CONCENTRICA - Forum di attualità e notizie sul Tiro a Segno (TSN - UITS)
Quattro amici al bar => Discutiamo di... tutto => Topic aperto da: mimmo - Maggio 21, 2011, 11:32:00 am
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Lodi, incendio al poligono
In cenere parte della struttura
Un devastante incendio è divampato ieri, intorno alle 16, al poligono di tiro di Lodi. L'edificio, in legno, in parte è andato distrutto.
Lodi, 21 maggio 2011 - Nuvola di fumo al poligono di viale Milano, area blindata per spegnere un maxi incendio. L’allarme è scattato alle 16 di ieri: «Sei nostri uomini si stavano esercitando. All’ultimo colpo sparato da un operatore, con la pistola Beretta 92 d’ordinanza, dall’apposita finestra, contro un bersaglio a 25 metri, un bossolo è caduto al di fuori dell’area di cemento preposta, su erba secca e piumini, finendo con l’appiccare il rogo», racconta il comandante della Polizia provinciale Angelo Miano. Una delle armi degli agenti è ststa avvolta tra le fiamme. «Non so in che condizioni sia ma non mi muoverò di qui finché l’avrò trovata. Non posso rischiare la prenda qualcuno», ripeteva ieri il proprietario. Sul posto sono intervenuti venti pompieri, con sei mezzi da Lodi, Sant’Angelo e Casale. Intanto la Polizia locale ha chiuso la strada da piazza 3 agosto a via Cadamosto, per consentire ai vigili del fuoco di spegnere il rogo.
L'acqua è stata presa dalla roggia Valentina, che corre parallela al centro di tiro di via Martiri del poligono e al locale Mon amour. In mezz’ora la combustione è stata spenta. Il responsabile della struttura Luigi Felloni ha spiegato: «C’era di mezzo ancora una stanza, altrimenti avremmo sentito una serie di esplosioni perché il fuoco non avrebbe risparmiato le 80 armi e 10mila munizioni appena ordinate e presenti nell’armeria in cemento armato. È andata bene. Purtroppo il legno dei punti in cui si spara con pistole e fucili, messo per impedire che i proiettili rimbalzino, ha subito preso fuoco mandando in fumo tutta l’area tiro, ampia 7 metri per 3.
Non riesco a spiegarmi un disastro simile, c’era la sabbia intorno e ci sono stati altri principi d’incendio provocati da bossoli o scintille, ma li abbiamo sempre spenti con gli estintori. Invece stavolta è andata male nonostante l’intervento con due estintori. Suppongo ci fosse a terra polvere da sparo, ma anche questa ipotesi non dovrebbe essere sufficiente a spiegare un inferno simile. Stiamo contattando un poligono del territorio per trasferirci le armi. Il tetto è crollato e i danni sono tanti. È rimasto in piedi solo l’edificio d’ingresso. Carbonizzate le 4 postazioni usate dai clienti». La fumata nera ha attirato anche molti residenti, come il negoziante Edoardo Silva del negozio Smile di viale Dalmazia: «Non ho sentito scoppi ma visto la nuvola nera alta 100 metri e mi sono precipitato a vedere cosa stava succedendo».
di Paola Arensi
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In fiamme il poligono di tiro di Lodi. Struttura distrutta. Nessun ferito
Autore: S.M. · 20 maggio 2011 · 1
Lodi. E’ stato domato pochi minuti fa un grosso incendio divampato in città.
Quattro autopompe dei vigile del Fuoco sono intervenute intorno alle 16:00 per spegnere le fiamme in via Martiri del Poligono, proprio all’interno della struttura comunale che ospita il Poligono di tiro. Una situazione molto pericoloso considerando che all’interno si trova comunque del materiale con polvere da sparo.
Una grossa colonna di fumo nero si è alzata densa nel cielo e si è potuta vedere da tutta la città, soprattutto dalla zone più alte. A quanto pare il fumo non sarebbe tossico, in quanto, secondo le prime ricostruzioni, sono andate in fiamme alcune parti della costruzione, le postazioni da cui si spara ed il tetto sono andati completamente distrutto. Mentre la palazzina che ospita gli uffici non ha subito danni.
