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Lo scorso anno alcuni atleti internazionali hanno ricevuto in dono (senza la normale sequenza dei livelli) il 2° o 3° livello di tecnici federali, è giusto secondo voi?

non è giusto avrebbero dovuto seguire la trafila normale
18 (85.7%)
è giusto la loro esperienza come atleti giustifica il regalo
3 (14.3%)

Totale votanti: 18

Autore Topic: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°  (Letto 8062 volte)

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Offline biagio

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Re: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°
« Risposta #10 il: Gennaio 06, 2008, 16:24:30 pm »
buon anno a tutti!

il 2008 inizia bene: la cancellazione dell'UITS e, sul Forum, il topic sugli allenatori.

ma non mescoliamo la lana con la seta e parliamo solo di allenatori.

Ho fatto sempre tanto di cappello a chi ha ottenuto più allori sportivi di me; due volte tanto di cappello ai nazionali ed agli olimpici: raggiungere quei livelli non è più solo impegno e sacrificio ma anche studio, preparazione a 360°, affinamento delle conoscenze.

questi eccellenti atleti possono essere dei buoni allenatori? credo che qualcuno sì e qualche altro no (come tutti noi). è, comunque, opinione personale che uno o fa l'allenatore o fa il tiratore (chi è senza peccato scagli la prima pietra!)

possono avere  "gratis" l'accesso alle varie qualifiche di tecnico federale? non  ho  informazioni in merito alla gratuità; certo è che se fossero qualifiche date "gratis" o quasi non lo troverei giusto e sicuramente un pò distante dalla policy della scuola di tiro che vorrebbe un indirizzo educativo/formativo uguale per tutti.

ma credo che, nel campo dei tecnici, i problemi siano altri, e non credo di essere l'unico ad essermene accorto.
segnatamente, secondo me,:

1 - il numero dei tecnici federali

2 - il numero di coloro che fanno effettivamente gli allenatori

3 - la mancanza di una normativa specifica per il settore


basta scorrere gli elenchi presenti sul sito dell'UITS per avere una dimensione del problema; non ho il numero totale degli agonisti in italia, ma credo che in nessun altro sport ci sia un rapporto praticanti/tecnici simile a quello presente nel tiro.
con un numero così elevato di tecnici dovremmo avere la fila di tiratori in attesa di essere ricevuti al Centro Federale di Civitavecchia!

può essere una policy federale; ma se fosse una policy a cosa è mirata? scusate, ma a me sfugge.
(sono personalmente a conoscenza di una sezione (piccola) ove il predetto rapporto è 1 o quasi!!!! ha qualche significato?)

a questa dovizia di tecnici presenti negli elenchi non fa riscontro altrettanta abbondanza di "allenatori in servizio"; e qui allora i conti non mi tornano più! o ho una percezione troppo personale del "sono quindi faccio" oppure ci deve essere qualche concetto base che manca o a me oppure agli altri.

potrebbe essere un problema di mancata regolamentazione? o il problema è quello di non voler riconoscere lo status di allenatore?

basta fare un giro per internet per vedere come sono normati i titoli tecnici e le attività dei tecnici negli altri sport.
lasciando da parte gli sport con forte attitudine professionistica perchè lì contano le palanche , è sufficiente vedere come il Tiro con l'Arco , sport abbondantemente "minore" come il nostro, abbia una normativa molto dettagliata che regola l'accesso alle varie qualifiche dei tecnici e la possibilità di esercitare (Per non parlare di qualche federazione svizzera!).

ed allora mi chiedo: perchè da noi no? anche perchè una normativa qualunque ma ufficiale darebbe un pò più di trasparenza al settore ed un pò più di stimolo ( o dignità?) a chi vuol fare veramente l'allenatore sul campo pratico e non solo teorico.

grazie per l'attenzione che mi avete sin qui prestata ed arrisentirci
biagio

Offline gunny

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Re: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°
« Risposta #11 il: Gennaio 06, 2008, 20:45:42 pm »
dati gli ultimi interventi, credo sia abbastanza condiviso che veder 'regalare' titoli tecnici, sia pure in occasioni eccezzionali, sia piuttosto avvilente per chi invece crede e si impegna in quello che fa
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a brusa suta l' Susa

