Autore Topic: Una sezione di tiro a segno cos'è?  (Letto 9774 volte)

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Offline Ricky

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Re:Una sezione di tiro a segno cos'è?
« Risposta #10 il: Giugno 16, 2013, 21:59:12 pm »
mylifetsn ha toccato, purtroppo, un tasto che suona stonato, e che andrebbe raccordato:
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... quando mai delle giovani leve riusciranno ad avvicinarsi al tiro messi in queste condizioni? In armeria non c'è una carabina da tiro neanche se la cerchi col tom tom mentre se cerchi cal 45, bombe a mano e bazzoka ce ne sono a bizzeffe. Non sarebbe ora di tutelare un pò i tiratori? Penso ci sia da vergognarsi un pò ...

le ragioni di questo disinteresse per il tiro sportivo (che si definisce anche ACCADEMICO) è da ricercare, secondo me:
1. nel decadimento dei valori sportivi della maggior parte del SISTEMA che cura il tiro a segno, decadimento dovuto a tanti svariati motivi;
2. difficoltà nel far crescere, maturare, ricercare nei ragazzi la voglia di TIRO A SEGNO, perchè correre dietro un pallone o cimentarsi in altre discipline presenta, senz'altro, minori difficoltà di carattere sia pratico che economico;
3. accomunare il tiro a segno al fare BOOM con attrezzi anche ricercati e di pubblicizzazione commerciale, perchè colpire un barattolo a cinque metri è sufficiente per sentirsi un campione di tiro.

C'è adesso l'occasione, con Campriani e Tesconi PREMIATI OLIMPICI, di fare promozione a ogni livello, ma è chiaro che dopo aver portato i ragazzi nelle Sezioni, queste devono strutturare una propria organizzazione tesa a coltivare il loro tessuto sociale. E' questa la sfida più importante e difficile da vincere. Tempo fa mi capitò di rivedere, in Sezione, una copertina di una rivista UITS che esaltava i risultati avuti in un campionato Juniores mostrando la foto dei vincitori delle varie discipline: solo pochi di questi visi frequentano ancora oggi le linee di tiro; la maggior parte di loro ha, per loro ragioni, disertato poi la frequentazione dei poligoni. Si potrebbero fare degli studi statistici e sociali, che restano poi solo carta straccia, ma che potrebbero spiegare, in modo univoco, questa disertazione.
La nostra fortuna è ancora quella di avere nelle sezioni degli AMANTI APPASSIONATI del tiro sportivo, al loro fare è devoluta la divulgazione e diffusione del nostro sport, e se si parla ancora di TIRO in certe realtà è solo per un meritato grazie a questi APPASSIONATI. E dove non ci sono questi APPASSIONATI accade purtroppo quello che cita MYLIFETSN (bellissimo nick): CIAO Tiro (Accademico)!!

Un caro saluto a tutti

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Re:Una sezione di tiro a segno cos'è?
« Risposta #11 il: Giugno 17, 2013, 00:30:11 am »
mylifetsn ha toccato, purtroppo, un tasto che suona stonato, e che andrebbe raccordato:
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... quando mai delle giovani leve riusciranno ad avvicinarsi al tiro messi in queste condizioni? In armeria non c'è una carabina da tiro neanche se la cerchi col tom tom mentre se cerchi cal 45, bombe a mano e bazzoka ce ne sono a bizzeffe. Non sarebbe ora di tutelare un pò i tiratori? Penso ci sia da vergognarsi un pò ...

le ragioni di questo disinteresse per il tiro sportivo (che si definisce anche ACCADEMICO) è da ricercare, secondo me:
1. nel decadimento dei valori sportivi della maggior parte del SISTEMA che cura il tiro a segno, decadimento dovuto a tanti svariati motivi;
2. difficoltà nel far crescere, maturare, ricercare nei ragazzi la voglia di TIRO A SEGNO, perchè correre dietro un pallone o cimentarsi in altre discipline presenta, senz'altro, minori difficoltà di carattere sia pratico che economico;
3. accomunare il tiro a segno al fare BOOM con attrezzi anche ricercati e di pubblicizzazione commerciale, perchè colpire un barattolo a cinque metri è sufficiente per sentirsi un campione di tiro.

