CONCENTRICA - Forum di attualità e notizie sul Tiro a Segno (TSN - UITS)
Quattro amici al bar => Discutiamo di... tutto => Topic aperto da: gunny - Maggio 03, 2012, 17:23:33 pm
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e invece parliamone Daniele!
Apri un topic ad-hoc, qui perché se lo apri di la ci tocca fare ping-pong con il forum ;D
Condivido al 100% anche l'osservazione di Carlo, forse pensando al nostro quotidiano, la preparazione mentale può servire anche per gli ambiti extra-sportivi
A noi piccoli pseudo-atleti di piccole-medie sezioni spesso sfugge che il risultato va prima progettato e poi ottenuto con la giusta attivazione e predisposizione mentale oltre all'allenamento con l'arma. Ciò accade perché ci mancano i tecnici adeguati a questo ruolo che supervisionano all'attività sportiva.
Il problema è quasi certamente di organizzazione mentale e sportiva, come già precedentemente scritto il tempo a nostra disposizione è scarso, ovvero del cosiddetto tempo libero che ci rimane dopo il lavoro (e non tutti fanno 8 ore, c'è anche chi ne fa di più soprattutto se lavora in proprio, oppure c'è chi lavora su turni più o meno programmati), riusciamo a ricavare qualche ora da destinare all'allenamento, chi può in poligono chi non può a casa (in bianco).
Ovviamente e inevitabilmente penso che quasi tutti si prediliga l'allenamento più tradizionale, ovvero quello con l'arma sparando e facendo simulazioni di gara, trascurando altri aspetti.
Quando poi si arriva ad aprile, dove le gare si fanno fitte, anche fino a 3 in un mese, il tempo di preparazione è ancor più limitato.
Una corretta organizzazione degli allenamenti sarebbe a questo punto auspicabile per incastrare anche l'allenamento senza arma, quindi anche la preparazione mentale, magari in gruppo.
Credo che ognuno di noi farebbe carte false per migliorare le proprie prestazioni agonistiche razionalizzando il poco tempo a disposizione con l'aiuto di tecnici competenti e protocolli adeguati.
Con tutta la sperimentazione che dicono di fare agli alti livelli, è mai possibile che non riescano a creare delle linee guida per noi tiratori-qualunque? Hanno stampato degli ottimi manifesti, ma è finita qui.
Questo per dire che è vero, siamo italiani e siamo per indole "scazzati" con un livello di autodisciplina da far ridere i polli, però per come è organizzato il sistema sportivo tiro a segno in Italia, non ci sono spazi di grande manovra, e non ci sono pari condizioni per tutti, quindi la logica conseguenza è il motto "ognuno per se zio per tutti"... Per quel che mi riguarda personalmente, quando nel 2007 ho iniziato a tirare (tardivamente per l'anagrafe) di CLT mi sono dovuto arrangiare andandomi a cercare le informazioni anche su internet, perché nella mia sezione la disciplina non se la filava più nessuno, leggendomi i regolamenti tecnici federali, riuscendo ad avere qualche dritta da tiratori di sezioni vicine e qualche "vecchio" tiratore sezionale. Con il tempo si è riusciti a creare un gruppo di tiratori tanto che ora siamo in 7 e c'è anche qualche soddisfazione di risultato. Se non fosse per la mia determinazione (testardaggine) tipica di un mulo (ho fatto l'alpino...) con lo scenario iniziale che mi si era presentato forse altri avrebbero mollato anzi tempo.
Però mi rendo conto che fare l'autodidatta non è produttivo... anzi forse molto rischioso, infatti il recente aiuto di un tiratore esperto (oltre che tecnico di 2° livello) ha aiutato me e i miei colleghi a limare tante, anzi tantissime sbavature accumulate negli anni, migliorando notevolmente il gesto tecnico.
Forse il salto di qualità sarebbe possibile inserendo appunto elementi di preparazione mentale.