Resta per ora incerta la causa dell’incendio e gli inquirenti sono al lavoro per cercare di capire se si tratta di dolo oppure di un incidente, anche se probabilmente è verosimile che ad innescare le fiamme possa essere stata una situazione di “surriscaldamento”, forse qualche scintilla fuoriuscita da un’arma durante le normali attività di bersaglio, oppure dai proiettili custoditi nei magazzini che unitamente al caldo di oggi ha trovato “terreno fertile”. Infatti da alcune testimonianze, poco prima che divampasse l’incendio si sono udite diverse esplosioni. Poi in pochi istanti le fiamme hanno preso il sopravvento.
A dare l’allarme è stato una donna presente all’interno del poligono mentre si stava allenando. Tutte le persone presenti si sono messe subito in salvo e fortunatamente non si sono registrati feri. I danni alla struttura, ormai completamente da ricostruire, sono senza dubbio ingenti.
Per dar modo ai vigili del fuoco di procedere con l’operazione di messa in sicurezza è stata chiusa al traffico la zona dal Tribunale fino all’incrocio tra viale Milano e via Sforza. Il traffico dell’ora di punta e con l’uscita dei ragazzi dall scuole è andato, ovviamente, in tilt. Sul posto sono intervenute anche le pattuglie della Polizia Provinciale e di quella Locale.
In merito alla vicenda un quesito potrebbe porre delle riflessioni: in una struttura di questo genere, con del materiale esplosivo all’interno, come mai è potuto scoppiare un incendio? C’è un protocollo di sucurezza? E cosa non ha funzionato?
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Non riesco a spiegarmi un disastro simile, c’era la sabbia intorno e ci sono stati altri principi d’incendio provocati da bossoli o scintille, ma li abbiamo sempre spenti con gli estintori. Invece stavolta è andata male nonostante l’intervento con due estintori. Suppongo ci fosse a terra polvere da sparo, ma anche questa ipotesi non dovrebbe essere sufficiente a spiegare un inferno simile. Stiamo contattando un poligono del territorio per trasferirci le armi. Il tetto è crollato e i danni sono tanti. È rimasto in piedi solo l’edificio d’ingresso. Carbonizzate le 4 postazioni usate dai clienti». La fumata nera ha attirato anche molti residenti, come il negoziante Edoardo Silva del negozio Smile di viale Dalmazia: «Non ho sentito scoppi ma visto la nuvola nera alta 100 metri e mi sono precipitato a vedere cosa stava succedendo».
di Paola Arensi
Quanto dichiarato dal Presidente è grave se ha fatto il corso organizzato dalla federazione ed è grave se non ha fatto il corso!
http://midivertodamorire.blogspot.com/2011/05/ci-risiamo-ogni-estate-un-nuovo.html
Andrea T. ha detto...
le solite scene , viste e riviste , cambia l'indirizzo , a volte ci sono delle vittime a volte per fortuna no. Edifici fatiscenti , costruzioni in legno , paglia ed erba secca , sempre la solita storia. Presidenti inconsapevoli che gestiscono strutture insicure , spesso senza autorizzazioni di agibilità , incoscenti e ignoranti della materia estremamente pericolosa che si trovano ad amministrare , e poi la catena degli inconsapevoli clienti che non si rendono conto di quello che succede attorno a loro , tutti gli enti preposti che se ne fregano , addirittura ci fanno addestrare i dipendenti e le forze dell'ordine.
Ma va bene cosi , l'estate sarà lunga e calda , forse l'unica soluzione è che brucino tutti i poligoni....In tutto questo il ministero della difesa che si limita a mandare lettere che finiscono direttamente nel cestino del presidente dell'UITS Obrist ilò quale , stipulata una bella assicurazione rc si sentirà di sicuro la coscienza apposto...
21 maggio 2011 03:23
Andrea T. ha detto...
il presidente del tiro a segno incendiato:
"Il responsabile della struttura Luigi Felloni ha spiegato: «C’era di mezzo ancora una stanza, altrimenti avremmo sentito una serie di esplosioni perché il fuoco non avrebbe risparmiato le 80 armi e 10mila munizioni appena ordinate e presenti nell’armeria in cemento armato. È andata bene. Purtroppo il legno dei punti in cui si spara con pistole e fucili, messo per impedire che i proiettili rimbalzino, ha subito preso fuoco mandando in fumo tutta l’area tiro, ampia 7 metri per 3.
