Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-14221
presentata da
ANGELO ALESSANDRI
mercoledì 14 dicembre 2011, seduta n.560
ALESSANDRI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della salute.-
Per sapere - premesso che:
il decreto legislativo 26 ottobre 2010, n. 204, di attuazione della direttiva 2008/51/CE, che modifica la direttiva 91/477/CEE relativa al controllo dell'acquisizione e della detenzione di armi, ha modificato l'articolo 57 del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, di approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza; entro la data del 31 dicembre 2011 il Ministero dell'interno dovrà aver redatto un regolamento che si occuperà di determinai aspetti relativi all'esercizio dei poligoni privati, ossia quelli non federati all'Unione italiana tiro a segno;
risulta all'interrogante che l'Unione italiana tiro a segno starebbe proponendo misure da inserire nel predetto regolamento tese ad assoggettare i poligoni privati alla supervisione dell'Unione stessa.
Ove tale richiesta fosse accolta, sorgerebbe un grave problema per il settore dei poligoni privati in quanto:
a) i poligoni privati si troverebbero assoggettati a regolamenti paralizzanti, simili a quelli dei poligoni UITS e perderebbero ogni attrattiva per gli appassionati;
b) le attività che vi si svolgono (tiro dinamico, tiro difensivo, tiro a lunga distanza, tiro ad avancarica, tiro cowboy) non sono attività riconosciute UITS e al momento non sono state degnate di alcun riconoscimento;
c) i poligoni privati forniscono un servizio alternativo di quelli UITS e si troverebbero a dover versare tasse senza veder alcun vantaggio;
d) la valutazione della sicurezza dei poligoni privati è già effettuata da periti balistici iscritti alle camere di commercio e ai registri dei periti delle procure dei tribunali;
sempre connessa all'attuazione delle novelle introdotte del predetto decreto legislativo 26 ottobre 2010, n. 204, è l'incerta emanazione di un decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'interno, attraverso cui sono disciplinate le modalità di accertamento dei requisiti psico-fisici per l'idoneità all'acquisizione, alla detenzione ed al conseguimento di qualunque licenza di porto delle armi, nonché al rilascio del nulla osta all'acquisto di armi da parte di privati, prevedendo anche una specifica disciplina transitoria per coloro che alla data di entrata in vigore del decreto già detengono armi. Con il medesimo decreto, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, sono, altresì, definite le modalità dello scambio protetto dei dati informatizzati tra il servizio sanitario nazionale e gli uffici delle forze dell'ordine nei procedimenti finalizzati all'acquisizione, alla detenzione ed al conseguimento di qualunque licenza di porto delle armi;
il decreto in questione sembra che assoggetterà il rilascio delle licenze di porto armi al certificato dell'AUSL locale invece che dell'ufficiale sanitario;
risulterebbe al riguardo che le questure di Milano, di Teramo e di Verona già oggi obblighino i cittadini a recarsi all'ASL per eseguire gli esami del caso (che per altro sono numerosissimi e costosissimi) con ovvie ricadute negative sui rinnovi -:
quali informazioni possano fornire, nell'ambito delle relative competenze, in merito alle questioni citate in premessa, in particolare riguardo all'intenzione di assoggettare i poligoni privati alla
vigilanza dell'Unione italiana tiro a segno;
se sia fondata l'indiscrezione secondo cui si intenda subordinare il rilascio delle licenze di porto armi al certificato dell'AUSL locale invece che dell'ufficiale sanitario ed, in tal caso, se non intendano impedire che ciò si determini.(4-14221)
Ciao