Autore Topic: ELEZIONI CONI - QUADRIENNIO 2013-2016  (Letto 5711 volte)

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Offline diamante

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Re:ELEZIONI CONI - QUADRIENNIO 2013-2016
« Risposta #10 il: Febbraio 19, 2013, 12:00:05 pm »
http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Altri_Sport/Altri/19-02-2013/coni-malago-nuovo-presidente-battuto-pagnozzi-40-voti-contro-35-9276368099.shtml

E' la carica più importante del paese...............pensavo fosse quella del Presidente della Repubblica.
Ciao

Offline Ricky

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Re:ELEZIONI CONI - QUADRIENNIO 2013-2016
« Risposta #11 il: Febbraio 19, 2013, 19:33:30 pm »
Ha prevalso la voglia di cambiare, Pagnozzi (uomo di Petrucci) sarebbe stato anche l'erede del sistema Petrucci. Ha vinto invece un uomo al di fuori degli schemi CONI, che ha avuto la forza di mettersi in gioco, e che deve davvero aver lavorato fronte a fronte con i vari elettori per proporre un nuovo sistema, o perlomeno, nuove regole. E con convinzione. Lo sport nazionale, per le varie discipline, è prima di tutto in mano ai presidenti di federazione. Fare gruppo e fare sistema con la voglia di innovazione è quanto di meglio ci si poteva aspettare.
Gli auguri che l'organizzazione sportiva nazionale riesca ad interpretare le nuove aspettative di tanti sportivi, e che prevalga la voglia di competizione, il merito, il risultato (per chi riesce a raggiungerlo). Nello sport non è come in politica, ci sono i risultati a poter confermare di essere riusciti nel proprio intento.
Gli auguri di un efficace e proficuo lavoro.

un saluto a tutti

Online VENDETTA

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Re:ELEZIONI CONI - QUADRIENNIO 2013-2016
« Risposta #12 il: Febbraio 19, 2013, 23:35:57 pm »
Strano che la stessa voglia non sia prevalsa all'UITS.

Egr. Sig. Ricky il suo Presidente e la Turisini, salvo scontate smentite, hanno votato Pagnozzi.

Gli stessi metodi stigmatizzati da Malagò, pressioni e, aggiungo, tanti deferimenti,sono attuati dai ns. dirigenti federali.

Ora chiaramente, come al solito, saliremo tutti sul carro dei vincitori  ma resta un fatto:

"L'articolo sulla gazzetta sportiva ha uno strano sapore che non è carne nè pesce".

Da uomo con i coglioni, ed auspico come presidente unico di tutte le federazioni del Tiro, il Sig. Rossi del Tiro a Volo ha detto

la sua:

"Ho votato Pagnozzi"!


Offline Ricky

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Re:ELEZIONI CONI - QUADRIENNIO 2013-2016
« Risposta #13 il: Febbraio 20, 2013, 12:58:59 pm »
Ognuno dei votanti sa quello che ha fatto nell'urna,
a posteriori si possono fare quante dichiarazioni pubbliche di voto, senza paura di smentita,
conosco personalmente l'On.le Rossi, non è uomo che millanta nulla,
ha testimoniato fede e credito nella linea Pagnozzi (leggasi post-Petrucci), anche perchè è forte
di una fede di credito di Medaglie d'oro internazionali già frutto della linea Petrucci,
e frutto di tanti finanziamenti alla sua federazione,
ma a questo punto basterebbe la votazione palese.

Invece, per le cariche elettive è specificatamente previsto il voto segreto.  Chissà quante alchimie possono essere fatte e predisposte dagli elettori, ma è anche vero che nulla è  più semplice che amministrare a posteriori, senza paura di deludere e/o smentire una scelta di voto, ma in ragione di un proprio credo o con regole specifiche approvate a priori.

Il CONI gestisce la "cosa pubblica" delegata alle attività sportive, amministrare i soldi di tutti noi italiani deve essere fatto con regole certe. Il CONI finanzia così le federazioni: in ragione di cosa? Fino a ieri, in ragione di quante medaglie già vinte, e non in funzione dei possibili risultati futuri, in funzione del proprio vivaio, delle aspettative di vittoria internazionali, cose invece ben note a direttori sportivi e ai tecnici delle varie attività.

