CONCENTRICA - Forum di attualità e notizie sul Tiro a Segno (TSN - UITS)
Quattro amici al bar => Immagine e media - Discussione, idee e proposte => Topic aperto da: Ricky - Gennaio 05, 2012, 13:48:23 pm
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Tante persone potrebbero porsi questa domanda, e magari, nell’era della comunicazione di massa che oggi viviamo, provare a cercare la risposta su libri, internet, riviste. Magari tante persone possono affacciarsi anche su questo sito e alla domanda trovano una serie di risposte e argomentazioni di forum che non entrano però nel pieno della sua peculiarità: io stesso ho provato a battere “tiro a segno” sugli argomenti di ricerca, e ho avuto 37 sono risultati che però nessuno individua le peculiarità di questo SPORT.
Il proposito non è dei più semplici, perché ognuno può inoltre, direttamente, dare una risposta che si basa sul proprio vissuto o sulla propria esperienza. Vogliamo fare proseliti con l'aiuto della nostra esperienza?
Possiamo provare a dare una risposta con pochi esempi e definizioni libere da condizionamenti faziosi o ideologici?
Sarebbe bello l'aiuto dei tanti appassionati del sito, di seguito il mio pensiero, il pensiero di una persona che lo pratica dal 1983, in termini sportivi e professionali (quale militare in carriera), con la frequenza di poligoni di ogni parte d’Italia, già Consigliere nazionale della Unione Italiana Tiro a Segno eletto quale rappresentante degli atleti.
<< Vi dico quello che è per me il tiro a segno, definizione discendente dall’esperienza vissuta da chi, principalmente, vive questo sport e questa passione con cuore sportivo.
Eh sì, perché il tiro a segno è prima di tutto uno SPORT, specialità olimpica fin dalle prime Olimpiadi, nel quale si esprime l’abilità dell’individuo nel riuscire a concentrare il previsto numero di colpi nel centro di un bersaglio fermo (nella maggior parte delle specialità), posto a una certa distanza e in tempi predeterminati. E queste specialità vengono definite di Tiro accademico, dove l’attributo, ho analizzato sui dizionari, può assumersi ad aggettivo di difficoltà.
Le difficoltà sono quelle connesse alla complessità intrinseca del tiro e alle peculiarità umane, al suo normale movimento, quali respirazione, tonicità e stasi muscolare, battito cardiaco, coordinamento psico-motorio, con regole, tempi e procedure riconosciute internazionalmente e dal Comitato olimpico.
Vi posso garantire che non è facile, c’è bisogno di:
INTELLIGENZA, PRECISIONE, EQUILIBRIO, AFFIDABILITA’, STABILITA’, SICUREZZA, PRONTEZZA DI RIFLESSI, TECNICA, e ovviamente CONOSCENZA DEI REGOLAMENTI, una certa PREDISPOSIZIONE MENTALE, FISICA e MORFOLOGICA.
Perché una gara di tiro è quasi come una partita a scacchi, da vincere con preparazione e intelligenza, contro il tempo, il vento, il sole, la balistica, la propria interiorità, l’esteriorità del pubblico e degli altri tiratori che sono affianco a te, sulle linee di tiro, a dividere le stesse condizioni esterne, magari con diversi attrezzi sportivi e con diversa scuola, ognuno con le sue giuste mosse.
Eh sì, perché il tiro a segno è anche scuola, apprendimento, è imparare a sapersi dominare, a dominare gli eventi, a dominare lo scatto, il vento, la variazione di luce, la punteria.
Eh sì, perché non si vede quello che la realtà è, ma si vede solo quello che appare; ad ognuno la stessa cosa può apparire infatti in modo diverso. Due diverse persone, poste nelle stesse condizioni, con la stessa arma, realizzano su uno stesso bersaglio due rosate diverse, pur avendo in mano lo stesso attrezzo sportivo, le stesse munizioni e, al contorno, le stesse condizioni atmosferiche, perché vedono due cose diverse, e agiscono con particolarità diverse, pur tirando allo stesso modo.
Il tiro a segno non è l’impiego delle armi per lavoro, lasciato alle forze dell’ordine, di vigilanza e a chi impegna il proprio lavoro nelle forze armate dello Stato. Questo è il tiro operativo, che ha altre peculiarità e caratterizzazioni.
Il tiro a segno non è violenza, ma calma e pacifica ricerca del più assoluto stato di quiete interiore, per realizzare al meglio sempre le stesse condizioni di tonicità muscolare (per certe specialità, solo il rilassamento muscolare assicura lo stesso stato di tensione, necessario per ripetere sempre allo stesso modo le diverse serie di tiri).
Perché il tiro a segno non è quella violenza che traspare a volte nei videogiochi virtuali, ma è uno sport che utilizza la stessa tecnologia per realizzare dei simulatori o dei bersagli capaci di permettere l’analisi e la visione del gesto tecnico del tiro, di ogni tiro, che descrive la punteria, il respiro, la tecnica di scatto, il controllo finale del tiro.
Eh sì, perché il tiro a segno non è solo colpire il centro del bersaglio, il 10, ma è colpirlo 20, 30, 40, 60 o 120 volte, ed in diverse condizioni di stasi e di tempo.
Il tiro a segno non è commercio di immagine o nomi, ma è ricerca assoluta ed interiore del migliore stato di forma fisica, tonica, mentale e tecnica, della miglior condizione per riuscire a realizzare il massimo punteggio assoluto, singolarmente, con l’apprezzamento di chi conosce le difficoltà dello sport, non entusiastiche e collettive. Ma è anche il viso di gioia di Valentina Tunisini quando è stata premiata con la medaglia d’argento ad Atene nelle olimpiadi del 2004, gioia condivisa poi da tutti gli italiani e dagli appassionati di questo sport.
Il tiro a segno non è rischio, non è scontro fisico, non è farsi male al contrario di tanti altri sport. Secondo SPORTASS, compagnia di assicurazione obbligatoria per tutti gli sport, è lo sport con minor rilevanza assoluta di incidenti in quanto compare all’ultimo posto come computo di incidenti.
Che cosa è il tiro a segno quindi?
É il tiro con apposito attrezzo sportivo (chiamato pistola o carabina) di un proiettile (oggetto proiettato con diverse forme di energia) al centro di un segno individuato dal bersaglio.
Si fa prima a dire cosa non è:
“non è semplice, non è violento, non è rischioso, non è pericoloso, non è famoso, non è commerciale, non è quello che si pensa al primo colpo, a meno di non tirare ai barattoli”.
Il tiro a segno è passione, è pazienza, è determinazione (specialmente ad alti livelli), è continua ricerca di migliorare il proprio gesto tecnico, è la capacità di ripeterlo costantemente 20, 30, 40, 60 o 120 volte, di seguito, con diverse condizioni esterne, con diverse condizioni mentali, fino a raggiungere il record, e poi superarlo nella gara seguente, dove il primo avversario è se stessi, poi gli altri concorrenti.>>
Riccardo SOLAZZO
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Caro Ricky i risultati dipendono dal motore di ricerca che utilizzi e dalle parole chiavi.
Ti garantisco che internet a proposito del tiro a segno non restituisce il paese dei balocchi come lo rappresenti tu.
Ma un sognatore come te ancora crede alla befana.
;)
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Non è questione di credere ancora alla befana.....è questione di valutazioni. Quello descritto da Richy non mi pare proprio una visione di incanto, anzi. A dirla tutta mi pare una descrizione del Tiro a Segno abbastanza restrittiva.
Che sia uno sport non ci sono dubbi, che vada come rappresentazione alle Olimpiadi, ancora meno dubbi...
Ma il tiro a segno è solo competizione tra noi e il bersaglio? solo la ricerca di equilibrio, precisione, prontezza tecnica?
