Autore Topic: MANOVRA BIS - DECRETO ANTICRISI  (Letto 1844 volte)

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Offline mimmo

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MANOVRA BIS - DECRETO ANTICRISI
« il: Agosto 13, 2011, 14:03:23 pm »
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=159443

Manovra, 90 miliardi in tre anni
Tremonti: via enti con meno di 70 addetti
Calderoli: a rischio 29-35 province, accorpati 1970 comuni, -20% consiglieri regionali. Stop promozioni prima della pensione. Tfr slitta solo se addio anticipato

Calderoli e Tremonti oggi a Palazzo Chigi

ROMA - Slittata di oltre un'ora la conferenza stampa a Palazzo Chigi di Giulio Tremonti, con Roberto Calderoli e Maurizio Sacconi, per illustrare la manovra. Prevista per le 11, è iniziata alle 12,15.

Tremonti: testo domani in Gazzetta ufficiale. «Il testo è in corso di bollinatura per recepire le modifiche fatte ancora ieri in Consiglio dei ministri poi andrà al Quirinale e domani, da mezzanotte, sarà in Gazzetta Ufficiale», ha detto Tremonti, che ha aperto la conferenza stampa con una battuta: «Abbiamo fatto domanda di ammissione ai lavori usuranti, per tutti. Questa mattina ci siamo chiesti che mese era e abbiamo scoperto di essere a metà agosto».

Tremonti ha confermato che non sarà chiesta la fiducia: «Il presidente del Consiglio ha già detto che non abbiamo chiesto la fiducia. Di solito quando si approva un decreto si chiede l'autorizzazione a porre la fiducia. Non l'abbiamo fatto pensando che il testo sia talmente serio da impegnare tutto il Parlamento su un interesse generale. È stata una scelta saggia».

«Se ci fossero gli eurobond non saremmo arrivati ad oggi: è fondamentale un maggior grado di consolidamento delle finanze pubbliche in Europa - ha detto Tremonti - La soluzione maestra sarebbe stata quella degli Eurobond, sono convinto del modello proposto dal primo ministro del Lussemburgo e da me a livello internazionale. Siamo in attesa di sviluppi. Diversamente le complessità continuerebbero. L'andamento della crisi accelera drammaticamente negli ultimi giorni. Era prevedibile? Questo potrà essere oggetto di prossime riflessioni. Ma la crisi non riguarda solo il nostro paese ma una quota enorme del Pil dell'Europa. Ho l'impressione che ci sia una grande attesa per il vertice franco-tedesco della settimana prossima. Molto dipende dalle scelte che potranno essere fatte sull'Europa e per l'Europa nei prossimi giorni».

No revisione stime Pil. «Siamo convinti che l'impatto delle norme sulla liberalizzazione, il lavoro, la semplificazione possa essere significativo sul Pil. Difficile dire quanto e come. Ad esempio la riduzione dei ponti dovrebbe avere un effetto sul Pil dello 0,1%. Ma è difficile fare stime. Ci sono andamenti mondiali che incidono sui nostri. Quindi per ora non ci sono revisioni delle stime sul Pil», ha detto Tremonti.

Calderoli: a rischio 29-35 province. «Non condivido la strada della soppressione completa delle Province. L'unica strada sarebbe quella costituzionale. Noi abbiamo previsto la soppressione delle province che non raggiungono o i 300.000 abitanti o i 3.000 km quadri di superficie. Ma il punto riferimento è il censimento che si farà in autunno. Ora non abbiamo numeri certi ma per dare un'idea della dimensione taglio siamo tra le 29-35 province», ha detto il ministro della Semplificazione ricordando che per le province che rimarranno ci sarà un taglio del 50% per consiglieri ed assessori. «Attualmente c'è un amministratore locale ogni 428 cittadini, un rapporto poco sostenibile». Con la manovra si passerà ad 1 amministratore «ogni 1.100 cittadini e rotti. Saranno 1970 i Comuni sotto i mille abitanti soggetti alle unione di municipi previste dalla manovra».

