Autore Topic: Un sogno che diventa realta  (Letto 20146 volte)

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dofranco

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Re: Un sogno che diventa realta
« Risposta #30 il: Agosto 23, 2009, 13:51:53 pm »
Egr. DOFRANCO
Qui tutti sono liberi di esprimersi, siamo consapevoli che tanti argomenti fanno discutere, non possiamo pensarla allo stesso modo, scambiarsi esperienze e conoscenze ci aiuta a migliorare il nostro sport del Tiro.
Discussioni personali meglio lasciarle fuori.

Perchè, le sgabbiate che vi fate uits contro cnda, contro obrist prima contro quello dopo, vi parlate contro alle spalle e poi vi stringete le mani ridendo, non sono discussioni personali?
Quante discussioni sul tiro ci sono? quanto invece si gioca a fare i politicanti, facendo la voce grossa, gli informati mentre invece: io 99% degli scribenda qui dentro non conta niente nelle decisioni della uits, il 98% scrive il contrario di ciò che fa dandosi addosso alle spalle.
 Che studemeier poi intervenga con educazione è una bella utopia...!

Offline Valerio

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Re: Un sogno che diventa realta
« Risposta #31 il: Agosto 23, 2009, 14:05:57 pm »
Vedo che i richiami non sono serviti a nulla, contro l'gnoranza e l'arroganza non c'è medicina, per non dire l'educazione, impara usare le Maiscole al posto giusto il rispetto reciproco e sinonimo di intelligenza.

Mi dispiace DOFRANCO qui in Concentrica per Te non c'è posto CHIEDO la chiusura al Tuo accesso.
Alti come pini, forti come torri, uniti come catene.
Tasi e Tira

Offline karlfran

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Re: Un sogno che diventa realta
« Risposta #32 il: Agosto 23, 2009, 15:41:07 pm »
Complimenti ..... agli Spagnoli. Potrebbe essere il vero sottotitolo a questo 3d.

Mischiando un po le carte con quello scritto oggi su La Stampa ..
- Uits ( centri federali )
- Tsn ( espressione territoriale dell'Uits e che pratichino la loro formazione)
- Strutture private (poligoni) con possibilità d'accesso ai campionati riconosciuti
(paragonabili ai Centri Federali con preparatori ed attrezzature dedicate)

Il rischio dell'allontanamento dai Tsn e quindi meno cassa , verrebbe integrata dall'iscrizione dell'Asd  per partecipare al campionati.
Benefici grazie a strutture che vivono sulla chiave di libero mercato , nessun costo sull'Unione,strutture multifunzionali per far vedere che l'arma è solo uno strumento sportivo (niente rambo :D),maggiori incentivi per i migliori tiratori presso le Asd attraverso sponsor privati...proviamo a pensare se un privato vuole fare qualcosa rispetto ad un ente tipo Tsn....chi ha maggiore libertà di decisione immediata..?

Come per altri sport, senza avere nessuna pretesa, la "privatizzazione" è il modo per ottenere maggiore risultati in un tempo mediamente breve.

Con l'augurio che il tiro ne benefici sempre di più.
Ciao
Steve - FAS 604
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Offline Valerio

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Re: Un sogno che diventa realta
« Risposta #33 il: Agosto 23, 2009, 18:38:03 pm »
Fra un paio di settimane accompagnerò la Nazionale Italiana di Tiro ad Avancarica in Spagna per l'Europeo,