No....il Tiro a segno è cuore, è emozione....Se quando ti avvicini la prima volta al bancone e prendi l'attrezzo in mano, non provi l'emozione del colpo che parte, la gioia di essere andato a colpire il bersaglio....bhè, puoi avere tutte le qualità del mondo, ma sarai sempre un tiratore eccelso ma sterile, freddo.
La scuola la fai emozionando, oltre che insegnando.
Il gesto deve nascerti in testa, certo...ma è con la tua capacità emotiva ed emozionante che lo fai vivere..in questo caso caso che fai partire il colpo...
Gestirsi non è semplice, per questo il tiro a segno è propedeutico. Il tiro a segno è la chiave con cui aprire la porta alla nostra personalità....Passiamo per personaggi solitari, perchè ci vedono solitari e fermi davanti a quel bersaglio immobile, quanto si sbagliano! Il tiro apre porte infinite, mitigando e migliorando il rapporto con noi stessi, di conseguenza con gli altri.
Sono nelle scuole da alcuni anni e non vi immaginate nemmeno il bene che fa praticare questo sport a bambini problematici, che durano fatica a stare fermi, a concentrarsi....che non hanno rapporto con gli altri ragazzi
Credo che sia ora di smettere di pensare al Tiro a Segno come ad uno sport per singoli, che chiude sempre di più l'atleta attorno a se stesso.
Mi spiace vedere che ci sono ancora atleti che perdono la concentrazione solo per l'apertura di una porta...e qui vado nell'utopia più pura, dicendo che il tiro deve aprire le porte al pubblico....deve far entrare aria fresca!
L'atleta del tiro deve essere un atleta completo, comportarsi da atleta.....misurarsi con chi pratica altri sport.
Le sezioni dovrebbero accogliere chi si avvicina al tiro anche con il cuore, oltre che vedere soltanto un altro che porta soldi alla sezione.
bhe....se ricky crede alla befana io credo alla befana e a babbo natale!
by
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Secondo me il tiro ha sempre e comunque due facce:una quella dei sognatori,dei volontari che sono disposti a dedicare tempo e risorse alla faccia sportiva del tiro ed una quella dei soldi,le certificazioni,il dover evitare che nella sezione si creino gruppi di persone che dialogando possano mettersi in mente di scalzare la dirigenza che in quel momento gestisce.
hanno ragione sia Ricky che Diamante,oggi il tiro è tutte e due le facce della medaglia ed il brutto è che purtroppo senza i soldi delle certificazioni mancano le risorse per lo sport(forse ;D ;D)ma sicuramente ove la gestione e parlo di sezioni che muovono centinaia di migliaia di euro/anno,è più attenta alla gestione del potere per meglio( ;D ;D) gestire le risorse molto probabilmente saranno penalizzate le aggregazioni tra soci e le attività ludico sportive.
lo sport del tiro può crescere solo fuori delle sezioni come sono viste oggi,bisogna realizzare tanti clubs dove la gente può avvicinarsi al tiro ed in seguito chi si sente preparato ed abbia voglia di partecipare a gare federali potrebbe iscriversi alle sezioni ed all'uits
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Un caro saluto a tutti,
quando ho accennato alla ricerca informatica ambito TaS, intendevo riferirmi al motore di ricerca di questo specifico sito, (che non accettava la preposizione a), e le risposte erano incentrate maggiormente alle problematiche di vita e di gestione delle Sezioni, e non alle particolarità sportive. Mettendomi dei panni del nuovo e del futuro appassionato, mi è venuto quindi di postare il TOPIC per come scritto, senza altre perifrasi (Babbi Natale e Befane incluse) che riguardassero vita di Sezione, regolamenti e disposizioni attuative centrate forse da Diamante.
Bellissima la riflessione personale di Chelestin, definizione discendente credo dalla sua particolare condizione emozionale di tiratore di fronte al gesto tecnico del tiro, alla ricerca personale del centro del bersaglio, e ... altro ancora Le sezioni dovrebbero accogliere chi si avvicina al tiro anche con il cuore
Grazie di far passare il messaggio del CUORE, è forse la cosa più importante di questa particolare disciplina sportiva, che bisogna amare visto il non facile raggiungimento di risultati di rilievo.
Il Tiro a segno ACCADEMICO è difatti uno sport non facile (accademico = difficile, come l'alpinismo accademico), ma che ripaga ognuno, nel proprio intimo, degli sforzi e dei sacrifici effettuati e posti in campo, a prescindere dal risultato.
Un caro saluto, e Buon Tiro a tutti
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Un caro saluto a tutti,
incuriosito dall'argomentazione ho provato a vedere sui vari post di internet che sono oggetto di forum qualcosa all'argomento del TOPIC, e ho trovato questa bella inserzione, che mi permetto di trascrivere qui in corsivo, perchè comunque resa pubblica dall'autore:
Da su CIAO:IT
Io Tiro a Segno, e tu?
Una Opinione di criceto1984 su Tiro a segno
31 Maggio 2007
La valutazione di questo autore:
Vantaggi: Rilassante, non pericoloso, bello . .
Svantaggi: Nessuno . .
Lo consiglieresti ai tuoi amici? Sì
Opinione completa ________________________________________
Buondì a tutti..la fame incalza, e lo spuntino di mezza mattina è quasi d'obbligo, soprattutto per chi entra in ufficio dalla mattina presto..
Ma ancora si può andare avanti.. L'argomento di questa opi è uno sport ritenuto da molti pericoloso, quindi da pochi praticato e che incuriosisce però tantissime persone..
In effetti chi è che non si è mai divertito al luna park con quelle sorte di armi a pallini tentando di vincere qualcosa tipo un pupazzo o cose così.. E qui ci sarebbero milioni di specialità, tiro al palloncino, al bersaglio, alle lattine.. =)
Tutti comunque si divertono, tirano, qualcuno vince.. ma solo pochi sanno che nella loro città o a pochissimi chilometri da casa loro c'è una struttura, il poligono di tiro, che può insegnar loro questo splendido sport, con tanto di armi vere, (a seconda della specialità) senza aver bisogno di porto d'armi o senza appartenere alle forze dell'ordine..
E già, perchè le credenze popolari raccontano che per poter sparare, o meglio, praticare il tiro a segno bisogna fare chissà quali salti mortali..
Non è così..
Ho iniziato a praticare il tiro a segno all'età di 10 anni.. avete capito bene.. 10 anni.. da bambino all'ultimo anno delle scuole elementari..
Quando poi vai a dire, a quell'età, pratico il tiro a segno, con la pistola.. mamma mia! piombano santi, senti dire "incosciente, ma sei matto, sei troppo giovane.."..
Mah.. Se solo sapessero..
E comunque, dicevo che la mia esperienza nel mondo del tiro cominciò nel febbraio del '95.. mio padre, già frequentante da qualche anno, "invischiato" in quel mondo così apparentemente lontano da me, un giorno mi portò in poligono..
Mi disse: dai.. ti faccio provare ai 10 metri, ti fai qualche colpo e vedi un po' se ti piace.. wow.. io, nicola, 10 anni e 2 mesi, tiratore al poligono di cagliari.. la cosa era molto gratificante e stimolante..
E cominciai.. vedevo il mio papi tirare con immensa facilità, credendo che effettivamente fosse un gioco da ragazzi..
Così colpo dopo colpo, ci presi gusto, in questa specialità così insolita, così sconosciuta, ma allo stesso tempo affascinante..
Al mio primo allenamento tirai qualcosa come 200colpi.. con una pistola che per i miei muscoli gracilini era abbastanza pesante.. ma se volevo continuare dovevo farmi le ossa (e anche i muscoli =) )..
Una settimana dopo, altro allenamento, e risultati ovviamente migliori, cominciavo ad ingranare.. almeno la seconda marcia..
continuo gli allenamenti, e un bel giorno arrivano i "giochi della gioventù".. evvai! altri ragazzi da conoscere e con cui confrontarmi ed imparare.. lo spirito competitivo non mi è mai mancato..