«Accanto alla soppressione delle Province c'è la corrispondente soppressione delle Prefetture e di tutti gli uffici corrispondenti del governo», mentre non verranno toccati gli uffici giudiziari, anche se «probabilmente una rivisitazione a livello più basso andrebbe fatta», ha spiegato Calderoli.

La manovra prevede che le Regioni debbano ridurre i consiglieri del 20%, per cui si passerà da un numero complessivo di 775 consiglieri a 610, ha aggiunto Calderoli. È inoltre prevista la riduzione degli assessori e degli stipendi e l'istituzioni dei revisori dei conti anche per le Regioni. «A livello dei parlamentari già c'è stato un intervento degli uffici di presidenza di Camera e Senato con la riduzione delle componenti accessorie. Noi siamo intervenuti rispetto all'indennità fissata dalla legge e abbiamo applicato ai parlamentari quanto previsto per i dipendenti del pubblico impiego raddoppiando l'entità dei tagli: 10% tra 90 e 150.000 euro e 20% sopra i 150.000».

La manovra prevede l'abolizione del sistema di tracciabilità dei rifiuti, il cosiddetto Sistri, ha confermato Calderoli, dando così corpo ai timori del ministro Prestigiacomo, che ieri sera ha emessoun duro comunicato parlando di favore alle ecomafie.

Tremonti: soppressi gli enti con meno di 70 addetti. Alla fine della relazione di Calderoli Tremonti ha ripreso brevemente la parola per aggiungere che nella manovra aggiuntiva è prevista la cancellazione degli enti con meno di 70 addetti.

«Prolungamento da 6 a 24 mesi per la percezione del Tfr nel caso di cessazione anticipata del rapporto di lavoro rispetto alla pensione di vecchiaia», ha specificato il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, parlando dello slittamento del Tfr per il pubblico impiego.

La manovra ha «rimosso l'istituto delle promozioni alla vigilia della pensione», ha specificato Tremonti.

Intanto si apprendono le macro-cifre della manovra da 20 miliardi prevista per il 2012: sei miliardi dalla stretta sui trasferimenti agli enti locali; altrettanti da quella sui ministeri; un miliardo dall'aumento al 20% della tassazione sulle rendite finanziarie; 1 miliardo da nuovi balzelli sul gioco e dall'aumento delle accise sui tabacchi; 1 miliardo dalla lotta all'evasione e altrettanti dall'anticipo delle norme sulla previdenza. Infine circa 4 miliardi dalla delega fiscale e assistenziale. Si tratta di cifre suscettibili di ulteriori ritocchi, sottolineano le stesse fonti. Il dettaglio delle misure conferma che a pagare maggiormente saranno regioni, province e comuni oltre che i dicasteri. Nel suo complesso la manovra varata ieri vale circa 45,5 miliardi, che uniti ai 47 di quella approvata a luglio portano il totale a più di 90 miliardi in tre anni.

Già ieri sera Palazzo Chigi ha fatto avere al Quirinale i contenuti della manovra aggiuntiva. Questa mattina dal governo sono stati trasmesse le ultime carte. Gli uffici del Quirinale si sono subito messi al lavoro per esaminare il testo del decreto. Si attende però l'arrivo della relazione della ragioneria generale dello Stato, quindi, una volta completato l'esame dei testi ufficiali, Napolitano potrà firmare il provvedimento che sarà trasmesso alle Camere per la conversione in legge.

Il presidente del Senato Renato Schifani ha consultato i capigruppo di Palazzo Madama per stabilire un calendario di massima dell'esame del decreto. Il decreto dovrebbe arrivare in commissione il 22 agosto, per poi approdare all'esame dell'aula tra il 5 e il 6 settembre. Il calendario sarà ufficializzato non appena la presentazione del decreto sarà formalmente annunciata nell'aula di palazzo Madama.

