Mi farebbe piacere provare a fornire alcune considerazioni su questa piattaforma di Concentrica, piattaforma dove molti dei protagonisti attingono e forniscono informazioni sul Tiro a Segno. Magari che sia l’occasione per comprenderci nel caso in cui alcune distanze interpersonali si siano create per equivoci o supposizioni.
Premetto che nel mio percorso di dirigente sezionale sicuramente ho commesso errori, ma sempre nell’interesse di chi rappresentavo.
Durante le ben note battaglie dei “Colonnelli” in un’Assemblea della Sezione, un Socio mi chiese perché stessi facendo correre dei rischi alla Sezione per delle battaglie personali. Ricordo per chi non c’era che per i “Colonnelli” il nemico da sconfiggere era Obrist ed il gruppo di consiglieri.
Questo mi fece pensare molto, chiesi a me stesso se stessi facendo il mio dovere nei confronti della Sezione.
Proseguii la mia battaglia attivando Ministero della Difesa ed Interno impugnando lo Statuto delle Sezioni, e con l’aiuto di Fanini ottenemmo un grande risultato a tutela delle Sezioni. Poi ci furono le elezioni di Mestre e perdemmo. Andai da Obrist e gli dissi che avrebbe dovuto tenere conto dello scarso margine con il quale aveva vinto, e che sarebbe stato il presidente di “mezza mela”. Le azioni di ritorsione non mancarono, come non mancarono da parte nostra adeguate risposte.
Caputo si iscrisse alla Sezione di Roma come Socio e venne per partecipare all’Assemblea annuale, non credo con intenti affettuosi. Non accortosi del tempo che scorreva si attardo’ per il pranzo e venne chiusa la verifica poteri con lui fuori. Non credo che questo possa aver messo le basi per un accordo tra me e lui.
Furono anni tosti, ed anche io sicuramente ho commesso degli errori. Arrivammo poi al periodo di nuove elezioni, e concordammo con Fanini una strategia di “non tensione”.
Attilio mi mandò (anche sollecitato da me) a parlare con Obrist, fu una cena a due dove Fanini mi dava mandato di dire ad Obrist che non si sarebbe candidato in cambio della cessazione delle ostilità. Obrist acconsentì considerando che sarebbe stato conveniente per lui. Qualche giorno dopo Attilio spiazzò tutti con l’intervista su armi e tiro attaccando il bilancio. Lì ho perso le speranze!
Ho dialogato con Obrist, anche per opportunità della Sezione di Roma, ma spesso anche su mandato dei miei persi amici.
Il periodo successivo fu condizionato molto anche dal risultato elettorale di Obrist che uscì dall’Assemblea con una percentuale di consenso che mi fece dubitare se effettivamente stessimo rappresentando quello che volevano i nostri colleghi.
In sintesi questa è la mia versione dei fatti, con errori, lotte, entusiasmi.
Eravamo un bel Gruppo, quasi tutti i componenti in tempi diversi hanno avuto contatti conciliatori con Obrist.
Ho un solo grande dispiacere, ed è costituito dal fatto che durante le nostre battaglie due persone sono rimaste “tritate” dalla nostra azione e da quelle di ritorsione dell’UITS. Se dovessi chiedere scusa a qualcuno per questo, quelle persone sono Mario Marisei e Donato Agnoletto.
Spero che queste mie righe possano offrire l’opportunità a tutti noi di non combatterci, ma potrebbero essere l’inizio per trovare una nuova guida politica che tutto il Tiro a Segno si merita da tempo.