Si cambierà la linea di azione? Solo i vertici CONI appena eletti sanno come si opererà. E hanno avuto FEDE DI CREDITO da parte della maggioranza dei Presidenti di federazione.

Non si può fare un parallelo con UITS per la scelta dei relativi vertici,
se non si è scelto il voto elettronico è per non avere rischi di smentite, così è scritto e così hanno fatto,
ma una cosa è poi scrutare 76 voti e una cosa è scrutare 900 potenziali voti (3 figure per ogni sezione nel caso UITS) e con differenti pesi. Sono state scelte di vertice di cui ognuno ha la relativa responsabilità.

L'articolo sulla gazzetta è solo un report dell'accaduto, senza sostanziali giudizi, perchè non possono essere basati su nessuna ipotesi. Sono state fatte scelte di vertice, all'atto pratico ci sono vinti e vincitori, ma non ci sono opinioni contro. E' la forza delle scelte democratiche, qualcuno bisogna scegliere, la partita è stata a due, ma poteva essere a più altri attori. Occorreva avere la forza di mettersi in gioco, entrare dentro i meccanismi decisionali dello SPORT italiano dalla base fino al vertice, sconfiggere l'era Petrucci non era forse neanche pensabile, l'Amministratore Delegato dello SPORT ITALIANO fino ad ieri. E occorrerà fare scelte di BASE (i licei sportivi di recente costituzione sono un esempio) e scelte di vertice. Si inizia una nuova era? Ci sarà anche un seguito con uno sport di maggior valenza competitiva nelle università? Sullo stile anglosassone?

L'argomento di cui si tratta è solo SPORT, da solo Malagò non potrà fare nulla se non avrà la collaborazione dei Presidenti di federazione, e di tutti i Presidenti. E questo ovviamente deve per forza accadere, sia da parte di chi l'ha votato sia da parte di chi ha votato l'altro (e ripeto, non è un voto contro anche se così può apparire), perchè pur che siano Presidenti e non ATLETI, il  volere bene allo sport che rappresentano credo sia indiscusso. Non credo sia  solo amore per la poltrona. Lo Sport riveste un particolare aspetto della vita, per molti di noi sembra quasi non se ne possa fare a meno. E qualcuno deve avere anche la carica di vertice di rappresentanza dello sport che si pratica, nel Sistema che si è basato e organizzato con le regole che conosciamo.

un caro saluto a tutti

Offline gunny

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Re:ELEZIONI CONI - QUADRIENNIO 2013-2016
« Risposta #14 il: Febbraio 20, 2013, 15:48:33 pm »
...
Non si può fare un parallelo con UITS per la scelta dei relativi vertici, se non si è scelto il voto elettronico è per non avere rischi di smentite, così è scritto e così hanno fatto, ma una cosa è poi scrutare 76 voti e una cosa è scrutare 900 potenziali voti (3 figure per ogni sezione nel caso UITS) e con differenti pesi. Sono state scelte di vertice di cui ognuno ha la relativa responsabilità.

...

Ricky,
come direbbe il "compagno Bersanov": "non mescoliamo troppo le patate che bollono perché poi diventano purea!"

la scelta infausta di UITS di adottare un sistema di voto elettronico (sarebbe bello sapere chi è stato il genio che l'ha messa sul tavolo) fa a pugni con l'essere ente pubblico, e i fatti conseguenti ne sono ampia dimostrazione, al di la dei numeri il CONI che a sua volta è ente pubblico non si è abbassato a tanto

agevolare le operazioni di scrutinio può avere un senso con il supporto della lettura elettronica e relativa verifica manuale per accelerarne i tempi e gli esisti, come del resto già fatto in passato

a Mestre nelle scorse elezioni il voto segreto non è stato garantito dal sistema messo in opera e molto probabilmente non esiste alcuna certificazione del sistema hardware/software, infatti il sistema si è impallato inesorabilmente tanto da richiedere interventi straordinari per concludere le operazioni di voto  fino allo scrutinio manuale delle ricevute di voto prodotte che visto i malfunzionamenti non ne è certificabile la produzione; anche quando, le ricevute non sono schede elettorali appositamente vidimate dalla commissione elettorale, quindi a mio personale avviso si è trattato di un coacervo di tecnologia approssimativa unita a scarsa organizzazione che ha prodotto risultati di dubbia attendibilità... non è stato nemmeno predisposto un piano "B", cosa che quando si ha a che fare con la tecnologia non può mancare

