Autore Topic: lettera del presidente federale del 03/09/2010- D.l. direttiva armi comunitaria  (Letto 15587 volte)

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Offline gianvi

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Re:lettera del presidente federale del 03/09/2010- D.l. direttiva armi comunitaria
« Risposta #60 il: Settembre 20, 2010, 14:45:56 pm »
Caro Moebius, parlo di una realtà che da zero ,ma veramente zero, si è realizzato 5 postazioni a 25mt,plesso uffici più stanze da dedicare alle funzioni più disparate,poligono a 10mt di oltre 12linee e tutto ciò pagato con i soldi degli obbligati ed il lavoro dei volontari in soli 3/4 anni.
realtà che girano oltre i 200.000 euri anno e che avrebbero consentito la piena realizzazione di strutture e progetto sportivo, portato avanti anche quando non esisteva la sezione se non che sulla carta,ora per terminare un budello per i 50mt (in buona parte già realizzato)sono passati più di tre anni(ed il progetto era già approvato)in alcune sezioni non ci sono soldi che bastano ;D ;D vige la cattiva abitudine che la cosa comune non ha padroni e chi spende i soldi non lo devi controllare.
se si fosse continuato ad operare con giustezza non si sarebbero buttati soldi con stipendi veramente inutili ;D ;D ;D
poi non credo che se si abilitano al rilascio di idoneità anche le altre realtà del tiro cambierà molto per la maggior parte delle sezioni,semmai perderanno quelle sez che non sapendosi rapportare con l'utenza vedranno sparire la fonte certa del loro sostentamento e visto che chi opera in codesto modo certamente ha pochi appassionati tra gli iscritti sarà inevitabile l'affondamento della bagnarola.

Offline diamante

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Re:lettera del presidente federale del 03/09/2010- D.l. direttiva armi comunitaria
« Risposta #61 il: Settembre 20, 2010, 16:49:32 pm »
[E a fare attività "olimpica" rimarranno solo ed esclusivamente gli stipendiati della GdF, dei CC ecc.. 

 e  la parte restante degli atleti saranno solo un numero.

Ciao

Offline gianvi

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Re:lettera del presidente federale del 03/09/2010- D.l. direttiva armi comunitaria
« Risposta #62 il: Settembre 21, 2010, 13:21:56 pm »
gia lo siamo un numero >:(
lo zero ;D ;D

Offline diamante

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Re:lettera del presidente federale del 03/09/2010- D.l. direttiva armi comunitaria
« Risposta #63 il: Settembre 21, 2010, 14:38:45 pm »
gia lo siamo un numero >:(
lo zero ;D ;D
Non ho mai avuto dubbi!
Ciao

Offline mimmo

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Re:lettera del presidente federale del 03/09/2010- D.l. direttiva armi comunitaria
« Risposta #64 il: Settembre 21, 2010, 14:38:45 pm »
NEWS UITS

Audizione UITS in Parlamento


News del 21/09/2010
Il 21 settembre 2010, presso la 1^ Commisione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, la UITS sarà sentita in merito allo schema di decreto per l'attuazione della direttiva comunitaria 2008/51/CE relativa al controllo dell'acquisizione e della detenzione di armi.

 :-X :-X :-X :-X :-X :-X :-X :-X :-X :-X :-X :-X :-X :-X :-X :-X :-X
Da domani, cliccando sul link dovremmo trovare il resoconto dell'audizione.
Ciao


http://www.camera.it/202 :'(
 
« Ultima modifica: Settembre 21, 2010, 14:44:47 pm da mimmo »

Offline mimmo

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Re:lettera del presidente federale del 03/09/2010- D.l. direttiva armi comunitaria
« Risposta #65 il: Settembre 21, 2010, 17:19:54 pm »
Roma, 21 settembre 2010