Non riesco a spiegarmi un disastro simile, c’era la sabbia intorno e ci sono stati altri principi d’incendio provocati da bossoli o scintille, ma li abbiamo sempre spenti con gli estintori. Invece stavolta è andata male nonostante l’intervento con due estintori. Suppongo ci fosse a terra polvere da sparo, ma anche questa ipotesi non dovrebbe essere sufficiente a spiegare un inferno simile. Stiamo contattando un poligono del territorio per trasferirci le armi. Il tetto è crollato e i danni sono tanti. È rimasto in piedi solo l’edificio d’ingresso. Carbonizzate le 4 postazioni usate dai clienti». La fumata nera ha attirato anche molti residenti, come il negoziante Edoardo Silva del negozio Smile di viale Dalmazia: «Non ho sentito scoppi ma visto la nuvola nera alta 100 metri e mi sono precipitato a vedere cosa stava succedendo»."
Mi quereli pure se pensa sia il caso , ma qui stiamo veramente dimostrando l'ignoranza e la assoluta incompetenza in materia. Ma come? incendi frequenti in un tiro a segno? MA da dove viene da marte? Ma nessuno le ha detto che la polvere da sparo brucia? Spero che un magistrato serio consideri bene queste affermazioni...
21 maggio 2011 03:34
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http://www.ilcittadino.it/p/gallery/cronaca/2011/05/20/ABj4K2P-incendio_immagini_tiro_segno.html
Alcuni concentrici m'hanno chiamato:"Mimmo ma è proprio un poligono del tsn o un poligono privato?"
Purtroppo è una sezione del TSN e mi sarebbe dispiaciuto anche se si fosse trattato di un poligono privato!
http://www.ilcittadino.it/p/gallery/cronaca/2011/05/20/ABj4K2P-incendio_immagini_tiro_segno.html
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http://www.ilgiorno.it/lodi/cronaca/2011/05/22/510180-poligoni_rischio_sicurezza.shtml
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sono dispiaciuto per la sezione di Lodi , forza ragazzi non vi abbattete!
un saluto
Gianfy
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mi unisco al coro solidale verso il TSN di Lodi
purtroppo anche questo incendio rivela che nonostante le campagne informative, il rischio polveri incombuste è concreto, reale e di difficile prevedibilità
un danno simile (le foto pubblicate sono eloquenti e suscitano vera e sentita amarezza), è di portata tale da inginocchiare qualunque piccola o media sezione, sia moralmente che finanziariamente, meno male che non ci sono state vittime!
gli impianti a 25mt sono la fonte primaria di introito per quasi tutte le sezioni, vederseli "bruciati" significa fine temporanea di qualunque attività remunerativa, e qui non c'è DT-P2 che tenga, siamo oltre, molto oltre perchè per contare i danni da DT-P2 non applicata negli ultimi 6 anni forse avanzano più di metà le dita di una mano, mentre di incendi ne abbiamo la media di uno l'anno!!!
forse varrebbe la pena spendere tempo, competenze e risorse (economiche e non) per la sicurezza antincendio, che a quanto pare, dati alla mano, pare essere il fattore di rischio più critico del complesso sicurezza all'interno dei nostri poligoni
anche il Genio Militare, padrone delle strutture, dovrebbe forse ripensare le proprie direttive in tal senso, rimodulando le priorità di concerto direttamente con le sezioni TSN, perchè a quanto pare la nostra federazione pare più interessata al "potere certificatorio" che non a quello di "conservazione e adeguata manutenzione" delle strutture su cui lucra e da cui dipende, ovviamente su questo ultimo punto mi auguro di essere smentito.
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La fortuna del mondo del Tiro a Segno Nazionale è che ci sono molti presidenti ingenui altrimenti dovremmo chiudere 80% dei TSN (anche se in regola con TUTTO) perchè incosapevoli di tutte le responsabilita che si devono accollare.
Forza Felloni tieni duro e rimboccati le maniche e non aspettare l'UITS che sarà assente come in tanti altri casi.
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Lodi, maxi incendio in viale Milano
(20 maggio 2011)
(ore 18.00) Ci sarebbe un proiettile difettoso all’origine del rogo che ha distrutto il poligono. È quanto emerge da a una prima ricostruzione di quanto accaduto a partire dalle 16 di oggi. Nel tiro a segno erano in corso le esercitazioni della Polizia provinciale, quando la scintilla scaturita dall’esplosione del proiettile difettoso ha dato fuoco alla rete raccogli bossoli che si trova sotto le postazioni di tiro. L’incendio poi si è rapidamente propagato nell’area del poligono, raggiungendo anche le strutture coperte. Le fiamme fortunatamente non hanno raggiunto il deposito di armi e munizioni, che sono state prese in custodia della Questura.
