Vorrei esprimere il mio modesto parere di tecnico, attivo da anni e sempre orientato alla crescita,….ma di infimo livello.
Ritengo che la soluzione a tanti dei problemi del nostro sport, debba passare inevitabilmente attraverso la formazione di tecnici di qualita'.
Anche io concordo con coloro che vedono nella figura del Talent Scout istituzionale, malgrado la potenziale utilita’, la mancata soluzione a tutti i mali.
Chi, meglio del tecnico sezionale, di qualunque livello, ma con una buona esperienza formativa e capacita' tecniche, puo' “notare” l'elemento degno di essere “verificato”, magari anche in sinergia e collaborazione con tecnici di maggior esperienza? (…sinergia….collaborazione….forse l’ho detta grossa!…)
Non dimentichiamoci che il nostro e’ uno sport che non ha eta’ e “un talento” si puo’ avvicinare ad un poligono in qualunque momento della vita.
E specialmente nella casistica del nostro sport, “minore” per numeri e visibilita’, sono numerosi e famosi i personaggi che hanno varcato la soglia di un poligono in eta’ matura (uno per tutti ….Fait?…).
In questi casi, certamente fallisce l’opera dei Comitati Regionali con le loro ATR giovanili.
Ecco che in ogni caso, torna indispensabile la figura del tecnico sezionale, ben preparato e operoso in sezione.
Ci sono in giro decine di tecnici di ogni livello che accedono ai corsi solo "per se stessi", anche con la complicita' delle sezioni che non filtrano opportunamente le domande ma che addirittura propongono, facendo leva su vecchi strumenti di "gratificazione" (e’ cosi’!….non voglio fare polemica…)
Molti di loro non saranno mai “funzionali” al causa del TSN e per gli altri, quelli motivati e volenterosi di crescere, spesso nessuno si occupera’ piu' di loro (almeno nel percorso formativo dei primi due livelli).
Almeno di quei pochi (in percentuale molto piccola) che produrranno "impegno" e "lavoro" e che spesso dovranno “provvedere da soli”, creandosi un loro proprio percorso, fatto di arrampicate solitarie, a mani nude e senza corda!.
Gli stessi Comitati Regionali, in generale, spesso latitano in propositivita' di “azioni mirate”, di “input” utili a “stimolare” la crescita di quei tecnici interessati a migliorare la propria preparazione, anche attraverso il confronto di idee (e non di indottrinamento) con “figure” di valore.
La stessa attribuzione dei livelli, sempre a mio modesto avviso, dovrebbe seguire un percorso di “merito”, con la frequentazione periodica di corsi o “giornate di studio”, validi per l’attribuzione di crediti formativi (magari anche con esamino finale), attraverso i quali, raggiunto un “quorum” si avrebbe il passaggio di livello. E non attraverso la proposizione, spesso politica, di persone che in un doppio WE raggiungono, altrettanto spesso, l’ambito traguardo “personale”.
Non lamentiamoci poi se chi entra in un poligono (e non voglio parlare della qualita’ degli impianti) trova “il deserto” o quanto meno non trova le risposte giuste, utili a farli rimanere, aiutandoli a raggiungere gratificazioni legate a stimolanti risultati di crescita.
Qualcuno di loro, di quelli che non vedremo piu’…..magari “ha un talento” che non avremo mai la possibilita’ di individuare e far emergere!