IL COMPARTO SPORTIVO – VENATORIO UNITO PER UNA LEGGE GIUSTA


L’Associazione Nazionale Produttori Armi e Munizioni (ANPAM), il Consorzio Armaioli Italiani, l’Assoarmieri, la Federazione Italiana Tiro a Volo (FITAV), L’Unione Italiana Tiro a Segno (UITS) l’Associazione Nazionale Poligoni Privati (ANPP), la Federazione Italiana della Caccia (FIDC) e l’Enalcaccia, hanno partecipato oggi all’Audizione presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, impegnata ad emanare un parere consultivo sullo schema di adozione del decreto legislativo di attuazione della direttiva 2008/51/CE, che modifica la direttiva 91/477/CEE, relativa al controllo dell'acquisizione e della detenzione di armi. In quella sede sono state illustrate le criticità ancora contenute nel testo e sono state presentate puntuali proposte al fine di eliminarle, adottando una legislazione più giusta ed equilibrata, armonizzata con gli altri paesi membri, che favorisca l’integrazione comunitaria e la libera circolazione nello spazio europeo.

Tutte le organizzazioni audite si sono schierate, tra l'altro, contro l’adozione dell’autorizzazione alla ricarica domestica delle munizioni, contro il divieto delle armi corte in calibro 9x19 Parabellum, contro la previsione della figura dell’intermediario di armi civili, contro l’eccessivo aggravio delle sanzioni per la violazione delle norme relative alle armi e si sono dichiarate preoccupate per l’eccessiva discrezionalità che lo schema concede al Governo e al Ministero dell’interno per l’emanazione delle normativa di attuazione.

Le organizzazioni interessate vigileranno, anche nelle successive fasi del procedimento di adozione del decreto, affinché l’attenzione sulle problematiche esposte non venga meno.

 

L’UFFICIO STAMPA ANPAM

Offline diamante

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Re:lettera del presidente federale del 03/09/2010- D.l. direttiva armi comunitaria
« Risposta #66 il: Settembre 21, 2010, 21:57:28 pm »
NEWS DA ARMI E TIRO


Decreto legislativo, l'audizione di oggi

Si è svolta oggi, presso la commissione affari istituzionali della  camera dei deputati, l’audizione informale e contestuale dei  rappresentanti di associazioni di imprese operanti nel settore e di organizzazioni interessate alla disciplina oggetto dello schema  legislativo recante attuazione della direttiva 2008/51/Ce del  parlamento europeo e del consiglio, del 21 maggio 2008, che modifica la  direttiva 91/477/Ce del consiglio, relativa la controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi (atto n° 236). Erano presenti e hanno parlato: Ranieri De Maria (Anpam), Mauro Vignola (Anpp), Edgardo  Fegro (Assoarmieri), Pierangelo Pedersoli (Cab), Livio Alessio (Fidc),
Gianfranco Manfredini (Fisat), Nicola Miriano (Fitav), Giuseppe Evola  (Enalcaccia-Face), Ernfried Obrist (Uits).

I presenti hanno sviscerato tutti gli elementi penalizzanti e inutili della bozza di decreto. Il  relatore Pierguido Vanalli (verdi) ha ringraziato per i contributi,  alcuni dei quali già oggetto di valutazione da parte del ministero, e rassicurato sul recepimento delle aspettative. Il deputato Carlo Nola  (pdl) ha sottolineato una delle tante incongruenze e sul quale il  ministero non ha saputo fornire risposta: la definizione di munizioni  "per pistola". Manfredini di Fisat ha ringraziato per il tempo concesso per spiegare le ragioni dei cittadini onesti, appassionati di armi,  sulla bozza di decreto che prevede decine di disposizioni che nulla  hanno a che vedere con la Direttiva europea. Ha poi ricordato che quando le armi saranno completamente vietate solo i criminali potranno possederle...
Ecco le principali contestazioni mosse alla bozza di  decreto e, in fondo alla pagina, il link al comunicato stampa pubblicato dall'Anpam.

Intermediario d’armi
Figura la cui  introduzione si spiega solo con l’errata traduzione del termine inglese "broker" e che trova riferimento esclusivamente con le armi militari (non a caso "weapon").

