CONCENTRICA - Forum di attualità e notizie sul Tiro a Segno (TSN - UITS)
Quattro amici al bar => Immagine e media - Discussione, idee e proposte => Topic aperto da: puzzola - Novembre 23, 2010, 17:33:15 pm
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dal sito del Corriere della Sera:
CURRENT-VANGUARD - MERCOLEDÌ 24 ALLE 21.10 SU SKY 130
Viaggio nell'Italia a mano armata
Cresce l'esigenza di sicurezza fai da te. Ma più cittadini con pistole e fucili sono un deterrente alla criminalità?
MILANO - In Italia c'è circa un milione di persone autorizzate a vario titolo a detenere armi da fuoco, un universo quasi invisibile che tiene in vita un giro d'affari di quasi due miliardi di euro l'anno. E' un fenomeno che pare intensificarsi, e sempre più cittadini, spaventati dai fatti di cronaca riportati dai media, sentono un maggiore bisogno di sicurezza fai da te. Ecco perché ci siamo posti questa domanda: una popolazione di cittadini armati può essere davvero un deterrente alla criminalità? O rappresenta solo un rischio che episodi criminosi aumentino?
Per capirlo è stato necessario prima di tutto indagare sulla vera efficacia dei controlli su chi detiene armi da fuoco, e per questo abbiamo deciso di seguire la procedura per la concessione del nulla osta all'acquisto e al possesso di un arma, una delle tante modalità di entrarvi legalmente in possesso. La legge prevede numerosi passaggi da superare e proprio per questo la normativa italiana è considerata una delle più avanzate al mondo: controlli medici, attestati di abilitazione al maneggio delle armi, accertamenti di polizia sul richiedente.
Ma se la procedura per poter detenere armi da fuoco appare così scrupolosa, come mai negli ultimi mesi le cronache hanno dovuto occuparsi cosi spesso di omicidi commessi con armi legalmente detenute? Come è possibile che spesso si scopra che chi ha ucciso aveva precedenti per minacce, stalking, o che fosse in cura per problemi psichici?
Italia a mano armata è un'inchiesta in soggettiva sulle falle di una legge che viene spesso applicata male e con superficialità, e che pure avrebbe le carte in regola per essere efficace. Abbiamo seguito passo dopo passo l'iter necessario per ottenere la licenza di detenzione di un'arma, e ci siamo resi conto che le visite mediche sono sommarie, l'abilitazione al maneggio è rilasciata dopo corsi di pochi minuti, e soprattutto che la diffusione e il rischio di abuso delle armi è generalmente sottovalutato. Il quadro che ci siamo trovati davanti è allarmante e con l'aiuto di esperti, ricercatori, criminologi, e delle tante persone che vivono quotidianamente a contatto con le armi, abbiamo indagato questo spaccato della società italiana.
C'è chi vuole un'arma perché ha paura, c'è chi la considera solo un attrezzo sportivo, c'è chi ogni domenica indossa la mimetica e va a sparare in poligoni nascosti in cave abbandonate. Motivi diversi che spesso si sovrappongono in quest'Italia dove sentirsi sicuri vuol dire anche avere armi in casa: per alcuni basta una pistola, altri detengono veri e propri arsenali. Con l'aiuto di microcamere nascoste ci siamo addentrati nei poligoni dove cittadini comuni si addestrano con tecniche paramilitari: per imparare a sparare in ogni situazione, per distinguere un terrorista da un ostaggio, o per difendersi da aggressioni domestiche. Frequentando questi luoghi ci siamo chiesti dove finisce l'esigenza di sicurezza e dove inizia la voglia di giocare alla guerra.
Abbiamo incontrato decine di persone tra poligoni e armerie che rivendicano il diritto dei cittadini ad armarsi, anche se poi non sempre le cose vanno per il verso giusto e le falle del sistema dei controlli vengono alla luce. E' il caso di Angelo Spagnoli, un ex comandante dell'esercito che nel 2007 ha sparato sui passanti dal balcone di casa sua a Guidonia, vicino Roma, uccidendone due. Abbiamo raccontato la sua vicenda fino alla sua assoluzione in primo grado dall'accusa di omicidio, del 16 novembre, perché incapace di intendere e di volere. Secondo l'Avvocato delle vittime, Francesco Nicotera, in questa vicenda c'è un unico colpevole: ”lo Stato che non ha vigilato”.
