Autore Topic: Il tiro a segno è più anziano del tiro a volo.  (Letto 1913 volte)

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Offline Daniele Puccioni

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Il tiro a segno è più anziano del tiro a volo.
« il: Giugno 09, 2009, 14:06:03 pm »
http://www.repubblica.it/2009/05/rubriche/racconti-di-sport/mura-giovannetti/mura-giovannetti.html

Olimpiadi di Los Angeles, 1984. Come per ogni edizione dei Giochi, si rivedono volti per quattro anni sepolti nell'oblio. Uno di questi è Luciano Giovannetti, che bissa l'oro di Mosca nel tiro a volo, fossa olimpica. Gianni Mura racconta il personaggio e il suo movimento, che poi tanto "minore" non è. Lo dimostrano il numero dei praticanti e il nome di un certo Giuseppe Garibaldi nella lista dei presidenti federali...
di GIANNI MURA




LOS ANGELES - Il tiro a segno è più anziano del tiro a volo. Fondato nel 1882, ha fatto in tempo ad avere Garibaldi come presidente onorario. E' un'istituzione vigilata dal ministero della Difesa, oltre che una federazione sportiva. Dall'istituzione si deve passare per avere il porto d' armi che non siano da caccia. Gli iscritti sono 600 mila, i praticanti effettivi 10 mila, di cui 500 donne. Si tira con carabina, pistola libera, pistola automatica. Le specialità di tiro ai mondiali sono 14. Cini ha fatto sesto nel bersaglio mobile, che da quest' anno si chiama così, con velata ipocrisia. Fino al 1912 si tirava alla sagoma di un cervo, poi gli svedesi, padroni di casa, dissero che era intollerabile sparare sulla sagoma di un animale così nobile, così pensa e ripensa scelsero il cinghiale, questa sorta di porco guerrigliero sprovvisto d' adeguata nobiltà.

Dal 1984 la sagoma è sempre del cinghiale, solo la specialità ha cambiato nome. Quelli del tiro a segno sono diversi dai tiravolisti, come i giocatori di dama dai giocatori di bocce: più posati, ieratici nel gesto, per quanto gli altri, a parità di freddezza in pedana, sono estroversi e caciaroni fuori gara. Tondo quinto, Gnagnarelli ottavo, l'Italia è comunque in buona posizione. Mentre la Gufler dice che le piacciono molto John Wayne ed Elvis Presley (di vivi, a quanto pare, nemmeno uno), Orati parla dei valori formativi del tiro a segno: "In Italia la legge consente di iniziare a 14 anni, quando è già un po' tardi, altrove i ragazzini sparano a 9, a 12". Concorda sui limiti spettacolari: il tiro è più appagante per chi lo fa che per chi lo guarda, ma l'emozione c' è sempre, è come veder tirare quaranta rigori.

Sarà, ma attorno non c' è la gente dello stadio, nè gli sponsor, che invece sono più abbondanti nel tiro a volo, dove ci sono gare con quattrini in palio. Il tiro a volo è più giovane (1926, nato come tiro, ahi, al piccione) e più ricco; recentemente due grossi nomi nel campo del whisky e dello spumante s' erano avvicinati con il libretto degli assegni, perché attirati dal messaggio (precisione, infallibilità), ma avevano fatto marcia indietro per la faccenda dei piccioni, che potevano rendere negativo l'investimento. E' duro a morire (il tiro, non il piccione) e l'ultimo mondiale, a Montecatini, ha suscitato molte proteste. A margine, dirò che un piattello costa 150-170 lire e un piccione settemila. Il piattellista spara da 20 metri con fucili calibro 12, il piattello in catrame ha un diametro di cm. 11, peso di un etto circa, altezza cm. 2,5, velocità sui 120 orari. Martedì, una pedana era impraticabile perché i soliti topini avevano rosicchiato i fili del circuito elettrico che comanda la macchina lanciapiattelli.