i ricorsi al riguardo ci sono, vedremo se e come la procura federale gestirà la cosa e soprattutto se lo farà con la dovuta imparzialità in osservanza di leggi, statuti e regolamenti vigenti, mal che vada si scalerà fin dove possibile i gradi di giudizio magari giungendo a quelli del CONI, nel frattempo riformati da Malagò...
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a brusa suta l' Susa

Offline Ricky

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Re:ELEZIONI CONI - QUADRIENNIO 2013-2016
« Risposta #15 il: Febbraio 20, 2013, 17:39:51 pm »
Citazione
a Mestre nelle scorse elezioni il voto segreto non è stato garantito dal sistema messo in opera e molto probabilmente non esiste alcuna certificazione del sistema hardware/software, infatti il sistema si è impallato inesorabilmente tanto da richiedere interventi straordinari per concludere le operazioni di voto  fino allo scrutinio manuale delle ricevute di voto prodotte che visto i malfunzionamenti non ne è certificabile la produzione; anche quando, le ricevute non sono schede elettorali appositamente vidimate dalla commissione elettorale, quindi a mio personale avviso si è trattato di un coacervo di tecnologia approssimativa unita a scarsa organizzazione che ha prodotto risultati di dubbia attendibilità... non è stato nemmeno predisposto un piano "B", cosa che quando si ha a che fare con la tecnologia non può mancare

Ciao Gunny, so che sei un esperto del campo, è il tuo lavoro, come ci siamo detti anche a quattr'occhi,
non ho idea di chi abbia predisposto il sistema nè se è stata effettuata, antecedentemente, una simulazione di voto. Sarebbe bastata questa per avere una sicura garanzia di risultato, semprechè una avaria può essere sempre in agguato, con impallo del sistema. Come giustamente dici, l'elettronica si sarebbe potuta adoperare anche solo sulla lettura delle schede, come già fatto nella precedente elezione, vedremo cosa ne sortirà dall'esito del ricorso, non so se funzione anche del risultato elettorale in termini di percentuale.

non ero a Mestre, qualcuno dell'Assemblea, quando già riunita e convenuta, ossia con tutti in sala, all'apertura dei lavori, si era per caso pronunciato al riguardo prima dell'inizio delle operazioni di voto? Perchè a cosa fatta, ha poi poco senso l'opposizione, il sistema elettorale adottato lo si era accettato in partenza con l'iscrizione e la chiamata. Le recrimanazioni successive possono non avere alcun senso, nessuna significatività. Se il voto fosse stato contrario cosa si sarebbe fatto? C'è quindi molta aleatorietà di giudizio, a cose fatte cambiare e non accettare le procedure a cui si è implicitamente aderito, credo non possa essere neanche accettato da parte di una commissione inquirente. Ad ogni modo parleranno le carte, con l'attenta lettura di chi è deputato alla cosa,  il mio è un giudizio esterno a tutto, qui tra amici di forum, dove ognuno di noi si sarà fatto un'idea, che resta sua e solo sua.

un caro saluto a tutti

Offline gunny

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Re:ELEZIONI CONI - QUADRIENNIO 2013-2016
« Risposta #16 il: Febbraio 20, 2013, 18:16:41 pm »
quando si fa una cosa che non ha previsione statutaria e al contempo regolamentata, anche se c'è di mezzo un'assemblea elettiva direi che non è il massimo...

non basta un test/simulazione per accettare un sistema di voto elettronico, occorro certificazioni riconosciute, soprattutto se ad adottare il sistema è un ente pubblico, il quale immagino debba istruire una gara d'appalto prima di effettuare una scelta

mi stupisce la superficialità con cui gli stessi presidenti di sezione si sono prestati in quell'occasione, non me ne voglia nessuno, ma qui concordo, in parte con Ricky, meglio prevenire che curare...