Dopo un anno sabbatico, prolungato anche per via della varicella (ahimè, periodo natalizio completamente rovinato), mio padre mi disse che dovevo assolutamente partecipare alla stagione agonistica.. wow.. quasi non mi ricordavo nulla di tiro..
Ma feci questo passo.. che si rivelò determinante per il mio proseguo nel mondo del tiro..
Partecipai alla gara, chiudendo la classifica, nel vero senso della parola, ultimo (e terzo, medaglia di bronzo) arrivai, ma queste gare così non le avevo ancora provate.. e quel giorno ritrovai la passione.. =)
Ci portai diversi amici in poligono, compagni di classe, anche loro incuriositi, e così si formò una squadra che faceva le diverse trasferte, e che si divertiva un mondo.. un trio di pistoleri allo sbaraglio che tentavano il tutto e per tutto per vincere..
Tempi che furono.. Finchè un bel giorno del 2001, per via di incoscienze in altri sport, fui fisicamente costretto a intraprendere una scelta, o ritirarmi dal tiro, o passare alla carabina..
Scelsi la seconda.. non mi pentii nemmeno un istante (anche se qualche allenamentino all'anno con la pistola lo faccio, così per rinfrescare quei momenti di spensieratezza)..
perchè in quegli anni non avevo la testa per affrontare in maniera agonistica questo sport, andavo là per divertirmi e così via.. Col passaggio alla carabina invece.. cominciano a fioccare i risultati importanti, conquistando anno per anno diversi titoli di campione regionale.. fino a quando, un anno dopo questo cambio di specialità arrivò la qualificazione ai campionati italiani.. "che storia!" pensai.. forse l'avrei dovuto fare prima no? Essere nei 30 tiratori più forti d'italia mi gasò non poco.. e la motivazione fu enorme.. intanto cambio modello di carabina, ne presi una tutta mia.. tutta da regolare, cambiai attrezzatura, partii a fare gare in tutta italia aumentando notevolmente la mia esperienza, roma, milano, venezia, bologna, caserta, reggio emilia.. conobbi diversi modi di approcciarsi al tiro, conobbi allenatori, tanti amici fuori dalla sardegna.. un mondo totalmente diverso.. e la mia motivazione era sì quella di fare punti, ma soprattutto quello di incontrare tutte queste persone..
Il nuovo anno arrivò.. con esso nuovi punti, nuove cose e una qualificazione ai campionati italiani stavolta non nelle retrovie ma molto avanti.. =)
Finalmente, tutti i miei sforzi premiati..
La mia esperienza continua.. passato di categoria, da Juniores a Uomini.. la categoria più tosta.. ovvio e qui ci starò, se zio lo vorrà, per una trentina d'anni.. =)
Da quegli ultimi campionati italiani si seguirono diverse gare, in giro per l'italia, in corsica.. tanti trofeini seguiti da medaglie, e dove non ne presi, rimase sempre l'esperienza e l'aver imparato qualcosa di nuovo.. perchè il bello di questo sport non sta nell'utilizzo delle armi, fine a se stesso.. bencì nel fatto che non si finisce mai di imparare.. mai e proprio mai.. nemmeno quando si tirano solo "10".. la tecnica è in continua evoluzione, scientificamente si prova che le convinzioni antiche ormai sono superate e che oggi come oggi, con le attrezzature moderne, queste cose non vanno più.. e si punta sull'alimentazione, sulle tecniche di respirazione, di rilassamento.. e vai di training autogeno e via discorrendo..
C'è da dire che il tiro a segno è uno sport poco conosciuto, con poca visibilità mediatica ed alle olimpiadi poco seguito..
Bisognerebbe promuoverlo un po' di più a partire dalle scuole.. perchè non esiste solo il calcio come sport.. ci sono un'infinità di attività molto più salutari e magari più interessanti..
Cosa dà il tiro? A parte le emozioni.. le soddisfazioni quando colpisci il centro, e il primo centro non si scorda mai.. l'autocontrollo, è molto più facile muoversi che stare immobili.. per far bene nel tiro non è questione di essere mirati, è questione di avere la testa per compiere dei semplici gesti ed avere la testa per controllarli nel migliore dei modi.. con calma, senza fretta..
Ci sono diverse specialità in questo sport.. suddivise tra pistola e carabina.. a diverse distanze.. 10, 25, 50 e 300 metri..
Le specialità a 300 metri sono "disponibili" solo in qualche poligono in Italia, sono poco praticate, vuoi per la difficoltà, vuoi perchè bisogna effettivamente trovare 300metri per ricavare le linee di tiro oltre a tutti gli altri stand..Per quanto riguarda tutte le altre.. beh, le trovate in tutti i poligoni possibili.. ce ne sono qualche centinaio dislocati in tutto il territorio italiano..
Vi dico un po' le diverse specialità, a 10 metri carabina e pistola ad aria compressa su bersaglio fisso, i cui punti vanno dallo 0 al 10 con cerchi concentrici.. occhio: le specialità ad aria compressa sono l'ABC del tiro.. non pensate che sia tutto rose e fiori, sono i rudimenti di questo sport e le specialità che fanno le ossa, che poi permettono di far bene nelle altre.. sono da tutti sottovalutate, perchè si pensa che a 10 metri si riesca facilmente a spezzare la punta di una matita.. non è così semplice.. per i tiratori di carabina il 10 ha la "larghezza" di 0.45 mm.. per rendere l'idea provate a colpire la capocchia di un ago a dieci metri.. poi ne riparliamo..
Le gare possibili sono composte da 40 colpi a gruppi di 10.. quindi quattro serie con punti massimi 100 per un totale di massimo 400 punti..
Alle gare a livello nazionale questi colpi sono 60 sempre a gruppi di dieci, con ovviamente punteggio massimo 600..
La categoria "allievi" e quella "ragazzi" partecipa solo alle gare ad aria compressa, ma solo per la prima i colpi sono 20..
Oltre a pistola e carabina aggiungo anche il "bersaglio mobile" che vede l'utilizzo di una carabina con strumenti di mira diversi, e che, come lascia intuire il nome, prevede un bersaglio che si muove a velocità diverse in senso longitudinale sempre alla distanza di 10 metri.. due specialità all'interno del bersaglio mobile.. BM10 sono 60 colpi suddivisi a gruppi di trenta, in cui la prima serie sono 30 colpi "lenti", gli altri trenta sono "veloci"..
Nella specialità BMM10 (bersaglio mobile a corse miste) si sa solo che ci sono 20 colpi lenti e 20 veloci ma non si sa in quale ordine.. CASUALI! sta nel tiratore comportarsi di conseguenza.. nervi saldi e prontezza di riflessi.. oltre alla super concentrazione..
Passiamo ai 25 metri in cui troviamo solo specialità di pistola.. Il calibro cresce (cal .22 e/o .32) e ci sono diverse specialità che variano anche a seconda della categoria.. Ai 25metri tirano Master, Uomini, Donne e Juniores..
Pistola Grosso Calibro (calibro .32) consiste in 30 colpi a gruppi di 5 (il caricatore ha 5 colpi), da tirare in un certo tempo (lo si chiama "mirato" perchè il tempo permette di praticare un tiro disinvolto; e altri 30 colpi sempre a gruppi di 5 in cui si hanno solo 3 secondi per tirare ogni colpo.. per questo, la serie viene chiamata "celere".. e si può immaginare la difficoltà..
Questa stessa specialità la si ripropone per Donne e JunioresDonne sotto il nome di Pistola Sportiva il cui calibro è .22 e non .32 ..
Per gli Uomini e Juniores Uomini c'è anche la Pistola Standard, ostica per tutti.. 60 colpi suddivisi in serie da 20 a gruppi di 5..