Marcello Brecciaroli e Federico Schiavi
23 novembre 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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http://www.corriere.it/cronache/10_novembre_23/viaggio-italia-mano-armata-current_6f89c200-f6ee-11df-ba4f-00144f02aabc.shtml
I soliti giornalai >:( :-X
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Mi fa molto piacere che al poligono di Eboli le prove, teoriche-pratiche, vengono fatte.
Ciao
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Mi fa molto piacere che al poligono di Eboli le prove, teoriche-pratiche, vengono fatte.
Ciao
Wow ;D :P Sai che roba eccezionale :P :o
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Mi fa molto piacere che al poligono di Eboli le prove, teoriche-pratiche, vengono fatte.
Ciao
...si vede che allora i commissariamenti servono a qualcosa.
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Mi fa molto piacere che al poligono di Eboli le prove, teoriche-pratiche, vengono fatte.
Ciao
...si vede che allora i commissariamenti servono a qualcosa.
Perchè ne sai qualcosa?
Vorresti far intendere che le prove teorico-pratiche non venivano fatte?
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Mi fa molto piacere che al poligono di Eboli le prove, teoriche-pratiche, vengono fatte.
Ciao
...si vede che allora i commissariamenti servono a qualcosa.
Perchè ne sai qualcosa?
Vorresti far intendere che le prove teorico-pratiche non venivano fatte?
In tutti i poligoni che frequento e che conosco (e ti assicuro che ne conosco tanti) le prove teoriche-pratiche vengono fatte.
Se te esci con una affermazione del genere vuole dire che forse non venivano fatte.
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Caro Martino, io sono iscritto a Legnano, quindi posso darti la mia esperienza per quanto riguarda un poligono "Lumbard"!
:P :P :P :P
Ciao
Ben per te !! ... e lì come funziona ?
Vedo nei tuoi post che sei aggiornatissimo e super informato, hai mille "risorse" e teorie e documentazioni per quello che ti chiedo di illuminarci.
Il tuo Fra Martino ......... campanaro !!! 8)
Caro fra Martino, come vedi sono molto informato ed è un periodo che non mi va di scherzare, per cortesia non mi evocate sono di cattivo umore ;)!
Nei prossimi giorni v'informerò su questioni importanti.
Ciao
Maneggio delle armi e teoria non son importanti ?
Chi sta scherzando ?
Finalmente c'è un argomento serio e il numero uno dell' informazione si ritira.
Ok allarghiamo il campo, qualcuno sa come funziona nelle proprie sezioni ?
Vengono tenuti corsi ai neo iscritti, vigili e a chiunque ne richieda ?
.... o lo fa solo Eboli?
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Non mi interessa il tema del 17 settembre ...... ritorniamo in tema:
Maneggio delle armi e teoria non son importanti ?
Chi sta scherzando ?
Finalmente c'è un argomento serio e il numero uno dell' informazione si ritira.
Ok allarghiamo il campo, qualcuno sa come funziona nelle proprie sezioni ?
Vengono tenuti corsi ai neo iscritti, vigili e a chiunque ne richieda ?
.... o lo fa solo Eboli?
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Caro amico mio martino-marino ;D Comprendo la tua posizione per il fatto che il tema del 17 non t'interessa e ti garantisco che interessa a tantissimi amici.
La trasmissione la fanno stasera ed il servizio è di mezz'ora.
Al fine d'avere una visione complessiva mi riservo d'ascoltare e valutare cosa che dovresti fare anche tu con un po di pazienza.
Giusto così ad una prima impressione ed in modo provocatorio ritengo che le sezioni assolvono in maniera egregia il proprio compito non fosse altro perchè nell'articolo e nel trailer del servizio si fa riferimento ad episodi che hanno prodotto delle vittime.
Quindi i responsabili dei fatti di sangue, indiscutibilmente hanno preso il "povero"bersaglio.
Le sezioni insegnano a tirare a bersaglio ed a maneggiare le armi in condizioni di sicurezza.
Tutti vorremmo chiaramente che i possessori di armi e licenze le utilizzassero per difesa ma questo non dipende dalle sezioni del TSN.
La questione va spostata a mio avviso sul tema Armi si o Armi no e sui controlli di natura psichica per i titolari di licenze e possessori di armi in genere, controlli ed accertamenti che non competono alle sezioni di TSN.