(ore 17.20) Una nutrita task force di vigili del fuoco ha domato l’incendio evitando che il rogo coinvolgesse anche gli edifici vicini. Difficile invece salvare la struttura delle postazioni di tiro, che è stata devastata dalle fiamme. Secondo le prime ricostruzioni sarebbero state le esercitazioni in corso nel tiro a segno a dare origine al fuoco, forse per due colpi troppo ravvicinati. L'edificio in legno poi avrebbe offerto alimento alle fiamme, che si sono alzate insieme al fumo nero ed erano visibili anche da lontano.
. Ancora ignote le origini del rogo.
(Ore 16.20) Secondo le prime informazioni che stanno giungendo in redazione sta bruciando la sede del tiro a segno. Si sarebbero udite delle esplosioni, causate dai proiettili conservati nel magazzino del centro, tra l’altro rinnovato pochi mesi fa. La circolazione lungo viale Milano resta bloccata.
(Ore 16) Un grosso incendio è scoppiato in questi minuti all’inizio di viale Milano, in direzione di San Grato, nella zona dei capannoni accanto al tribunale. Sul posto vigili del fuoco, questura, polizia provinciale e vigili urbani. Chiusa al traffico viale Milano. Una densa colonna di fumo si sta alzando in direzione del centro.
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Il giornalista Carlo Catena a proposito del TSN di Lodi:
Il poligono di Lodi è ritornato giovane(16 settembre 2010)
A novantasei anni dall’inaugurazione della struttura, datata 1914, gli impianti della sezione di Lodi del tiro a segno nazionale sono stati rinnovati e adeguati ai nuovi standard di sicurezza indicati dal ministero della Difesa, con un impegno complessivo di 140mila euro, reso possibile anche dai contributi della Provincia di Lodi e della Fondazione Banca Popolare. Una generosità che ha permesso al sodalizio presieduto da Luigi Felloni di risolvere finalmente anche alcuni problemi che si trascinavano dall’alluvione del 2002 e di restituire allo storico edificio di via Martiri del Poligono l’originario splendore.
Sotto il profilo tecnico, sono stati rinforzati i muri perimetrali per scongiurare la pur remota ipotesi che, nel caso di impiego di munizioni più potenti di quelle autorizzate o di ripetuti colpi fuori bersaglio, qualche ogiva possa fuoriuscire dalla struttura. Eliminati anche i pilastri lungo le linee di tiro, per scongiurare il rischio di rimbalzi, con la costruzione di nuove pareti in mattoni cavi riempiti di calcestruzzo. Adeguamenti tecnici, in una struttura dove l’attenzione alla sicurezza è sempre stata massima e non si ricordano incidenti di sorta, ma per l’occasione sono state realizzate anche nuove pavimentazioni, creati servizi per disabili, installate porte più sicure. «Il prossimo obiettivo sarà un ulteriore contenimento del rumore - annuncia il presidente Felloni - ma per ora siamo più che soddisfatti di quanto abbiamo potuto fare e non possiamo che ringraziare tutte le istituzioni che ci hanno sostenuti».
Struttura importante per le esercitazioni della maggior parte dei corpi armati (solo carabinieri e guardia di finanza usano poligoni propri) e quindi per la sicurezza, il tiro a segno nazionale, che è demanio militare ed eredita una tradizione nata a Lodi nel 1862 con il “vecchio bersaglio“ inaugurato da Giuseppe Garibaldi, è anche fucina di sportivi: negli anni recenti ad esempio il lodigiano Bruno Poiani, classe ‘68, ha conquistato il titolo nazionale di pistola libera. Tre i campi di tiro disponibili, con la possibilità di collocare i bersagli fino a 50 metri di distanza, per le carabine. A questo campo si aggiungono le linee per le armi sportive ad aria compressa e quelle per le pistole, anche di grosso calibro, con bersagli che si possono posizionare anche a 25 metri di distanza dalla postazione. Non manca ovviamente un’officina per la manutenzione delle armi. E con doveroso rispetto è ovviamente conservata anche la lapide che ricorda l’eccidio di partigiani avvenuto proprio qui al poligono.
