CONCENTRICA - Forum di attualità e notizie sul Tiro a Segno (TSN - UITS)
Quattro amici al bar => Discutiamo di... tutto => Topic aperto da: mimmo - Settembre 19, 2011, 22:53:36 pm
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http://www.campagnafisat.it/www.campagnafisat.it/Campagna_FISAT.html
IL MURO DEL SILENZIO
E’ Settembre inoltrato e si riparte.
Purtroppo non ci sono buone notizie.
E’ infatti stato varato il “Decreto 9 agosto 2011 Modificazioni agli allegati A, B e C al regolamento per l'esecuzione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza..” che si occupa oltre che di esplosivi “tradizionali” di inneschi.
Secondo il testo modificato i manufatti della V categoria gruppo E non possono essere più detenuti in quantitativo illimitato ma nei limiti seguenti :
In tali locali possono essere detenuti e venduti capsule innescate in un quantitativo massimo di n. 25.000 e bossoli innescati fino a un quantitativo massimo di n. 50.000, approvvigionati e conservati nelle confezioni originali e commercializzati nella confezione originale minima. Negli esercizi abilitati al caricamento delle cartucce il limite massimo delle capsule innescate e dei bossoli innescati e' stabilito in n. 50.000 per ciascuno, fermo restando il limite di cui al precedente capoverso per i locali in cui e' consentito l'accesso al pubblico.
Avete letto bene; 25.000 inneschi e 50.000 bossoli innescati, rimanendo da capire se i 50.000 bossoli innescati saranno sostituibili con 50.000 inneschi in modo da portare il totale a 75.000.
Già prevedo che prima ci diranno di no poi se sapremo insistere con la politica (ossia con quelli che abbiamo mandato al seggio noi ivi compreso il Ministero Maroni) diranno di si come è logico che sia (logica vuole che i bossoli innescati non sono più pericolosi degli inneschi singoli).
Intanto val la pena di precisare che a nostro avviso il Ministero non poteva regolare la materia degli inneschi; la Direttiva Europea 2007/23/CE recepita con D.L. 4 Aprile 2010 nr. 58 dice all’art 2 c.2 punto F che le disposizioni non si applicano “…alle munizioni, ai proiettili, alle cariche propulsive nonché alle munizioni a salve…”.
Ora visto che non possono occuparsi di munizioni a salve (che usano inneschi uguali a quelli delle munizioni vere) non si capisce come potessero occuparsi di inneschi che erano già regolamentati da norme specifiche; le munizioni e le parti che le compongono sono regolate da norme specifiche che devono essere approvate e varate con norme specifiche ma la triade ministeriale Manganelli-Porzio-Paravati si era legata al dito l’occasione perduta del DLgs 204/2010 (ossia il tentativo di sottoporre la ricarica a licenza del Questore, poi sventato dalla Campagna di lettere FISAT recepita dalla Lega che l’ha bloccata) ed appena ha potuto ha cercato di pareggiare i conti.
E’ chiaro che quando si perde si cerca di vincere sgambettando e questa è stata l’occasione buona per i ministeriali per prendersi una rivincita morale in considerazione del fatto che i la versione originale di inneschi ne consentiva solo 8000; FISAT aveva già lanciato l’allarme ad Aprile 2011 quando subito dopo l’EXA aveva detto “Il ministero ci riprova con gli inneschi”(ad esempio lo trovate sul sito thegunners.it :
http://www.thegunners.it/index.php?option=com_content&view=article&id=387:al-ministero-ci-provano-ancora-con-la-ricarica&catid=927:comunicazioni-fisat&Itemid=317).
Sapevamo che la cosa era in discussione in Commissione ma non avendo più notizie a causa del muro del silenzio dei membri non osammo lanciare la campagna di lettere (la Commissione tiene ai propri segreti e solo talvolta riusciamo a carpirne qualcuno).
Giova ora fare qualche considerazione: le riviste del settore hanno attaccato FISAT come non mai in questi ultimi mesi; Armi Magazine lo fa da sempre sia pur senza nominarci in modo da poter tenere i proverbiali piedi in due scarpe, ci dispiace che lo faccia Armi e Tiro che sul suo editoriale “Il muro del Fango” ci paragona agli antiarmi per aver detto e scritto ciò che fino a due mesi fa scrivevamo sul suo giornale; ossia aver raccontato ciò che succede in Commissione e che non si spiega in nessun altro modo se non con abboccamenti tra i ministeriali e quelli che in rappresentanza del settore dovrebbero fargli da contraltare.