Schifani si spenderà al massimo per evitare il ricorso alla fiducia e per costruire un rapporto di collaborazione con le opposizioni: il presidente del Senato si è subito messo al lavoro per organizzare la discussione e l'approvazione della manovra aggiuntiva a Palazzo Madama. Schifani sarà a Roma per la convocazione delle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio, che secondo le prime intese ufficiose dovrebbero avviare l'esame del decreto il 22 settembre.
Sabato 13 Agosto 2011 - 11:49    Ultimo aggiornamento: 13:47

Offline mimmo

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Re:MANOVRA BIS - DECRETO ANTICRISI
« Risposta #1 il: Agosto 13, 2011, 19:54:28 pm »
Ma si cari amici non piangete, tanto l'UITS come al solito si salverà!
Il Sito Istituzionale già è pronto per ospitare le foto di Letta, Tremonti, Calderoli,Rocco Crimi e La Russa con stretta di mano al Presidente federale e pacca sulla spalla.
L'uits è troppo importante per le medaglie che porterà da Londra e per il ruolo sociale riconosciuto in termini di pubblica sicurezza e quale ente certificatore d'idoneità al maneggio armi, di agibilità, formazione dei formatori formati nelle discipline Olimpiche e d'avancarica, tiro alla fionda,tiro alla corda, cerbottana, balestra e catapulta. 
Vedrete cari contribuenti che la manovra toccherà solo i soliti fessi ma alla fine gli enti sono "Immortali".
Ciao

Ps.: Se per assurdo abolissero l'UITS anche le associazioni private potrebbero occuparsi delle certificazioni?

Offline diamante

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Re:MANOVRA BIS - DECRETO ANTICRISI
« Risposta #2 il: Agosto 13, 2011, 21:43:33 pm »
Il Prossimo anno ci saranno le elezioni politiche anticipate ed il governo ha varato il decreto Tremonti Bis.
Per la questione abolizione enti con meno di 70 addetti ci sarà l'assalto alla diligenza, il fuggi fuggi, le chiamate ai politici per farsi salvare ed infine tra qualche mese un grazie al governo che ci salverà.
Escluderanno le federazioni sportive, quelle che hanno meno o pari a 25 dipendenti, quelle che ricevono contributti indirettamente dallo stato, nello specifico l'ente che ha il monopolio sulle certificazioni, la federazione che ha fregato il vero ente pubblico delle sezioni cioè il TSN, quella che ha vinto il ricorso al TAR contro l'Istat come organismo privato e chiaramente chi si salverà? " L'UITS indiscutibilmente".
Il governo prima ci  crea il problema poi ce lo risolve e tutti vissero felici e contenti a votare coloro che c'hanno trascinato in piena crisi con il Commissariamento dell'Italia che quest'anno compie i suoi 150 anni.
Non potevamo festeggiare meglio.
Da 4 anni si parla di enti inutili e l'UITS ha speso tanti soldi per riordinarsi, sarebbe un peccato eliminarla oggi si doveva eliminarla ieri.
 :-[
« Ultima modifica: Agosto 13, 2011, 21:55:51 pm da diamante »

Offline mimmo

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Re:MANOVRA BIS - DECRETO ANTICRISI
« Risposta #3 il: Agosto 13, 2011, 23:27:48 pm »
testo in vigore dal: 13-8-2011

http://www.gazzettaufficiale.it/guridb/dispatcher?service=1&datagu=2011-08-13&task=dettaglio&numgu=188&redaz=011G0185&tmstp=1313268787612