La difficoltà sta nel fatto che diminuisce il tempo a disposizione da serie a serie.. fino ad arrivare ai 10 secondi per tirare 5colpi..
=) ardua..
C'è poi la pistola automatica, che col nuovo regolamento "automatica" non la definirei.. si tira con la stessa pistola calibro 22 della Pistola Standard, e la modalità è la seguente..si hanno 5 bersagli e il tiratore in pochissimi secondi deve tirare questi 5 colpi, uno in ogn bersaglio.. non so se ho reso l'idea..
Ai 50 metri si trovano solo le specialità di carabina a fuoco più una di pistola..
La Pistola Libera, è veramente difficile.. e i punteggi lo dimostrano.. la difficoltà sta nel fatto che il bersaglio è lo stesso dei 25 metri e lo scatto è terribilmente sensibile.. basta un colpo di tosse per far partire il colpo.. molti tra un colpo e l'altro poggiano delicatamente la pistola sul bancone per evitare che il colpo parta involontariamente.. il regolamento prevede "colpo nullo" per questa situazione (colpo accidentale), di conseguenza ZERO sul bersaglio.. come se avessi sparato un colpo in meno..
Per la carabina sono due le specialità.. Carabina Libera a Terra, 60 colpi in posizione sdraiata, punteggi alti, ma dove l'errore è semplicissimo da commettere.. la posizione è scomodissima e con poco allenamento diventa quasi sofferente..
La più bella in assoluto, e parlo da tiratore di carabina, resta comunque la Carabina Libera 3 Posizioni, 60 colpi, 20+20+20 (120, 40+40+40 alle gare nazionali) da tirare rispettivamente a terra, in piedi (come nell'aria compressa), e in ginocchio..
Anche qui pochi punti, a meno che non sia veramente bravo, anche perchè il dieci, su questo bersaglio non è più grande di una moneta da 10cent.. a 50 metri fa la differenza..
Spero di essere stato esaustivo e chiaro nel parlarvi di questo gigantesco mondo, che è quello del tiro a segno..
Spero inoltre di non avervi snervato con queste descrizioni, però ci sarebbero tantissime altre cose da dire.. ma sono più che altro cose che si imparano praticando, che variano da persona a persona.. il tiro è una faccenda soggettiva, non si parla di canoni standard.. esistono fattori comuni, i cui dettagli vanno curati a discrezione del tiratore, tipo come poggiare lo zigomo sul guanciolo della carabina, o di quanto deve essere l'alzata nella pistola, le regolazioni dell'arma ecc ecc..
Cercate il poligono di tiro più vicino a voi, e fateci un salto.. tentar non nuoce.. Sarete seguiti da allenatori e aiutati da tiratori che hanno più esperienza.. E' da quel 25 febbraio del 1995 che pratico questo magnifico sport, che mi ha regalato oltre alle tantissime emozioni, anche tantissime soddisfazioni.. ancora non mi pento di aver cominciato.. e non mi stanco.. credo che trasmetterò questa passione anche ai miei figli.. chissà, un giorno avrò anch'io la soddisfazione di sentir dire: papà, papà, ho fatto centro!
Pensa se non ci avessi provato..
Chissà quanti di noi possono rappresentare e spiegare bene cosa è il Tiro a Segno. Sarebbe bello che in ogni Sezione ci possano essere tali figure di riferimento, magari anche formate all'occorrenza, e fare pubblicità un pò come fa Conto Arancio, dove un correntista cita personalmente (in pubblicità) i vantaggi della propria soluzione. Qualcuno si rivolge al TSN per sapere cosa è e come si fa? il TSN gli risponde con la referenza e indicando di fare riferimento a persone come Criceto 1984. Da pensarci ..., grazie Nicola (il nome l'ho letto nel testo).
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Chissà quanti di noi possono rappresentare e spiegare bene cosa è il Tiro a Segno. Sarebbe bello che in ogni Sezione ci possano essere tali figure di riferimento, magari anche formate all'occorrenza, e fare pubblicità un pò come fa Conto Arancio, dove un correntista cita personalmente (in pubblicità) i vantaggi della propria soluzione. Qualcuno si rivolge al TSN per sapere cosa è e come si fa? il TSN gli risponde con la referenza e indicando di fare riferimento a persone come Criceto 1984. Da pensarci ..., grazie Nicola (il nome l'ho letto nel testo).
Come si diventa mielosi quando non sediamo più sul seggiolone e quanta immaginazione, pensiero positivo etc.etc. che si tenta d'infondere a tanti creduloni.
Dopo l'elezione tutto finisce i fortunati votano SI alla delibere anche se sbagliate i meno fortunati alias "Trombati" si rifanno l'anno dell'assemblea .
Che tristezza :o :o :o :o :o :o :o
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Diamante...il brano riprodotto da ricky è bello, e le parole trasmettono amore per il "mondo del tiro", per le persone che conosciamo quando si pratica questo sport. Non amo la nostra dirigenza, non condivido certe prese di posizioni ma adoro il mondo del tiro. Non buttiamo "cacca", permettimi la volgarità, su coloro che , come me, ancora credono che si possa cambiare, partendo proprio dal nostro atteggiamento, dalla nostra sezione di appartenenza e mi riferisco a "Nicola".
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Quoto Chelestin
Mi riconosco pienamente nel racconto di Nicola e ne apprezzo la profondità, cosa difficile da trovare tra i giovani d'oggi...
All'età di 10 anni non sò cosa avrei dato per poter frequentare un poligono e sparare, tanta era per me l'attrazione verso le armi, tutte, e il "centrare il bersaglio"... Purtoppo però l'ambiente famigliare non mi ha assecondato nonostante la tradizione di cacciatori (unica cosa per me non interessante, pur rispettandola e apprezzando la selvaggina), così ho dovuto attendere il servizio militare per poter placare l'innata passione iniziando a divertirmi e riscontrare anche una certa attitudine per il tiro mirato.
Il mio ingresso al Tsn è avvenuto tardivamente, anche e soprattutto per la scarsa visibilità e appariscenza che il mondo del tiro sportivo s'è cucito addosso negli anni.
A onor del vero, il mio ingresso in sezione non è stato affatto un caloroso benvenuto, e non ho trovato nessuno che spontaneamente mi abbia preso sottobraccio per farmi vedere la struttura e/o spiegarmi qualcosa... Verso i nuovi può capitare che ci possa essere anche un po di diffidenza. Ricordo sempre la prima volta che raggiunte le linee di tiro, il direttore di tiro squadrandomi e intuendo subito che ero fresco di iscrizione, chiedendomi se sapevo sparare e maneggiare un arma (ero li con la mia carabina), si mise a ridere beffardamente quando gli risposi che l'avevo appreso durante il servizio militare.
Per fortuna non sono nè permaloso nè un attaccabrighe, e per rispetto della persona e del ruolo in quel momento mi limitai a nicchiare... Però non si può dire che il "mondo del tiro a segno" mi si sia presentato con un bel biglietto da visita.
Il racconto di Nicola e la mia esperienza nel frattempo maturata in sezione approfondendo la conoscenza delle persone e delle dinamiche del sistema, sia come tiratore che poi come dirigente, mi lascia credere che alla base c'è del buono e che ci sono ampi margini di miglioramento. Quello che manca è proprio la valorizzazzione degli aspetti ludici e sociali tipici del club, che trovavo anche in caserma, ma che a fatica a volte riescono ad esprimersi nel mondo "tsn uits".