Strumenti riproducenti armi

All’articolo 5

della bozza di decreto si introduce il concetto di "strumenti  riproducenti armi". In questa categoria si trovano quelli che oggi sono  considerati giocattoli per il Soft air e le scacciacani, assolutamente
di libera vendita. Si prevede ora l’obbligo di "rimpicciolirle" del 20 per cento rispetto agli originali e per le soft air che non abbiano  parti in metallo. Il Soft air è praticato in Italia da alcune centinaia
di migliaia di persone, riconosciuto dallo Csen-Coni, le air soft gun  impiegate sono per la maggior parte importate e hanno parti essenziali in metallo per sparare pallini in plastica che risultano del tutto innocui. È un gioco di simulazione che prevede che tali giocattoli debbano pur rappresentare armi. La limitazione che si vuole introdurre si trasformerà in un divieto totale perché renderà impossibile la reperibilità sul territorio italiano di tali giocattoli perché i produttori esteri non fabbricheranno mai repliche per il solo mercato italiano. L’Italia è invece produttrice delle cosiddette scacciacani, in circa 300 mila esemplari all’anno e la limitazione imporrebbe oneri
significativi ai loro danni. Senza contare che la limitazione proposta non è in sintonia con la direttiva europea che all’articolo 4 introduce soltanto il concetto di armi trasformate o trasformabili e raccomanda solo che tali oggetti siano inseriti nella definizione di arma da fuoco.

Munizioni e ricarica

All’articolo 2 comma 1 si sottomettono palle, inneschi e bossoli alla stessa regolamentazione riservata alla polvere da sparo e alle munizioni complete. Solo queste attualmente sono sottoposte ad autorizzazione di polizia, mentre palle, inneschi e bossoli sono di libera vendita e detenzione semplicemente perché inutili per il confezionamento casalingo delle munizioni senza polvere da sparo. Anche dal punto di vista criminale la ricarica è fenomeno praticamente inesistente, perché richiede competenza tecnica, mentre è più facile l’approvvigionamento di munizioni complete nei Paesi dell’Est Europa. La direttiva europea lascia liberi gli Stati membri di seguire le proprie impostazioni. Anche l’istituzione di licenza per l’attività della ricarica, come vorrebbe la bozza di decreto, è contraria alla direttiva europea che, anzi, ritiene opportuno e semplice che le autorizzazioni di acquisizione e detenzione di un’arma da fuoco siano quanto più possibile oggetto di un unico procedimento amministrativo. In Italia è già così: solo chi ha licenza può acquistare polvere da sparo necessaria per ricaricare, e la detenzione deve essere denunciata al pari di quella delle munizioni complete. Le Federazioni di tiro riconosciute, poi, hanno competenze sportive e, di più, non si occupano di discipline di tiro che impieghino armi per le quali si ricaricano le cartucce.

Parti fondamentali di armi

Ancora l’articolo 5 impone che non sia possibile sostituire la parte su cui è stata apposta la marcatura anche qualora divenga inservibile per rottura o usura. La direttiva europea determina quale sia la parte fondamentale (la cui distruzione renderebbe l’arma inutilizzabile), ma non prevede certo che non possa essere sostituita in modo legale e "tracciabile" come avviene spesso a opera di armaioli con licenza. Il divieto imporrebbe la rinuncia definitiva ad armi anche di elevato valore storico o commerciale e sarebbe un limite eccessivo all’attività degli armaioli riparatori.

Licenze

Lo schema prevede un eccesso di discrezionalità per la regolamentazione della custodia delle armi,
nonché l’emanazione di una nuova legge per i requisiti psicofisici che sono già stringenti. È assurdo e troppo restrittivo prevedere che la licenza di collezione, oggi permanente, debba essere rinnovata ogni tre anni. E così che per il Nulla osta sia prevista un’indagine medico-legale ogni 6 anni, quando oggi non c’è alcuna previsione.

Armieri
La direttiva non impone l’obbligo della tenuta dei registri su strumenti informatici, cosa che invece fa lo schema di decreto, la direttiva riserva invece questo obbligo all’Autorità dello Stato. Non
ha alcun senso obbligare l’armaiolo a conservare i registri fino a cinquant’anni dalla chiusura, dovendo già consegnarli in quel momento. La realtà commerciale in Italia vede spesso piccole ditte a conduzione famigliare che faticano a sbarcare il proverbiale lunario.