Offline Daniele Puccioni

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Re: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°
« Risposta #12 il: Gennaio 15, 2008, 10:23:23 am »
Trovo che le argomentazioni di Biagini siano interessanti e meritino approfondimenti, soprattutto perchè solleva un problema che si trascina ormai da lungo tempo.
Nelle mie esperienze ho notato come esistano due linee di condotta tra CONI e UITS.
Ho ottenuto le due qualifiche di tecnico di 1° e 2° livello fatta dall'UITS e il brevetto CAS di 1° e 2° livello più vari aggiornamenti.
E le differenze tra i due corsi sono enormi. Sia per fattori di durata dei corsi sia per le materie trattate. Nel CAS ho dovuto farmi un mazzo tanto per arrivare, dalla biologia, alla fisiologia, psicologia e chi più ne ha più ne metta...
Per i corsi di tecnico credo che accedere al primo livello potrebbe essere anche giustamente facile, per ottenere una base accessibile a tutti  e dare la possibilità di istruire i nuovi con le basi essenziali ed i fondamentali. Ma come sempre le buone intenzioni vengono strumentalizzate, e una buona percentuale di affluenza c'è stata con lo scopo di apprendere ed utilizzare le informazioni dei corsi solo per se stessi.
Questo può in parte spiegare il numero esorbitante di tecnici sulla carta e non operativi.
Il secondo livello è sicuramente più selettivo, tendente a funzionare da filtro.

Nonostante questo penso che per qualificare maggiormente l'albo dei tecnici, necessiti dei costanti corsi di aggiornamento, come fatto anche in un recente passato, i quali escludano chi non partecipano dall'albo per inserirli in quello storico.
Penso che l'UITS in tutto questo tempo abbia chiesto informazione tramite i Comitati Regionali, dei tecnici effettivamente attivi, i quali hanno girato la richiesta alle varie sezioni italiane. Probabilmente per una ragione o per un'altra le Sezioni hanno inserito nelle risposte anche tecnici che ormai da tempo non erano presenti sul campo.

Quindi credo che il metodo migliore sia come viene fatto in tutte le categorie professionali: corsi di aggiornamento per mantenere lo status.

Ma tra avere il titolo di allenatore ed essere un buon allenatore, come già detto, c'è un abisso.
E questo dipende anche da l'attitudine personale, il carattere, tutto ciò che si è appreso, una buona dose di umiltà, sapere che non si finirà mai di sapere.
Personalmente la maggior parte di quello che so (con esclusione della tecnica) l'ho letto in testi e seguito corsi, che non hanno niente a che vedere con il tiro a segno.
Ci sono molte informazioni che possiamo apprendere da qualsiasi disciplina sportiva, dalla filosofia, psicologia ed altro.
Penso che l'importante sia mantenere una mente aperta, essere disponibili verso gli altri e mantenere il contatto ed il dialogo, poi credo che ognuno trovi la sua strada.

Sarebbe interessante avere anche altri pareri... sia da parte di tecnici, ma soprattutto da parte dei tiratori che potrebbero darci informazioni molto utili sul loro punto di vista e come pensano che dovrebbe essere un allenatore. Ed in ultimo... con tanti tecnici a giro, tutti hanno un allenatore?

Offline Guido380

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Re: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°
« Risposta #13 il: Gennaio 15, 2008, 23:06:10 pm »
Premetto che io non ho un allenatore, cosa che mi piacerebbe molto. Fino ad oggi o seguito molto gli altri ed ho appreso molto da tutte le discipline sportive, come dice Blueshot c'è molto da imparare da tutti. Faccio un esempio un giorno seguii alla tv un servizio sugli allenamenti che faceva il nuotatore mondiale Phelps, in questo servizio spiegavano come si comportava il suo organismo nello sforzo del nuoto e come reagiva il suo cuore al quel sforzo. Ebbene io da quel servizio o appreso come poter apportare più ossigeno al cuore con la respirazione una richiesta che il nostro fisico fà quando affronta le gare dovuto all'adrenalina in circolo in quel momento.Esempi come questo io ne avrei altri, e il consiglio che dò e quello di osservare anche gli altri sport; allenamenti che fanno, preparazioni, etc. etc. c'è sempre qualcosa che puo esserci d'aiuto.Logicamente ognuno di noi ha esigenze diverse per cui deve prestare più attenzione a cosa attingere per rfforzare il suo bagaglio sportivo-atletico. ;) ;D ::) :o.............. Ciao.

