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Discutiamo di... tutto / BUON 2023
« Ultimo post da gunny il Dicembre 31, 2022, 19:26:29 pm »
Lo staff del forum CONCENTRICA augura a tutti i suoi utenti e avventori i migliori auguri per un prospero 2023.

Anche quest'anno come già accaduto in passato, abbiamo superato il "milione" di pagine viste, nonostante i contributi e le discussioni abbiano segnato il passo.

Effettivamente, fatta eccezione per i recenti fatti di cronaca, che quasi certamente saranno una spina nel fianco delle sezioni, di materiale per discutere non ce n'è un gran ché, anche per via del profilo basso che sta tenendo l'attuale dirigenza nazionale che opera quasi in silenzio e punta di piedi, senza proclami e rulli di tamburi, così come ci avevano abituati Obrist  & c. e i commissari che si sono succeduti.

Ad ogni modo, le orecchie e le antenne sono sempre dritte ed eventuali argomenti degni di nota saranno pubblicati per consentire il libero dibattito.

Buon 2023!!!  ;)
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Scusatemi ma a Roma ci sono 48 Direttori di Tiro ed Istruttori Istituzionali UITS, la loro formazione prevede la conoscenza delle norme le quali già includono - come fondamento - la diligente custodia delle armi. Adesso cerchiamo una seconda "procedura" per attuare la prima "procedura"?
Rispondete per favore a queste domande:

1) Tutti i 48 Direttori di Tiro ed Istruttori Istituzionali UITS non sapevano, o non si erano accorti, che c'era il vulnus di sicurezza?

2) Perché non sono intervenuti impedendo che venisse attuata questa "errata" procedura?

3) Hanno fatto notare questo al CD?

4) Se lo hanno fatto il CD come ha risposto?

5) Se non hanno avuto risposte dal CD si sono rivolti alla Procura federale UITS?

6) Se lo hanno fatto la PF come ha proceduto?

Questo è ciò di cui si deve discutere, non di procedura "n+1" per applicare quella "n", cosi si va solo fuori strada.



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U.I.T.S. & T.S.N. - Discussione, idee e proposte / Re:LA VOCE SCOMODA DEL CARROZZONE...
« Ultimo post da Franz il Dicembre 16, 2022, 18:29:11 pm »
Quoto Gunny,
"Credo che ogni sezione abbia definito al proprio interno dei protocolli specifici per la gestione logistica delle armi che vengono noleggiate ai soci, e sono altrettanto convinto che i presidenti per primi, consci della loro responsabilità diretta, facciano affidamento sulla collaborazione di persone fidate e preparate".

"Sicuramente delle linee guida, ovvero un protocollo di condotte che preservi il minimo di sicurezza in qualunque contesto, emesso a livello centrale non guasterebbe"
La conformazione dei poligoni di tiro, generalmente uno diverso dall'altro, deve lasciare il passo al buon senso della dirigenza.
Dove la distanza tra la segreteria/armeria e gli stand di tiro è notevole sarebbe opportuno che un numero definito di armi da noleggio (in questo caso pistole) fossero portate negli stand dai direttori di tiro e li consegnate al socio che ne ha fatto richiesta all'accettazione presentando la ricevuta con la matricola dell'arma da noleggiare, la stessa arma sarebbe poi ritirata al termine della sessione dal direttore di tiro.
Dove le distanze dalla segreteria/armeria e gli stand di tiro sono di poche decine di metri, come nel mio poligono, è un incaricato a portare di volta in volta l'arma a noleggio al direttore di tiro che la trattiene a fine sessione e la riporta personalmente a fine turno.
Un punto dolente è quando dobbiamo fidarci ciecamente di un certificato del medico di famiglia o di un'autocertificazione.

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U.I.T.S. & T.S.N. - Discussione, idee e proposte / Re:LA VOCE SCOMODA DEL CARROZZONE...
« Ultimo post da gunny il Dicembre 16, 2022, 14:10:28 pm »
Sulla vicenda specifica sono in corso indagini da parte degli organi competenti, quindi come già detto se ci sono delle responsabilità oggettive, qualcuno sarà chiamato a risponderne.

