Questa mattina leggendo il corsera mi è capitato di leggere un interessante articolo a firma di Giovanni Sartori che mi ha fatto riflettere su l’argomento della gestione dei benefits.
Vi trascrivo una parte di esso:
L’economia come scienza ha cominciato a deragliare con la sua politicizzazione diciamo di sinistra: una politicizzazione che la induce ad anteporre il problema della distribuzione della ricchezza al problema della creazione della ricchezza e, in questo solco, anche a confondere i due problemi.
Ed è questa confusione che ha allevato una opinione pubblica graniticamente convinta del fatto che la ricchezza ci sia ( come ci sono che so, le piante ), e che il guaio sta in come viene distribuita, cioè mal distribuita.
Questo estratto dell’interessante articolo descrive, se vogliamo, oltre che la nostra attuale società occidentale, anche il mondo del tiro a segno.
Molti di noi iscritti alle sezioni si lamentano dei benefits che in modi diversi vengono distribuiti alle categorie di tiratori, Milka nel suo intervento cita il caso della sua sezione, è interessante notare però che lei pur essendo penalizzata dalla scelta della dirigenza la comprende nel nome del bene comune.
Personalmente ritengo che come per altro già detto, noi tutti iscritti alle sezioni dobbiamo convincerci che nelle sezioni si debba cercare di creare ricchezza, e questo dobbiamo pretendere dai nostri dirigenti, capacità nell’investire, oculatezza nello spendere, le possibilità di creare ricchezza nelle sezioni c’è, si tratta solo che le dirigenze se ne rendano conto ed operino in questo senso, personalmente non vedo altre vie d’uscita.
Spesso e volentieri però nelle sezioni, per quanto riguarda il ”creare ricchezza” si dorme profondamente, una sezione di tiro a segno è, perlomeno dal punto di vista teorico una base da cui far partire diversi servizi, per esempio un bar, quante sezioni hanno un servizio di bar efficiente?
Pensate per un attimo cosa potrebbe significare avere all’interno di una sezione un servizio di bar efficiente, molti avventori accederebbero alla struttura pur non essendo tiratori, ci sarebbe un gran movimento, e sicuramente oltre alle entrate come punto di ristoro potrebbe essere anche un trampolino per provare a fare tiro a segno.
L’origine del male spesso sta proprio nella nostra dirigenza, incapace di fare, di decidere, e di sfruttare le immense possibilità che una sezione di tiro a segno mette a disposizione, è anche in base a queste cose che dobbiamo scegliere i nostri amministratori, ricordatevelo quando andate a votare per il rinnovo del consiglio della vostra sezione.
Saluti chebe