Il contrattempo non ha innervosito Giovannetti. A Mosca aveva vinto andando in fuga, qui in rimonta. Vittoria più sofferta, più bella, non è facile ripetersi a questi livelli. I tre che avevano chiuso con 192 piattelli erano quasi tre generazioni: Giovannetti il 1945 (25 settembre, stesso giorno di Pertini), Carlisle, biondo allenatore di reparti speciali in Georgia, il 1955, Boza, peruviano che studia in Svizzera, il 1965. Il più freddo era sua maestà. Oltre ai 15 milioni del Coni, incasserà il premio federale, 25 milioni l'anno per quattro anni. Tra Natale e gennaio, Giovannetti ha perso circa 4 chili. I tiravolisti sono seguiti da un'èquipe diretta dal prof. Vittorio Bonomini del S. Orsola di Bologna. Bonomini è nefrologo, ma anche vicepresidente della Fitav.

Gli azzurri sono osservati sotto il profilo endocrino, metabolico, psicoattitudinale, farmacologico, ogni singola scheda contiene fino a 20 mila voci. Presidente federale è dall'81 Giampiero Armani, petroliere nato a Bettola, in Val Trebbia, ma da molti anni nel Novarese, dove non ha perduto l'accento piacentino. Un omone gioviale, un tiratore anche, qualifica "extra", come dire fra i primi 100 in Italia e i primi 300 nel mondo. Il ct è Sabino Panunzio, 61 anni, di Molfetta: buona parte della medaglia è sua, lo dice anche Giovannetti. "Miha uno può dire vo a Los Angeles e pappo l'oro, attorno ci deve avere un'organizzazione, e io l'ho avuta, ci hanno portati qui senza sbagliare nulla". Poi non ha sbagliato nulla, o quasi, lui. Da uno che nell'80 ha vinto 11 tornei internazionali di fila, che nell'82 a Caracas è stato campione del mondo individuale e a squadre, non ci si poteva aspettare altro. Terrific, dicevano giusto gli americani, che già si sentivano l'oro in tasca.

Poi Sua Maestà racconta la sua storia, che rispetto a Mosca, ha una Valeria moglie e un Federico figlio in più. L'armeria che manda avanti col padre Silvano a Bottegone, 4 km. da Pistoia, la madre Doriana, la sorella Luciana biologa al Cnr, la sua voglia di stare a casa perché sta sempre in giro, l'amicizia, dal ' 71, con Francesco Moser ("io son piccino accanto a lui"). A fine ' 83 il censimento dei tiravolisti italiani li contava in 1.585.793, a far le gare circa 300 mila, quasi mille società affiliate e 896 impianti: 322 al nord, 294 al centro, 197 al sud, 93 nelle isole. Identikit del tiravolista: tra i 35 e i 45 anni (41%), sposato con prole (60%), diploma superiore (56%); reddito annuo tra i 10 e i 20 milioni (54%, ma qui non ci giurerei), cacciatore (80%). Ho l'impressione che non ci sia un amore profondo fra i due tipi di tiratori, come tra chi gioca a scopone e chi gioca a scopa d' assi. C' è tutt' un'altra filosofia. Al seguito di Sua Maestà, il "Club Los Angeles", cinquanta tiratori che hanno vinto il viaggio alle Olimpiadi.

Facce note come Scalzone, Basagni, Garegnani, facce meno note, tutti del giro. Dal giro è uscito Michel Carrega, passata la cinquantina, corso, pescatore di coralli. Ha chiuso martedì, onorevolmente, dopo aver centrato 400 mila piattelli in cinque anni. I nostri innocui sceriffi non hanno chiuso. Sparano e sperano. C' è lo skeet, c' è la pistola automatica, c' è una sicurezza disarmante. In un paese dove s' è sempre detto che zio ha creato gli uomini diversi ma la Colt li ha resi uguali, un buon tiratore ha il rispetto che merita. Mentre s' avvia esitante al podio, Giovannetti si sente chiedere se è commosso. Risposta: "Macché commosso, ho le scarpe strette". Brava gente, vi dico, brava gente.