Da noi si assiste a situazioni paradossali e diametralmente opposte, si va dalle sezioni aperte solo il sabato pomeriggio e la domenica mattina, a quelle dove i tiratori agonisti hanno le chiavi degli impianti a fuoco per potersi allenare quando e come vogliono anche da soli (quando sappiamo che da DT-P2 non sarebbe ammissibile sparare senza un direttore di tiro, nemmeno di AC).
Inoltre sono in tanti che tra ottobre e febbraio non tirano un colpo a fuoco perché c'è freddo... anche questo la dice lunga sull'atteggiamento mentale e da qui si può poi capire l'innata capacità di dare la colpa agli agenti atmosferico/ambientali che vediamo essere bagaglio anche di tiratori di livello olimpico.
I club di tiro tedeschi, francesi e di altri paesi fanno sistematicamente aperture serali durante la settimana, perché di giorno la gente lavora. Ma se ci pensiamo anche chi gioca a calcio oltre a fare la partita il sabato o la domenica, si allena almeno due volte la settimana la sera... anche d'inverno con pioggia e gelo, fermandosi praticamente solo il mese di luglio fino a metà a agosto.
Se ci sono quindi tecnici come te Daniele, che possono fornire una traccia di base e/o metodi di allenamento e preparazione mentale/agonistica adeguati a chi vive una condizione standard, ben venga!
Evitiamo le boriose letture tecniche che pochi avrebbero voglia di leggersi, bisognerebbe invece elaborare un metodo che contempli vari gradi di intensità e impegno, adattabili alle varie esigenze e obiettivi dei singoli (o gruppi) di tiratori, con check list per verificare lo stato di apprendimento/avanzamento della preparazione.
Probabilmente ho scritto una marea di ovvietà (sono un tiratore non un tecnico), e forse esiste già qualcosa e magari è pure in italiano... se così fosse scusatemi ma indicatemi/indicateci dove attingere determinate risorse.
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Piccola anticipazione.
Se non ci sono novità impreviste sto risolvendo tutti i miei problemi che in questi ultimi anni (purtroppo) mi hanno tenuto lontano dal tiro. Entro Settembre potrei essere libero di ricominciare (spero prima). Quindi potrei finalmente anche ricominciare a parlare di tiro sul serio e riprendere la mia passione e studi per la preparazione mentale che dura da quasi un 20ennio. Quindi se ci sono interessati potremmo parlarne sul serio.
Fino ad oggi ho trovato buoni tecnici che parlano di tiro, e ho trovato anche buoni psicologi che parlano di preparazione mentale ma che di tiro a segno non hanno mai fatto. Sperimentare personalmente serve eccome, per una maggiore comprensione della materia e per verifica, ma soprattutto per sapere di quello che si parla. Quindi cosa resta? teoria. Ed è quello che ho sempre sentito ascoltando stage di psicologia dello sport. Si va... si ascolta... ed è veramente interessante... poi si torna a casa e... come si fa a riportare tutto ciò che si è sentito in gara e trasformarlo in punti?
Quindi il massimo è avere un tecnico che abbia una buona conoscenza ed ESPERIENZA sulla preparazione mentale... ne conoscete qualcuno?
Poi.
Il fatto che non ci siano scritti o linee guida sull'argomento è piuttosto comprensibile e motivato anche.
Per evitare errate interpretazioni molte informazioni non vengono divulgate.
Prima che il Comitato Regionale mi togliesse tutti gli incarichi Uno degli obiettivi prefissi da me e dal gruppo di cui facevo parte era proprio quello di creare una"scuola di tiro" proprio per i tiratori cosidetti "altri".
Per i ragazzi qualcosa esiste, per quelli di interesse pure, ma per il restante 98%??
Ho nel cassetto in programma creato da me che farebbe invidia ai tedeschi e che non ho mai potuto mettere in pratica, con le conoscenze attuali andrebbe ampliato e migliorato ancora e non è escluso che prossimamente lo faccia.
Il problema è che parlare di queste cose qui nel forum è molto difficile e forse anche controproducente. Ci ho provato , ma...
PS: Ho fatto un bell'off-topic... mah...
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Piccola anticipazione.