Il piacere di Nicola nel vivere il suo sport è quanto di più naturale ci si possa aspettare ma non è la norma, o meglio, purtroppo non è quello che riscontro nei giovani, pochi ma in aumento, della mia sezione. Ma ci stiamo lavorando, proprio per rendere la sezione più ospitale e interessante agli under 30
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è dopo aver superato la trafila di ostacoli posti dai propietari della sezione,perchè da noi ci sono i padroni della sezioni,che cominci ad apprezzare in pieno il tiro,quando frequenti le gare e fai conoscenza con gente che la pensa come te ti diverti e ti illudi che si può cambiare quell'ambiente interessato solo alle marchette degli obbligati,soldi da spendere e magari far tracimare nelle propie saccocce,magari si rafforza la tua convinzione quando ti lasciano entrare nella dirigenza e pensi di poter migliorare qualcosa e qualcosa riesci a fare ma non capisci che in quel momento il tuo supporto è utile sopratutto per realizzare i loro progetti :la struttura per la nuova sezione visto che nella vecchia non possono più svolgere attività istituzionale e con occhi bendati dai tutto te stesso e coinvolgi più gente possibile per realizzare la struttura,il gruppo sportivo e magari metti quella gente in condizioni di valere qualcosa a livello regionale(perché fino ad allora conoscevano il delegato regionale solo per missive ;D ;D ;D)solo che nel momento in cui pensi che si è riusciti a realizzare una discreta base di partenza per lanciare la sez nel mondo dello sport ti rendi conto di quali sono i reali interessi di alcune figure:sistemare i figli e sprecare i soldi dei soci e se a questo affianchi i pecoroni nascosti sotto le spoglie di sportivi si ottiene il risultato da cui si è partiti:una sezione che incassa 350.000euri anno e che ne spende dai 2 ai 3000 per attività sportiva con un numero ridicolo di sportivi e la cosa peggiore con mancata affluenza di gente nuova che siano giovani o persone già mature.
questo è il contraltare di quanto scritto sopra,forse risultato di non volersi adeguare a logiche di convenienza personale e di non voler chiudere gli occhi di fronte a certe nefandezze.
anche questo è il tiro a segno e penso che come me tanta gente avrebbe provato piacere a tirare,per diletto o per sport ma credo che pochi possano essere così testardi da continuare a farlo nelle fila della uits pur con risultati modesti e pochi siano così folli che per farlo si sobbarcano gli oneri di spostarsi per oltre 350km tra andata e ritorno.
tutto si puo cambiare ma se la dirigenza è fasulla ci vuole una base valida una base di leoni(leoni di fatto non a chiacchere) non di pecoroni ;D ;D ;D ;D ;D.
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una specificazione doverosa:
nel magazzino adibito a sezione si incassava qualche decina di milioni anno è con la realizzazione della nuova sezione che siamo riusciti a portare gli incassi/anno fino a 250,000euro e hanno continuato ad incrementarsi anno dopo anno.
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Un caro saluto a tutti,
mi dispiace che anche la più semplice argomentazione qualcuno la intenda e debba tradursi in polemica e vaglio pubblicitario. Avevo iniziato questo post spiegando che a volte nuove leve si possono avvicinare al nostro mondo anche con i mezzi che la multimedialità mette a loro disposizione, e come su questo sito, non fosse presente una elementare spiegazione del Tiro a Segno sportivo. Io cerco di vedere le cose con l'ottica del domani, dei nuovi adepti, e con questo post volevo solo rendere DAVVERO una immagine del mondo del tiro con esempi e definizioni libere da condizionamenti faziosi o ideologici
Pura utopia, al solito. A chi si affaccia per le prime volte in questa disciplina, deve essere dato da sapere che uno dei luoghi ove si può espletare questa attività sono Le sezioni del TSN coma già ricordato nei vari post a cura degli autori.
Ora, come tutti i mondi che vedono associazione di uomini, la seconda cosa da sapere è che questi ambienti sono anche essi condizionati dalle faziosità umane, e che "tirare a segno" non è sempre così semplice ed elementare, lo ha spiegato bene Gunny quando il Direttore di tiro si è fatto una sorniona risata quando lo ha visto la prima volta avvicinarsi alle linee di tiro.
La seconda cosa da sapere, come traspare, è che alcune Sezioni TSN possono essere "ostative" al tiro e al divertimento, specie a quello sportivo, e questo discende dai più svariati motivi. E' un paradosso, ma in certe realtà si vive l'antitesi "compiti istituzionali" e "compiti sportivi", che poi antitesi non è visto che regole di sicurezza per entrambe le attivtà sono le stesse, e per questo motivo è stata data delega alle sezioni di addestrare gli "obbligati". Un disposto di legge dà mandato alle Sezioni di effettuare l'addestramento obbligatorio di chi usa le armi per lavoro (vigilantes, polizie locali,...) e a chi volendo richiedere il porto d'armi deve dimostrare di essere a conoscenza delle regole per il loro maneggio in sicurezza.
Ai neofiti sarà forse ora più chiaro quanti POST riguardano questa attività, quante linee di pensiero sono ricorrenti, che sono nati anche i poligoni privati (e mi è dispiaciuto apprendere che qualcuno ha purtroppo anche chiuso i battenti), ma tanto è!! Il mondo delle armi non è un mondo idilliaco e privo di condizionamenti, avere e possedere un'arma ci pone come soggetti potenzialmente pericolosi (ma lo è anche chiunque abbia un'automobile, abbia a disposizione un coltello da cucina, un martello, e via così ...). Si deve accettare in partenza questa preclusione, che tutti noi cerchiamo di smentire con i fatti, ma che fa il gioco dell'opinione pubblica e la voce di scandalo di qualche giornalista. Quindi SPALLE FORTI, ed andare avanti. Questo mondo è migliorabile con il contributo e il pensiero di tutti. La società è in continua evoluzione, e deve essere in continua evoluzione anche il mondo del tiro, che per un secolo è rimasto ancorato all'immobilismo comunicativo. Cosa sono le Sezioni e cosa fanno? Lì si spara, ti rispondono i nostri nonni e genitori. E invece accadono anche quelle cose che spiega il bravo Nicola (criceto1984), e che tanti altri possono e dovrebbero testimoniare!!
Un caro saluto a tutti
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mi sono riletto il post, e rileggendolo mi sono venute in mente delle considerazioni che il neofita deve sapere: "Compiti istituzionali" e "Compiti sportivi" sono invece alle realtà di fatto in antitesi, la prima attività permette Entrate finanziarie (soldi) in Sezione, con le modalità illustrate in un "Manifesto" edito dalla UITS che illustra i costi che gli "obbligati" devono sostenere, la seconda attività richiede invece Uscite finanziarie per poter permettere agli sportivi iscritti di partecipare alle gare descritte in un Programma Sportivo Federale, sempre edito dalla UITS, e ai vari Trofei e gare Sezionali.
Sono poche le Sezioni che permettono a tutti i soci di partecipare alle attività sportive senza alcuna contribuzione personale, altre Sezioni pagano le iscrizioni solo ai soci che raggiungono certi punteggi di soglia per le varie specialità, altre Sezioni rimborsano a fine anno (parte delle quote) che gli sportivi anticipano di iscrizione solo se raggiungono risultati di rilievo e in funzione degli avanzi di cassa, altre Sezioni ancora ignorano tutte le attività sportive dei propri soci, e la cassa serve solo a rimborsare gli istruttori e a compensare le spese sostenute (energia elettrica, canoni idrici e comunali, spese telefoniche, manutenzioni delle strutture, l'impegno degli addetti ai lavori, ...), e lo "Sportivo" dà quindi fastidio.
Che dire allora? Sperare di capitare nel girone buono, quasi fosse una parodia Dantesca!! In realtà le spese degli obbligati sono l'unica fonte che potrebbero permettere la diffusione di massa di questo Sport, fatto di spese, perchè le munizioni costano, e formarsi come tiratore (sparare migliaia di colpi) costa. Gli atleti delle Nazionali abbisognano dai 5.000 ai 20.000 colpi l'anno in funzione delle metodologie di allenamento (qualità e quantità), si individuano le scuole francesi, russe, americane, tedesche, ...), un neofita ha un universo di nozioni e cultura davanti a se da dover apprendere e fare proprie. Buona Fortuna e SPALLE FORTI!!