C'è adesso l'occasione, con Campriani e Tesconi PREMIATI OLIMPICI, di fare promozione a ogni livello, ma è chiaro che dopo aver portato i ragazzi nelle Sezioni, queste devono strutturare una propria organizzazione tesa a coltivare il loro tessuto sociale. E' questa la sfida più importante e difficile da vincere. Tempo fa mi capitò di rivedere, in Sezione, una copertina di una rivista UITS che esaltava i risultati avuti in un campionato Juniores mostrando la foto dei vincitori delle varie discipline: solo pochi di questi visi frequentano ancora oggi le linee di tiro; la maggior parte di loro ha, per loro ragioni, disertato poi la frequentazione dei poligoni. Si potrebbero fare degli studi statistici e sociali, che restano poi solo carta straccia, ma che potrebbero spiegare, in modo univoco, questa disertazione.
La nostra fortuna è ancora quella di avere nelle sezioni degli AMANTI APPASSIONATI del tiro sportivo, al loro fare è devoluta la divulgazione e diffusione del nostro sport, e se si parla ancora di TIRO in certe realtà è solo per un meritato grazie a questi APPASSIONATI. E dove non ci sono questi APPASSIONATI accade purtroppo quello che cita MYLIFETSN (bellissimo nick): CIAO Tiro (Accademico)!!

Un caro saluto a tutti

Bene Bravo Bis.

Le ragioni risiedono nel fatto che le risorse economiche sono attratte da Candela, Caldaro, Appiano etc., come dagli stipendi

dai pranzi dalle cenne e dai pernottamenti.

Aspetteremo i concorsi per l'assunzuione del personale e avere, finalmente, il quadro completo della serie:

"A friggere sentiremo l'odore".

 


Offline Ricky

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Re:Una sezione di tiro a segno cos'è?
« Risposta #12 il: Giugno 17, 2013, 10:49:39 am »
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Le ragioni risiedono nel fatto che le risorse economiche sono attratte da Candela, Caldaro, Appiano etc., come dagli stipendi

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non me ne volere |V|, ma la vedo come una visione limitata del mondo del tiro, e di risoluzione dei problemi. Poi che ci siano diatribe aperte di carattere personale questa è un'altra questione, che può trovare esposizione anche in un forum, ma che è chiaro non interessa la massa se non come "Spetteguless" citando la trasmissione di Ricci. Ma ognuno ha libertà di fare quello che vuole, e di pensare tutto ciò che gli va di pensare, ... aria fritta in primis.

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Offline gunny

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Re:Una sezione di tiro a segno cos'è?
« Risposta #13 il: Giugno 17, 2013, 12:18:22 pm »
Morale della favola, è che a mio avviso in tanti poligoni ci sono troppi bombardamenti e poco tiro a segno, così come stanno le cose, vedo un futuro molto nero tanto da demoralizzarmi a tal punto da pensare di mollare tutto  :'( nella mia sezione manca solo che mi mettano a fare allenamento sul parapalle del grosso calibro, è impensabile provare ad allenarsi a 10 mt mentre ci sono corsi di tiro in corso dal frastuono che impedisce persino il dialogo.......quando mai delle giovani leve riusciranno ad avvicinarsi al tiro messi in queste condizioni? In armeria non c'è una carabina da tiro neanche se la cerchi col tom tom mentre se cerchi cal 45, bombe a mano e bazzoka ce ne sono a bizzeffe. Non sarebbe ora di tutelare un pò i tiratori? Penso ci sia da vergognarsi un pò......

non conosco la tua realtà, il tuo TSN, non ho mai avuto il piacere di visitarlo e/o frequentarlo per gare, pur avendone frequentati almeno 30 negli ultimi 6/7 anni.

condivido in parte tuo disappunto e scoramento, ma vorrei spiegarmi meglio:

sul piano dell'indifferenza verso la promozione delle specialità olimpiche sopratutto verso i giovani (ma anche meno giovani) convengo che si tratti di un grave errore fondamentalmente perché il TSN (per legge) è l'unico luogo dove i minorenni hanno l'opportunità di imbracciare un'arma (libera vendita o sportiva) senza incorrere in reati di sorta, un investimento per il futuro; è altrettanto errato non disporre di un minimo di attrezzatura adeguata armi e accessori (sostegni, giacche e guanti), ciò mi fa concludere che difficilmente qualche scolaresca locale abbia mai fatto visita al poligono, oppure che non si organizzino con carattere di continuità e periodicità corsi propedeutici di avviamento al tiro... ma se così è, la colpa è dei dirigenti della sezione e se non c'è modo di cambiare, allora anziché gettare la spugna ti conviene cambiare sezione... non saranno mica tutte così dalle tu parti?!? (mi vengono in mente nomi come Rovigo, Copparo, Este, Ferrara, Padova, ecc...)