Se non ci sono novità impreviste sto risolvendo tutti i miei problemi che in questi ultimi anni (purtroppo) mi hanno tenuto lontano dal tiro. Entro Settembre potrei essere libero di ricominciare (spero prima). Quindi potrei finalmente anche ricominciare a parlare di tiro sul serio e riprendere la mia passione e studi per la preparazione mentale che dura da quasi un 20ennio. Quindi se ci sono interessati potremmo parlarne sul serio.
Fino ad oggi ho trovato buoni tecnici che parlano di tiro, e ho trovato anche buoni psicologi che parlano di preparazione mentale ma che di tiro a segno non hanno mai fatto. Sperimentare personalmente serve eccome, per una maggiore comprensione della materia e per verifica, ma soprattutto per sapere di quello che si parla. Quindi cosa resta? teoria. Ed è quello che ho sempre sentito ascoltando stage di psicologia dello sport. Si va... si ascolta... ed è veramente interessante... poi si torna a casa e... come si fa a riportare tutto ciò che si è sentito in gara e trasformarlo in punti?
Quindi il massimo è avere un tecnico che abbia una buona conoscenza ed ESPERIENZA sulla preparazione mentale... ne conoscete qualcuno?
Poi.
Il fatto che non ci siano scritti o linee guida sull'argomento è piuttosto comprensibile e motivato anche.
Per evitare errate interpretazioni molte informazioni non vengono divulgate.
Prima che il Comitato Regionale mi togliesse tutti gli incarichi Uno degli obiettivi prefissi da me e dal gruppo di cui facevo parte era proprio quello di creare una"scuola di tiro" proprio per i tiratori cosidetti "altri".
Per i ragazzi qualcosa esiste, per quelli di interesse pure, ma per il restante 98%??
Ho nel cassetto in programma creato da me che farebbe invidia ai tedeschi e che non ho mai potuto mettere in pratica, con le conoscenze attuali andrebbe ampliato e migliorato ancora e non è escluso che prossimamente lo faccia.
Il problema è che parlare di queste cose qui nel forum è molto difficile e forse anche controproducente. Ci ho provato , ma...
PS: Ho fatto un bell'off-topic... mah...
Off- topic.....forse, ma quello detto da DiecipuntoNove deve far riflettere non solo i tiratori ma anche i tecnici.
Non vi nascondo che non "tiro più", si fa per dire, proprio perchè ritengo che un atleta di tiro debba essere un atleta a 360 gradi.
Stare in pedana non basta, no signore. C'è di più...e questo di più puo fare la differenza. una buona preparazione mentale ti fa affrontare cose incredibili, vedi la febbre di Daniele, e ti mette in pace con te stesso nei momenti di crisi durante una gara. Mantenere un approccio psicologico positivo sia prima che dopo la gara. Non è facile, ma si puo fare. mi ricordo un giovane atleta a cui dissi, un po di anni fa, che la sua forza era nella sua mente: approccio e conduzione della gara con un atteggiamento mentale positivo. Questi ragazzi vanno seguiti in questo senso e anche di più. Un altra lacuna grossa, come dice Daniele...
Voi sapete che ci sono dei "complessi occulti", come la paura psicologica di fare punti...di vincere. La combattiamo solo in pedana? non credo, si puo migliorare certo, ma senza un piccolo aiuto psicologico, la vedo dura...e come si riconosce?...va bhe, discorso lungo e certamente non fattibile a quest'ora, per Daniele se ne vuoi prlare....ben venga, sono pronto ad ascoltare!
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Si parlatene pure ma purtroppo i vostri consigli non costano nulla.
La vostra esperienza viene direttamente dalle line di tiro e se ascoltata ed applicata è quella che potrebbe portare a
risultati eccellenti.
Purtroppo non siete consulenti superpagati referenziati Coni o dalla dirigenza federale.
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Si parlatene pure ma purtroppo i vostri consigli non costano nulla.
La vostra esperienza viene direttamente dalle line di tiro e se ascoltata ed applicata è quella che potrebbe portare a
risultati eccellenti.