ma siccome l'errore c'è stato, in qualche modo qualcuno se ne deve assumere le responsabilità... stiamo a vedere...
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a brusa suta l' Susa

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Re:ELEZIONI CONI - QUADRIENNIO 2013-2016
« Risposta #17 il: Febbraio 22, 2013, 07:01:35 am »
http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2013/02/20/848476-quante_brutte_figure_tutti_pronti_salire_carro_malago.shtml


21/02/2013 15:54 CEST - Elezioni Coni
Quante brutte figure! Ora tutti pronti a salire sul carro di Malagò
Tutte le reazioni all'elezione di Malagò
ELEZIONI CONI_ ELEZIONI CONI_ Contropiede generale. Nessun giornale aveva previsto il ribaltone di Giovanni Malagò, ma ora si sprecano titoli ed elogi per il "rinnovatore" vittorioso contro Pagnozzi che aveva dalla sua tutta la "macchina" del Coni e chi sbafava le sue cene (delle beffe) prima di tradirlo. Petrucci, sconfitto dichiarato ma non dimissionario da Coni Servizi, e il boomerang dell'"Usato sicuro" e della continuità. Le previsioni clamorosamente sballate di Binaghi e il suo concetto (rivelatore) dell' "imboscata". Ubaldo Scanagatta
 