Secondo i giornalisti si rilasciano licenze con facilità ma una visita medica che dura una settimana, un corso al TSN che duri altrettanto risolverebbero il problema?
Secondo me no!
Ciao
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letto l'articolo e visto il video promo, non posso che rilevare il solito atteggiamento "prevenuto e partigiano" degli autori
e resto sempre basito di fronte all'elaborazione dell'informazione da parte di certi giornalisti, tale da far desumere tramite quanto asserito dall'emerito Dott. Clerici, responsabile del progetto "W.A.R." acronimo di Weapons Assessment Risk (rischio sull'abuso di armi), il quale ha affermato che: "non è chiara quale sia la pericolosità delle armi detenute legalmente in Italia", e subito l'autore ha rielaborato in: "non è chiaro neanche quante armi ci siano in Italia, nè che uso ne venga fatto..."
personalmente ritengo necessario avviare anche un progetto sul rischio di abuso di informazioni parziali (quando non tendenziose o faziose) condite a volte con scemenze...
ma noi le armi che le denunciamo a fare?
in denuncia mica c'è scritto e mica siamo tenuti a dichiarare a cosa ci servono... fino a prova contrario un onesto e probo cittadino ci fà quello che vuole nei limiti della legge!
I tutori della legge sono tenuti a intervenire in caso di reato oppure a prevenire abusi quando questi siano fondati da elementi concreti... altrimenti saremmo in uno stato di polizia... o per caso ci siamo già???
Mai che ci si chieda cosa si faccia per combattere i traffici illeciti, ne tanto meno che ci si interroghi sulla proporzione dei reati e/o violenze domestiche perpetrare con armi "legali" rispetto a quelli con armi improprie (coltelli da cucina, mazze da baseball, martelli, le mani, le cinture, ecc...)
Non si fà forse perchè si rischia di scoprire che i rapporti (e relativi costi sulla società) sarebbero talmente marginali rispetto ai morti sul lavoro o sulla strada da farci chiedere che senso abbia tutto l'allarmismo che periodicamente viene lanciato dai media sul tema delle armi (oltre, naturalmente, al dover far cassa...)
Sull'esimio dott. Clerici ho trovato questi ulteriori e interessanti spunti di riflessione, per certi versi rispettabili ma altrettanto criticabili:
Per non dover più dire: «Questo omicidio si poteva evitare». Un lavoro di prevenzione, perché il 90% dei suicidi e degli omicidi (non parliamo di criminalità organizzata, ma di violenze familiari) avvengono con armi detenute regolarmente. È quanto si propone di fare il gruppo Ricerca War (acronimo per «Weapons Assessment Risk» - Rischio di abuso di armi), che in collaborazione con l’Asl di Milano e la facoltà di Medicina della Statale ha avviato un’indagine senza precedenti: conoscere la formazione degli operatori sanitari rispetto a questa tematica e la loro capacità di gestione clinica di pazienti che detengano legalmente armi. Il progetto prevede la raccolta di dati, con la distribuzione per via telematica, che sta già avvenendo, di un questionario ai medici e agli psicologi di Milano. Quarantadue domande per conoscere «Con quale frequenza riceve richieste di certificazioni per detenzioni e porto d'armi da fuoco», ma anche se «Nella sua pratica professionale incontra pazienti le cui condizioni psichiche comportano una situazione di rischio legata alla detenzione di armi da fuoco?». L'indagine mira a scandagliare le conoscenze personali del problema: «Sente di avere un’adeguata formazione personale per gestire tali situazioni di rischio?». E ancora, quanto sanno i medici dei propri pazienti: «È informato dell’eventuale detenzione di armi da parte dei suoi pazienti?», «In quali casi sono consultati i familiari?», «Cosa fa in caso di paziente con disturbo psichico a rischio?», «Ha difficoltà nel rapportarsi con organi quali la prefettura e la questura?».
«Suicidi e omicidi con armi legalmente detenute sono riportati spesso con grande clamore dai media e fanno notizia per qualche giorno - spiega Carlo Alfredo Clerici -, ricercatore presso la sezione di Psicologia clinica della facoltà di Medicina in Statale e promotore del piano -. Meno spazio è dato invece alla prevenzione e alle possibilità di controllo della diffusione di questi fenomeni e dell’abuso delle armi». Anche la normativa è sepolta dalla polvere del tempo. Perché mentre si sta discutendo la possibilità di estendere l’utilizzo delle armi da caccia a partire dai sedici anni, val la pena di ricordare che per ottenere un porto d'armi a scopo ricreativo o venatorio è sufficiente un certificato medico spesso frutto di autocertificazione.