Poi eviterei qualunque generalizzazione, perché ogni sezione ha un legale rappresentante, il presidente, che per legge è anche il primo e unico responsabile delle armi e delle munizioni.
Il direttore di tiro sullo stand risponde della sicurezza globale dell'impianto, ed eventualmente la presenza di istruttori vigila sull'affidamento temporaneo delle armi sezionali al socio (soprattutto se minorenne).

Le competenze in materia di maneggio che debbono avere direttori e istruttori sono le medesime richieste a chi richiede una licenza di porto d'armi, poi è sempre e comunque nell'interesse del presidente di sezione che tali figure offrano adeguate garanzie in termini di esperienza e preparazione. Spesso per evitare incidenti è sufficiente il buon senso rispetto a conoscenze nozionistiche o la partecipazione a corsi specifici.

Credo che ogni sezione abbia definito al proprio interno dei protocolli specifici per la gestione logistica delle armi che vengono noleggiate ai soci, e sono altrettanto convinto che i presidenti per primi, consci della loro responsabilità diretta, facciano affidamento sulla collaborazione di persone fidate e preparate.

Sicuramente delle linee guida, ovvero un protocollo di condotte che preservi il minimo di sicurezza in qualunque contesto, emesso a livello centrale non guasterebbe.
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Gunny disamina corretta e che mi trova d'accordo, ma il mio dubbio è un altro.

Con tutte le persone qualificate come "Istruttori Istituzionali UITS" e "Direttori di Tiro" come mai non è stato fatto presente questo vulnus sia al CD e soprattutto all'UITS che è l'organo di superiore controllo?
Ritengo quindi, e questo è secondo me rilevante, che la formazione di codeste figure sia inadeguata e non verificata.
Come possono tali persone, che si presume essere state adeguatamente formate, non accorgersi come le armi possano essere agevolmente portate fuori e poi, eventualmente anche restituite?
Come fanno a sparare fuori dai box di tiro, come ho visto fare molte volte, quando dovrebbero essere loro i primi a rifiutarsi di violare le norme?
Queste persone hanno mai fatto presente questi problemi ed eventualmente denunciato a chi di dovere?
Troppo facile guardare solo alle norme, ci sono dei comportamenti ed omissioni che nessuna norma potrà mai risolvere e sulle quali nessuno controlla anche quando li si informa.






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U.I.T.S. & T.S.N. - Discussione, idee e proposte / Re:LA VOCE SCOMODA DEL CARROZZONE...
« Ultimo post da gunny il Dicembre 14, 2022, 10:36:57 am »
Riflettevo sui fatti drammatici di Fidene, e mi chiedevo come sia possibile che un'arma cosi letale venga portata fuori dal poligono.

Mi chiedevo anche che preparazione hanno le persone che lavorano nei poligoni UITS e come vengano formati e controllati.

Mi sarei aspettato che un qualunque Direttore di Tiro osservando tale vulnus avrebbe fatto notare la cosa all'UITS e che essa sarebbe immediatamente intervenuta.

Qualcuno ha notizie ulteriori?

Se qualcuno ha sbagliato pagherà, mi risulta che l'attuale presidente di Roma si sia dimesso dalla carica e pure da consigliere, ed è la prima volta che accade a seguito di un arma sottratta da un TSN (e non è la prima volta).

Le armi sono oggetti inermi, come l'auto, come un martello, come un coltello... ciò che le rende "letale" ognuno degli oggetti appena citati è la mano dell'uomo. E se l'uomo è uno squilibrato oppure un delinquente di professione, direi che non possiamo farci gran che, perché purtroppo e spesso la natura si appalesa insieme al fatto.

Poi, se vogliamo fare una discussione critica e costruttiva attorno al fatto specifico, forse dobbiamo interrogarci sulla gestione a compartimenti stagni delle informazioni di pubblica sicurezza.

Il presidente e i consiglieri di una sezione, che all'atto dell'iscrizione vagliano le informazioni (autocertificazione dei carichi pendenti e/o casellario giudiziale), e certificato del medico legale, hanno ben poco potere a meno di essere a conoscenza di fatti diretti che riguardano quel socio aspirante, al massimo nel dubbio di dichiarazioni mendaci possono avanzare la segnalazione in questura o ai carabinieri, e questi ultimi non è detto che rispondano.