Non si spiega in altro modo il muro del segreto che che si erge in modo regolare su provvedimenti in studio da mesi che non avrebbero modo di passare se conosciuti dal settore – che potrebbe attivarsi regolarmente se avvisato per tempo dai propri rappresentanti - prima dell’approvazione definitiva.
E’ così difficile immaginare che se il settore avesse saputo per tempo e con certezza dell’approvazione di queste modifiche avrebbe lanciato una campagna di lettere come quella della Legge 204/2010, tale da attivare parlamentari e ministri della Lega che costringessero il Ministro Maroni a rileggere il provvedimento prima di firmarlo, specie in questi tempi in cui l’immagine della maggioranza è quanto mai annebbiata ?
Ce l’avremmo fatta per certo sarebbe bastato saperlo ma chi era in Commissione a rappresentarci ancora una volta si è guardato bene dal farlo e ciò è chiarissimo ai lettori ed agli appassionati (ed ai funzionari ministeriali che vincolani i memebri della Commissione ad un silenzio illegale minacciandoli di chissà quali ritorsioni).
E non pare essere chiaro neanche ai Direttori di Armi e Tiro e Armi Magazine che nel far loro, riga per riga alla perfezione, le difese dei presidenti delle Associazioni presenti in Commissione (FISAT usa verbali parziali il verbale integrale ve lo faremo vedere, hanno sbagliato ad interpretare) non chiariscono come mai nessuno della Commissione senta mai il dovere di avvisare per tempo il settore (che rappresenta) o almeno i propri iscritti ma sappia solo fare lamentazioni di facciata a norme ormai approvate.
Noi avremo anche sbagliato ad interpretare i verbali, ci avvarremo di verbali parziali (forse un giorno ci mostreranno ”l’integrale” ammesso che esista, ma poi il Ministero deve giustificarci chiarendo come non lo dette ai legali di FISAT in sede di accesso agli atti e lo sanno benissimo) ma soprattutto perché sono tutti accomunati dal muro del silenzio.
Vorrei avere un euro per ognuno di coloro che si sono avvicinati a FISAT suggerendo, col fare del cospiratore e prendendola da lontano, di trovare un accordo con le altre associazioni. Purtroppo non sarà possibile trovarlo finché le associazioni e le aziende che sono in Commissione manterranno in piedi il muro del silenzio.
Provate a spiegarglielo voi se ne avete tempo e voglia. Intanto sapete come regolarvi col portafogli.
La lotta continua e riparte dall’altro lato dell’oceano ove al Convegno mondiale di Second Amendment Foundation di Chicago cercheremo di spiegare come stanno andando davvero le cose in questa terra medievale.
Speriamo anche nel loro aiuto per rompere una volta per tutte il muro del silenzio.
Il Presidente FISAT Simone Ciucchi
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... e l'uits cosa fa?
Ciao
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cosa vuoi che freghi all'uits del quantitativo di polveri,inneschi e munizioni che si possono detenere o della semplificazione delle leggi legate al mondo delle armi.
se pensiamo di avere a che fare con un ente(uits)che insieme alle sezioni sia interessato a facilitare la vita dei tiratori si sbaglia:il loro unico interesse(nella maggior parte dei casi)è fare cassa ed il permettere che gli appassionati piuttosto che gli sportivi ricaricando portino meno entrate alle sezioni ergo alla federazione è per loro un danno economico.
in quanto allo stoccaggio da parte delle sezioni stesse il problema non esiste,infatti non credo siano interessate a detenere inneschi ne tanto meno bossoli innescati e se nel computo dovessero rientrare quelli delle munizioni basterebbe organizzarsi con consegne di munizioni a periodi ravvicinati in funzione delle giacenze di armeria.
più noi abbiamo la vita complicata più loro(uits/sezioni)sono forti.
;D ;D ;D ;D
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L'UITS, che tramite le sezioni dovrebbe far crescere e divulgare lo sport del tiro a segno, a tutt'oggi pur vantando tanti appoggi alto locati non interviene sulla questione.
Presidenti di sezione svegliateviiiiiii, fatevi sentire se no tra non molto lo sport del tiro verrà fatto con le cerbottane.