...
La mia esperienza mi ha insegnato anche qualcosa sulla mentalità italana... il valore delle cose viene dato in base a ciò che paghi. L'opinione di molti è se paghi zero vale zero.
Cmq visto le mie esperienze passate se dovessi ricominciare ad occuparmi di tiro farò essenzialmente il tiratore e mi occuperò di altri solo se VERAMENTE interessati... della serie : NO PERDITEMPO.
Agli inizi della mia "carriera" di allenatore la pensavo diversamente ed ero contrario a chi predicava che se un tiratore non ascolta o non segue va lasciato andare, e mi riferisco ad una persona in particolare che ancora stimo anche se non avevamo le stesse vedute. Ma alla luce dei fatti devo dire che aveva ragione
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Si parlatene pure ma purtroppo i vostri consigli non costano nulla.
La vostra esperienza viene direttamente dalle line di tiro e se ascoltata ed applicata è quella che potrebbe portare a
risultati eccellenti.
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La mia esperienza mi ha insegnato anche qualcosa sulla mentalità italana... il valore delle cose viene dato in base a ciò che paghi. L'opinione di molti è se paghi zero vale zero.
Cmq visto le mie esperienze passate se dovessi ricominciare ad occuparmi di tiro farò essenzialmente il tiratore e mi occuperò di altri solo se VERAMENTE interessati... della serie : NO PERDITEMPO.
Agli inizi della mia "carriera" di allenatore la pensavo diversamente ed ero contrario a chi predicava che se un tiratore non ascolta o non segue va lasciato andare, e mi riferisco ad una persona in particolare che ancora stimo anche se non avevamo le stesse vedute. Ma alla luce dei fatti devo dire che aveva ragione
Si Daniele, quel poco tempo che ho passato sulle linee, mi conferma cio che dici. Quando un tiratore decide di fare l'atleta, incoraggiato dai risultati abbastanza buoni, pensa di essere già sulla strada del successo e mal si adegua a "consigli", dati con l'intento di migliorare la sua performance...Egli non aprirà mai "la finestra dell'apprendimento", e i consigli rimbalzeranno contro un muro, col rischio di irritarlo ancora di più...C'è poco da fare: bisogna lasciarlo, magari seguirlo da lontano e aspettare...e solo se interpellati di nuovo, intervenire.
La pazienza , la costanza...a volte saper rimanere nell'ombra sono qualità che un tecnico deve avere a iosa Daniele...
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Si parlatene pure ma purtroppo i vostri consigli non costano nulla.
La vostra esperienza viene direttamente dalle line di tiro e se ascoltata ed applicata è quella che potrebbe portare a
risultati eccellenti.
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La mia esperienza mi ha insegnato anche qualcosa sulla mentalità italana... il valore delle cose viene dato in base a ciò che paghi. L'opinione di molti è se paghi zero vale zero.
Cmq visto le mie esperienze passate se dovessi ricominciare ad occuparmi di tiro farò essenzialmente il tiratore e mi occuperò di altri solo se VERAMENTE interessati... della serie : NO PERDITEMPO.
Agli inizi della mia "carriera" di allenatore la pensavo diversamente ed ero contrario a chi predicava che se un tiratore non ascolta o non segue va lasciato andare, e mi riferisco ad una persona in particolare che ancora stimo anche se non avevamo le stesse vedute. Ma alla luce dei fatti devo dire che aveva ragione
E' vero, quanto dici riguardo la "mentalità Ital-idiota", volendo fare un parallelo con la vita lavorativa, mi è capitato più di una volta di perdere delle commesse per aver chiesto meno (ma comunque il giusto), di altri che presentandosi con super-macchinoni in giacca e cravatta (rigorosamente firmati) e magari assistiti da una bella e appariscente segretaria, chiedevano per il medesimo lavoro anche il doppio.
Come si dice l'occhio (e il portafoglio) vuole la sua parte.
La stessa cosa accade nelle sezioni ad esempio con i buoni linea per gli agonisti, che sembrano dovuti e privi di valore perché a detta di chi non conosce la gestione amministrativa e logistica della stessa, non costerebbero nulla, facendo un grosso errore.