Articolo 1 comma 31.
Gli enti pubblici non  economici  inclusi  nell'elenco  di  cui all'articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2011,  n.  196,  con una dotazione organica inferiore alle settanta unita', con esclusione degli ordini professionali  e  loro  federazioni,  delle  federazioni sportive, degli enti la cui funzione consiste nella  conservazione  e nella  trasmissione  della   memoria   della   Resistenza   e   delle deportazioni, anche con riferimento alle leggi  20  luglio  2000,  n. 211, istitutiva della Giornata della memoria e della legge  30  marzo 2004, n.  92,  istitutiva  del  Giorno  del  ricordo,  nonche'  delle Autorita' portuali e degli enti parco, sono soppressi al  novantesimo giorno dalla data di entrata in vigore  del  presente  decreto.  Sono esclusi  dalla  soppressione  gli  enti,  di   particolare   rilievo,
identificati con apposito decreto del Presidente  del  Consiglio  dei ministri da emanare entro quarantacinque giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto. Le  funzioni  esercitate  da  ciascun ente soppresso sono attribuite all'amministrazione vigilante  ovvero, nel  caso  di  pluralita'  di  amministrazioni  vigilanti,  a  quella
titolare delle maggiori competenze nella materia che ne  e'  oggetto.
L'amministrazione  cosi'  individuata  succede  a  titolo  universale all'ente  soppresso,  in  ogni  rapporto,  anche  controverso,  e  ne acquisisce le risorse finanziarie,  strumentali  e  di  personale.  I rapporti  di  lavoro  a  tempo  determinato,  alla   prima   scadenza successiva alla soppressione dell'ente, non possono essere  rinnovati
o prorogati. Con decreto del Presidente del Consiglio  dei  ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle  finanze  le  funzioni commissariali di gestioni liquidatorie di  enti  pubblici  ovvero  di stati  passivi,  riferiti  anche  ad  enti  locali,  possono   essere attribuite a societa' interamente posseduta dallo Stato.


Questo è il peggior governo in assoluto.
Solo annunci e poi:" escludi di qua escludi di la ed a pagare è sempre la "Banda degli Onesti". 
Facevano prima a dire:" Siete tutti salvi ma dobbiamo menzionarvi per tenere buoni i pensionati ed i pubblico impiego che stiamo per tartassare".
 :-[ :-[ :-[ :-[ :-[ :-[ :-[ :-[ :-[ :-[ :-[ :-[
« Ultima modifica: Agosto 13, 2011, 23:59:32 pm da mimmo »

Offline mimmo

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Re:MANOVRA BIS - DECRETO ANTICRISI
« Risposta #4 il: Agosto 14, 2011, 08:06:29 am »
UITS salvata ancora una volta perchè "federazione sportiva" non perchè ente certificatore di una certa rilevanza.
La Favola della Morale  ;) è che l'UITS ha la stessa importanza della federazione Danza Sportiva.

http://www.youtube.com/watch?v=Y5C4dOIjoYk

Ciao

Offline mimmo

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Re:MANOVRA BIS - DECRETO ANTICRISI
« Risposta #5 il: Agosto 14, 2011, 12:33:11 pm »
Se non fanno un decreto ad hoc a rischiare è proprio il CONI

http://www.online-news.it/2011/08/13/enti-pubblici-chiusi-sotto-i-70-dipendenti-esclusi-gli-ordini-professionali/

Enti pubblici chiusi sotto i 70 dipendenti, esclusi gli ordini professionali
 

MANOVRA BIS/ Cade il tabù dell’inamovibilità dei colletti bianchi, sì alla mobilità per una pubblica amministrazione più efficente

Il Palazzo del Coni a Roma

Chiusi i portoni degli enti pubblici non economici con una dotazione organica inferiore alle settanta unità. Lo prevede il testo della manovra ma «con esclusione degli ordini professionali e loro federazioni, delle federazioni sportive, degli enti la cui funzione consiste nella conservazione e nella trasmissione della memoria della Resistenza e delle deportazioni». Salve le organizzazioni per la Giornata della memoria, del Giorno del ricordo, le Autorità portuali e gli enti parco che continueranno la loro attività. I tempi sono strettissimi, si avranno a disposizione soltanto tre mesi a partire dal giorno della pubblicazione del decreto “manovra bis”, varato ieri dal consiglio dei ministri, per il passaggio degli organici.

A rischio anche la storica Accademia della Crusca di Firenze: è infatti uno degli enti, una trentina in tutto, che sono sotto i 70 dipendenti Nella stessa situazione ci sarebbero anche l’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente, l’Agenzia per il Terzo Settore, il Museo Storico della Fisica e quel che è rimasto del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, il Coni, dopo la privatizzazione dell’ente. Nel decreto legge non c’è una indicazione precisa degli enti che invece potrebbe essere fatta in un secondo momento con un provvedimento ad hoc.