Caro Valerio,
non sia mai che ti lasci cenare da solo, (a me piace il musso con polenta e vino buono) Le immagini che hai postato sono quanto di più bello abbia mai visto, e dire che di poligoni ne ho visitati. Questo potrebbe essere uno dei sogni evocati da Stude. A proposito, ti ricordi l'Europeo 2003 d'avancarica a Salo (Finlandia), un poligono nudo e crudo in mezzo al bosco, dove sembrava non ci fosse nulla ed invece c'era tutto, compreso uno spartano cesso con la tavola di legno e foro da centrare  ;D
Ciao Franz, del musso posso darne a tutti  ;D  ;D e il resto che mi manca  ;D  ;D
Torno serio, Finlandia piccoli problemi di organnizazione, compresi i bagni con la calce spenta, era migliore il bosco, ma tutto il resto era magnifico.
Guarda ho trovato il poligono di Pforzheim DE http://www.sgpf.de le foto sono all'8tavo tasto SCHIEBANLAGE, qui ci vorre l'amica per tradurre, sono tutte aeree, clicando sopra si ingrandiscono, questo poligono privato, usato dalla federazione Tedesca anche per il tiro a volo, oltre ad avere una gran sala per cerimone e fornito di ristorante e bar più hanno una ventina di camere per ospitare chi va ad allenarsi
Altro invito a cena a chi trova un TSN uguale
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Tasi e Tira

Offline karlfran

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Re: Un sogno che diventa realta
« Risposta #34 il: Agosto 23, 2009, 20:22:02 pm »
se ci fossero , avrebbero già un centinaio di iscritti...
...beh, l'argomento in Italia sta crescendo ..ad esempio se non fosse stato citato quello all'inizio di questo topic, nonostante sia in quella zona spesso,non ne sapevo nulla.

Da queste strutture si può partire e poi vedere se avranno un seguito con conseguenti migliorie oppure verranno messi i bastoni tra le ruote con poco guadagno per tutti.

Ciao

proverò a mandare una mail a titolo informativo...vediamo. :D
« Ultima modifica: Agosto 23, 2009, 20:33:06 pm da karlfran »
Steve - FAS 604
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Offline karlfran

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Re: Un sogno che diventa realta
« Risposta #35 il: Agosto 25, 2009, 16:44:41 pm »
sta un po tardando la risposta alla mia mail...ma confido :D

ho pero' trovato sul sito di Franceschetto un interessante sondaggio d'opinione proprio in merito all'argomento e lo riporterei per chi non l'avesse visto.

Domanda: "Preferisci esercitare il tuo sport in un poligono Tsn o su campo di tiro privato?"

Risposte : il 17% presso un Tsn
              il 25% presso campi privati
              il 58% indifferente.

Unirei a queste risposte anche quelle relative alle distanze dal poligono che gli iscritti devono fare; più del 70% deve percorrere da 11 a 30 km (22/60 km andata e ritorno) prt arrivarci.

Secondo me i tempi sono maturi.....ora spetta solo all'Unione "sdoganare" una forma di partecipazione anche dei poligoni privati alle diverse discipline dell'attuale campionato.

Ciao
« Ultima modifica: Agosto 25, 2009, 16:53:13 pm da karlfran »
Steve - FAS 604
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Offline gianvi

