Morale della favola, è che a mio avviso in tanti poligoni ci sono troppi bombardamenti e poco tiro a segno, così come stanno le cose, vedo un futuro molto nero tanto da demoralizzarmi a tal punto da pensare di mollare tutto
nella mia sezione manca solo che mi mettano a fare allenamento sul parapalle del grosso calibro, è impensabile provare ad allenarsi a 10 mt mentre ci sono corsi di tiro in corso dal frastuono che impedisce persino il dialogo.......quando mai delle giovani leve riusciranno ad avvicinarsi al tiro messi in queste condizioni? In armeria non c'è una carabina da tiro neanche se la cerchi col tom tom mentre se cerchi cal 45, bombe a mano e bazzoka ce ne sono a bizzeffe. Non sarebbe ora di tutelare un pò i tiratori? Penso ci sia da vergognarsi un pò......
non conosco la tua realtà, il tuo TSN, non ho mai avuto il piacere di visitarlo e/o frequentarlo per gare, pur avendone frequentati almeno 30 negli ultimi 6/7 anni.
condivido in parte tuo disappunto e scoramento, ma vorrei spiegarmi meglio:
sul piano dell'indifferenza verso la promozione delle specialità olimpiche sopratutto verso i giovani (ma anche meno giovani) convengo che si tratti di un grave errore fondamentalmente perché il TSN (per legge) è l'unico luogo dove i minorenni hanno l'opportunità di imbracciare un'arma (libera vendita o sportiva) senza incorrere in reati di sorta, un investimento per il futuro; è altrettanto errato non disporre di un minimo di attrezzatura adeguata armi e accessori (sostegni, giacche e guanti), ciò mi fa concludere che difficilmente qualche scolaresca locale abbia mai fatto visita al poligono, oppure che non si organizzino con carattere di continuità e periodicità corsi propedeutici di avviamento al tiro... ma se così è, la colpa è dei dirigenti della sezione e se non c'è modo di cambiare, allora anziché gettare la spugna ti conviene cambiare sezione... non saranno mica tutte così dalle tu parti?!? (mi vengono in mente nomi come Rovigo, Copparo, Este, Ferrara, Padova, ecc...)
la mia esperienza (seppur breve) mi ha permesso di vedere che una sezione che ha un'offerta limitata (solo accademico o solo ludico o non accademico) prima o poi perde comunque per strada un numero non indifferente di soci, mentre la compresenza e la possibilità di praticare quante più specialità, tra quelle praticabili in un TSN, evita che i soci migrino per altri lidi o si disaffezionino all'ambiente
il tiro accademico/olimpico, salvo che esista una passione notevole, non ha nulla di divertente o spettacolare rispetto ad altri sport o a specialità "bottarole" (brutto, bruttissimo termine, quanto non denigratorio per identificare ciò che non è ricompreso nel mondo ISSF), quindi non si può pretendere che i giovani corrano in massa verso gli stand a 10mt delle sezioni TNS e sopratutto che vi rimangano a lungo se in quei luoghi bisogna comportarsi come se si entrasse in un luogo di culto
questione rumore; ho praticato e pratico oltre alla CLT anche specialità non ISSF (BR22, Production, 22LR a 100mt), nelle quali la concentrazione necessaria non è inferiore a quella richiesta dalla CLT, durante gli allenamenti e/o prove controllate, spesso mi capitata di sparare in concomitanza di armi di grosso calibro (es. 308 o simili) oppure avancarica con tanto di vociferare dei presenti, in tutta onestà ti debbo dire che imparare a isolarsi da tale "frastuono" non è che questione di abitudine propedeutica a gestire i disturbi seppur minimi durante le gare vere e proprie (ricordiamoci come funziona la Team Cup, e che i punti i bravi tiratori li fanno sempre e comunque)
io non condivido il concetto di "tutela" dei tiratori che praticano discipline olimpiche/ISSF, salvo che si tratti di giovani che non vengono a occupare per qualche ora le linee di tiro parcheggiati dai genitori, oppure di seniores che si esprimono a livelli interessanti, perché facendo un ragionamento molto terra terra una sezione da quel comparto hanno che delle spese che superano di gran lunga gli introiti (almeno per la mia è così), quindi semmai vanno tutelate le attività che producono utili per poter poi sostenere anche il reparto sportivo ISSF
le sezioni necessitano di introiti per sostenersi senza nasconderci dietro i fili d'erba non è certo praticando la nobile arte del tiro a segno sportivo, che ci si sostiene, se qualcuno ha l'onere e l'interesse di "tutelare" i tiratori agonisti e praticanti specialità ISSF questa è la federazione (UITS) ma che sappiamo fare ben poco, sia in termini di promozione sul territorio a favore delle sezioni sia a favore dei tiratori stessi, ad esclusione della rosa degli azzurri
sulle sezioni oltre all'onere di sostenersi e mantenere efficienti e "agibili" gli impianti di tiro, incombe anche l'onere della promozione sportiva, e semmai tra i propri soci ci fosse un talento, tutto quanto fatto e speso per quella persona non viene riconosciuto dalla federazione (in termini economici), quindi se i dirigenti di una sezione scelgono di non ritenere importante o degna di attenzione l'attività sportiva ISSF a favore di altre attività, non vanno biasimati, però bene farebbero a non affiliarsi a UITS, perché nel momento in cui lo fanno un minimo di promozione e attività sportiva sarebbero tenuti a farla senza bisogno di tutele di sorta...
qui UITS ha le sue responsabilità, perché pure ad essa alla fine interessa introitare risorse tramite le sezioni, e il grosso di queste risorse non arrivano dallo sportivo, bensì dall'istituzionale, quindi mai imporrà a una sezione che non fa attività sportiva o lo fa blandamente di cambiare atteggiamento, proprio perché se quella sezione decidesse di non affiliarsi UITS perderebbe introiti certi... quante sono le sezioni sulle 280 circa, a fare attività agonistica seriamente?
a mio avviso il problema atavico del tiro a segno sportivo italiano, è l'essere dipendente delle sezioni TSN, un appendice all'attività di addestramento prima della milizia e poi degli obbligati per legge, il tiro a segno sportivo non gode di autonomia non è possibile organizzarlo come ASD indipendente da un TSN, quindi non è possibile avere società e/o organizzazioni protese solo ed esclusivamente verso l'attività sportiva (come avviene in quasi tutto il resto del mondo)
le sezioni TSN, dovrebbero essere esclusivamente luoghi in cui le società sportive trovano ospitalità in convenzione, come avviene per qualunque altro sport, fin tanto che le sezioni avranno questa duplice veste, solo quelle adeguatamente strutturate (a livello organizzativo ed economico) potranno fare attività e promozione sportiva degne di tal nome... sempre che un avvicendamento nel consiglio direttivo non ne determini un radicale cambio di gestione
infine, credo che gli stessi tiratori (di qualunque disciplina ISSF e non), anziché accampare diritti e "tutele" dovrebbero fare uno sforzo per comprendere la situazione e porsi in una condizione di proattività e auto promozione, anziché aspettare la manna dal cielo, avendo inoltre il coraggio di pretendere più attenzione dalla federazione