intervengo nuovamente dopo aver letto gli ultimi msg.
mi pare abbastanza chiaro che non si è ancora ben acquista in testa la consapevolezza che le sezioni TSN e, di riflesso, l'UITS non sono ente pubblico né per caso né per mandare alle olimpiadi chicchessia (se così fosse tutte le federazioni CONI dovrebbero essere enti pubblici): la natura di ente pubblico deriva dal fatto che le sezioni di TSN DEBBONO svolgere, per legge attività certificativa.
è un dato di fatto inoppugnabile e che non impone neanche tanta libertà di interpretazione o accettazione: è così in forza di legge.
lo statuto, vigente e futuro, del'UITS come quello delle sezioni TSN, riportano per prima questa funzione pubblicistica e legalitaria non a caso e poi, solo poi, sportiva.
l'assemblea dei presidenti del 23.02.98 ha comunque votato bulgaramente per il mantenimento della natura di ente pubblico dell'UITS: facciamocene una ragione; semmai chiediamoci perché l'hanno votato.
che magari dal dopoguerra si sia dimenticata la valenza addestrativa e certificativa a favore di quella sportiva tanto da far oggi ritenere convintamente chi frequenta i TSN come tiratore agonista che la sua sia la sola attività legittima all'interno delle sezioni, è altro discorso.
ma la legge prevale sempre: prova ne sia che, quando fu tentato il varo delle sezioni ASD da parte dell'UITS, l'ufficio legislativo del mindifesa è subito intervenito per dire "ALT: siete ente pubblico per legge, non può l'assemblea dei soci stabilire privatamente difformemente ciò che una legge stabilisce".
la legge e gli aspetti pubblicistici sovrastano sempre, anche quando p.es. si chiudono poligoni per via delle armerie non a norma o privi di agibilità: in quei casi cosa può la parte sportiva? nulla.
prima viene l'istituzionalità poi lo sport. per legge.
e veniamo ancora ai poligoni privati.
nessuna legge li vieta: semmai, (ecco il senso del mio primo intervento in questo topic), la legge vieta di poter portare -e quindi usare- le armi, senza una licenza di porto d'armi specifico, in luoghi che non siano i TSN, che godono di speciali deroghe di legge.
che -e se- le sezioni TSN oggi mostrano la corda di fronte ai campi privati è proprio perché dal dopo guerra ad oggi si è consolidata l'idea sportivo-agonistica nelle sezioni: un luogo non commerciale (le sezioni per statuto non hanno fine di lucro) ma ove si formano i futuri campioni (dove? quanti? quando? forse alla FITAV).
se invece si fosse diffusa una mentalità più aperta ed onesta tesa a far si che nelle sezioni ogni forma di tiro avesse potuto avere la giusta libertà e possibilità di espressione (signori: il tiro dinamico, p.es. -che io non pratico- diventerà disciplina dimostrativa olimpica dalla prossima edizione dei giochi...), allora forse oggi nessuno si sarebbe allontanato da quella che sarebbe stata la casa di tutti gli appassionati del tiro nelle sue varie forme e non sarebbero nati i campi di tiro, chiara espressione del malcontento dell'utenza e della incapacità gestionale tipica delle sezioni TSN.
oggi i soldi che, diversamente, rimanendo in sezione TSN, avrebbero potuto far ristrutturare gli stand sotto il profilo sicurezza ed accoglienza, se ne vanno sempre più al di fuori: non credo che, così durando le cose, fra molto tempo, con sempre più campi di tiro in attività, le sezioni avrano la possibilità economica di sostentarsi con le sole somme derivanti dall'attività sportiva.
né delle certificazioni che, noto senza sorpresa, sono viste dagli agonisti con fastidio.
stiano tranquilli: fra qualche annetto forse i poligoni TSN pagheranno luce e riscaldamento con gli incassi dei pallini di P10 e nolo linee C10.
ultima notazione, sull'impatto acustico: anche qui ci siamo fatti pecora che il lupo, giustamente, si mangia. le sezioni sono quasi sempre beni demaniali militari e comunque -ahinoi- svolgono funzioni inderogabili per legge e hanno una curiosa caratteristica: sono lì dove sono spesso da più di un secolo. questo introduce un principio giuridico "di servitù di immissione di rumori" che già alcuni Tribunali italiani hanno riconosciuto e che non può portare come invece ha fatto laddove tale principio non è stato fatto valere, alla chiusura dei TSN. se io costruisco una casa accanto ad un aeroporto lo so a cosa vado incontro (se non mi fossi accertato prima peggio per me "attentibus non dormientibus jura succurrunt" e comunque che faccio: pretendo sia chiuso l'aeroporto? c'era prima (servitù immissione rumori) e esiste ed opera per servizio di pubblica necessità (nel caso dei TSN l'attività certificatoria obbligatoria per legge, non certo quella sportiva).
i campi privati, proprio perché non certificano un bel niente si attaccano al tram: sono private associazioni e sono sopravvenute ai luoghi in cui sorgono.