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Re: Un sogno che diventa realta
« Risposta #36 il: Agosto 27, 2009, 08:10:15 am »
A prescindere dalla piega personale che ha preso il discorso,credo che tutto verta sulla differenza che esiste tra le sez.tsn ed i campi privati.
 tesserato da alcuni anni,da quasi subito frequentante l'attività sportiva(per entrare nel gruppo ho dovuto superare i tentativi di dissuasione del segretario e questo mi lascia capire a distanza di una decina di anni quali fossero gli interessi della dirigenza)ho gareggiato in regione,fuori regione e mi sono fatto qualche campionato italiano,sono stato consigliere sezionale e del comitato regionale,insieme ad una cinquina di persone ci siamo industriati a realizzare di sana pianta le strutture tsn quando cambiando le regole non era più possibile fare certificati utilizzando armi ad aria compressa ed ora a distanza di soli due anni e l'avvenuto pagamento dei debiti contratti sapete cosa è successo:hanno azzerato l'attività sportiva che con non pochi sacrifici ero riuscito a realizzare (anche quando eravamo rimasti senza sezione sono riuscito a mantenere compatto un gruppo di sportivi primeggiando a livello regionale in alcune discipline nonostante tutto)ora sono costretto a cambiare sezione se voglio continuare a gareggiare e questo perchè a differenza del segretario e del presidente ho cercato di anteporre gli interessi degli sportivi e degli appassionati alle assunzioni di personale non indispensabile e forse di famiglia.
tutto ciò per dire che non esiste,in alcuni casi,differenza tra campi privati e sezioni tsn,i privati dichiarano che il loro scopo è l'utile alcuni presidenti lo perseguono senza dichiararlo e cercando di camuffarlo.
se e quando lo stato toglierà alle sezioni la prerogativa di essere l'unica istituzione a rilasciare le certificazioni(affidandole magari a chi ne dovrebbe avere più titolo,leggi esercito)è allora che ci potrà essere una crescita dello sport del tiro,mancando i grossi interessi gli squallidi personaggi che nel tsn hanno solo interessi lontani dallo sport si defileranno come per incanto e resterà solo chi veramente motivato.
non credo che la maggior parte delle sezioni avrà grossi problemi dovuti al mancato incasso dato dai certificati visto che già si mantengono grazie al volontariato piuttosto i guai saranno di quelle sezioni che dovranno mantenere personale assunto per clientelismo e senza alcuna necessità reale.
ben vengano i campi di tiro privati dove portando i soldini siamo ben accolti e troviamo ampia disponibilità(campi aperti anche ad agosto,sez tsn che non concede agli agonisti nemmeno la palestra ad aria )e per finire potrei accettare anche il fatto che l'uits prendendo le redini come stà cercando di fare (ed alcuni presidenti applaudono senza capire cosa sta succedendo)riesca  a dare delle regole certe ed uguali per tutti nelle sezioni da trieste ad agrigento e che quanto dovuto spendere per lo sport lo si investa realmente evitando di anteporre spese non necessarie come personale inutile o spese molte volte gonfiate(tanto i soldi spesi non sono i miei).
perchè lasciare i soldi dei certificati alle sezioni se le stesse sono in alcuni casi diventete aziende di famiglia? forse sarebbe divertente vederle confrontarsi in un libero mercato senza più la protezione degli introiti derivati dagli obbligati. ;D ;D ;D

Offline karlfran

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Re: Un sogno che diventa realta
« Risposta #37 il: Agosto 27, 2009, 11:58:25 am »
Chiarissimo il concetto, ed allo stesso tempo un po "diabolico".
Parlando da "sportivo", cioè di chi degli introiti derivati dagli "obbligati" non interessa nulla, potrei dire che come molti sono poi sensibile a frequentare un luogo sicuro,che dia la sensazione di ricevere un servizio(promulgazione reale,giorni d'apertura,ambiente,orari,attività),che possa partecipare a gare nazionali.
Chiaramente se togliamo dai "piedi" il sospetto che ci siano degli introiti , che di fatto sono la fonte d'esistenza per le realtà private,il poligono deve essere inserito in un contesto che rispetti ciò che lo circonda. Si sa', il tiro non è quasi mai digerito dal vicinato, quindi lavorare per convincerli del contrario fa parte del tema " promulgazione".
Non so se le realtà private siano la ricetta per il futuro del tiro a segno, a certi livelli, come avvenuto già in altri sport, di certo possono sostenere un ambiente carico di ...................
Riflettevo ...ma che fastidio potrà mai dare una realtà privata all'Uits?
Qual'è la vera "paura" che questa crea nella dirigenza?
Se gli introiti,come detto, saranno garantiti comunque da un iscrizione dell'ASD....dove perderebbero €?