Giovanni Malagò, nuovo presidente del Coni
Nemmeno quando hanno visto Giovanni Malagò presentarsi al Palazzo del Coni con le sue bellissime gemelle, Ludovica e Vittoria, qualcuno è sembrato porsi il dubbio che avrebbe potuto (dovuto?) illuminarlo: "Possibile mai che un tipo come Giovanni Malagò si porti dietro le figlie per assistere ad una propria debacle, anche se non fosse il 52 a 24 pronosticato con grande sicumera dal presidente della Federtennis Angelo Binaghi che sognava addirittura una vicepresidenza CONI? (Ipse dixit: "Vince sicuramente Pagnozzi e Malagò prende meno voti di Chimenti che nella sfida a Petrucci ne prese 24") Possibile mai che un suo noto sostenitore tutt'altro che sprovveduto come Gianni Letta si sieda in prima fila per…applaudire il duo  Pagnozzi-Petrucci?"
Una lotta impari
Oggi la Gazzetta dello Sport, dopo aver scritto per mesi e fino a ieri mattina, che la vittoria di Pagnozzi era praticamente scontata, se titola l'articolo centrale "pronostico ribaltato, neo presidente in volata", titola però la "spalla", cioè l'analisi di Ruggiero Palombo con uno sfacciato "Spostati 9 voti ma i segnali c'erano".
C'erano quando? Perché non l'abbiamo mai letto prima nella sua rubrica "Palazzo di Vetro"?
Nessun giornale aveva mostrato di aver intuito qualcosa, né aveva almeno sottolineato il fatto che i due candidati combattevano ad armi impari, ingiustamente impari. Uno, Pagnozzi, aveva tutto l'apparato CONI alle spalle, l'altro no. Forse anche questa constatazione ha spinto gli elettori a votare Malagò. Continuando tutti i media a dar favorito Pagnozzi, era chiaro ed inevitabile che tutti gli elettori di Malagò preferissero starsene zitti e nascosti. Perché chi ha esperienza di queste cose sa che in Italia _ e non solo _ non si è liberi di dissentire senza pagarne poi qualche conseguenza. Perché mai gran parte dei presidenti della varie federazioni vengono di solito eletti con percentuali bulgare, spesso in assenza di qualsiasi candidato d'opposizione?
Si inventano mille laccioli, regole statutarie create a bella posta per mantenere lo status quo, si fa di tutto per scoraggiare qualsiasi tentativo di opposizione. Chi volesse farla, deve battersi contro tutta l'organizzazione dell'establishment, avere tempi e mezzi quasi illimitati.
Semplice semplice la risposta all'interrogativo di cui sopra: perché chi poi viene eletto ha un potere pressochè illimitato nell'esercizio delle sue funzioni.
Un potere che aumenta tanto più quanto quel presidente riesce a restare seduto sulla sua poltrona. Il potere logora chi non ce l'ha, diceva Giulio Andreotti, e buona parte dei nostri dirigenti ha perfettamente assimilato quel concetto. Difatti cercano di restarci il più a lungo possibile. Non solo Petrucci che c'è stato 16 anni.
Il presidente può _ se vuole e soprattutto se è titolare di una federazione dai mezzi economici rilevanti…e figurarsi di un CONI _ assumere personale anche tramite società "collegate" (la CONI SERVIZI e figliastre), distribuire contributi economici assai importanti (centinaia di migliaia di euro) con una semplice delibera, incarichi di prestigio, può assegnare gare, benedire e rimborsare trasferte onerose in mille circostanze (in teoria, e in pratica, può decidere di convocare un consiglio federale anche all'estero, viaggio, vitto e alloggio pagati per tutti), attribuire onorificenze e titoli dei tipi più svariati, gestire inviti, biglietti ed omaggi senza che gli si possano mettere veri freni, come gli pare,  contraddire ed annullare perfino appalti annunciati con regolari bandi di concorso: basta che chi vince non sia…simpatico al potere e zac, c'è la clausoletta che consente di liberarsi del vincitore del bando dopo aver fatto perdere un sacco di tempo, di denaro, e non di rado anche la faccia a chi per rispondere al dettato del bando ha preso impegni con decine di interlocutori.
Chi si schiera donchisciottescamente all'opposizione di una qualsiasi federazione paga solitamente il fio del proprio (incosciente) coraggio.  E' il sistema perverso, e che io definrei marcio, che obbliga i "dissidenti" a "mascherarsi". Di che si sorprendono gli sconfitti di queste ultime elezioni? E i giornalisti che non l'avevano capito?
Il vento del cambiamento
Oggi c'è chi parla di svolta epocale, chi di caduta di "un piccolo muro di Berlino con il fragoroso crollo del regno sportivo di Petrucci": lo scrive il QS  e non è il muretto al quale allude Angelo Binaghi e dietro al quale si sarebbero nascosti i franchi tiratori che hanno dato vita a quella che lui ha definito "un'imboscata" specificando "ha vinto una maggioranza rimasta nascosta dietro un muretto e appena ha potuto ha sparato sul candidato. Da noi in Sardegna  si chiama imboscata".
