Autore Topic: Finanziamenti allo sport.  (Letto 643 volte)

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Offline diamante

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Finanziamenti allo sport.
« il: Gennaio 01, 2012, 20:29:30 pm »
http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=62416198
 
Da "FINANZA&MERCATI DELLO SPORT" di martedì 14 giugno 2011
Credito sportivo, guerra per le poltrone Per avere un posto nel cda il fronte degli enti locali è compatto. Erravi, presidente della conferenza Stato-Regioni:
«Fondamentale la nostra presenza». Ora la protesta è sul tavolo del sottosegretario Letta. Che cerca la mediazione PAOLA TINASCO Mai intervenuto in Commissione Finanze della Camera in merito alla soppressione della rappresentanza degli enti locali nel consiglio di amministrazione dell`Istituto per il credito sportivo. Risponde così il sottosegretario all`Economia, Luigi Casero, chiamato in causa alla fine della scorsa settimana dai rappresentanti degli enti locali che, carta e penna alla mano, hanno scritto una lettera indirizzata all`attenzione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Nella missiva ufficiale, i presidenti della Conferenza delle Regioni, dell`Upi e dell`Anci, Vasco Errani, Giuseppe Castiglione e Osvaldo Napoli chiedevano di fare chiarezza sull`intenzione del Governo di sopprimere un loro rappresentante nel consiglio di amministrazione dell`Istituto.
«Abbiamo avanzato al governo una richiesta del tutto ragionevole e unitaria - ha detto ieri Errani a F&M dello Sport - ci attendiamo una risposta positiva. Pensiamo che in un Paese come l`Italia la voce delle amministrazioni locali dei territori sia particolarmente importante, soprattutto nell`ottica del federalismo».
Una risposta che a questo punto dovrà chiarire innanzitutto l`equivoco di fondo: la volontà di sopprimere una rappresentanza degli enti locali in consiglio di amministrazione è reale, o frutto di un fraintendimento? Chiaro che, nelle more dei chiarimenti sulla vicenda, il tempo passa e la strada del commissariamento si fa sempre più vicina. Gli esponenti degli enti locali avvisano che, se viene a mancare la loro rappresentanza, si indebolisce il ruolo stesso dell`Istituto per il credito sportivo che lavora proprio sui territori.
Il rischio? Una distribuzione non equilibrata delle risorse, che oggi, appunto, sono "sbilanciate" virtuosamente a favore dei territori: sul totale dei finanziamenti erogati dall`Istituto per il credito sportivo, dicono dall`Anci, il 90% è a favore degli enti locali, il resto alle associazioni e società sportive. Bastano questi dati per comprendere il risentimento della Conferenza unificata, quella che rappresenta Comuni, Province e Regioni. L`argomento utilizzato dai sindaci e presidente è che per focalizzare gli interventi sulle esigenze effettive dei territori è necessario l`intervento di chi del territorio ha un quadro chiaro.
Senza questi indirizzi, temono regioni ed enti locali, l`Ics è destinato a diventare una banca come tutte le altre. Il timore, evidentemente, è che a una diversa distribuzione della rappresentanza in cda, corrisponda una diversa distribuzione dei finanziamenti. «Insomma, senza più un rappresentante del territorio nel consiglio di amministrazione, verrebbe meno la vocazione originaria dell`Istituto per il credito sportivo, che è proprio il radicamento - dice Elio De Anna, assessore allo sport del Friuli e coordinatore nazionale - Oggi l`Ics è l`unica banca che permette di avere finanziamenti a tassi di interesse vantaggiosissimi che nessun altro concede, per questo, nella maggior parte dei casi, è il solo strumento in mano al mondo sportivo per finanziarsi. Finanziamenti che sono fondamentali per recuperare l`impiantistica sportiva di base». Ridotta in molti casi a colabrodo. «Un istituto che nel consiglio di amministrazione abbia solo rappresentanti di banche normali - dice De Anna - è una perdita di competitività del territorio». Ma questa è solo l`ultima puntata di una telenovela che sta tenendo sulla graticola da settimane gli operatori del settore e iniziata con la minaccia di uscita dall`Istituto lanciata dalle banche private (Dexia, Bnl, Unicredit e Intesa-San Paolo, Mps ), che non ci stanno a rinunciare al loro seggio in consiglio. Una minaccia concreta, visto che con i loro fondi le banche contribuiscono ai tre quarti del patrimonio dell`Ics.

Una vicenda che ormai ha i giorni contati, se non le ore: è ormai trascorso più di un mese dallo scioglimento dell`ultimo cda, decaduto con l`approvazione del bilancio e sta per scadere il periodo di prorogatio dei termini per portare avanti l`ordinaria amministrazione. Nonostante la confusione, in queste settimane, l`Istituto ha continuato a promuovere progetti e a liberare finanziamenti a favore del mondo dello sport. È di appena qualche giorno fa, ad esempio, la convenzione tra l`Istituto per il credito sportivo e l`Unione italiana tiro a segno (Uits) per liberare 20 milioni di euro, sotto forma di mutui agevolati per impianti ex novo o per la ristrutturazione dei vecchi, con un occhio all`efficienza energetica. Interventi che, se la situazione non si chiarirà, sono destinati a diventare un lontano ricordo.[/u]
Si allunga l`ombra del commissario II 5 maggio Palazzo Chígí ha approvato, su proposta del presidente del Coniglio, uno schema dí regolamento che riduce da nove a cinque il numero dei componenti del cda degli enti pubblici come previsto dal decreto legge 78/2010. Una decisione destinata a cambiare gli equilibri all`interno dell`Istituto per il credito sportivo, il cui cda è stato sciolto con l`approvazione del bilancio. Da quel momento, le forze ín campo hanno avuto 40 gíorni per decidere come distribuire í pesi nel rispetto delle nuove regole. Il termine sta per scadere, e il commíssaríamentol sí avvícína. Oltre al tempo necessario per trovare un accordo c`è da attendere í provvedímentí formali per affidare agli incarichi, visto che gli eventuali designati dovranno passare per il parere consultivo della commíssíone finanze. Dí fronte al taglio, le banche rappresentate (Bnl, Dexía Credíop, Unícredít e intesa San Paolo, Mps) hanno manifestato la volontà dí non rinunciare al numero dí rappresentanti (un terzo delle poltrone). Il resto è ripartito tra Governo, Conferenza Stato- Regioni, Cdp e Coni.

Ciao