L’indagine i cui risultati saranno pronti fra qualche mese è frutto di una collaborazione scientifica interdisciplinare, organizzato dalla Sezione di Psicologia-Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biomediche e della Cattedra di Criminologia Clinica della Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Milano con il contributo dell'ordine dei medici e psicologi e della Asl.
I dati: in Italia sono 4 milioni e 800 mila le persone che detengono armi o le utilizzano per scopi ricreativi o sportivi, per un totale stimato di 10-12 milioni di armi da fuoco. Di queste molte, troppe, finiscono nelle mani sbagliate, senza che nessuno riesca a impedirlo. Perché? «Purtroppo - risponde Clerici - non esiste ad oggi una formazione specifica dei clinici nei corsi universitari e specialistici. Medici di medicina generale, psichiatri e psicologi psicoterapeuti si trovano a dover gestire situazioni cliniche di pazienti potenzialmente a rischio di suicidi o di omicidi senza poter accedere a informazioni sull’eventuale detenzione di armi dei loro assistiti. Ecco perché vogliamo fare in modo che tutti i medici sappiano come comportarsi».
Fonte: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=338136
Sempre l'autore ha menzionato di aver "suggerito" al proprio medico di base, di assumere ogni tanto farmaci ansiolitici... ma se tali solo occorre la ricetta, la ricetta se non gliel'ha fatta il medico stesso l'avrà fatta uno specialista. Ma se è stato da uno specialista volete che la natura di questo distudo d'ansia, da curare ogni tanto, non sia stata portata all'attenzione del medico di base? Vogliamo legittimamaente ritenere che un medico di base di fronte a un ragazzo di 25/30 anni possa desumerne lo stato di salute generale per quanto attiene le sue competenze?
Poi magari un approfondimento porterebbe alla luce che beve camomilla e assume pastiglie alla valeriana, come fanno tanti studenti sotto esame...
Insomma, vogliamo ritenere che il medico di base sappia il fatto suo o no? Perchè in caso contrario, alla faccia della mala-sanità, bisogna mettere in discussione ben altro che non il tema delle armi in sè e per sè e delle leggi afferenti!!!
Per prendere la patente auto/moto non è che ci si spinga tanto più in là sul piano degli accertamenti medici...
Quindi semmail c'è da chiedersi quale sia realmente il peso della responsabilità di chi rilascia un certificato a valore pubblico/legale/professionale, come i certificati medici.
Se un ingeniere firma un progetto per una costruizione, e questa crolla al primo terremoto di media intensità risponde penalmente, giusto?
Se il medico non corre il rischio di rispondere per un certificato da egli emesso, allora forse sarebbe legittimo chiedersi a cosa serve quel certificato... stessa cosa dicasi per il certificato dell'Ufficiale Sanitario.
Per rispondere a Ramato e dare il mio contributo all'evoluzione della discussione sulle certificazioni in poligono, forse proprio il poligono rimane l'ultimo baluardo tramite il quale sia possibile seppur con le dovute precauzioni, valutare la persona a cui si stà affidando un'arma da fuoco.
Conosco personalmente solo sezioni TSN dove la regola n.1 è la "SICUREZZA" nel maneggio, perchè trasferita questa nozione fondamentale, per imparare a usare un arma mica ci vuole un laureato in ingenieria... fare 10 è un'altra cosa, e la regola n.2 è il rispetto delle regole.
C'è il "Manifesto" che d'intesa con il Ministero degli Interni regolamenta il rilascio dei certificati.
Per fornire le cognizioni minime sul piano del diritto e sulla pratica di come funziona un arma, e come si utilizza, non sono suffcicenti due o tre ore?
Attenzione non sono corsi per insegnare a sparare, ma a maneggiare!
Diverso sarebbe se si volesse spotare la discussione sul fatto che sarebbe forse logico auspicarsi che chi ha un titolo di porto, trasporto e/o detenzione, debba tenersi adeguatamente "allenato" all'uso, frequentando periodicamente una struttura come un TSN, sotto la supervisione di direttori e istruttori di tiro.