E che dovevano fare, uscire allo scoperto per farsi impallinare? Per dare modo alla corrente Petrucci-Pagnozzi, così sicura dei suoi 47 voti, di organizzarsi meglio e massacrarli? Fessi sì, ma fino ad un certo punto. E non c'era alcuna voglia di congiura, ma più semplicemente il desiderio di un cambiamento. Quello che, periodicamente, ci dovrebbe essere in tutte le federazioni sportive _ come alla guida del Governo se il nostro fosse un Paese maturo polticamente _ non solo al vertice del CONI.
Quando a Malagò hanno riferito le parole di Binaghi il neo-eletto _ riferisce la Gazzetta _  ha replicato: "Questa presidenza si distinguerà per stile". Appunto.
La cosa che più dovrebbe far ragionare seriamente una persona dotata di un minimo di onestà intellettuale è che un sistema che costringe chi non la pensa come te a nascondersi, per evitare danni, provvedimenti e/o sanzioni di vario tipo, è un sistema perverso, marcio, sbagliato, da cancellare. Un sistema che non deve puzzare soprattutto dalla testa.
La cena delle beffe
Invece Binaghi, e tutto il clan degli sconfitti pietrificati, cosa fa? Si limita a non capire, ma ad esprimere parole di dura condanna nei confronti dei cosiddetti traditori, i voltagabbana, quelli che hanno dato una parola a loro _ sebbene ospiti fra un primo ed un secondo appetitosi in un ristorante chic (e caro…una vera cena delle beffe! Lì per una questione di buon gusto avrebbero potuto evitare di presentarsi…sennonchè se lo avessero fatti sarebbero stati additati come nemici) _ e poi hanno invece votato per Malagò. Almeno una dozzina di "pentiti" o di presidente o atleti sono coloro che hanno fatto promesse di voto non mantenute.
Rispetto a questa "sporca dozzina" certo più apprezzabili, perché più coraggiosi e sprezzanti del pericolo, gli altri, cioè coloro che si sono dichiarati subito a favore di Malagò, però …se il sistema non fosse marcio e non ci fosse la paura di qualche "ritorsione", non ci sarebbe bisogno di nascondersi. Vero o no?
Il problema più grosso per Giovanni Malagò nel momento in cui chiedeva i voti agli elettori _ e, attenzione, soltanto 5 presidenti federali su 45 sono cambiati con le recentissime elezioni (ma uno di quelli era Petrucci, presidente della Federbasket) _ era …non spaventarli. Si doveva convincerli a cambiare pagina con il dichiararsi riformista sì, ma _ fermo restando che ormai chi è eletto è un intoccabile per i prossimi 4 anni _ senza incrinare i loro poteri (che invece è augurabile Malagò riesca in parte a fare): a me piacerebbe tanto, ad esempio, che venisse instaurato l'obbligo di "mollare" le poltrone dopo massimo due quadrienni, senza trucchi per prolungare quella permanenza. Ma se Malagò avesse dichiarato un intento del genere sarebbe andato incontro a sconfitta sicura. E lui stesso, sarebbe disponibile ad andarsene fra 8 anni, soprattutto se Roma si candidasse davvero per le Olimpiadi del 2024?
Un bel segnale per il Paese
L'affermazione di Malagò sembra _ e dico sembra perché del doman non v'è mai certezza, non si arriva ad insediarsi in certe posizioni senza aver dovuto sottoscrivere qualche compromesso _ un bel segnale per tutto il Paese. Se si possono cambiare i vertici dello Sport, dopo anni e anni di cristallizzazione, si può cambiare anche altro. Lo pensava il sindaco di Firenze Renzi, ma non è riuscito ad abbattere la nomenclatura del suo partito. Così adesso ci ritroviamo davanti alle solite elezioni, alla solita confusione di alleanze fra partiti non abbastzana grandi da poter governare da soli (e probabilmente né Berlusconi né Monti sarebbero scesi, o saliti, in campo).
Sia chiaro che nello spiegare i motivi del successo di Malagò, e nel giustificare chi lo ha votato senza preavvertire la controparte, io non penso che Petrucci e il suo fido Pagnozzi abbiano fatto tutto male in questi anni. Di certi risultati bisogna esser loro grati, anche se hanno rappresentato una sorte di "casta dello sport" di cui credo sarebbe meglio fare a meno. Né penso che Malagò sia San Giovanni e  rappresenti una vera rivoluzione. Non si può fare la rivoluzione in maniera pacifica, osservando le regole create o imposte dagli altri. Però una ventata d'aria fresca ci voleva. Che poi Malagò riesca a far miracoli in un Paese come il nostro, beh è dura, anche se l'uomo è orgoglioso, ambizioso, legittimamente vanitoso, e penso che farà di tutto per onorare il suo incarico al meglio.
Sconfitto lo "scudiere del Re"