la mia esperienza (seppur breve) mi ha permesso di vedere che una sezione che ha un'offerta limitata (solo accademico o solo ludico o non accademico) prima o poi perde comunque per strada un numero non indifferente di soci, mentre la compresenza e la possibilità di praticare quante più specialità, tra quelle praticabili in un TSN, evita che i soci migrino per altri lidi o si disaffezionino all'ambiente

il tiro accademico/olimpico, salvo che esista una passione notevole, non ha nulla di divertente o spettacolare rispetto ad altri sport o a specialità "bottarole" (brutto, bruttissimo termine, quanto non denigratorio per identificare ciò che non è ricompreso nel mondo ISSF), quindi non si può pretendere che i giovani corrano in massa verso gli stand a 10mt delle sezioni TNS e sopratutto che vi rimangano a lungo se in quei luoghi bisogna comportarsi come se si entrasse in un luogo di culto

questione rumore; ho praticato e pratico oltre alla CLT anche specialità non ISSF (BR22, Production, 22LR a 100mt), nelle quali la concentrazione necessaria non è inferiore a quella richiesta dalla CLT, durante gli allenamenti e/o prove controllate, spesso mi capitata di sparare in concomitanza di armi di grosso calibro (es. 308 o simili) oppure avancarica con tanto di vociferare dei presenti, in tutta onestà ti debbo dire che imparare a isolarsi da tale "frastuono" non è che questione di abitudine propedeutica a gestire i disturbi seppur minimi durante le gare vere e proprie (ricordiamoci come funziona la Team Cup, e che i punti i bravi tiratori li fanno sempre e comunque)

io non condivido il concetto di "tutela" dei tiratori che praticano discipline olimpiche/ISSF, salvo che si tratti di giovani che non vengono a occupare per qualche ora le linee di tiro parcheggiati dai genitori, oppure di seniores che si esprimono a livelli interessanti, perché facendo un ragionamento molto terra terra una sezione da quel comparto hanno che delle spese che superano di gran lunga gli introiti (almeno per la mia è così), quindi semmai vanno tutelate le attività che producono utili per poter poi sostenere anche il reparto sportivo ISSF

le sezioni necessitano di introiti per sostenersi senza nasconderci dietro i fili d'erba non è certo praticando la nobile arte del tiro a segno sportivo, che ci si sostiene, se qualcuno ha l'onere e l'interesse di "tutelare" i tiratori agonisti e praticanti specialità ISSF questa è la federazione (UITS) ma che sappiamo fare ben poco, sia in termini di promozione sul territorio a favore delle sezioni sia a favore dei tiratori stessi, ad esclusione della rosa degli azzurri

sulle sezioni oltre all'onere di sostenersi e mantenere efficienti e "agibili" gli impianti di tiro, incombe anche l'onere della promozione sportiva, e semmai tra i propri soci ci fosse un talento, tutto quanto fatto e speso per quella persona non viene riconosciuto dalla federazione (in termini economici), quindi se i dirigenti di una sezione scelgono di non ritenere importante o degna di attenzione l'attività sportiva ISSF a favore di altre attività, non vanno biasimati, però bene farebbero a non affiliarsi a UITS, perché nel momento in cui lo fanno un minimo di promozione e attività sportiva sarebbero tenuti a farla senza bisogno di tutele di sorta...

qui UITS ha le sue responsabilità, perché pure ad essa alla fine interessa introitare risorse tramite le sezioni, e il grosso di queste risorse non arrivano dallo sportivo, bensì dall'istituzionale, quindi mai imporrà a una sezione che non fa attività sportiva o lo fa blandamente di cambiare atteggiamento, proprio perché se quella sezione decidesse di non affiliarsi UITS perderebbe introiti certi... quante sono le sezioni sulle 280 circa, a fare attività agonistica seriamente?