Un caro saluto a tutti
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Purtroppo quello che dici è vero, verissimo....ma perchè dirlo subito?, sciupare un sogno a priori non è il massimo.
La mia sez. è piccola ma posso assicurarti che l'iscrizione non è stata mai pagata da nessuno dei miei tiratori e per quanto incredibile abbiamo sempre diviso le spese di viaggio fra di noi, cercando turni convenienti a tutti: solito giorno, solito turno. Forse fortunati perchè andiamo d'accordo e vediamo nelle gare, oltre che la gara in se, un momento ideale di aggregazione spensierata, dove ci raccontiamo la nostra vita in sezione, le nostre aspirazioni.
Chi si avvicina per la prima volta, a qualsiasi cosa, non deve saper tutto......Ogni cosa a suo tempo!
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Complimenti a Chelestin
è così che dovrebbe essere una sezione,innanzi tutto una comunità di soci che pur di portare avanti il loro intento sono disposti a sacrifici.
non mi piace fare il disfattista ma quando parlo di certe cose è per rimarcare come non sono le spese ordinarie che mettono in ginocchio le sezioni ma gli sprechi dati dalla necessità di spendere il danaro DEI SOCI per poter eventualmente sviarne parte.
tante grandi sezioni riescono a tenere un equilibrio e pur avendo come priorità l'istituzionale promuovono lo sportivo ma sono quelle dove interessi personali di pochi sono in grado di distruggere i gruppi che fanno il male del tiro di fatto procurando emorragie di soci che trovano riparo in altre strutture forse logisticamente più disagiate ma certamente più accoglienti a livello umano.
vogliamo promuovere il tiro? parliamone bene ma permettiamo a chiunque di praticarlo e non chiudiamoci sempre nel "se vuoi sparare in sezione lo puoi fare tranquillamente mentre negli altri posti non sò"
promuoviamo qualunque associazione che voglia fare tiro con le depotenziate,permettiamo l'affiliazione di qualunque club che voglia fare tiro e lasciamo che si crei un vivaio di giovani appassionati che iniziando a tirare con spese irrisorie(carabinette/pistole a.c. di poco costo)possa un giorno essere serbatoio ove attingere i campioni del futuro.
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Mi mancano soldi, purtroppo.......perchè ad averne nella mia testa ci sono non una ma mille iniziative da portare avanti.Cosa fare lo so bene, lo so per noi bada bene, lungi da me insegnare e fare il primo della classe. Ho pochi soldi e poco sspazio....ma vi assicuro che se, mai potrò, porterò avanti i nostri progetti, che tra l'altro, il tiro non è che il risultato ultimo. Sono convinto infatti che si debba dare un immagine diversa della sezione, sono convinto che per raggiungere la massa, la collettività i GIOVANI, la sezione deve dare qualcosa di diverso, inerente al tiro ma diverso
Anni nelle scuole mi hanno insegnato tanto, sono sicuro che i ragazzi col tiro si possono divertire e parecchio, non però per come glielo presentiamo adesso......Utopie? vedremo.
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Personalmente credo che il nocciolo della questione sia proprio l'"antitesi" citata da Ricky.
La doppia anima che si vorrebbe riconoscere alle sezioni poi forzosamente e impropriamente transitata a UITS, alimenta la questione che non troverà soluzione se non semplificando il "sistema" e dirandando la coltre fumosa di relazioni, regolamenti e interpretazioni determinatesi negli ultimi 20-25 anni.
I TSN non sono strutture puramente sportive e dovrebbero fare quello per cui sono stati creati: gestire e manutenere i poligoni (di proprietà dello stato) per consentire l'addestramento degli obbligati e consentire ai privati interessati di esercitarsi all'uso delle armi, anche per scopi ludici e sportivi, mettendo a disposizione servizi e personale adeguato.
UITS, i gruppi sportivi e le Asd che intendono affiliarsi (non TSN), dovrebbero pensare solo ed "esclusivamente" a tutti gli aspetti della parte sportiva, cercando accordi per l'accesso agevolato agli impianti delle varie sezioni sul territorio, oltre a concordare le sedi di gara dove svolgere le gare ufficiali ai vari livelli che la federazione indice annualmente.
Se la relazine tra sport (UITS) e poligoni/impianti (TSN) fosse di "Sinergia" non di "Sistema" forse saremmo tutti più contenti e soddisfatti.
Ne più ne meno di quello che accade per tutti gli altri sport.
Inisistere sul tema che il "tiro a segno" non è uno sport come gli altri, continuando ad alimentare i vincoli che il sistema "UITS-TSN" vuole imporre, sarà di fatto il vero impedimento a danno della componente sportiva ovvero libertà di crescita, promozione e autonomia.
Lo sport del "tiro a segno" e il sistema TSN hanno interessi e obiettivi distanti quando non incompatibili, entrambi devono essere liberi di poter perseguire i propri obiettivi.
Il "tiro a segno" se vuole emergere deve uscire dal "ghetto" creato dal sistema "UITS-TSN"
Fatto questo passo anche l'immagine e la comunicazione ne trarranno ampio beneficio.
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Cavolo !!!
ma siamo impazziti?
permettere a delle semplici associazioni sportive dilettantistiche l'affiliazione ad un ente di promozione sportiva?
ma è davvero il2012,i maya avevano ragione. ;D ;D ;D
purtroppo in Italia le cose più logiche vengono scartate a priori.
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COMPLIMENTI Gunny! hai espresso in maniera molto esaustiva il concetto: cosa c'è che non va!
Però così descritto è veramente utopico. Credo invece che sia più fattibile, piano piano cambiare le sezioni, senza per ora, stravolgere la uits. Se si cambia modo, se apriamo noi le porte.....se ci circondiamo noi, nel nostro piccolo, di stanzette ludico-sportive, La uits dovrebbe solo prenderne atto. Però occorre investire, costruire...e non far fare un percorso di imboscamento, ad ogni cent che entra. Lungimiranza, occhi aperti sulle novità, sentire il polso dei giovani sopratutto......e potrebbe avvenire il miracolo!
òàè
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Anche il gatto ha firmato! non mi sono accorto......che in fondo c'era rimasta la sua firma!!! ahahahahaha
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Un caro saluto a tutti,
l'antitesi da me descritta e condivisa da Gunny è quanto di fatto posto in campo dagli uomini, non dagli Statuti, non è strutturalmente insita nel Sistema, come ho già ricordato ci sono sezioni che attingono ai proventi dell'ISTITUZIONALE per consentire ai propri associati qualsiasi forma ludica sportiva, ovviamente centrata e finalizzata al CNS, altre Sezioni che pongono questa ipotesi in secondo (per qualcuno ULTIMO) piano.
Per me il Sistema si è strutturato così per naturale consecutio temporis, la struttura ha una sua storia e il suo avvicendamento di uomini, tempi, leggi, periodi storici, costumi e usi.
Questo non vuol dire che dobbiamo permanere a languire inermi, molti di noi e molti presidenti si adoperano per la promozione dello sport, molti altri pensano invece in PRIORITA' ai doveri di istituto.
La tanto richiamata autonomia gestionale e amministrativa ha di fatto reso responsabile ogni singola struttura del proprio operato, una sezione in Trentino non funziona e lavora come una sezione in Calabria, ad esempio, proprio per i costumi sociali diversi, ... ogni sezione ha le sue spese, e sono davvero i Presidenti a farsi carico della ordinaria gestione. Il potere di mandare avanti o meno le cose con il modus operandi agendi è delegato all'Assemblea Sovrana che potrebbe in ogni istante mettere in discredito i propri rappresentanti.
