e invece parliamone Daniele!
Apri un topic ad-hoc, qui perché se lo apri di la ci tocca fare ping-pong con il forum

Condivido al 100% anche l'osservazione di Carlo, forse pensando al nostro quotidiano, la preparazione mentale può servire anche per gli ambiti extra-sportivi
A noi piccoli pseudo-atleti di piccole-medie sezioni spesso sfugge che il risultato va prima progettato e poi ottenuto con la giusta attivazione e predisposizione mentale oltre all'allenamento con l'arma. Ciò accade perché ci mancano i tecnici adeguati a questo ruolo che supervisionano all'attività sportiva.
Il problema è quasi certamente di organizzazione mentale e sportiva, come già precedentemente scritto il tempo a nostra disposizione è scarso, ovvero del cosiddetto tempo libero che ci rimane dopo il lavoro (e non tutti fanno 8 ore, c'è anche chi ne fa di più soprattutto se lavora in proprio, oppure c'è chi lavora su turni più o meno programmati), riusciamo a ricavare qualche ora da destinare all'allenamento, chi può in poligono chi non può a casa (in bianco).
Ovviamente e inevitabilmente penso che quasi tutti si prediliga l'allenamento più tradizionale, ovvero quello con l'arma sparando e facendo simulazioni di gara, trascurando altri aspetti.
Quando poi si arriva ad aprile, dove le gare si fanno fitte, anche fino a 3 in un mese, il tempo di preparazione è ancor più limitato.
Una corretta organizzazione degli allenamenti sarebbe a questo punto auspicabile per incastrare anche l'allenamento senza arma, quindi anche la preparazione mentale, magari in gruppo.
Credo che ognuno di noi farebbe carte false per migliorare le proprie prestazioni agonistiche razionalizzando il poco tempo a disposizione con l'aiuto di tecnici competenti e protocolli adeguati.
Con tutta la sperimentazione che dicono di fare agli alti livelli, è mai possibile che non riescano a creare delle linee guida per noi tiratori-qualunque? Hanno stampato degli ottimi manifesti, ma è finita qui.
Questo per dire che è vero, siamo italiani e siamo per indole "scazzati" con un livello di autodisciplina da far ridere i polli, però per come è organizzato il sistema sportivo tiro a segno in Italia, non ci sono spazi di grande manovra, e non ci sono pari condizioni per tutti, quindi la logica conseguenza è il motto "ognuno per se zio per tutti"... Per quel che mi riguarda personalmente, quando nel 2007 ho iniziato a tirare (tardivamente per l'anagrafe) di CLT mi sono dovuto arrangiare andandomi a cercare le informazioni anche su internet, perché nella mia sezione la disciplina non se la filava più nessuno, leggendomi i regolamenti tecnici federali, riuscendo ad avere qualche dritta da tiratori di sezioni vicine e qualche "vecchio" tiratore sezionale. Con il tempo si è riusciti a creare un gruppo di tiratori tanto che ora siamo in 7 e c'è anche qualche soddisfazione di risultato. Se non fosse per la mia determinazione (testardaggine) tipica di un mulo (ho fatto l'alpino...) con lo scenario iniziale che mi si era presentato forse altri avrebbero mollato anzi tempo.
Però mi rendo conto che fare l'autodidatta non è produttivo... anzi forse molto rischioso, infatti il recente aiuto di un tiratore esperto (oltre che tecnico di 2° livello) ha aiutato me e i miei colleghi a limare tante, anzi tantissime sbavature accumulate negli anni, migliorando notevolmente il gesto tecnico.
Forse il salto di qualità sarebbe possibile inserendo appunto elementi di preparazione mentale.
Da noi si assiste a situazioni paradossali e diametralmente opposte, si va dalle sezioni aperte solo il sabato pomeriggio e la domenica mattina, a quelle dove i tiratori agonisti hanno le chiavi degli impianti a fuoco per potersi allenare quando e come vogliono anche da soli (quando sappiamo che da DT-P2 non sarebbe ammissibile sparare senza un direttore di tiro, nemmeno di AC).
Inoltre sono in tanti che tra ottobre e febbraio non tirano un colpo a fuoco perché c'è freddo... anche questo la dice lunga sull'atteggiamento mentale e da qui si può poi capire l'innata capacità di dare la colpa agli agenti atmosferico/ambientali che vediamo essere bagaglio anche di tiratori di livello olimpico.
I club di tiro tedeschi, francesi e di altri paesi fanno sistematicamente aperture serali durante la settimana, perché di giorno la gente lavora. Ma se ci pensiamo anche chi gioca a calcio oltre a fare la partita il sabato o la domenica, si allena almeno due volte la settimana la sera... anche d'inverno con pioggia e gelo, fermandosi praticamente solo il mese di luglio fino a metà a agosto.
Se ci sono quindi tecnici come te Daniele, che possono fornire una traccia di base e/o metodi di allenamento e preparazione mentale/agonistica adeguati a chi vive una condizione standard, ben venga!
Evitiamo le boriose letture tecniche che pochi avrebbero voglia di leggersi, bisognerebbe invece elaborare un metodo che contempli vari gradi di intensità e impegno, adattabili alle varie esigenze e obiettivi dei singoli (o gruppi) di tiratori, con check list per verificare lo stato di apprendimento/avanzamento della preparazione.
Probabilmente ho scritto una marea di ovvietà (sono un tiratore non un tecnico), e forse esiste già qualcosa e magari è pure in italiano... se così fosse scusatemi ma indicatemi/indicateci dove attingere determinate risorse.