Domenica 26 settembre, alle 11, si terrà la cerimonia di inaugurazione della ristrutturazione. Sono attesi il prefetto, rappresentanti della Provincia e del comune di Lodi, e seguirà anche una festa per i soci del tiro a segno. Con l’augurio che le armi siano sempre più sinonimo di sport ma la consapevolezza che la società civile non può rinunciare a difendersi.
Carlo Catena
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Ciao
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Ciao a tutti,
è chiaro che gli standard di sicurezza possono essere aumentati, e all'estintore è affidato il solo compito primario di primo intervento, che tante volte può non essere risolutivo (dipende dal carico d'incendio capace di abbattere, che sono quei numerini che ogni estintore ha stampigliati in alto, es: 55A, 113B). E ci vogliono procedure di emergenza, sapere chi deve fare cosa, oltre alle già citate prescrizioni d'impianto che per alcune strutture sono obbligatorie. La sicurezza non è solo assicurare che il proiettile non fuoriesca dal sedime di tiro, e il Genio Militare non so se si occupi anche della tenuta e dello stato di conservazione delle strutture. Certo è che non destina fondi a strutture lasciate in comodato d'uso a specifiche personalità giuridiche. Le soluzioni sono affidate per istituto al Presidente della Sezione del TSN, a cui tutti i soci possono dare una mano. la sicurezza è anche nostra, di chi frequenta i poligoni, suggerire a qualche collega cosa fare potrebbe essere un valido ausilio. Tutto purtroppo si traduce in moneta, gli impianti costano, la probabilità che la cosa avvenga è solo data dalla statistica, tante volte si decide sulla base di questa. Alla fine rimettiamo il nostro destino nelle mani della fortuna. Da mondo e mondo tutti sanno che il legno brucia, che per innescare un incendio non ci vuole nulla (c'è apposita casistica al riguardo), e che l'emergenza è il pane quotidiano di certe attività. I VV.d.F. sono appositamente indrottinati a contrastare gli eventi, se bastasse la sola progettazione ne potremmo fare a meno. Forse ricostruire quando accade è la soluzione più accettata, e al diavolo gli impianti tecnologici in parola. Il rischio Incendio è specifica attività di studio e progettazione. Chi quando entra in una qualsiasi struttura vede e si annota mentalmente l'estintore più vicino a sè? Chi osserva e memorizza la più vicina uscita di sicurezza? Chi ne va osservare che non sia occlusa o bloccata con lucchetti? Chi legge gli avvisi di Emergenza? Siamo tutti bravi, ... dopo. Questa è cultura che dovrebbe trovare posto addirittura nelle scuole, ... e che se si vuole ogni organizzazione dovrebbe affrontare. I termini di responsabilità sono ben definiti.
Auguri a tutti e osservatevi intorno ovunque vi rechiate, l'emergenza (a volte) non da preavvisi.
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Ebbene caro Richy la questione come la risolviamo se il tuo presidente federale dice che i vigili del fuoco bisogna mantenerli fuori dalle sezioni?
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Ciao Mimmo e ciao a tutti,
sicuramente avrà i suoi buoni motivi, mi sembra che il Presidenta abbia la fortuna di essere un ingegnere, è quindi senz'altro a conoscenza delle problematiche connesse in questo ambito, le attività soggette a specifiche competenze antincendio sono ben specificate in un apposito disposto legislativo, ma ripeto: la sicurezza è di tutti, mi sembra che il poligono di Napoli abbia redatto un Piano di Emergenza, motu proprio (di iniziativa), di altri non so.
Tutti gli spazi confinati sono sede di potenziali rischi, anche le proprie case ..., ci deve pensare qualcuno per noi? O adoperare buone regole di cautela? Ai lettori la risposta, ... quante cose non prescrive la legge, e deve valere il buon senso, che nessuno deve imporre come guida a suo piacimento. Vogliamo convincere la platea che è colpa del Presidente? Vuoi un coro? Per l'incendio del poligono di Lodi la colpa è del Presidente? Facciamo un sondaggio? O applichiamo un pò di intelligenza? Per me "Lesson Learned", ognuno si adoperi affinchè accada sempre meno. Ne abbiamo le potenzialità, ci sono però dei costi da sopportare!! Grazie ai Presidenti delle varie Sezioni che si accolgono tutti i rischi connessi all'impiego delle strutture di cui sono responsabili, come già ricordato da altri utenti. E grazie a chi ne ha dato notizia, ricordiamolo sempre che i nostri ambienti sono soggetti a rischio.