Io non butto discredito sulle istituzioni, il Sistema è fatto di regole e di uomini, secondo me bisogna avere la fortuna di incontrare UOMINI che credono in quello che fanno e fanno prevalere l'interesse sociale e istituzionale e non il privato. Ho letto qualche post fa che le Sezioni sono viste come un comodo ritorno personale, in certe Sezioni ci sono i RE invece che i Presidenti, in alcune la funzione passa addirittura da padre in figlio. Sono anomalie del Sistema? Sono anomalie degli uomini, ... semplicemente.
Il Sistema è globale, si parla di Tiro a Segno NAZIONALE, vuol dire che le regole usate in Trentino devono essere le stesse usate in Calabria, e quindi è sicuramente non facile da gestire, in termini collettivi (nazionali appunto).
Perciò ho sempre invitato ognuno a fare il meglio nel proprio piccolo, le risorse ci sono se si lavora con l'istituzionale, l'UNO sarà poi ammirato dal vicino, e poi dal vicino ancora, poi si farà conoscere in Regione, e così via. Dobbiamo essere in grado di mettere il nostro futuro e il nostro mondo nelle mani di persone capaci. Le attività ludico sportive possono emergere e ampliarsi!!
Un caro saluto a tutti
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Il Sistema è globale, si parla di Tiro a Segno NAZIONALE, vuol dire che le regole usate in Trentino devono essere le stesse usate in Calabria, e quindi è sicuramente non facile da gestire, in termini collettivi (nazionali appunto).
Io non butto discredito sulle istituzioni, il Sistema è fatto di regole e di uomini, secondo me bisogna avere la fortuna di incontrare UOMINI che credono in quello che fanno e fanno prevalere l'interesse sociale e istituzionale e non il privato. Ho letto qualche post fa che le Sezioni sono viste come un comodo ritorno personale, in certe Sezioni ci sono i RE invece che i Presidenti, in alcune la funzione passa addirittura da padre in figlio. Sono anomalie del Sistema? Sono anomalie degli uomini, ... semplicemente.
Caro Richy purtroppo non si parla più di TSN ma solo di UITS e guarda come ne parla Lannutti a proposito di uomini ed interessi e con loro tu (ieri) come Bilmar (oggi) siete stati seduti a condividerne le scelte senza fiatare.
La pianta si raddrizza da giovane come i bambini birbanti si correggono da piccoli, le votazioni bulgare sulle scelte portano a sistemi che inevitabilmente degenerano, oggi è inutile piangere sul latte versato o parlare tanto per confondere qualche credulone.
Domanda:
Caro Richy e Bilmar, se vero quel che rappresenta Lannutti, credete in colui che oggi rappresenta l'istituzione di vertice?
Rispondete Si o No senza mettere in mezzo trigonometria, parabole o ammennicoli vari ;D ;D ;D ;D ;D ;D
http://www.eliolannutti.it/blog/2012/01/enti-inutili-uits/
:o :o :o :o :o :o :o :o :o :o
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Ma facciamola finita!!!!!!
Ma pensa prima alla tua sezione, mandala avanti cambiando l'approccio, fregatene delle interrogazioni....., poi se un seguito ci sarà ben venga.Guardando solo in direzione uits, aspettando solo l'attimo buono per dargli adosso finisce che non vedi il "tesoro" che hai per le mani.
Invece di stare a mettere tutti contro tutti, iniziamo a cambiare nelle sezioni, se tanto ti interessa il cambiamento, se tanto ti interessa che non ci siano più "porcate" da parte dell'uits.....fai il presidente della tua sezione e cerca di cambiarla.....molte ti verranno dietro. In poche parole: chiudi la bocca un po di più e usa le mani per fare!!!!!!!!!!
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Ma facciamola finita!!!!!!
Ma pensa prima alla tua sezione, mandala avanti cambiando l'approccio, fregatene delle interrogazioni....., poi se un seguito ci sarà ben venga.Guardando solo in direzione uits, aspettando solo l'attimo buono per dargli adosso finisce che non vedi il "tesoro" che hai per le mani.
Invece di stare a mettere tutti contro tutti, iniziamo a cambiare nelle sezioni, se tanto ti interessa il cambiamento, se tanto ti interessa che non ci siano più "porcate" da parte dell'uits.....fai il presidente della tua sezione e cerca di cambiarla.....molte ti verranno dietro. In poche parole: chiudi la bocca un po di più e usa le mani per fare!!!!!!!!!!
Bravo chelestin mi complimento con te, c'è bisogno di persone come te che nel loro piccolo cambino le sezioni.
Io sto lavorando solamente ad un altro livello.
Ciao
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AHAHAHAHAHAHAH, BRAVO IO, AHAHAHAHAH... Mi piace la tua ironia, davvero.
Guarda che così facendo, lavorando su altri livelli come dici tu, stai solo prendendo la nomea di disfattista. Critiche tue ne ho lette tante, ma non ho letto una idea nuova da parte tua....hai paura che te le rubino?...mah! Trovi solo il sistema di rifarti all'uits per dargli contro, perdendo di vista che il tiro a segno è uno sport dilettantistico, uno sport per divertirsi, uno sport per stare insieme a persone che amano praticarlo, dove i giovani dovrebbero potersi ritrovare in maniera pulita e serena, dove la competizione dovrebbe essere leale e positiva.
Bho...scusate ma non capisco...., se costruisco un edificio devo iniziare dalla base o dal tetto?...chissà...
Se prendo delle perle per fare una collana, inizio ad infilare le perle o metto la chiusura?
Se ho una piramide e voglio fare il vertice quadrato (cambiamento), pensi che il resto della piramide lo possa sostenere? Devo iniziare dalla base, allargarmi, dare il giusto sostegno e poi posso cambiare il vertice....
Ma sai io tiroavanti....non guardo molto a cosa si dice, leggo mi informo, cerco di seguire i dettami della uits e intanto cerco di cambiare in sezione, prima di tutto. Poi se ce la faremo.......intanto ci proviamo ma non stiamo con le mani in mano.
Sto cercando di creare il gruppo per il rinnovo del comitato toscano.......vero, ma non ho nessuna presunzione di candidarmi in questo o quel ruolo...eppure sono un tecnico federale di 2 livello, uno dei primi ad avere il diploma di istruttore istituzionale di 1 livello......sarò a fare il corso di ufficiale di gare perchè vorrei fare il giudice....Tutto questo non perchè devo essere tutto, no signore.....Di queste cose la mia sezione puo farne a meno: non facciamo gare, non vado a propormi per nessun ruolo di questi, in nessuna sezione. Però devo e voglio essere sempre informato, quando parlo coi tiratori devo sapere cosa rispondere e dare le giuste dritte......Per la cronaca ho la pistola appesa al chiodo già da qualche anno...
Vorrei se posso solo dare una mano a fare qualcosa di concreto.......anche fuori dalla mia sezione.
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buffonerie? non vedo i fatti. solo chiacchiere e niente di più. da tempo!
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caro Chelestin,
siamo italiani, gli italiani non sono mai stati capaci di "rivoluzioni" nella loro storia...
Pur condividendo buona parte di quanto affermi, mi sento anche molto vicino ai "disfattisti", purtroppo da noi la piramide non funziona... o meglio funziona al contrario, la base, gli stessi presidenti di sezione nelle varie assemblee generali, hanno sempre lasciato carta bianca ai vertici e questi ne sono i risultati, siamo stati capaci di mettere in discussione le sezioni TSN cercando di defraudarle dei propri ruoli "storici".
Se gli uomini hanno sbagliato, mica significa che si debba per forza seguire il pifferaio magico.
Si è taciuto anche quando le assemblee non sono state (illegittimamente) convocate, quasi a sottolinearne l'inutilità e la pura formalità, anzichè l'espressione dei potere democratico; si guardi tra l'altro il dato sulle presenze (fisiche) a quelle indette ad esclusione di quelle elettive... a me non pare cosa normale, ma purtroppo lo stesso fenomeno è visibile anche a livello sezionale e su questo bisogna riflettere.