a mio avviso il problema atavico del tiro a segno sportivo italiano, è l'essere dipendente delle sezioni TSN, un appendice all'attività di addestramento prima della milizia e poi degli obbligati per legge, il tiro a segno sportivo non gode di autonomia non è possibile organizzarlo come ASD indipendente da un TSN, quindi non è possibile avere società e/o organizzazioni protese solo ed esclusivamente verso l'attività sportiva (come avviene in quasi tutto il resto del mondo)

le sezioni TSN, dovrebbero essere esclusivamente luoghi in cui le società sportive trovano ospitalità in convenzione, come avviene per qualunque altro sport, fin tanto che le sezioni avranno questa duplice veste, solo quelle adeguatamente strutturate (a livello organizzativo ed economico) potranno fare attività e promozione sportiva degne di tal nome... sempre che un avvicendamento nel consiglio direttivo non ne determini un radicale cambio di gestione

infine, credo che gli stessi tiratori (di qualunque disciplina ISSF e non), anziché accampare diritti e "tutele" dovrebbero fare uno sforzo per comprendere la situazione e porsi in una condizione di proattività e auto promozione, anziché aspettare la manna dal cielo, avendo inoltre il coraggio di pretendere più attenzione dalla federazione
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Re:Una sezione di tiro a segno cos'è?
« Risposta #14 il: Giugno 17, 2013, 15:06:13 pm »
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Bene Bravo Bis.

Le ragioni risiedono nel fatto che le risorse economiche sono attratte da Candela, Caldaro, Appiano etc., come dagli stipendi

dai pranzi dalle cenne e dai pernottamenti.

Aspetteremo i concorsi per l'assunzuione del personale e avere, finalmente, il quadro completo della serie:

"A friggere sentiremo l'odore".


non me ne volere |V|, ma la vedo come una visione limitata del mondo del tiro, e di risoluzione dei problemi. Poi che ci siano diatribe aperte di carattere personale questa è un'altra questione, che può trovare esposizione anche in un forum, ma che è chiaro non interessa la massa se non come "Spetteguless" citando la trasmissione di Ricci. Ma ognuno ha libertà di fare quello che vuole, e di pensare tutto ciò che gli va di pensare, ... aria fritta in primis.

Un caro saluto a tutti



Infatti, quando scrivi, è solo di aria fritta che s'avverte l'odore.

Io sono "limitato" e mi "limito" ai fatti senza tema di smentite fino a quando non vedrò le delibere e le determine pubblicate.

Anche se rappresenti solo te stesso, non ti senti limitato anzi parli anche per la "massa".

Ma la "Massa di Cosa"?

Siccome la gente si sta evolvendo sono sicuro che non gli si può più nascondere la verità.









« Ultima modifica: Giugno 17, 2013, 15:11:22 pm da VENDETTA »

Offline Ricky

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Re:Una sezione di tiro a segno cos'è?
« Risposta #15 il: Giugno 17, 2013, 15:14:20 pm »

Offline mylifetsn

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Re:Una sezione di tiro a segno cos'è?
« Risposta #16 il: Giugno 17, 2013, 21:22:31 pm »
 senza parole  :'( :'( :'( :'( 

Come il solito vince la società la moda di oggi fa successo solo quello che attira e l'educazione fa a farsi fottere.

Il tiro accademico è un luogo di culto e un luogo dove si insegna il rispetto verso "attrezzi sportivi" si insegna a tenere in mano uno strumento di misura ..... no un'arma per fare la guerra.

Potrei aggiungere altro ma non me la sento, non servirebbe a nulla..... se è l'educazione alla guerra che volete fatela pure io non potrei mai impedirla se non cercando di farvelo capire, fate voi ma non vi lamentate delle disgrazie che succedono in giro che non si sentono fin che non capitano a qualcuno che ci è vicino.
Buona guerra a tutti.
Ciao Stefano
Pozzato Stefano Tsn Adria ;-)