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hai ragione Ricki,
infatti ci facciamo seghe mentali a non finire sulle agiblità e le armerie, per poi vedere una sezione come Lodi, da meno i un anno messa a norma andare in cenere...
ma nella lettera del presidente di pochi giorni fà, lui stesso sostiene di "lavorare" per evitare di coinvogere i VV.FF. nei problemi dei ns. TSN che intanto continuano a bruciare, e qualche volta ci scappa il morto...
i soldi non ci sono per fare tutto, quindi tra l'opzione di essere "agibili" ma senza piani di sicurezza adegauti (che costano forse più dell'agibilità) e l'avere un buon piano ma gli impianti chiusi dal genio tu che faresti?
E' una questione di priorità.
UITS si trastulla con i militari per arrogarsi le abilitazioni di Cat.1, cosa do dubbia utilità, quando meglio sarebbe stato che si fosse adoperata con il corpo dei VVFF per instaurare una collaborazione finalizzata all'incolumità dei soci dei TSN.
A parte gli incendi più o meno devastanti, gli incidenti per assenza di "agibilità" (DT-P2) si contano sulle dita di una mano, quando ci sono feriti a causa delle armi da fuoco è quasi esclusivamente per imperizia e/o distrazione di chi maneggia le stesse, di fronte all'imprevedibilità umana la direttiva può ben poco.
La prevenzione incendi, non risolverà una volta per tutte il problema ma di certo lo contrasta enormemente.
E' come pretendere di guidare una moto o auto sportiva da competizione senza gli appositi corsi di abilitazione... alla prima curva l'incidente è certo!
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Ciao Mimmo e ciao a tutti,
sicuramente avrà i suoi buoni motivi, mi sembra che il Presidenta abbia la fortuna di essere un ingegnere,
Facciamo un sondaggio?
O applichiamo un pò di intelligenza?
:o :( :'( :-X
canta il gallo, canta la gallina, le uova vanno in cantina
che frittata :-X :-X
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http://www.ilcittadino.it/p/notizie/cronaca_lodi/2011/05/23/ABSAEHQ-poligono_salvare_raccolta_fondi.html
Lodi, una raccolta fondi
per salvare il poligono
(23 maggio 2011)
Ogni giorno la pulizia manuale, ogni 15 l’aspirazione elettronica dei residui di polvere e ogni settimana il lavaggio.
Per Luigi Feloni, presidente della società che gestisce il poligono di tiro coinvolto dalle fiamme venerdì scorso, non si può dire che l’impianto di viale Milano non fosse sottoposto a regolare manutenzione.
«Per carità - dice Feloni -, magari poteva esserci qualche residuo di polvere, siamo all’interno del Parco Adda Sud, circondati dai pioppi e dai piumini che ricoprono il suolo, ma è diverso dal dire che non si faceva manutenzione. Abbiamo gli estintori proprio per questi casi, purtroppo non sono stati sufficienti. Nella ristrutturazione metteremo anche degli impianti fissi ad acqua sulla zona di tiro per intervenire subito in caso d’incendio. Adesso stiamo cercando di appoggiarci ad altri poligoni esterni, come Codogno e Crema, per fornire comunque un servizio ai soci, ma anche a quanti usano il poligono per le esercitazioni di addestramento, come la polizia provinciale, le guardie giurate, i vigili urbani, le polizie locali dei comuni lodigiani e la questura. Dobbiamo ricostruire la struttura il prima possibile».
I cittadini delle abitazioni vicine non hanno nulla da temere, secondo il presidente. «L’impianto è stato costruito 150 anni fa con criteri avanzati - aggiunge Feloni -. Nella nuova struttura punteremo ad aumentare ulteriormente i sistemi di sicurezza, visto che quelli messi in atto ad oggi hanno avuto una falla».