Infine temo che chiunque cerchi di fare prevsioni attendibili sul controllo e prevenzione della potenziale e improvvisa instalibilità/demenza/deficenza della mente umana, quanto alla tendenza a delinquere, meglio sarebbe che la smettesse di guardarsi film horror e fantascientifici come "Minority Report" & C. ecc... e rimettesse i piedi per terra tra noi umani e onesti cittadini dententori legali e autorizzati di armi da fuoco, chi per passione, chi per gioco e chi per mestiere.
saluti
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SI INVITANO GLI UTENTI AD ATTENERSI ESCLUSIVAMENTE ALL'OGGETTO DEL TOPIC.
GLI INTERVENTI ALLUSIVI E PERSONALI SONO STATI ELIMINATI DALLO STAFF.
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interessante l'attività del Dott. Clerici:
http://www.ricercawar.com/
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Infine temo che chiunque cerchi di fare prevsioni attendibili sul controllo e prevenzione della potenziale e improvvisa instalibilità/demenza/deficenza della mente umana, quanto alla tendenza a delinquere, meglio sarebbe che la smettesse di guardarsi film horror e fantascientifici come "Minority Report" & C. ecc... e rimettesse i piedi per terra tra noi umani e onesti cittadini dententori legali e autorizzati di armi da fuoco, chi per passione, chi per gioco e chi per mestiere.
saluti
Bravo Gunny!
Questa è la sintesi di un vecchio adagio dialettale:
'A cerevella è nu sfuoglio 'e cepolla"
Traduzione ................ Il cervello è una sfoglia di cipolla.
Alcuni soggetti sono leggeri ed instabili, proprio come la buccia di una cipolla.
Ciao
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allora?!?
qualcuno l'ha visto il servizio su SKY?
è stato un po meno superficiale di quanto non lo fosse il promo?
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Ieri sera finalmente ho visto questo documentario....
L'impressione è stata piuttosto negativa. Per quanto l'autore abbia cercato di capire e di distinguere, alla fine si è fatta un pò di confusione fra poligoni e cave, sportivi e "bottaroli", aria compressa e armi da guerra modificate, tra nulla osta per acquistare e porto d'armi per difesa... Penso che uno spettatore comune, abbia una bella confusione in testa!
I due poligoni che ha visitato (Eboli e Roma) sono stati corretti e precisi. La cava (che non ricordo più dovè) invece non ha fatto una bella impressione.
Insomma, si poteva fare di meglio...
Mi hanno detto che recentemente, hanno trasmesso un servizio delle Iene che hanno visitato il Poligono di Milano. La tesi del programma era che la polizia municipale, armata, non è "per legge" sufficientemente preparata a maneggiare le armi.
Cercherò di recuperare il video su Yuotube... Vediamo anche questo!
Ciao
P
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La tesi del programma era che la polizia municipale, armata, non è "per legge" sufficientemente preparata a maneggiare le armi.
Speriamo che sia solo la Polizia Municipale ( possessori di decreto di P.S.) a non essere sufficientemente addestrata al maneggio e all'uso delle armi, in caso contrario...siamo ridotti male. ;D ;D ;D ;D ;)
Ciao
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I due poligoni che ha visitato (Eboli e Roma) sono stati corretti e precisi.
Cara Puzzola qui si capisce che sei Ebolana o Capitalista...............sappi che pure a Legnano e a "Berghem " siamo corretti e precisi. ;D ;D ;D
Ciao
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Non l'ho mica girato io il video... :D Non sono stata mica io a dire all'autore di recarsi solo in quei due poligoni... :D
So benissimo che voi lumbard siete bravissimi! ;)
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I due poligoni che ha visitato (Eboli e Roma) sono stati corretti e precisi.
Cara Puzzola qui si capisce che sei Ebolana o Capitalista...............sappi che pure a Legnano e a "Berghem " siamo corretti e precisi. ;D ;D ;D
Ciao
Mimmo sei proprio 'gnurant, si dice ebolese e non "ebolana" :P :P :P :P
Ciao
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è questione di peso specifico: 1 morto ammazzato con arma da fuoco(che non sia ammazzato da delinquente) vale almeno un centinaio di morti ammazzati sulle strisce pedonali da automobilisti,e si che con le patenti c'è da scrivere per anni.