9 parabellum

Ancora l’articolo 5 viola gravemente il principio di uguaglianza tra i cittadini stabilito dall’articolo 3 della costituzione. In pratica da un lato vieta definitivamente ai cittadini il possesso di armi in calibro 9x19 parabellum, riservandolo a forze di polizia e militari, dall’altro lo assoggetta al regime di vigilanza attenuato riservato alle armi consentite solo quando tali armi debbano essere esportate. Se il calibro è considerato comune e non da guerra (come è nella maggior parte del mondo e come è già, in Italia, per le armi a rotazione) deve essere tale per tutti i cittadini. Tra l’altro l’Italia è il terzo Paese al mondo come pratica del Tiro dinamico, per la quale la maggior parte dei tiratori impiega il 9x19 parabellum.

Laser

Ancora l’articolo 5 prevede che i laser classe 3A siano oggetti atti a offendere. Ciò non è corretto in quanto anche la normativa europea Cei En 60825 ha individuato una lesività di tali laser esclusivamente "se il loro fascio viene osservato tramite strumenti di amplificazione". È un fatto che tali strumenti, che verrebbero messi al bando così come gli indicatori per le conferenze, sono quelli utilizzati per il puntamento delle armi.

Avviso al coniuge

L’articolo 3 della bozza prevede l’avviso al coniuge e ai famigliari conviventi maggiorenni del rilascio di licenze in materie di armi da fuoco. Ciò non è previsto dalla direttiva e inutile, atteso che empiricamente si fatica a immaginare un caso in cui un convivente di appassionato non sappia che questi detiene o colleziona armi da fuoco.

Poligoni privati

L’assoggettamento dei poligoni privati a licenza del sindaco è procedura di inutile aggravio burocratico perché già adesso è quello che succede per le innumerevoli gare di tiro per cacciatori che si svolgono da decenni sull’arco alpino e in Appennino e spesso valgono anche  come verifica della capacità tecnica dei cacciatori di selezione. Gli altri poligoni privati "ufficiali" sono già assoggettati a licenze di pubblica sicurezza e già molto vigilati in quanto non se ne consente l’accesso a chi non è munito di licenza di Porto d’armi, perlopiù non hanno deposito di armi o munizioni e la quasi totalità è frequentata se non gestita da agenti delle forze di polizia. I criminali preferiscono senz’altro utilizzare aree completamente disabitate.
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Ciao

Offline mimmo

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Re:lettera del presidente federale del 03/09/2010- D.l. direttiva armi comunitaria
« Risposta #67 il: Settembre 22, 2010, 09:03:20 am »
Mahhh....molto strano che un ente pubblico si faccia rappresentare dall'anpam la rappresentanza delle associazioni di categoria da confindustria.
Uits forse ha dimenticato che è Ente pubblico?
Il Presidente voleva leggere una relazione di otto pagine, sembra che l'abbiano fermato alla prima anche perchè si è soffermato su leggi in via d'abrogazione e sulla 286, forse non ha compreso che le certificazioni sono del CONI e ce le dobbiamo dividere con fitav e FITDS su licenza.
Si vocifera anche di un nuovo rischio soppressione ed è pure logico.
Il Coni si prende le certificazioni in accordo con il Ministero e ogni federazione fa le sue, chiaramente il Coni si fortifica da eventuali attacchi che gli vogliono togliere lo status di ente pubblico e nel frattempo lo fa perdere alla nostra federazione che tanto si è raccomandata per restare tale dopo la finanziaria di Prodi.
Il nostro Presidente ha abbracciato un deputato trapanese del PDL, forse una svista, ma i giochi sono fatti e le sezioni dovranno prendere la licenza!
Ciao ;D ;D ;D ;D

Offline diamante

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Re:lettera del presidente federale del 03/09/2010- D.l. direttiva armi comunitaria
« Risposta #68 il: Settembre 22, 2010, 15:15:14 pm »
 Dalla I COMMISSIONE PERMANENTE,
leggete:

http://img843.imageshack.us/img843/7306/aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.pdf

Ciao

Offline Moebius

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Re:lettera del presidente federale del 03/09/2010- D.l. direttiva armi comunitaria
« Risposta #69 il: Settembre 22, 2010, 17:51:02 pm »
Dalla lettura capisco che hanno audito e poi hanno di nuovo rinviato.