Offline gianvi

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Re:Una sezione di tiro a segno cos'è?
« Risposta #17 il: Giugno 17, 2013, 23:46:57 pm »
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infine, credo che gli stessi tiratori (di qualunque disciplina ISSF e non), anziché accampare diritti e "tutele" dovrebbero fare uno sforzo per comprendere la situazione e porsi in una condizione di proattività e auto promozione, anziché aspettare la manna dal cielo, avendo inoltre il coraggio di pretendere più attenzione dalla federazione

e quando il segretario ti dice che non può accettare gli sponsor perché lo status del tsn non lo permette come la metti?
ed un presidentucolo avalla quanto detto dal segretario e tu per fare squadra chiedi agli sportivi di autotassarsi per avere una parvenza di gruppo.
allora,non è che nel tsn ci sono i guerrafondai anzi,i paranoici delle armi spesso scelgono luoghi con regole meno stringenti solo che il limbo in cui galleggiano le sezioni lascia alle interpretazioni molto personali se una sezione deve essere prevalentemente una macchina da soldi o se deve dedicare parte degli utili(perché di utili si tratta)magari importante all'attività sportiva che sia P10 piuttosto che tiro Western clt o br.
Egregio Sig. Pozzato,capisco la sua amarezza ma se pur difficile persegua il piacere di tirare,non pensi a cosa potrebbe essere la sua sezione perché è quello che vuole essere e che si merita la maggioranza degli iscritti, glielo dice uno che già diversi anni fa ha assaporato la delusione di un sogno affogato da persone piccole piccole che hanno preferito l'uovo oggi al ricordo di aver realizzato un sogno un domani.

Offline gunny

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Re:Una sezione di tiro a segno cos'è?
« Risposta #18 il: Giugno 18, 2013, 00:02:55 am »
senza parole  :'( :'( :'( :'( 

Come il solito vince la società la moda di oggi fa successo solo quello che attira e l'educazione fa a farsi fottere.

Il tiro accademico è un luogo di culto e un luogo dove si insegna il rispetto verso "attrezzi sportivi" si insegna a tenere in mano uno strumento di misura ..... no un'arma per fare la guerra.

Potrei aggiungere altro ma non me la sento, non servirebbe a nulla..... se è l'educazione alla guerra che volete fatela pure io non potrei mai impedirla se non cercando di farvelo capire, fate voi ma non vi lamentate delle disgrazie che succedono in giro che non si sentono fin che non capitano a qualcuno che ci è vicino.
Buona guerra a tutti.
Ciao Stefano

non intendo ne convincerti ne farti cambiare idea, ma invitarti a riflettere che forse il tiro a segno (anche sportivo) è qualcosa di più ampio e che forse ha bisogno di uscire dal "ghetto", dallo scafandro a tenuta stagna delle Sezioni TSN, dove tanti funzionari ministeriali e pacifinti lo vogliono e lo tengono relegato... così è più facile da gestire

nessuno ha parlato di guerra o di preparazione alla guerra (per quella c'è l'esercito), ma paragonare una disciplina sportiva a un culto mi lascia perplesso, il rispetto per le armi in generale e in particolare per quelle da tiro, perché questo è il loro nome: ARMI (gli attrezzi li adopera il sollevatore di pesi, gli strumenti di misura il geometra), si può imparare in tanti posti, tra cui una Sezione TSN, un campo da tiro a volo e da tiro dinamico, a caccia... io l'ho imparato durante il servizio militare

io pratico il tiro a segno perché mi piace, mi diverte e mi obbliga a migliorare sistematicamente le mie capacità

le disgrazie che capitano in giro, purtroppo non hanno nulla a che fare ne con il rispetto delle armi ne con il tiro a segno sportivo, ne tanto meno con quello che si fa o non si fa nelle sezioni, si tratta di delirio e disperazione umana che porta a gesti imprevedibili e inconsulti con qualunque cosa capiti per mano, mi spiace Stefano ma qui, a mio avviso esci dal seminato

il tiro sportivo in specialità olimpiche richiede grande sacrificio e impegno per raggiungere livelli di precisione e ripetitività che rasentano la perfezione, però non prendiamoci troppo sul serio perché anziché attrarre nuovi tiratori li allontaniamo... se si comincia con metodi e approcci "easy" forse qualche giovane (e meno giovane) lo possiamo anche trattenere e ricordiamoci che di talenti come Campriani non ne nascono poi tanti, quindi non bisogna illudere nessuno, compresi noi stessi, "e che la passione spesso conduce a soddisfare le proprie voglie" (F. De Andrè)
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Offline gunny

