http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=159443Manovra, 90 miliardi in tre anni
Tremonti: via enti con meno di 70 addettiCalderoli: a rischio 29-35 province, accorpati 1970 comuni, -20% consiglieri regionali. Stop promozioni prima della pensione. Tfr slitta solo se addio anticipato
Calderoli e Tremonti oggi a Palazzo Chigi
ROMA - Slittata di oltre un'ora la conferenza stampa a Palazzo Chigi di Giulio Tremonti, con Roberto Calderoli e Maurizio Sacconi, per illustrare la manovra. Prevista per le 11, è iniziata alle 12,15.
Tremonti: testo domani in Gazzetta ufficiale. «Il testo è in corso di bollinatura per recepire le modifiche fatte ancora ieri in Consiglio dei ministri poi andrà al Quirinale e domani, da mezzanotte, sarà in Gazzetta Ufficiale», ha detto Tremonti, che ha aperto la conferenza stampa con una battuta: «Abbiamo fatto domanda di ammissione ai lavori usuranti, per tutti. Questa mattina ci siamo chiesti che mese era e abbiamo scoperto di essere a metà agosto».
Tremonti ha confermato che non sarà chiesta la fiducia: «Il presidente del Consiglio ha già detto che non abbiamo chiesto la fiducia. Di solito quando si approva un decreto si chiede l'autorizzazione a porre la fiducia. Non l'abbiamo fatto pensando che il testo sia talmente serio da impegnare tutto il Parlamento su un interesse generale. È stata una scelta saggia».
«Se ci fossero gli eurobond non saremmo arrivati ad oggi: è fondamentale un maggior grado di consolidamento delle finanze pubbliche in Europa - ha detto Tremonti - La soluzione maestra sarebbe stata quella degli Eurobond, sono convinto del modello proposto dal primo ministro del Lussemburgo e da me a livello internazionale. Siamo in attesa di sviluppi. Diversamente le complessità continuerebbero. L'andamento della crisi accelera drammaticamente negli ultimi giorni. Era prevedibile? Questo potrà essere oggetto di prossime riflessioni. Ma la crisi non riguarda solo il nostro paese ma una quota enorme del Pil dell'Europa. Ho l'impressione che ci sia una grande attesa per il vertice franco-tedesco della settimana prossima. Molto dipende dalle scelte che potranno essere fatte sull'Europa e per l'Europa nei prossimi giorni».
No revisione stime Pil. «Siamo convinti che l'impatto delle norme sulla liberalizzazione, il lavoro, la semplificazione possa essere significativo sul Pil. Difficile dire quanto e come. Ad esempio la riduzione dei ponti dovrebbe avere un effetto sul Pil dello 0,1%. Ma è difficile fare stime. Ci sono andamenti mondiali che incidono sui nostri. Quindi per ora non ci sono revisioni delle stime sul Pil», ha detto Tremonti.
Calderoli: a rischio 29-35 province. «Non condivido la strada della soppressione completa delle Province. L'unica strada sarebbe quella costituzionale. Noi abbiamo previsto la soppressione delle province che non raggiungono o i 300.000 abitanti o i 3.000 km quadri di superficie. Ma il punto riferimento è il censimento che si farà in autunno. Ora non abbiamo numeri certi ma per dare un'idea della dimensione taglio siamo tra le 29-35 province», ha detto il ministro della Semplificazione ricordando che per le province che rimarranno ci sarà un taglio del 50% per consiglieri ed assessori. «Attualmente c'è un amministratore locale ogni 428 cittadini, un rapporto poco sostenibile». Con la manovra si passerà ad 1 amministratore «ogni 1.100 cittadini e rotti. Saranno 1970 i Comuni sotto i mille abitanti soggetti alle unione di municipi previste dalla manovra».
«Accanto alla soppressione delle Province c'è la corrispondente soppressione delle Prefetture e di tutti gli uffici corrispondenti del governo», mentre non verranno toccati gli uffici giudiziari, anche se «probabilmente una rivisitazione a livello più basso andrebbe fatta», ha spiegato Calderoli.