Ciao
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Armi e Tiro sempre più portavoce di uits >:( quasi come rivista federale
http://www.armietiro.it/campriani-drsquoargento-nelle-3-posizioni-armi-3953
Ma di quello che si aspettano chi pratica il tiro nessun cenno
http://www.tiropratico.com/ vedi la new CIRCOLARE ESPLICATIVA SUL DECRETO LEGGE 26 OTT. 2010 N° 204 :
ci vogliono rinchiusi nei TSN e per cosa fare??? >:( >:( >:( >:(
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Ma chi scrive sulla rivista UITS ? Sò che all'UITS esiste un'ufficio stampa con due impiegate pagate ma queste cosa fanno smistano solo gli articoli già precompilati e qaundo non ci sono le manifestazioni Sportivo a mò dove stanno ..aà fumà ? ... la pipa ... o il sigaro?
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:D almeno sono brave a trasferire le informazioni ad armi e tiro, vedi oggi contemporaneamete su i due siti, se facesse lo stesso anchè per gli altri sport sarebbe una rivista migliore >:( :-X
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http://www.campagnafisat.it/www.campagnafisat.it/Campagna_FISAT.html
FISAT ospite d’onore alla Convention di Second Amendment Foundation a Chicago
Gary Burris, Ambasciatore di Second Amendment Foundation in Italia, e l’Avv. Silvia Gentile, prenderanno la parola in rappresentanza di FISAT alla International Gun Policy Conference che si terrà dal 23 al 25 Settembre a Chicago, organizzata da Second Amendment Foundation.
Sarà un'occasione importante in cui FISAT potrà spiegare i problemi della situazione italiana ed europea e ricevere direttive per organizzare una politica comune di resistenza con le altre associazioni europee facenti parte di IAPCAR.
La riunione di quest'anno sarà incentrata su ciò che accade all'ONU e sulle sue incessanti politiche anti armi travestite da misure per la lotta al terrorismo e la criminalità (cosa che accade ogni giorno anche in Italia, del resto).
Su Youtube, canale FISATCHANNEL, sarà disponibile il filmato dell'intervento.
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http://www.tiropratico.com/doc/doc-38.htm
ASSOARMIERI, ANPAM, CONARMI, CNCN
CI SIAMO ROTTI!!!:
Finalmente allo scoperto; sulle riviste di settore appaiono le sprime dichiarazioni delle "grandi firme" del mercato armiero Italiano in riferimento al decreto di luglio, un vero guazzabuglio di dichiarazioni qualche volta scontate che fanno capire l'interesse armiero in che direzione sta andando. L'unanime affermazione è che il decreto è un successo.
Alla faccia del successo e meno male, perchè se fosse stato un insuccesso non sappiamo proprio cosa ci saremmo dovuti aspettare. Ma se di successo si deve parlare, per essere assolutamente positivi come ci viene sempre richiesto, questo è assai limitato. Ad esempio i caricatori che ora non sono più una parte d'arma, ne più ne meno come era diversi anni addietro, nulla di nuovo quindi, che nelle armi si devono usare caricatori catalogati per le stesse, che i caricatori da mitragliatrice sono parte d'arma da guerra ma cosa peggiore e non risolta, che anche su un campo di tiro non si possano usare caricatori maggiorati, cioè che contengano più colpi di quelli catalogati per l'arma. (e ricordate che da tempo si catalogano solo armi a non più di 5 colpi). Accidenti che successo !! o insuccesso. E che dire delle munizioni per armi corte, esse possono essere detenute in numero non superiore a 200 unità, peccato che non ci sia un elenco delle munizioni per arma corta che pur utilizzabili in armi lunghe e a caccia, siano sempre e assolutamente considerate per arma corta. Che fine farà il .44 magnum ? che negli USA viene prodotto in due versioni, "pistol" e "rifle" ma in Europa una scatola "rifle" è introvabile. Come spiegare al Giudice che quelle .44 magnum usate nel nostro Ruger da caccia sono per fucile e quindi detenibili in numero superiore. Non ci esprimiamo poi sulle ricaricate.
Certo sarà da ora più semplice esportare il 9 parabellum ma a noi semplici tiratori cosa comporta ? Niente, perchè se andavi all'estero il 9x19 lo sparavi senza bisogno di portartelo da casa, ma non certo per le industrie che fanno capo ad anpam.
Da oggi sulle denunce saranno solo depennati i caricatori che spariranno dagli elenchi ma non le vecchie spade o le baionette, eppure entrando in qualsiasi ferramenta si possono comprare oggetti da taglio ben più pericolosi.