Daniele, quando ti sentirai pronto per la nuova avventura, penso che la tua "scuola di tiro" possa nascere e strutturarsi proprio qui su Concentirca, dove hai già un pubblico selezionato e ricettivo, pur con tutti i limiti del mezzo internet; se si arriverà all'individuazione di un metodo sarà una bella prima serie di sole mouches! ;)
Forse l'unico modo per contrastare i soloni, i super tecnici e i mega consulenti della federazione e dei vari CR, è proprio quella di dar vita a una alternativa sulla formazione di base e di avviamento allo sport del tiro.
Per esempio da tempo mi interrogo se con i giovani al di sotto dei 16 anni e gli adulti che approcciano ex-novo al tiro, non fosse più utile (propedeutico) un bersaglio reattivo (come quelli del field target per intenderci), in modo da nono scoraggiare coloro che faticano a trovare il 10 ma che comunque attingono nel nero. Forse questo elemento, inizialmente ludico, potrebbe essere la molla per individuare, spingere e motivare chi effettivamente risulta essere portato per il tiro.
Rimarrebbe un gioco per glia altri i quali non è detto che poi con il tempo possano maturare un interesse.
Questa riflessione mi è sorta vedendo il comportamento di diversi tiratori che hanno approcciato per la prima volta il field target (digiuni di qualunque altra forma di tiro a segno), notando che appunto nonostante la peculiarità della disciplina che impone si debba conoscere bene la balistica del pellet 4,5 unitamente all'uso dell'ottica per attingere bersagli a distanze variabili (da stimare al momento entro il tempo tempo massimo di un minuto) con zone reattive (kill zone) dai 10 ai 40mm di diametro disposte su distanze dai 7 fino a 50mt, diversi appunto arrivano poi a iscriversi presso sezioni TSN per acquisire le tecniche del tiro C10 per perfezionare il gesto complessivo.
Nonostante gli aspetti ludici di una disciplina come il Field Target, è evidente che chi cerca un approccio agonistico con il naturale obiettivo di primeggiare, non si accontenta di abbattere la sagoma, vuole arrivare bensì ad attingerla nel centro!
Ho voluto questa piccola divagazione sul tema per aggiungere materiale di discussione riguardo i primi approcci con cui invogliare e trattere, soprattutto i più giovani nelle nostre sezioni.
Il passo successivo sarebbe appunto quello di avere un metodo per portarli al tiro di P10 e C10 oppure a fuoco procedendo per livelli (come nel Karate o nel nuoto), definendo obiettivi adeguati senza opprimere di tecnicismi il neofita
Per i tiratori provetti e avviati alle prime gare poi si tratterà di avviare programmi specifici anche con la preparazione psico-sportiva per una corretta gestione dell'evento agonistico
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Daniele, quando ti sentirai pronto per la nuova avventura, penso che la tua "scuola di tiro" possa nascere e strutturarsi proprio qui su Concentirca, dove hai già un pubblico selezionato e ricettivo, pur con tutti i limiti del mezzo internet; se si arriverà all'individuazione di un metodo sarà una bella prima serie di sole mouches!
Fare qualcosa di concreto e utile qui è difficile senza avere contatti personali e visivi con le persone. Sarebbe utile come risorsa dopo avere avuto dei colloqui e spiegazioni con le persone altrimenti si rischia troppo di creare equivoci e dare informazioni che possono essere equivocate. Nulla toglie però, se ci sono i presupposti, che io possa spostarmi per fare qualche giornata nei vari poligoni. Dopo quello allora sarebbe possibile continuare il lavoro già iniziato.
Per esempio da tempo mi interrogo se con i giovani al di sotto dei 16 anni e gli adulti che approcciano ex-novo al tiro, non fosse più utile (propedeutico) un bersaglio reattivo (come quelli del field target per intenderci), in modo da nono scoraggiare coloro che faticano a trovare il 10 ma che comunque attingono nel nero. Forse questo elemento, inizialmente ludico, potrebbe essere la molla per individuare, spingere e motivare chi effettivamente risulta essere portato per il tiro.