Ma non è finita qui. La mira buona della nazionale azzurra potrebbe regalarci altre medaglie. Oggi saranno in gara nella finale di tiro a segno con pistola automatica due italiani: Vannozzi e Andreotti. Le possibilità di successo sono buone. Cominciano anche le eliminatorie del tiro a volo skeet: si misureranno sui 75 piattelli anche gli italiani Scribani e Giardini, la qualificazione dovrebbe essere a portata di mano. Nella storia olimpica, l'Italia ha fino a oggi vinto nel tiro a volo quattro medaglie d' oro, due d' argento e tre di bronzo.

(8 giugno 2009)

Offline pratesi

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Re: Il tiro a segno è più anziano del tiro a volo.
« Risposta #1 il: Giugno 09, 2009, 15:13:04 pm »
Sei grande, Daniele.
Hai trovato un articolo veramente bello.
Evviva concentrica e il suo ideatore

Pratesi

Offline Franz

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Re: Il tiro a segno è più anziano del tiro a volo.
« Risposta #2 il: Giugno 09, 2009, 15:54:10 pm »
Veramente bello e non poteva non esserlo, la firma Gianni Mura è una garanzia, chissà se il Sig. Paolo Biondani de l'Espresso si è mai preso la briga di leggerlo. Potrebbe essere un eccellente testo di studio, Gianni Mura non era certamente un appassionato di tiro a segno o di tiro a volo, lo si nota dal particolare che le definizioni tecniche le attribuisce sempre ad una fonte e mai le fa sue, ma ha saputo comunque raccontare di questi sport come se ci fosse nato.

Offline biagio

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Re: Il tiro a segno è più anziano del tiro a volo.
« Risposta #3 il: Giugno 09, 2009, 19:27:34 pm »
bell'articolo! Gianni Mura è sempre Gianni Mura.
ma io mi focalizzerei di più su questa frase
Gli azzurri sono osservati sotto il profilo endocrino, metabolico, psicoattitudinale, farmacologico, ogni singola scheda contiene fino a 20 mila voci. ................................... IL CT è Sabino Panunzio, 61 anni, di Molfetta: buona parte della medaglia è sua, lo dice anche Giovannetti. "Miha uno può dire vo a Los Angeles e pappo l'oro, attorno ci deve avere un'organizzazione, e io l'ho avuta, ci hanno portati qui senza sbagliare nulla".
e si era nel 1984!!!
e le organizzazioni non si creano dal nulla, si formano nel tempo e non danno risultati immediati.

Cominiciamo a dare un ruolo più definito ai tecnici federali, formiamoli, qualifichiamoli e utilizziamoli; non c' è bisogno di crearne artificiosamente dai rangi dei tiratori di elite: non tutti i campioni possono essere dei buoni allenatori.
E se un tiratore di elite è ancora in attività pensi a prepararsi compiutamente ed a continuare acercare gli allori senza dover/voler fare l'allenatore.
bye biagio

Offline woodcock

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Re: Il tiro a segno è più anziano del tiro a volo.
« Risposta #4 il: Giugno 09, 2009, 20:22:11 pm »
e si era nel 1984!!!
e le organizzazioni non si creano dal nulla, si formano nel tempo e non danno risultati immediati.

Cominiciamo a dare un ruolo più definito ai tecnici federali, formiamoli, qualifichiamoli e utilizziamoli; non c' è bisogno di crearne artificiosamente dai rangi dei tiratori di elite: non tutti i campioni possono essere dei buoni allenatori.
E se un tiratore di elite è ancora in attività pensi a prepararsi compiutamente ed a continuare acercare gli allori senza dover/voler fare l'allenatore.
bye biagio

Quoto....

Offline Daniele Puccioni

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Re: Il tiro a segno è più anziano del tiro a volo.
« Risposta #5 il: Giugno 09, 2009, 20:32:34 pm »

Cominiciamo a dare un ruolo più definito ai tecnici federali, formiamoli, qualifichiamoli e utilizziamoli;

AMEN, FRATELLO!