva italiana sul banco degli imputati. Berruto: «il sistema è sfuggito dalle mani»
Il deputato del Pd ed ex ct della nazionale di pallavolo ha depositato alla Camera la richiesta di un’indagine conoscitiva sulla giustizia sportiva. «Modello usato come clava per demolire gli avversari». Il governo pronto a rilanciare con un tavolo tecnico

di Michele Damiani29/07/2025

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La giustizia sportiva italiana non funziona. Il sistema «è sfuggito dalle mani e dagli obiettivi originari» e «con enorme spreco di risorse» viene sempre più spesso usato «come clava per demolire gli avversari delle governance federali in fantomatici tribunali dove i giudici vengono scelti e nominati da chi dovrebbe essere giudicato». A pensarlo (e non solo lui) è Mauro Berruto, deputato del Pd ed ex ct della nazionale di pallavolo, che sulla base di queste motivazioni ha deciso di depositare in ufficio di presidenza della 7^ commissione della Camera una richiesta di indagine conoscitiva sulla giustizia sportiva. Un’iniziativa che non è piaciuta ad alcuni rappresentanti di vertice dello sport, in particolare ai presidenti delle federazioni di calcio e basket, che hanno avuto parole critiche nei confronti di Berruto. ItaliaOggi lo ha intervistato per capire come si è arrivati a questo punto e quali saranno i prossimi passi, con il governo che pare intenzionato ad aprire un tavolo di lavoro sull’argomento.

Il tavolo tecnico sulla giustizia sportiva

«Non so se sia una coincidenza», le parole del deputato Pd, «ma pare proprio che l’esecutivo sia intenzionato a far partire un tavolo tecnico con il Coni sulla giustizia sportiva. Non solo sarei contento di un istituto del genere, ma rilancio ancora di più l’esigenza di un’indagine che, con i suoi lavori, permetterebbe al tavolo di avere un quadro preciso della situazione. Spero solo, però, che le due cose non siano alternative, altrimenti le tempistiche della decisione sarebbero almeno sospette. Ma non voglio pensar male».

L’elefante nella stanza

A prescindere dalle mosse del governo, l’iniziativa di Berruto va avanti: «parlo a prova di smentita: chi frequenta il mondo dello sport sa che esistono dozzine e dozzine di situazioni al limite sul fronte della giustizia sportiva, spesso usata come clava per fare fuori i propri avversari. Una giustizia che riguarda lotte di potere, magari per impedire a qualcuno di candidarsi a posizioni federali. Ci troviamo tanti atleti, dirigenti, tecnici ecc che hanno smesso di fare attività per motivazioni del genere. Quest’anno abbiamo avuto un numero record di candidati al Coni; su 8 partecipanti alle elezioni, 5 di essi – quelli che sapevano di non poter essere eletti – hanno sollevato il problema in assemblea. Non si può più ignorare l’elefante nella stanza».

L’imparzialità dei giudici

Una delle problematiche principali riguarda l’imparzialità dei giudici: «chi viene giudicato nomina i giudici nel mondo parallelo della giustizia sportiva italiana. Il controllore non può essere controllato da chi deve controllare». Di conseguenza, lo strumento «viene spesso utilizzato per regolare rapporti di potere, per impedire candidature o spingerne altre. Un contesto proprio di tutte le federazioni, soprattutto quelle più piccole, che hanno meno clamore mediatico».

Come funziona all’estero

Tra le priorità dell’indagine anche quella di analizzare il sistema proprio di altri paesi: «ho sottolineato ripetutamente che nella richiesta di indagine è presente anche il confronto con quanto succede all’estero. Esistono modelli simili a quello italiano, come in Germania, modelli molto diversi, come in Francia, o vie di mezzo, come in Spagna. Credo sia normale confrontarsi e capire cosa succede nel resto d’Europa».

Già trenta casi segnalati

A prescindere dalla scelta della presidenza della 7^ commissione (che ha l’ultima parola sull’eventuale avvio dell’indagine) una sorta di raccolta dati è già partita: «ho lanciato una provocazione», spiega Berruto, «chiedendo a chi ha subito casi personali di “malagiustizia sportiva” di segnalarmeli. Ho già ricevuto una trentina di dossier da 7-8 federazioni diverse. Metto a disposizione la mia casella mail per chiunque abbia voglia di inviarmi un caso limite. Oltre alle segnalazioni, devo dire che ho ricevuto centinaia di messaggi di sostegno, che mi invitavano ad andare avanti».

Le reazioni del mondo dello sport

Sostegno che, però, non arriva anche dai vertici dello sport italiano. Il presidente della Figc (calcio) Gabriele Gravina, ad esempio, ha risposto poco dopo l’annuncio della presentazione dell’indagine: «Non so a chi faccia riferimento l’onorevole Berruto, tuttavia, rappresentando una Federazione affiliata al Coni, mi sento di rispondere che questa ripetuta delegittimazione degli organi della giustizia sportiva non è accettabile. Se Berruto è a conoscenza di fatti gravi, come quelli a cui fa riferimento, li denunci alla Procura della Repubblica, facendo nomi e cognomi. Per il bene dello sport, è tempo di assunzioni di responsabilità, non di processi sommari», le parole di Gravina. A stretto giro è arrivata anche la risposta del presidente della Fip (pallacanestro) Gianni Petrucci: «Sono partiti col toglierci il controllo delle società professionistiche, da un po’ ci siamo accorti che, nonostante i risultati, l’organizzazione dello sport italiano è tutta sbagliata… Ora ci tolgano anche la giustizia sportiva e gli arbitri, così saremo al completo. Ci lascino però almeno il diritto di parola».

La rinuncia del generale dei Carabinieri

Giudizi che, però, non preoccupano Berruto: «mi piace citare il generale dei Carabinieri Enrico Cataldi, chiamato da Giovanni Malagò al Coni per cercare di riformare la giustizia sportiva. Un’impresa alla quale ha rinunciato, viste le difficoltà incontrate». Queste le parole di Cataldi nel 2018: «non ci sono le condizioni per restare ... la giustizia è e deve restare cosa delle federazioni e nessuno super partes deve poter metterci il naso. Ho passato la vita a lottare cercando di fare giustizia e seguendo casi difficilissimi, ora mi rendo conto che nello sport l'impresa è superiore alle mie forze».

I prossimi passi

L’indagine, nel caso si tenesse, prevede la convocazione di una ventina di soggetti «dal ministro per lo sport ai vertici federali, fino ai casi di malagiustizia», spiega ancora Berruto. «Dobbiamo capire bene se davvero esista un problema e di che entità sia. Negli anni sono emerse radiazioni per motivazioni assurde, una giungla dove c’è assegnazione diretta del ruolo del giudice, magari anche in situazioni di conflitti di interesse che diventano quasi imbarazzanti. Un sistema che magari poteva avere un senso 40 anni fa, ma che oggi è almeno da analizzare e da revisionare. Il mio obiettivo», conclude Berruto, «è che la terzietà sia incrollabile. Se ci riusciamo, sarebbe un grosso passo avanti».
Michele Damiani
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