L'idea _ fra le tante inaccettabili _  che finito un presidente dovesse essere sempre il suo segretario a succedergli era assolutamente perniciosa. Petrucci è stato presuntuoso ed ha finito per nuocere al suo delfino nello sponsorizzarlo in modo eccessivo, esagerato, insistente. E quando lo ha presentato come l'"Usato Sicuro" gli ha fatto un gran danno, un vero boomerang. Come scrive ancora Bucchioni sul QS la sensazione è stata _ estremamente fastidiosa per chi doveva votare _ "che non potendo più essere rieletto e non riuscendo per pudore a far cambiare un'altra volta lo statuto, Petrucci aveva designato come successore il fiso segretario Pagnozzi, scudiere del Re. Come dire, ci metto lui, resta tutto il mio staff, così continuo ad esserci anch'io. Ma una strategia scoperta e banale come questa al giorno d'oggi non poteva funzionare. E' successo in tanti regimi _ scrive ancora Bucchioni _ quando subentra la convinzione di essere al di là del bene e del male. Intoccabili e onnipotenti. Il segreto dell'urna ha buttato all'aria anni sofferti, alleanze patite, strategie di potere, compromessi e poltrone. Evidentemente lo sport italiano non ne poteva più. Dirigenti e atleti, finalmente uniti, hanno sentito l'esigenza di cambiare aria, di aprire la finestre del Coni dopo anni di gestione discutibile. E' prevalsa la voglia di riprendersi quella che ormai era diventata una cosa privati di Petrucci e Pagnozzi. E' una scelta di libertà e rinnovamento (se non chiediamo troppo) , nella speranza che Malagò sappia capire e cavalcare le idee e la volontà della base. Il CONI non deve essere più solo un centro di potere, ma tornare ad essere il vero motore di tutto lo sport. E per sport intendiamo il movimento vero, dove c'è volontariato e passione, non solo quello gradito per business ai grandi sponsor e a certi media che sono sempre stati la forza di Petrucci".
La scorsa estate, durante i Giochi Olimpici, ogni sera, ad ogni premiazione dei medagliati italiani a Casa Italia _ va detto e sottolineato che lo sport italiano ha sempre ottenuto un bel bottino di medaglie, a riconoscimento dei meriti del duo Petrucci-Pagnozzi con quest'ultimo che per 10 Olimpiadi è stato capo-spedizione _  Petrucci non ha fatto che promuovere il suo delfino, in maniera a mio avviso davvero eccessiva, senza alcun fair-play nei confronti di Malagò che dal 23 luglio aveva lanciato la propria candidatura. La cosa, mi accorsi, dava fastidio a parecchi. Chi riteneva che Pagnozzi fosse bravo _ e Pagnozzi è sicuramente un bravo dirigente, sia chiaro _ lo sapeva, lo conosceva dopo tanti anni, non aveva alcun bisogno di sentirselo ricordare ogni piè sospinto, quasi pretendesse di imporlo.
Le sfide di Malagò: calcio e Coni Servizi
Una carta vincente di Malagò per convincere i presidenti delle piccole federazioni a votarlo è stata quella di "discutere" la necessità di avere il calcio fra gli sport rappresentati in giunta. Poi tre rappresentati ci sono arrrivati ugualmente, ma chi è stato alle Olimpiadi _ io ne ho fatte cinque _ sa che tutte le altre federazioni non hanno simpatia per i privilegi (economici e non) di cui gode il calcio.
Resta un problema da risolvere: quello della CONI Servizi. Malagò dovrà convivere per almeno 16 mesi con Pagnozzi AD della CONI Servizi e con Petrucci presidente, in pratica l'azienda CONI, la cassaforte. Il Corriere della Sera scrive oggi: "E' una realtà difficile da digerire".  Insomma Malagò è un ministro senza portafogli. "La problematica va affrontata" dice Malagò. E Petrucci: "Non vedo perché dovrei lasciare".
Il Corsera conclude il suo articolo scrivendo: "Qualcuno prima o poi, temiamo, glielo spiegherà".
E in effetti, considerato che Petrucci è il grande sconfitto di questa tornata elettorale _ lui stesso lo ha ammesso _ credo che resistere in quel ruolo non gli sarà facile. Né, forse, sarebbe neppure troppo giusto che resistesse. Ma si sa…quando sono in ballo le poltrone il primo motto è sempre quello, resistere, resistere, resistere.
Ubaldo Scanagatta

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Re:ELEZIONI CONI - QUADRIENNIO 2013-2016
« Risposta #18 il: Febbraio 22, 2013, 14:39:27 pm »
Citazione da: ansa.it
Coni Servizi: Petrucci-Pagnozzi lasciano
Presidente e ad rimettono mandato nelle mani del ministro Grilli

ROMA, 22 FEB - Gianni Petrucci e Raffaele Pagnozzi hanno rimesso il mandato di presidente e ad della Coni Servizi Spa nelle mani del ministro dell'Economia Vittorio Grilli. La decisione e' arrivata dopo l'elezione di Giovanni Malago' alla presidenza del Coni, ''per evitare - dicono i due dirigenti - al sistema salti nel buio''. Ha rimesso il mandato anche il consigliere d'amministrazione Romolo Rizzoli. ''E' una scelta in favore del sistema, che altrimenti sarebbe andato in fibrillazione'', aggiunge Pagnozzi.

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