Il poligono di viale Milano, spiega il segretario Angelo Bocchioli «fu inaugurato da Garibaldi dopo il 1860 - spiega -, ma le case intorno non c’erano. Furono costruite successivamente. A chi si chiede come mai i rivestimenti fossero in legno, voglio spiegare che il legno è obbligatorio per legge, per impedire che i bossoli rimbalzino contro chi spara. Abbiamo semplicemente rispettato la normativa. Abbiamo circa 600 amatori del tiro e oltre 600 iscritti delle forze dell’ordine. Abbiamo incaricato una società di analizzare i danni prodotti: sono andati a fuoco i cannocchiali, le linee di tiro, i tavoli di appoggio per le carabine e poi tutto il tetto e gli infissi. Adesso bisognerà vedere se le mura rimaste in piedi reggono o sono da abbattere. La lapide, invece, che ricorda l’eccidio dei partigiani avvenuto dietro quelle mura è rimasta intatta».
Bocchioli ha lanciato l’idea di una sottoscrizione, per raccogliere fondi da destinare alla ricostruzione. ne serviranno molti.
Venerdì scorso, all’interno del poligono, al momento dell’incendio, erano presenti 6 agenti della polizia provinciale che si stavano esercitando con la pistola, con due istruttori. Quattro erano alle postazioni di tiro, una affiancata all’altra, gli altri erano alle loro spalle, in attesa. Uno di loro ha detto d aver visto il bossolo di un proiettile cadere aldilà della struttura di legno da dove si spara. Un incendio simile non era mai successo prima d’ora e l’evento ha lasciato tutti sgomenti. Gli estintori collocati suil posto non sono bastati a spegnere le fiamme, così sono intervenuti i vigili del fuoco. Erano circa le 15.30 e sul posto sono arrivate 3 squadre di pompieri da Lodi, 2 da Sant’Angelo e una da Casale. Nessuno è rimasto intossicato, nonostante una grande nuvola di fumo si alzasse dall’area. Per rendere più agevoli le operazioni dei vigili del fuoco, la polizia locale ha dovuto chiudere il traffico in viale Milano, mentre le abitazioni adiacenti sono state evacuate. L’impianto era stato ristrutturato un anno fa, con un investimento di 140mila euro. I lavori effettuati pare non siano stati danneggiati, ma ora serviranno numerose risorse per rimettere in sesto l’area.
Cristina Vercellone
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All'Amico Luigi Felloni un'abbraccio perchè non si perda d'animo è continui la sua opera e che al più presto la struttura venga riaperta con un'appello ai soci che facciano gruppo e collaborino con in dirigenti della sezione
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sarebbe interessante sapere quali lavori sono stati fatti un anno fà, per l'importo di 140.000,00 che a quanto pare non stati interessati dall'incendio...
sicuramente sbaglio, ma così come riportato nell'articolo desumo nulla che implichi l'agibilità degli impianti a fuoco... che ora risultano distrutti
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http://www.ilcittadino.it/Facet/schedaAgenda/Uuid/082d052a-c436-11e0-a94e-bc8e2876c501/?id_agenda=93906
Gli appuntamenti del 22 agosto 2011
LODI
I MARTIRI DEL POLIGONO
Trasloco in centro città per la cerimonia dei Martiri del Poligono. Dopo l'incendio che aveva distrutto nei mesi scorsi l'edificio del tiro a segno di viale Milano, quest'anno la commemorazione si svolgerà interamente nel cuore del capoluogo. Per ricordare i giovani patrioti, che furono falciati dai colpi della furia fascista nel 1944, le corone d'alloro verranno depositate davanti alle lapidi in piazza Broletto. La celebrazione si terrà lunedì 22 agosto, a partire dalle ore 17. Si comincerà con una messa di suffragio ai caduti, all'interno del Santuario di Santa Maria della Pace, in corso Umberto al civico 26, quindi verso le 17.30 ci sarà davanti all'ingresso del municipio spazio per i discorsi dei rappresentanti Anpi e delle autorità. Saranno ricordati i partigiani lodigiani fucilati il 22 agosto 1944, proprio al Poligono di Tiro di viale Milano. In particolare: Oreste Garati, Ludovico Guarnieri, Ettore Madè, Franco Moretti, Giancarlo Sabbioni. Nello stesso luogo, qualche mese più tardi (il 31 dicembre) avevano la stessa sorte altri compatrioti: Pietro Biancardi, Giuseppe Frigoli, Paolo Sigi, Ferdinando Zaninelli e Marcello De Vocatis. L'8 marzo 1945, infine, era stato fucilato Rosolino Ferrari.
Domanda:
"Alla cerimonia ha partecipato il Presidente federale?".
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http://www.tsnlodi.it/Articolo%20Il%20Cittadino%2015%20ago%202012.pdf