http://www.calciopro.com/regole/sciopero-calciatori-punti-discordia/Ieri vi abbiamo dato notizia dell’ufficialità dello sciopero che i calciatori, tramite l’associazione che li rappresenta, hanno indetto per i giorni 25 e 26 settembre, in concomitanza con la quinta giornata di campionato. Le motivazioni dello sciopero però sono rimaste sconosciute ai più, dato che si parlava solo di “nuovo regime contrattuale”, le cui clausole probabilmente nemmeno i calciatori stessi conoscono. E allora Calciopro è andato ad indagare. Dopo il salto vediamo cosa prevede il contratto della discordia tra Aic e Lega di serie A.
1. Contratto flessibile con introiti legati ai risultati. L’Aic lo vuole flessibile solo al 50%, la Lega di serie A lo vuole per intero, compresa l’automatica riduzione degli stipendi in caso di retrocessione in serie B;
2. Professionalità al 100%. Secondo la Lega il calciatore deve fare solo il calciatore, per l’Aic è libero di svolgere un’altra professione durante il tempo libero;
3. Il comportamento dev’essere rigido ed eticamente irreprensibile per la Lega anche fuori dall’orario di gioco o allenamento, mentre per l’Aic i calciatori devono essere liberi di fare quello che vogliono durante il tempo libero;
4. Le terapie fisiche devono rimanere circoscritte allo staff del club per la Lega, mentre per l’Aic i calciatori possono farsi curare da chi vogliono (come già avviene con gli specialisti come Martens che cura i più grandi campioni di qualsiasi club);
5. Le sanzioni per la Lega devono essere pagate dal club in modo automatico, per l’Aic invece bisogna sempre rimettersi alla decisione del collegio arbitrale. Inoltre l’Aic vuole avere mano libera nelle sanzioni ai propri calciatori, svincolandole dall’ingaggio (attualmente non si può superare il 30% dello stipendio);
6. Il presidente del collegio arbitrale dev’essere scelto esternamente dalla Lega; tramite sorteggio interno dall’Aic;
7. Per la Lega un allenatore può allenare una squadra in due gruppi distinti, per l’Aic i calciatori devono invece stare tutti uniti;
8. Il punto più dibattuto è l’ultimo, quello dei trasferimenti. Per la Lega un calciatore non può rifiutare il trasferimento ad un club dello stesso livello di quello in cui si trova attualmente e che gli garantisca lo stesso stipendio, se il suo club di appartenenza si accorda per la vendita del cartellino. In caso di rifiuto, il contratto si intende rescisso automaticamente con una multa da pagare da parte del calciatore che ammonta al 50% del suo stipendio. L’Aic si oppone totalmente a quest’iniziativa.
Secondo il presidente del Coni Petrucci è molto pericoloso scioperare in questo modo, senza possibilità di risoluzione consensuale della questione, perché togliere il calcio agli italiani può generare rabbia e “accendere i toni”. Sarà, ma intanto trovare un accordo totale su tutti gli otto punti in due settimane sembra davvero impossibile, e dunque dobbiamo prepararci a passare il fine settimana del 25 e 26 senza calcio.