La manovra prevede che le Regioni debbano ridurre i consiglieri del 20%, per cui si passerà da un numero complessivo di 775 consiglieri a 610, ha aggiunto Calderoli. È inoltre prevista la riduzione degli assessori e degli stipendi e l'istituzioni dei revisori dei conti anche per le Regioni. «A livello dei parlamentari già c'è stato un intervento degli uffici di presidenza di Camera e Senato con la riduzione delle componenti accessorie. Noi siamo intervenuti rispetto all'indennità fissata dalla legge e abbiamo applicato ai parlamentari quanto previsto per i dipendenti del pubblico impiego raddoppiando l'entità dei tagli: 10% tra 90 e 150.000 euro e 20% sopra i 150.000».
La manovra prevede l'abolizione del sistema di tracciabilità dei rifiuti, il cosiddetto Sistri, ha confermato Calderoli, dando così corpo ai timori del ministro Prestigiacomo, che ieri sera ha emessoun duro comunicato parlando di favore alle ecomafie.
Tremonti: soppressi gli enti con meno di 70 addetti. Alla fine della relazione di Calderoli Tremonti ha ripreso brevemente la parola per aggiungere che nella manovra aggiuntiva è prevista la cancellazione degli enti con meno di 70 addetti.«Prolungamento da 6 a 24 mesi per la percezione del Tfr nel caso di cessazione anticipata del rapporto di lavoro rispetto alla pensione di vecchiaia», ha specificato il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, parlando dello slittamento del Tfr per il pubblico impiego.
La manovra ha «rimosso l'istituto delle promozioni alla vigilia della pensione», ha specificato Tremonti.
Intanto si apprendono le macro-cifre della manovra da 20 miliardi prevista per il 2012: sei miliardi dalla stretta sui trasferimenti agli enti locali; altrettanti da quella sui ministeri; un miliardo dall'aumento al 20% della tassazione sulle rendite finanziarie; 1 miliardo da nuovi balzelli sul gioco e dall'aumento delle accise sui tabacchi; 1 miliardo dalla lotta all'evasione e altrettanti dall'anticipo delle norme sulla previdenza. Infine circa 4 miliardi dalla delega fiscale e assistenziale. Si tratta di cifre suscettibili di ulteriori ritocchi, sottolineano le stesse fonti. Il dettaglio delle misure conferma che a pagare maggiormente saranno regioni, province e comuni oltre che i dicasteri. Nel suo complesso la manovra varata ieri vale circa 45,5 miliardi, che uniti ai 47 di quella approvata a luglio portano il totale a più di 90 miliardi in tre anni.
Già ieri sera Palazzo Chigi ha fatto avere al Quirinale i contenuti della manovra aggiuntiva. Questa mattina dal governo sono stati trasmesse le ultime carte. Gli uffici del Quirinale si sono subito messi al lavoro per esaminare il testo del decreto. Si attende però l'arrivo della relazione della ragioneria generale dello Stato, quindi, una volta completato l'esame dei testi ufficiali, Napolitano potrà firmare il provvedimento che sarà trasmesso alle Camere per la conversione in legge.
Il presidente del Senato Renato Schifani ha consultato i capigruppo di Palazzo Madama per stabilire un calendario di massima dell'esame del decreto. Il decreto dovrebbe arrivare in commissione il 22 agosto, per poi approdare all'esame dell'aula tra il 5 e il 6 settembre. Il calendario sarà ufficializzato non appena la presentazione del decreto sarà formalmente annunciata nell'aula di palazzo Madama.
Schifani si spenderà al massimo per evitare il ricorso alla fiducia e per costruire un rapporto di collaborazione con le opposizioni: il presidente del Senato si è subito messo al lavoro per organizzare la discussione e l'approvazione della manovra aggiuntiva a Palazzo Madama. Schifani sarà a Roma per la convocazione delle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio, che secondo le prime intese ufficiose dovrebbero avviare l'esame del decreto il 22 settembre.
Sabato 13 Agosto 2011 - 11:49 Ultimo aggiornamento: 13:47