Qui vogliamo fare una precisazione, i nostri attacchi (cosi sono stati ritenuti) alle associazioni di categoria, hanno sempre riscosso attenzione tra i tiratori e un coro di dissensi tra chi lavora e collabora con queste associazioni, produttori e commercianti, ritenendo ingiusti questi attacchi perchè le associazioni lavoravano a favore dei tiratori e non contro. In vero non abbiamo mai detto che anpam, conarmi e gli altri remano contro ma esse poco fanno per il mondo dello sport del tiro e a prova di ciò basta leggere gli statuti delle stesse: (statuto anpam) lo statuto dell'anpam riporta quanto segue:
SCOPI
a) tutelare le attività delle imprese associate sul piano legislativo, economico generale e produttivo, con particolare riguardo ai soggetti istituzionali cui sono affidate le scelte di politica industriale del settore e verso i quali va svolta un'azione di stimolo e di proposta;
b) rappresentare le imprese associate nei rapporti con le istituzioni e le pubbliche amministrazioni, con le organizzazioni economiche, culturali, politiche, sindacali e sociali e con ogni altra componente della società in campo nazionale, comunitario ed internazionale;
c) provvedere all'informazione ed alla consulenza degli associati relativamente ai problemi generali del settore, al fine di perseguire la comune finalità di progresso e di sviluppo;
d) provvedere all'organizzazione di eventi di formazione diretti alle imprese associate e al loro personale, relativamente ad aspetti tecnici, normativi e commerciali riguardanti il settore produttivo;
e) tutelare le attività delle imprese aderenti sul piano economico e sindacale, anche stipulando accordi di carattere generale, sia a livello nazionale che comunitario, nonché su espressa delega, contratti collettivi di lavoro; assicurare la definizione delle direttive per la stipula dei contratti collettivi nazionali di lavoro;
f) organizzare ricerche e studi, dibattiti e convegni su temi economici e sociali e di interesse del settore, con particolare riferimento agli interessi di carattere generale delle settore delle armi, delle munizioni e degli esplosivi civili, e all'analisi della domanda e dell'offerta nel mercato italiano, nell'Unione europea e nei mercati esteri;
g) adempiere a tutti i compiti che, nei limiti del presente statuto, vengano di volta in volta deliberati dall'assemblea dei soci, e compiere tutti quegli atti ed attività che appaiono rispondenti al raggiungimento del fine sociale di tutela e difesa degli interessi delle imprese associate........
(statuto conarmi): scopi ...
Ogni attività di promozione, comunicazione e lobbying per la difesa degli interessi del settore;
l'organizzazione di fiere, mostre, esposizioni, rassegne, convegni per la valorizzazione del settore armiero e la partecipazione a fiere, mostre, esposizioni, rassegne e congressi sia in Italia che in altri paesi dell'UE e extra-UE;
l'organizzazione di attività di formazione per gli addetti alle imprese del settore;
l'attività di approvvigionamento delle materie prime occorrenti alle imprese del settore.
........"tutelare le attività (lobbyng) delle imprese associate e compiere tutti quegli atti ed attività che appaiono rispondenti al raggiungimento del fine sociale di tutela e difesa degli interessi delle imprese associate", ci si chiede a spese di chi. Eppure, cari tiratori (perchè è ai tiratori che noi ci rivolgiamo, a quell'ultimo anello della catena che è l'utilizzatore), è in queste mani che abbiamo messo tutto il futuro. Ma non possiamo essere solo critici perchè ultimamente il Dott. Perrotti, Presidente dell'anpam ha fatto accenno a un importante fattore che mina il funzionamento dello sport e del commercio di armi e munizioni in Italia e che noi da anni andiamo rimarcando in queste pagine: "il deficit comunicativo" lo ha battezzato, cioè la disparità di trattamenti che le varie questure riservano agli sportivi e non sparsi sul territorio dello stesso Stato tanto da rendere vietato a Udine quello che è permesso a Salerno, un incapacità di comunicare e interpretare allo stesso modo, da nord a sud leggi e circolari e non solo ciò coinvolge dirigenti dell'amministrazione statale ma anche giudici. Colpo centrato ma vedremo se verrà veramente portato a termine. Intanto alle riunioni mancano e sono mancate le associazioni coinvolte maggiormente, quelle sportive, insomma sempre le ultime. Chiamate in causa dalle norme, colpite per prime ma mai interpellate sul da farsi, eppure sono loro quelle che pagano e quelle che fanno girare il commercio. Le associazioni di settore sembrano però più propense ai mercati Europei che a quelli interni tanto da vedere superficialmente i problemi dei tiratori (e come da statuto) occuparsi essenzialmente di quelli dei produttori.
