Gianvi,
non so più come spiegartelo, ormai lo scritto diverse volte ma mi ripeto: le sezioni TSN non nascono come società sportive e non lo sono nemmeno per vocazione. La legge (codice di ordinamento militare) le prevede come luoghi di addestramento di chi è obbligato per legge a portare un arma, come luoghi dove chi ne fa richiesta può ottenere il certificato di maneggio armi (CIMA), poi alla fine sono anche sodalizi dove privati cittadini possono esercitarsi al tiro e praticare attività sportiva.
Se non ti entra in testa questo semplice concetto continuerai a fare polemiche inutili e sterili basando i tuoi ragionamenti su presupposti non corretti, dando per scontato che siccome nella tua esperienza hai constatato che qualcuno ha agito con finalità e interesse personale, così sia per l'universo mondo delle sezioni, la componente sportiva è un di più che negli anni ha preso le sembianze del vestito della domenica per le sezioni, la trasformazione (recente) in ASD è una mera questione volta a ottenere una convenienza fiscale, i compensi ai collaboratori, creata con una legge dello stato voluta dal CONI.
Riprendo il concetto espresso da Attilio Fanini: in una sezione gestita correttamente, che rispetta tutte le regole e le leggi (agibilità e sicurezza), che effettua tutte le manutenzioni ordinarie e straordinarie necessarie (a beni di proprietà del demanio militare), che addestra e forma periodicamente i collaboratori (direttori di tiro, istruttori e volontari), che retribuisce a norma di legge eventuali dipendenti fissi, ed infine che versa a UITS tutto quanto dovuto (o meno), non avanza poi gran ché per fare promozione e incentivare la pratica del tiro sportivo, non c'è grasso che cola... per dirla con un eufemismo.
E' proprio la duplice anima, istituzione e sportiva, a creare confusione e impedire una gestione della parte sportiva come un qualunque altro sport riconosciuto dal CONI e praticato alle Olimpiadi.
Sono da sempre un sostenitore della separazione delle due anime, in modo che le ASD pensino e facciano solo sport svincolate dalle sezioni ma in regime di affiliazione UITS, mentre le sezioni pensino e facciano quello per cui sono chiamate a fare, mettendo anche a disposizione con forme di convenzione gli impianti per le attività delle ASD (come avviene per qualunque altro sport).
La parte sportiva per crescere e dotarsi della dovuta autonomia, non può continuare a essere una specie di "parassita" come l'edera sui muri (mi si conceda il paragone solo a titolo esemplificativo). L'attuale impostazione più che alle sezioni fa comodo a UITS che tenendo il piede in due scarpe alla fine fa ciò che le pare girando il berretto alla bisogna.