Rimarrebbe un gioco per glia altri i quali non è detto che poi con il tempo possano maturare un interesse.
... ecc.
Premetto che come tecnico sono un pò fuori dalle righe, sia come metodi che come pensiero, e tutto meno che tradizionalista...
In merito ai bersagli e al loro utilizzo non hai idea del materiale che ho.
Se escludiamo per motivi ovvi l'utilizzo del bersaglio standard che in gara serve per la valutazione dei punti, a cosa deve servire in allenamento tecnico un bersaglio?
Ad ottimizzare l'allineamento delle mire e dello scatto. Inoltre anche a fornire una valutazione della zona di puntamento e ad una padronanza degli spazi sul bersaglio/punto di mira.
Con questi presupposti non esiste nessun obbligo o necessità di adoperare il bersaglio tradizionale, nel caso dovessimo allenare i segg. punti:
- Scatto
- punto di mira
- mira a zona
- valutazione e gestione tacche di mira
- controllo delle rosate
ecc.
Come vedete non si parla di punti ma di elementi tecnici da allenare per migliorare il gesto sportivo e la padronanza di tutti quegli elementi che possono contribuire ad un miglioramento della prestazione.
Altro elemento: che cosa normalmente genera un errore? specialmente in un tiratore di medio alto livello? un abbassamento del livello di attenzione (ricordiamo che stiamo parlando di allenamento no di agonismo)
In che occasione avviene questa diminuzione di attenzione? quando arriva la noia e la routine.
Ci sono decine e decine di bersagli diversi da utilizzare in allenamento tecnico anche molto migliori di quello standard. CHe cosa li rende migliori? non certo la loro eccentricità ma proprio la DIVERSITA'.
Sparare a delle sagome di un galletto, bottiglie e decine di altri tipi di bersagli diversi, crea situazioni nuove punti di mira diversi ed elementi disattesi che ci porta ad una maggior attenzione.
Avete mai provato la pistola del vostro vicino di linea e fare dieci al primo colpo? rende questo dieci una pistola migliore della vostra? No, è semplicemente che impugnando una pistola diversa avete messo al massimo i vostri sensi e la vostra concentrazione.
Qual'è il massimo contributo che vi può dare un allenatore? Farvi imparare a sparare correttamente? insegnarvi la postura corretta? darvi l'allenamento giusto? forse, ma non è fondamentale.
La cosa più preziosa è darvi gli spunti giusti per crearvi una mente aperta, elastica e piena di risorse per riuscire a superare in gara ogni difficoltà diversa che incontrerete, aiutarvi cioè a trovare sempre la strategia giusta.
Non cercate di PREVEDERE ogni situazione che vi può capitare ci sarà sempre qualcosa che non avrete previsto.
Qui il discorso comincia a farsi complesso e lungo, ed ho pure divagato....
In linea di massima un buon allenamento dovrebbe essere il più vario possibile, finalizzato, eterogeneo utilizzando qualsiasi mezzo o forma...
Purtroppo ancora ad oggi non vedo altro che allenamenti di 10 colpi per bersaglio e niente più
PS: uno dei grossi limiti di questo mezzo di espressione (forum) è che resta molto facile essere fraintesi, oltre a rimanere parola scritta. Quindi possono passare informazioni sbagliate se male interpretate e con tempi di risposta lunghissimi
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giusto per chiarici, non intendevo affatto una scuola per corrispondenza ;)
bensì stage e incontri tecnici, poi un minimo di teoria e regole/protocolli ovviamente possono essere oggetto di divulgazione informatica
con i miei compagni di squadra (CLT) ci osserviamo a vicenda durante l'allenamento, abbiamo un tecnico di 2° livello che ci segue però purtroppo non con l'assiduità auspicabile per varie ragioni, quindi nelle sedute col tecnico cerchiamo di raccogliere tutti i suggerimenti del caso da utilizzare le volte successive come i "compiti a casa", cerchiamo quindi di allenarci in gruppo proprio per aiutarci l'un l'altro e alimentare lo spirito di squadra, in modo da "caricarci" vicendevlomente, anche perché l'occhio esterno anche se non di un super-esperto può notare cose o far sorgere domande sul perché e come si fanno certi gesti e procedure che altrimenti da soli sarebbe più difficile verificare o capire.