Del resto (ed ora le critiche ai tiratori) i tiratori sono "quella sporca dozzina" che hanno negli ultimi decenni del '900 raccolto qualcosa in più di ciò che poteva permettersi il tiratore degli anno '70, quando esisteva solo il tiro a segno e con la paura di perdere quel qualcosa conquistato, tace, si nasconde e aspetta che passi; cosi a fisat si rivolge solo se è nei "casini", con l'acqua alla gola, altrimenti lascia passare e spesso subisce pensando che poi, forse, poteva andare peggio. Non conosciamo ad oggi il numero degli iscritti alla fisat ma "a naso" non sono certo quelle migliaia che ci vorrebbero perchè questa associazione possa fare la voce grossa e Ministero e questure lo sanno, permettendosi quello che è sotto gli occhi di tutti.
La nostra voce non appare sulle riviste di settore, pubblicare una critica contro chi paga pagine di pubblicità non fa bene; Armi Magazine (una a caso) ha 224 pagine, di cui 32 interamente di pubblicità e 37 a mezza o un quarto di pagina, oltre 60 pagine contenenti pubblicità pagata da associati assoarmieri o anpam. Non ci dispiace, possiamo in assoluto rimanere al di fuori della disputa a guardare e criticare senza interesse nel farlo ma semplicemente guardando con gli occhi del tiratore (ultimo) che subisce le decisioni o le scelte degli altri.
Peccato che il tiro sta diventando uno sport per pochi come è già successo ad altri, fino a che a farlo sarà solo chi potrà permetterselo.
Tiropratico.com
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L'UITS, che tramite le sezioni dovrebbe far crescere e divulgare lo sport del tiro a segno, a tutt'oggi pur vantando tanti appoggi alto locati non interviene sulla questione.
Presidenti di sezione svegliateviiiiiii, fatevi sentire se no tra non molto lo sport del tiro verrà fatto con le cerbottane.
Ciao
Mi permetto di dare qualche piegazione e considerazione, a riguardo alle nuove norme.
La nuova nmativa non incide per niente sull'attivita sia istituznale che sportiva del Tiro a Segno Nazionale e del suo ente tutore, l'UITS.
Per quanto riguarda il munizionamento necessario alle funzioni istituzionali e sportive le sezioni TSN, fermo restando che si dotino dei locali adeguati, possono approvigionarsi dai produttori, per le quantità di volta in volta che gli sono nessarie.
Considerando che per le attività istituzionali è bene che siano utilizzate per l'istruzione e l'esercitazione munizioni originali e certificate, come principio di sicurezza e responsabilità.
Poi per quei tiratori, parlo di chi si ricarica il cal. 32 e i calibri per arma libera e fucile standard, le quantità detenibili, anche con la nuova normativa anche se sbagliata, sono più che sufficienti non per un anno ma per diversi anni.
Diverso è il discorso di chi pratica il tiro dinamico, li la misura cambia, ma essendo una attività fuori da'UITS, questa non investe le funzioni della stessa, pertanto non è che possa fregarsene ma proprio non è suo compito entrare nel merito.
Altra considerazione il Tiro a Segno non è sparare migliaia di colpi e sparare per sparare, ma centrare più perfettamen possibile il bersaglio, per un numero di colpi stabiliti dal regolamento di tiro.
Saluti Alex
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Dal Verbale 358 del 13.04.2012
Riunione ANPAM (uffici UITS – 14 marzo)
Il 14 marzo u.s. ha avuto luogo presso gli uffici federali la riunione con l’ANPAM (Associazione
Nazionale Produttori Armi e Munizioni) con la presenza del Direttore ANPAM, Dr. Mauro Silvis e di un
suo consulente, avv. Santamaria. All’incontro è seguita il 4 aprile 2012 una conference call con
l’ANPAM, con la partecipazione dell’Ing. Mariani, indetta dal Gruppo lavoro per la regolamentazione
dei campi di tiro e poligoni privati.
In riunione è stato richiesto un parere all’Unione su una proposta avanzata dall’ANPAM riguardo alla
regolamentazione dei campi di tiro e poligoni privati da presentare al Ministero dell’Interno.
Essendo tale proposta contraria al sistema di sicurezza e alla normativa sulla sicurezza dei poligoni
delle Sezioni TSN regolamentati da UITS e Comandi Infrastrutture Esercito, l’UITS ha espresso
formalmente parere non favorevole.
Nonostante il dissenso da parte dell’UITS, l’ANPAM ha comunque presentato la proposta al Ministero
dell’Interno.
Il Consiglio ne prende atto.