Ciao ;D
Steve - FAS 604
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Offline pierpu

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Re: Un sogno che diventa realta
« Risposta #38 il: Agosto 27, 2009, 14:21:37 pm »
intervengo nuovamente dopo aver letto gli ultimi msg.
mi pare abbastanza chiaro che non si è ancora ben acquista in testa la consapevolezza che le sezioni TSN e, di riflesso, l'UITS non sono ente pubblico né per caso né per mandare alle olimpiadi chicchessia (se così fosse tutte le federazioni CONI dovrebbero essere enti pubblici): la natura di ente pubblico deriva dal fatto che le sezioni di TSN DEBBONO svolgere, per legge attività certificativa.
è un dato di fatto inoppugnabile e che non impone neanche tanta libertà di interpretazione o accettazione: è così in forza di legge.
lo statuto, vigente e futuro, del'UITS come quello delle sezioni TSN, riportano per prima questa funzione pubblicistica e legalitaria non a caso e poi, solo poi, sportiva.
l'assemblea dei presidenti del 23.02.98 ha comunque votato bulgaramente per il mantenimento della natura di ente pubblico dell'UITS: facciamocene una ragione; semmai chiediamoci perché l'hanno votato.

che magari dal dopoguerra si sia dimenticata la valenza addestrativa e certificativa a favore di quella sportiva tanto da far oggi ritenere convintamente chi frequenta i TSN come tiratore agonista che la sua sia la sola attività legittima all'interno delle sezioni, è altro discorso.
ma la legge prevale sempre: prova ne sia che, quando fu tentato il varo delle sezioni ASD da parte dell'UITS, l'ufficio legislativo del mindifesa è subito intervenito per dire "ALT: siete ente pubblico per legge, non può l'assemblea dei soci stabilire privatamente difformemente ciò che una legge stabilisce".
la legge e gli aspetti pubblicistici sovrastano sempre, anche quando p.es. si chiudono poligoni per via delle armerie non a norma o privi di agibilità: in quei casi cosa può la parte sportiva? nulla.
prima viene l'istituzionalità poi lo sport. per legge.

e veniamo ancora ai poligoni privati.
nessuna legge li vieta: semmai, (ecco il senso del mio primo intervento in questo topic), la legge vieta di poter portare -e quindi usare- le armi, senza una licenza di porto d'armi specifico, in luoghi che non siano i TSN, che godono di speciali deroghe di legge.
che -e se- le sezioni TSN oggi mostrano la corda di fronte ai campi privati è proprio perché dal dopo guerra ad oggi si è consolidata l'idea sportivo-agonistica nelle sezioni: un luogo non commerciale (le sezioni per statuto non hanno fine di lucro) ma ove si formano i futuri campioni (dove? quanti? quando? forse alla FITAV).
se invece si fosse diffusa una mentalità più aperta ed onesta tesa a far si che nelle sezioni ogni forma di tiro avesse potuto avere la giusta libertà e possibilità di espressione (signori: il tiro dinamico, p.es. -che io non pratico- diventerà disciplina dimostrativa olimpica dalla prossima edizione dei giochi...), allora forse oggi nessuno si sarebbe allontanato da quella che sarebbe stata la casa di tutti gli appassionati del tiro nelle sue varie forme e non sarebbero nati i campi di tiro, chiara espressione del malcontento dell'utenza e della incapacità gestionale tipica delle sezioni TSN.

oggi i soldi che, diversamente, rimanendo in sezione TSN, avrebbero potuto far ristrutturare gli stand sotto il profilo sicurezza ed accoglienza, se ne vanno sempre più al di fuori: non credo che, così durando le cose, fra molto tempo, con sempre più campi di tiro in attività, le sezioni avrano la possibilità economica di sostentarsi con le sole somme derivanti dall'attività sportiva.
né delle certificazioni che, noto senza sorpresa, sono viste dagli agonisti con fastidio.
stiano tranquilli: fra qualche annetto forse i poligoni TSN pagheranno luce e riscaldamento con gli incassi dei pallini di P10 e nolo linee C10.

