La parola "assoluto" in associazione con il titolo di campione ctaliano non compare piu' da diversi anni, in quanto da diversi anni non vengono piu' disputati i campionati italiani assoluti. I campionati sono disputati suddivisi per categorie (Master uomini, master donne, uomini, donne, junior uomini, junior donne, ragazzi, allievi) e per gruppo di merito di appartenenza in base alla media punti conseguita nell' annata sportiva precedente. Da quando non esiste piu' la categoria "Open", l' assegnazione di un titolo assoluto non e' piu' possibile, e non viene piu' assegnato tale titolo a chi ottiene il miglior punteggio assoluto a prescindere da categoria e gruppo di merito. Concorrere per titolo assoluto, per quanto bello e importante, e' decisamente poco stimolante per il 99% dei praticanti. Sapere di confrontarsi con avversari appartenenti ad un gruppo omogeneo fornisce invece a tutti una possibilita' di vittoria.
Negli ultimi anni si sta comunque assistendo ad un eccessiva frammentazione di categorie, e si diffonde, sopratutto nel tiro non accademico il nascere di specialita' di tiro, e varianti, studiate ad arte per incrementare il numero di premiazioni (quando non la stessa vendita di armi specifiche), pur di dare il contentino di una medaglia a tutti. Forse e' un bene, forse no... ognuno puo' farsi la propria opinione.
Non si tratta comunque del solo sport in cui esiste questa particolarita', anzi e' ormai quasi una regola generale dello sport il fatto di confrontarsi con atleti appartenenti quanto meno alla propria categoria. In alcuni sport, tipicamente gli sport di combattimento quali boxe, judo, karate, e simili, oltre che per fascia di eta', vi e' una ulteriore suddivisione per peso. Quindi ad esempio nella boxe ci saranno campioni italiani per ogni fascia di eta' prevista, e per ogni categoria di peso prevista, e al bar potranno brindare insieme ben piu' di quattro campioni...
Le categorie di peso (delle armi) le abbiamo anche in alcune discipline del tiro, cosi' possiamo assistere all' ulteriore particolarita' che uno stesso atleta puo' fare incetta di titoli (se ne e' capace, ovviamente), nella stessa disciplina, nella stessa specialita', ma in categorie di peso differenti. Poi c'e' la distanza... e qui il discorso rischia di non finire piu'... Lo sport e' bello proprio perche' e' vario e c'e' posto per tutti.
Che problema c'e' se si brinda insieme ad altri 3, 4, 5 o 10 campioni? Ognuno beve con la propria bocca dal proprio bicchiere, anche se la bottiglia da cui si attinge e' la stessa

Saluti... e salute! Brindate con moderazione e non guidate dopo aver bevuto