il tuo esempio sui bersagli è semplicemente illuminante!
questo ad esempio potrebbe già essere un elemento di protocollo. ;)
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giusto per chiarici, non intendevo affatto una scuola per corrispondenza ;)
bensì stage e incontri tecnici, poi un minimo di teoria e regole/protocolli ovviamente possono essere oggetto di divulgazione informatica
Perfetto... allora si sono d'accordo.
Per gli incontri se ne può parlare...
di materiale ne ho a... scatoloni e le idee non mancano
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Mi piace l' idea ma vi siete discostati dall' argomento del topic. Qualcuno apra un topic sull' argomento "psicologia del tiro" ma, secondo me, sarebbe opportuno segnarlo nello spazio Attività Tecnica. Che ne dite?
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Si ci avevo pensato, ma non l'ho fatto ancora per non interrompere il flusso di risposte. Spostarlo nell'altro forum però non è possibile.
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Mi piace l' idea ma vi siete discostati dall' argomento del topic. Qualcuno apra un topic sull' argomento "psicologia del tiro" ma, secondo me, sarebbe opportuno segnarlo nello spazio Attività Tecnica. Che ne dite?
Bravo sig. Carlo.
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Si ci avevo pensato, ma non l'ho fatto ancora per non interrompere il flusso di risposte. Spostarlo nell'altro forum però non è possibile.
Ma se l' argomento è nuovo sarebbe meglio approfondito se resta tale. (il copia/incolla non funziona?)
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Condivido in pieno la proposta,
l'eccellenza non la crea il denaro, ma gli uomini (sia istruttori che atleti) e i risultati (conseguiti dagli atleti sotto la guida degli istruttori).
Poi in Italia siamo bravi a monetizzare tutto, ma l'eccellenza la si può vedere dai RISULTATI, e quindi dai numeri come dice il buon Gunny. Uno di questi approcci (migliorare le prestazioni sportive) è delegato all'attività regionale dei Comitati, e qualche comitato la mette anche in piedi con raduni e competizioni, poi ovviamente c'è anche dell'altro (pizzata e scampagnata), o solo l'altro a volte.
Una cosa del genere era stata organizzata anni fa dal buon Morreno Grassi, che mettendoci del suo ha realizzato una scuola di tiro dove molti hanno avuto risultati o corretto errori, Morreno poi esaltava l'elettronica e gli approcci di tiro (un simulatore fa vedere subito gli errori), aveva attrezzature e altro, ... per fare eccellenza basta davvero poco, ... una sola cosa è fondamentale: L'UNITA' DI INTENTI.
Con i migliori auguri di riuscire nel vostro intento, un caro saluto a tutti
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Una cosa del genere era stata organizzata anni fa dal buon Morreno Grassi, che mettendoci del suo ha realizzato una scuola di tiro dove molti hanno avuto risultati o corretto errori, Morreno poi esaltava l'elettronica e gli approcci di tiro (un simulatore fa vedere subito gli errori), aveva attrezzature e altro, ...
Ci credo li vendeva... senza togliere il merito naturalmente... il mio simulatore l'ho comprato da lui...
Non è escluso che l'iniziativa non si ripeta... ;)
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questo topic mi era sfuggito!
se non ricordo male, nella sezione "tecnica" tutti gli argomenti tecnici qui toccati erano stati lungamente trattati; forse sarebbe sufficiente solo una "ricucitura" dei vari topic. Anche la psicologia del tiro aveva avuto un tentativo che non ha avuto molto successo; secondo me perchè ci si stava orientando verso casi personali e non generali ed, anche, per una limitata disponibilità della professionista interessata.
se del caso sono qua.
bye bye biagio