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Re:Una sezione di tiro a segno cos'è?
« Risposta #19 il: Giugno 18, 2013, 01:57:55 am »
Citazione
infine, credo che gli stessi tiratori (di qualunque disciplina ISSF e non), anziché accampare diritti e "tutele" dovrebbero fare uno sforzo per comprendere la situazione e porsi in una condizione di proattività e auto promozione, anziché aspettare la manna dal cielo, avendo inoltre il coraggio di pretendere più attenzione dalla federazione

e quando il segretario ti dice che non può accettare gli sponsor perché lo status del tsn non lo permette come la metti?...

per fortuna questo sito (forum) resiste ai detrattori e si sta trasformando in memoria storica, testimone degli accadimenti degli ultimi 7 anni...
già nel 2008 si discuteva sulla convenienza o meno di una netta separazione tra sportivo e istituzionale, con il passare del tempo, da agonista (praticante) e dirigente di una sezione mi convinco sempre più di questa tesi

il tiro a volo, forse ha altri problemi, di certo ha più praticanti attivi, tesserati ma sopratutto gli sponsor e ora vista la nostra debolezza (incapacità di tutelare l'interesse comune) mira pure alla certificazione

la chimera è stato il considerare le Sezioni TSN alla stregua di società sportive: non lo erano, non lo sono e fatico a credere che lo saranno mai, almeno nel quadro legislativo e normativo attuale

penso che una soluzione sia praticabile tramite la costituzione di ASD autonome (ma affiliate alla federazione) e distinte dai TSN ma agli stessi legate da convenzioni e/o accordi di gestione di tutto ciò che è sportivo, promozione, gare, allenamenti e personale tecnico. I TSN dal canto loro ci mettono le strutture e i direttori di tiro ove necessario concentrandosi come dovuto sull'attività istituzionale che permette loro di tenere in piedi le strutture, nel momento in cui una sezione che spesso insiste gratuitamente su terreni del Demanio Militare inizi a fare qualcosa che non le compete, non è escluso che nella migliore delle ipotesi si ritrovi a pagare un affitto...

è chiaro che in uno scenario simile chi vorrà fare attività sportiva seriamente non potrà più pensare di farlo spendendo poco o nulla o contando su quanto passa il convento (TSN) più o meno meritatamente, ma allo stesso tempo nulla vieterebbe di costituire ASD di respiro inter-sezionale o inter-provinciale potendo quindi stabilire accordi con più poligoni a seconda delle specialità praticate

gli sponsor sarebbero sicuramente meno restii ad accoppiare il proprio nome con realtà puramente sportive

la miope e fumosa strategia che è stata perpetrata dal 2005 a oggi, ben lungi dall'essere vicina allo spirito iniziale, ha portato la trasformazione delle Sezioni anche in ASD con passi falsi e retromarce imposte dai ministeri, rivela ora il vero obiettivo ovvero defraudare le sezioni del potere certificatorio loro attribuito per legge... dello sportivo a quanto pare non frega un fico secco a nessuno, perché se è dall'alto che si vuole togliere il sostentamento alle sezioni chi ne farà per primo le spese?!? Quindi non intendo giustificare una Sezione se dei suoi "utili" non reinveste nello sportivo, ma di certo non biasimo chi cerca di garantire un futuro alla stessa ricercando e implementando le attività, ludiche, istituzionali e anche sportive (più o meno nobili) pur di mantenere una cassa in attivo o quanto meno a pareggio

ma la responsabilità non è tutta dei vertici federali, è equamente distribuita con i presidenti di Sezione che li hanno lasciati operare acriticamente, e in seppur minima parte anche degli stessi sportivi che chiusi nelle loro "chiese" a predicare ognuno le proprie discipline preferite, disinteressati della "cosa" politica non si sono accorti che la realtà dei fatti rischia di vederli sempre meno considerati... hai voglia di pretendere tutela ora...

recentemente mi sono sentito dire da un ufficiale del nostro esercito (una torre con più di 3 stelle): "...li avete votati voi, con le regole che vi hanno dato loro... se non vi andava bene dovevate agire diversamente, ora di cosa vi lamentate?!?"... quindi se non cambia qualcosa drasticamente è chiaro che le Sezioni avranno firmato con largo anticipo la loro eutanasia, con buona pace dei tiratori che cercano tutela... siamo sul filo del rasoio, se si vuole andare nella direzione che prospetti un futuro migliore per il tiro a segno sportivo è il momento per pretendere posizione per un radicale cambio di rotta altrimenti faremo la fine della Costa Concordia...
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