Nella mia utopia, non posso che augurarmi che pure per UITS arrivi un supercommissario che faccia da traghettatore verso un futuro diverso dallo scenario attuale. Sarà necessario un intervento esterno proprio perchè "noi, sistema sezioni" non siamo capaci (o non ne abbiamo voglia e/o interesse) di metterci in gioco in prima persona.
Se nel frattempo riusciremo a dare uno scrollone all'autostima dei tiratori, tanto meglio.
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Vorrei fare 2 passi indietro, avevo iniziato questo topic con lo scopo di fornire a qualche nuovo adepto una visione panoramica di cosa potesse essere il mondo del tiro, da realizzare con testimonianze, che oltre alle tecniche proprie del tiro e ai ritorni (e crescita) in termini di soddisfazione personale, è fatto anche di un ambiente e di un Sistema che ha proprie regole gestionali, che, purtroppo, sono esplose anche in questo Topic con le idee e i pensieri dei frequentatori del Forum, ... per i nuovi adepti quindi: il nostro è ANCHE un Ambiente fatto di regole gestionali da compire e "rispettare" nei ruoli che il Sistema prevede, e dove è lasciato (quasi) al LIBERO ARBITRIO di qualche persona (il Presidente e il suo entourage) gestire la Sezione che si configura, per gli aspetti sportivi, come Associazione Sportiva Dilettantesca, e per gli aspetti istituzionali figura di riferimento per l'esecuzione di un mandato specifico per le specifiche competenze dei suoi adepti.
Due aspetti distinti, accomunati da un saper fare: "la gestione in sicurezza dei nostri attrezzi sportivi"!!
Qualche post fa ho parlato di "antitesi", ma è antitesi fare 2 cose da realizzare per forza nei nostri ambienti? Purtroppo il tiro si effettua in sicurezza solo nei poligoni, progettati appositamente per evitare che i proiettili colpiscano altro che non i bersagli, o i terrapieni, o i bonetti, o le quinte. Da qui la comunanza di luogo, e di incarichi, in molte sezioni sono gli sportivi a formare gli "obbligati", in altre ci sono "istruttori" specifici, ma non è dicotomico (n.f. [pl. -e] 1 divisione in due; separazione netta tra due elementi, divaricazione: dicotomia tra sentimento e ragione 2 ( filos.) la suddivisione di un concetto in due parti generalmente contrapposte che ne esauriscono l’estensione) fare entrambe le cose, sono 2 modi di lavorare perchè alle sezioni sono richieste 2 cose da fare. O qualcuno è MONOBIT? E diventa quindi difficile scegliere o pensare tra 0 e 1? E quindi o fa l'UNO o fa l'ALTRO compito?
Vediamo invece la forza che abbiamo, e valorizziamone i risultati e i frutti, ...
Un caro saluto a tutti
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Qualche post fa ho parlato di "antitesi", ma è antitesi fare 2 cose da realizzare per forza nei nostri ambienti? Purtroppo il tiro si effettua in sicurezza solo nei poligoni, progettati appositamente per evitare che i proiettili colpiscano altro che non i bersagli, o i terrapieni, o i bonetti, o le quinte. Da qui la comunanza di luogo, e di incarichi, in molte sezioni sono gli sportivi a formare gli "obbligati", in altre ci sono "istruttori" specifici, ma non è dicotomico (n.f. [pl. -e] 1 divisione in due; separazione netta tra due elementi, divaricazione: dicotomia tra sentimento e ragione 2 ( filos.) la suddivisione di un concetto in due parti generalmente contrapposte che ne esauriscono l’estensione) fare entrambe le cose, sono 2 modi di lavorare perchè alle sezioni sono richieste 2 cose da fare. O qualcuno è MONOBIT? E diventa quindi difficile scegliere o pensare tra 0 e 1? E quindi o fa l'UNO o fa l'ALTRO compito?
Vediamo invece la forza che abbiamo, e valorizziamone i risultati e i frutti, ...
Un caro saluto a tutti
http://www.youtube.com/watch?v=U9Kq95CQfF8&feature=related
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Due aspetti distinti, accomunati da un saper fare: "la gestione in sicurezza dei nostri attrezzi sportivi"!!
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caro Ricky,
questa tua affermazione e/o definizione, non solo tua per la vertità, mi trova in disaccordo.
Gli "attrezzi sportivi" per noi non esistono, a meno chè qualche sezione TSN abbia anche una palestra per attività fisica con cyclette, tapis roulant, pesi ecc...
Io non possiedo e non utilizzo attrezzi sportivi, bensì ARMI, anche quando queste rientrassero tra quelle liberalizzate, sempre ARMI sono.
Quella declassante definizione: "attrezzo sportivo", è a mio avviso negativa e deleteria proprio all'immagine del "Tiro a Segno", come se si provasse vergogna o paura del giudizio altrui, oltre a farne un torto alla storia.
Chi ha imparato a maneggiare un'arma ha un atteggiamento "sicuro" con la stessa anche quando si trova fuori da un poligono TSN, raramente ne abusa e altrettanto raramente è soggetto a incidenti più o meno gravi, inoltre non è affatto detto che solo nei poligoni TSN si possa imparare a mangeggiare con sicurezza e competenza un arma, qualunque essa sia.
Se così non fosse sarei veramente preoccupato, ma per una buona volta non nascondiamoci dietro l'ipocrisia, noi "giochiamo e ci divertiamo" con le ARMI e lo sappiamo fare abbastanza bene, sia dentro che fuori i poligoni TSN (ove lecito, ovviamente).
Questo atteggiamento che puzza di "politically correct", nel voler camuffare la verità al grande pubblico, è anche mancanza di amor prorio e rispetto verso la propria passione e disciplina praticata.
In questo modo non si và da nessuna parte.
Il Tiro a Segno vedeva già i suoi albori come sport nel 1500 con archibugi complessi e ricercati proprio per il tiro di precisione. E' da sempre disciplina presente ai giochi delle Olimpiadi moderne anche se sempre più castrato e ridimensionato.
Sono convinto che se facessimo una verifica di quale sia l'atteggiamento al rigurado negli altri paesi, europei e non, scopriremmo che come al solito siamo noi a farla fuori dal vaso. E poi ci si lamenta...
Si abbia il coraggio di essere coerenti, lo apprezzeranno anche i nostri interlocutori, tanto per i pacifinti e gli anti-armi siamo killer potenziali anche con gli "attrezzi".
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Ciao Gunny, e ciao a tutti,
non volevo essere nè "politically correct" nè tantomeno frainteso quando ho scritto quella frase, è un linguaggio talmente entrato dentro il "normale parlare" da istruttore e altro che lo scrivo pure: per tutti i neofiti e nuovi adepti, NOI usiamo ARMI, le ARMI (da tiro) sono i nostri attrezzi sportivi, poi ci divertiamo anche a TIRARE con tutto, anche armi non da tiro sportivo (e catalogate sportive), ma quelle comunemente impiegate sia per la difesa personale che per i compiti istituzionali. Le armi sono bellissime!! Sono macchine termobalistiche (da wikypedia: Una arma da fuoco o arma a fuoco è una macchina termobalistica che sfrutta l'energia cinetica dei gas in espansione da una carica di lancio o scoppio. La sua azione può essere diretta o indiretta), una gioia per ogni appassionato di meccanica! Se poi si è anche appassionati di tiro, dedicarsi alla nostra passione dà risultati incommensurabili. Colpire un centro o un bersaglio per tanti rappresenta davvero il massimo!! Ogni cosa va poi posta ad un determinato posto nei valori della vita, e ognuno ha una sua propria graduatoria di valori e di impegno in termini personali, valori che determinano la personalità, includendo anche la sportività.
Un caro saluto a tutti