la forza del sistema sono senz'altro le SEZIONI, che il precursore della diffusione del TIRO A SEGNO ha posto in campo oltre 150 anni fa come ricordato anche in altri post, dove pubblicai anche l'editto n. 4698 del 1° aprile 1861, l’atto costitutivo del Tiro a Segno, a firma del Re Vittorio Emanuele II, di genesi garibaldina.
Ho un pò di conoscenze sull'aspetto normativo, organizzativo e funzionale del tiro a segno, ma non si finisce mai di imparare. Sarebbe bello conoscere il dettato delle sentenze che cita |V|, la forumizzazione degli argomenti e delle proprie idee (che a volte sono anche il proprio vissuto) serve anche a questo, a diffondere notizie e a permettere la crescita di Sistema.
Per l'aspetto costituvo delle Sezioni siamo arrivati dal 1861 al 2013 con un pò di ovvie differenze implicite nel cambiamento storico, funzionale, esplicativo dei servizi svolti dalle Sezioni. Siccome la cosa riguarda le Sezioni sono le Sezioni a doversi dare uno Statuto, ma credo sia chiaro che per gli aspetti costitutivi generali esso debba essere uniforme.
Tornando ai meri aspetti formativi di abilitazione all'uso in sicurezza delle armi è necessario che le Sezioni curino "anche" l'aspetto sportivo, con l'avere istruttori formati, linee di tiro conformi o meno a specifiche norme, deputati luoghi di custodia di armi e munizioni, una sede sociale, ed uno establishment (L'anglicismo establishment è un termine col quale ci si riferisce alle classi dominanti e alle strutture che queste controllano. Si può quasi sempre agevolmente sostituire con sistema).
Ogni sistema deve avere regolamenti funzionali in termini organizzativi. Io (e forse anche altri) una organizzazione la vedo, qualcuno ne fa parte, la semplice partecipazione ad organismi elettivi in seno ad essa ne costituisce adesione e ruolo succedaneo, quando si disconosce UITS si parla al solito di aria fritta!
Quanto poi questa organizzazione sia in grado di porre in campo in termini funzionali a se stessa è frutto delle decisioni della base. Sarebbe bello leggere cosa dicono quelle sentenze per porre in condizione l'Assemblea Nazionale di accettare e ben validare l'elemento costitutivo padre del proprio essere, l'essere SEZIONE nel 2013.
Ci si dà una veste, la veste deve essere la più calzante possibile.
Ho letto bene il proponendo art. 1, secondo me ha una debolezza nel comma 2, dove cita:
"2. La Sezione, avendo natura anche di associazione sportiva dilettantistica ai fini di cui all’articolo 90 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, sulla base della deliberazione del Consiglio nazionale del CONI n. 1367 del 6 dicembre 2007, svolge, altresì, anche sulla base delle direttive dell’UITS ed in regime di affiliazione con la stessa, attività sportive agonistiche, amatoriali o promozionali. Ai fini della pratica dell’attività sportiva la Sezione deve ottenere il proprio riconoscimento a fini sportivi e richiedere l’affiliazione all’UITS e l'iscrizione nel registro Coni delle associazioni e società sportive dilettantistiche."
Non si può fondare uno Statuto sul gerundio. Il gerundio è un modo della lingua italiana utilizzato per indicare un processo considerato nei suoi riferimenti ad un altro avvenimento, mentre quando al presente tratta senza dubbio la forma più importante, ed esprime una sorta di contemporaneità. Se le Sezioni devono essere anche ASD va esplicitamente indicato, senza usare un gerudio.
Il comma andrebbe quindi modificato in:
" 2. La Sezione, ha natura anche di associazione sportiva dilettantistica ai fini di cui all’articolo 90 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, sulla base della deliberazione del Consiglio ..."
In questo modo, chiunque vi si rechi anche per, semplicemente, esercitarsi all'uso delle proprie armi, si può sempre ipotizzare che lo faccia per proprio fine sportivo, senza dargli del guerrafondaio, così come si allena facendo una corsa. Può poi anche accadere che in talune realtà non ci siano sportivi praticanti o partecipanti a gare di campionato. E la Sezione, pur senza sportivi iscritti ai campionati, sta in piedi anche per questo primario compito. L'addestramento, compito svolto su delega dello Stato.
|V| mi cita come sig. Wiky, piuttosto che Ricky. A volte ne faccio ricorso, è vero, ma per un semplice motivo. Per favorire l'interpretazione comune, il senso comune che si da alle cose, quindi l'interpretazione la più comune.
Ma anche il senso comune non è definibile in un'unica forma purtroppo, fu introdotto la prima volta da Aristotele e se ne parla ancora ..., è però un grande riferimento quando si parla in un forum, e quindi a tutti.
Io lo uso da quando, nel 2000, assistetti ad un seminario di studi del CNR (Centro Nazionale Ricerche), e nel corso di una propria esposizione, un docente, nell'esposizione delle sue idee, faceva riferimento a questo sito per determinare un significato enciclopedico univoco di quello che si andava ad esporre.
Parlare a tanti non è facile, poi forse leggiamo queste cose un minimo numero di appassionati, ma sapendo che l'accesso potrebbe essere anche esterno, l'univocità di linguaggio e quello che si vuole veramente intendere secondo me non guasta.
Un caro saluto a tutti