ultima notazione, sull'impatto acustico: anche qui ci siamo fatti pecora che il lupo, giustamente, si mangia. le sezioni sono quasi sempre beni demaniali militari e comunque -ahinoi- svolgono funzioni inderogabili per legge e hanno una curiosa caratteristica: sono lì dove sono spesso da più di un secolo. questo introduce un principio giuridico "di servitù di immissione di rumori" che già alcuni Tribunali italiani hanno riconosciuto e che non può portare come invece ha fatto laddove tale principio non è stato fatto valere, alla chiusura dei TSN. se io costruisco una casa accanto ad un aeroporto lo so a cosa vado incontro (se non mi fossi accertato prima peggio per me "attentibus non dormientibus jura succurrunt" e comunque che faccio: pretendo sia chiuso l'aeroporto? c'era prima (servitù immissione rumori) e esiste ed opera per servizio di pubblica necessità (nel caso dei TSN l'attività certificatoria obbligatoria per legge, non certo quella sportiva).
i campi privati, proprio perché non certificano un bel niente si attaccano al tram: sono private associazioni e sono sopravvenute ai luoghi in cui sorgono.

Istruttore 1° livello Istituzionale,  MASTER  e Formatore Istituzionale UITS.

Offline karlfran

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Re: Un sogno che diventa realta
« Risposta #39 il: Agosto 27, 2009, 14:38:11 pm »
l'UITS non sono ente pubblico né per caso né per mandare alle olimpiadi chicchessia (se così fosse tutte le federazioni CONI dovrebbero essere enti pubblici)

che magari dal dopoguerra si sia dimenticata la valenza addestrativa e certificativa a favore di quella sportiva tanto da far oggi ritenere convintamente chi frequenta i TSN come tiratore agonista che la sua sia la sola attività legittima all'interno delle sezioni, è altro discorso.
 
ma la legge prevale sempre: prova ne sia che, quando fu tentato il varo delle sezioni ASD da parte dell'UITS, l'ufficio legislativo del mindifesa è subito intervenito per dire "ALT: siete ente pubblico per legge, non può l'assemblea dei soci stabilire privatamente difformemente ciò che una legge stabilisce".

prima viene l'istituzionalità poi lo sport. per legge.



Direi che qui hai riassunto e legittimato la ragione per la quale i Poligoni privati risulteranno utili nel prossimo futuro.


Per il resto grazie delle tue informazioni, per i più sconosciute , saranno sicuramente utili a chiarire le idee.
Rimane il fatto che sempre nelle righe centrate sopra....si evince la "staticità" dei regolamenti.
L'attività di tiro che hai citato se non sbaglio è dovuta uscire dai Tsn ed andare per cave...causato dal non "passo dei tempi che cambiano" da parte dei direttivi Uits/Seziioni.
Quindi bravi dirigenti del tiro dinamico,!


La funzione di strutture per la certificazione (Tsn) rimangano pure a fare la loro parte, lasciando il campo aperto anche, ripeto anche , a poligoni privati .Questo per quel che riguarda la parte agonistica.(possibilità d'iscrizione al campionato)
Se il punto è , un poligono privato non legittima l'uso delle armi, beh lo farà il porto d'armi sportivo, per il quale tutti devono andare presso un Tsn per conseguirlo...quindi non vedo il punto.


Il punto sul quale non mi trovo d'accordo è quel velato "dove andranno a finire i Tsn a causa dell'apertura di campi privati...la luce, il riscaldamento.." sembra quasi che forse una naturale legge della causa-effetto venga messa da parte.
Credo come sottolineato dal tuo intervento che i Tsn/Uits , siano legati da impegni con il ministero della Difesa anche per i particolari di un ASD. Questo li rende "poco al passo dei tempi". Non è una colpa ma una situazione giuridica che presso le realtà private beh...è evidente non esistano.
Se domani il poligono xyz vuole fare tiro dinamico perchè un tot di soci lo mette come desiderio, questi lo fanno senza chiedere troppe cose se non quelle previste da una legge su sicurezza ecc.....
Quindi il pagare la luce con i pallini è un effetto e non credo che la causa sia nella funzione del Tsn bensì delle mani legate cha hanno.
Per quel che riguarda lo scopo di lucro ...non mi pronuncio...leggo però il post di Gianvi , e rifletto ::)
Comunque sia....si vedrà.Ciao
« Ultima modifica: Agosto 27, 2009, 15:02:37 pm da karlfran »
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