Ma potremmo avere anche il caso di un socio, fino ad ora irreprensibile persona, che in un impeto d'ira minaccia,  picchia o uccide moglie, figli oppure un vicino. Se viene arrestato e ingabbiato nessun problema, ma in caso di sole minacce, la cosa non è detto che possa generare notizie che possano giungere alle orecchie di un CD sezionale.
In quel caso, se alla persona vengono confiscate armi e licenze, lo si può sapere solo se a comunicarlo sono gli organi di polizia (e non avviene).

Ma ancora, se un socio irreprensibile una sera esce con i colleghi per la cena di Natale, e beve un bicchiere di troppo che di certo non lo rende ubriaco ma gli fa superare la soglia all'etilometro, costui si vedrà revocare il porto d'armi, senza aver minacciato o fatto male a nessuno. Anche in questo caso gli organi di polizia non comunicano con le sezioni, ma sarebbe giusto?

Lo stato di polizia calza a pennello nei regimi totalitari, e sentire il sindaco di Roma affermare che le armi le debbano avere solo le forze dell'ordine un po' fa preoccupare. Ma è un opinione che periodicamente genera disegni di legge che per fortuna fino ad ora non hanno mai portato a nulla.

Mi spaventerebbe un poco lo scenario nel quale i presidenti di sezione vengano a trasformarsi in "sceriffi" e che le questure condizionino oltre misura la vita sociale di una sezione. Ma le azioni di pancia fatte ogniqualvolta accadono eventi straordinari e drammatici come quello accaduto a Roma domenica scorsa, purtroppo sono sempre a danno dei legali e onesti detentori di armi e sportivi.

Sicuramente un capitolo spinoso è rappresentato dalle responsabilità oggettive derivanti dalle procedure di gestione delle armi sezionali. La domanda da porsi è: quanto ogni sezione applica al proprio interno e a proprio modo, già a conseguenza di quanto accadde nel febbraio 2011 a Bologna per un caso analogo, è sufficiente per esentare da eventuali corresponsabilità penali?

Ecco, cominciamo da un'analisi critica al nostro interno, e magari cerchiamo procedure e mezzi che possano prevenire la sottrazione di un'arma, poi alla determinazione di un delinquente risulta sempre difficile essere abbastanza previdenti, ma quanto umanamente possibile, a costi accessibili, penso vada messo in atto.

L'interscambio di informative che hanno un valore significativo per la pubblica sicurezza ed incolumità, è un tema importante, che quasi sicuramente richiede passaggi legislativi, ma non deve portare a irrigidire inutilmente l'attività delle sezioni, perché ciò avrebbe solo l'unico effetto di intaccare la base sociale e impedire la promozione sportiva già di per sé penalizzata dal mainstream anti-armi.
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Riflettevo sui fatti drammatici di Fidene, e mi chiedevo come sia possibile che un'arma cosi letale venga portata fuori dal poligono.

Mi chiedevo anche che preparazione hanno le persone che lavorano nei poligoni UITS e come vengano formati e controllati.

Mi sarei aspettato che un qualunque Direttore di Tiro osservando tale vulnus avrebbe fatto notare la cosa all'UITS e che essa sarebbe immediatamente intervenuta.

Qualcuno ha notizie ulteriori?

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U.I.T.S. & T.S.N. - Discussione, idee e proposte / Re:LA VOCE SCOMODA DEL CARROZZONE...
« Ultimo post da Sora Lucia il Dicembre 10, 2022, 00:41:37 am »
S’è svejato!

Non è der Grillo
er Marchese.
ma er ratto der cavillo,
che de sommo ha le pretese.

Der novo è pupillo,
e der gatto segue l’imprese.
Lo dico senza strillo,
perch’ormai è palese,

che appena l’han toccato,
come nà serpe velenosa,
coi canini ha morsicato.

Nà storia poco gloriosa,
der dissidente condannato.
Ma è de mosca questa cosa!


Dei saluti è stò stornello,
mò cambio pure ambiente.
Perché, come diceva quello:
“non m’azzuffo con il porco,
non lo trovo divertente,
e poi… me sporco”.


Pe l'amici tiratori,
Bonne Feste e
Tanti allori!
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U.I.T.S. & T.S.N. - Discussione, idee e proposte / Re:LA VOCE SCOMODA DEL CARROZZONE...
« Ultimo post da Valerio il Dicembre 08, 2022, 21:17:10 pm »
 :o  :-\ ???
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