Ma in sostanza cambiano le regole « sull’esigibilità della prestazione del dipendente pubblico in luogo di lavoro e sede diversi da quelle di ordinaria assegnazione». La nota del governo, infatti, mette in evidenza la regola numero uno: il datore di lavoro pubblico ha il potere di modificare il luogo di esecuzione della prestazione lavorativa attraverso lo strumento del trasferimento definitivo o temporaneo. Il ministro Brunetta chiarisce che il trasferimento può essere disposto «per motivate esigenze di tipo tecnico, organizzativo, produttivo». In poche parole il dipendente pubblico non potrà opporre resistenza ad un eventuale suo trasferimento se questo sarà adeguatamente motivato dai «piani di razionalizzazione di cui alla manovra di un mese fa, per realizzare il dividendo dell’efficienza a vantaggio di una valorizzazione della contrattazione collettiva di secondo livello». Per questa ragione sarà  necessaria «una regolamentazione in sede di contrattazione collettiva di comparto, soprattutto per stabilire regole su mobilità interregionale. Nelle more della disciplina contrattuale si fa riferimento ai criteri datoriali, oggetto di informativa preventiva, e il trasferimento è consentito in ambito del territorio regionale di riferimento». Reda.

Offline mimmo

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Re:MANOVRA BIS - DECRETO ANTICRISI
« Risposta #6 il: Agosto 22, 2011, 15:02:39 pm »
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/08/17/enti-inutili-l%e2%80%99ultima-beffa-di-calderoli/151902/

Enti inutili, l’ultima beffa di Calderoli
Altra fregatura in arrivo. Quella della soppressione di enti pubblici non economici di cui nessuno però è in grado di definire il numero, tanto meno l’entità del risparmio. Già nel 2008 il ministro per la Semplificazione legislativa Roberto Calderoli prometteva: “Pronta la ghigliottina taglia enti inutili”. L’intenzione, come sempre, era quella di procedere senza “tentennamenti” e così chi “dal primo gennaio staccherà un assegno per qualcosa che non c’è più dovrà affrontarne le conseguenze”. E mentre Calderoli annunciava che gli enti “inutili” da cancellare dovevano essere 34 mila, alla resa dei conti ne vennero smantellati precisamente 9 (nove).

Un numero irrisorio, ridicolo, tanto che nella stessa relazione tecnica del ministero dell’Economia che accompagna il nuovo decreto si legge come la precedente iniziativa non abbia prodotto “nessun risparmio”. D’altro canto è cosa nota che quando non si sa più dove sbattere la testa si ripassa il repertorio delle promesse mai mantenute. Ecco quindi riprovarci con l’articolo 31 comma 1 della manovra, introducendo qualche piccola modifica. Se prima, infatti, gli organismi inutili da sopprimere erano al di sotto delle 50 unità di personale, ora l’asticella è stata alzata a 70 così la platea dovrebbe restringersi a un migliaio di istituzioni per le quali la manovra prevede la chiusura immediata. O meglio novanta giorni dopo l’entrata in vigore della manovra finanziaria. In teoria vengono anche già redistribuite, alle altre amministrazioni, le funzioni svolte da ciascun istituto soppresso. In caso di chiusura, però, se ne torneranno a casa, già dalla prima scadenza, tutti i lavoratori con contratti a tempo determinato che non potranno essere prorogati e neppure rinnovati.

Ma per impedire che vengano realmente cancellate realtà che potrebbero far riferimento magari anche “ad amici” il decreto specifica che sono esclusi quegli enti di particolare rilievo “identificati con apposito decreto del presidente del Consiglio dei ministri” da emanare quarantacinque giorni dall’entrata in vigore del decreto. Come a dire che alla fine c’è speranza per tutti. Chi non ha nulla da temere invece sono, tra gli altri, gli ordini professionali, le federazioni sportive, gli enti la cui funzione è la conservazione e trasmissione della memoria della Resistenza (salvo togliere la ricorrenza laica del 25 aprile).