Offline Daniele Puccioni

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Re: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°
« Risposta #14 il: Gennaio 16, 2008, 00:37:48 am »
Secondo il mio modesto parere hai capito perfettamente quale deve essere lo spirito...  ;)

Offline ilpiacentino

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Re: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°
« Risposta #15 il: Gennaio 17, 2008, 20:09:17 pm »
Sono d'accordo con voi, io personalmente ho conseguito il brevetto di tecnico U:I.T.S.  1° e 2° Livello e quellodi di 1°Livello CONI e per usare lo stesso metro di valutazione "mi sono fatto un mazzo tanto" con vari corsi e studiando varie materie ,e il fatto che ci siano persone che hanno avuto il titolo "ad onorem" non mi sembra giusto.
Mi consola una cosa, non è il titolo che fa un buon allenatore, come mi anno insegniato ai vari corsi un buon Allenatore deve : Sapere, Saper fare, ma soprattutto, Saper essere, ci sono doti che nessun diploma può darti, saper ascoltare, essere sempre disponibile e soprattutto saper trasmettere agli altri. In bocca al lupo a tutti gli allenatori di buona volontà, e a tutti quelli che vogliono diventarlo.

Offline DiecipuntoNove

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Re: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°
« Risposta #16 il: Gennaio 18, 2008, 19:44:02 pm »
SONO D' ACCORDO SU TUTTO. PER QUELLO CHE MI RIGUARDA E PER MIA ESPERIENZA POSSO DIRE CHE MI DECISI NEL LONTANO 1984 A DIVENTARE "ISTRUTTORE DI TIRO" (DENOMINAZIONE DI ALLORA) PASSANDO PRIMA PER IL GRADINO "AIUTO ISTRUTTORE DI TIRO". ALLORA L' IMPEGNO ERA NOTEVOLE: OGNI CORSO ALLA SCUOLA DELLO SPORT DELL' ACQUACETOSA DURAVA UNA SETTIMANA CON OTTO ORE DI LEZIONE GIORNALIERE....
LA SCELTA DI IMPARARE SCATURIVA, ATTENZIONE, DOPO 11 ANNI DI MILITANZA NELLA MIA SEZIONE COME TIRATORE PURTROPPO AUTODIDATTA CON SPERIMENTAZIONI FATTE SULLA MIA PELLE! MA VI POSSO DIRE CHE NE E' VALSA LA PENA. QUESTO ACCUMULO DI ESPERIENZE HA FATTO SI' CHE DOPO UN RODAGGIO DI ISTRUTTORE DURATO BEN 12 ANNI ERO MATURO A COMUNICARE AI GIOVANI LE MIE CONOSCENZE TEORICHE E PRATICHE. IL RISULTATO? IN ALTRI 12 ANNI COME TECNICO RESPONSABILE DEGLI IUNIORES DELLA MIA SEZIONE, HO TOTALIZZATO, GRAZIE AI MIEI RAGAZZI, 61 AMMISSIONI INDIVIDUALI AI CAMPIONATI ITALIANI, DUE TITOLI ITALIANI ED DUE SECONDI POSTO IN PA, UN TITOLO ITALIANO IN PL, UN SECONDO POSTO IN PSP, TRE AMMISSIONI ALLA COPPA ITALIA E NUMEROSI PRIMI, SECONDI E TERZI POSTI A SQUADRA.

CHE VOGLIO DIRE CON QUESTO? VOGLIO DIRE CHE CI SONO VOLUTI ANNI ED ANNI PER DIVENTARE "ALLENATORE" NON SOLO CON IL TITOLO MA
F
ACENDOSI QUEL "CULO" MENZIONATO DAL NOSTRO AMICO.
CREDETEMI, ANCHE NELLA MIA SEZIONE ESISTE UNA MIRIADE DI "ALLENATORI" CHE IN VERITA' A VOLTE FANNO SOLO DANNI NELLA FORMAZIONE DEI GIOVANI CHE SI AFFACCIANO AL TIRO. SCUSATEMI LO SFOGO.   UN SALUTO A TUTTI E FATEMI SAPERE LE VOSTRE ESPERIENZE
                          CARLO AMATO "DIECIPUNTONOVE" TS.NAPOLI
CARLO AMATO
TSN NAPOLI

Offline biagio

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Re: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°
« Risposta #17 il: Gennaio 18, 2008, 21:27:08 pm »
ilpiacentino fa riferimento oltre che ai noti livellidell'Unione anche al 1° livello CONI.
scusate la mia ignoranza: cosa è il 1° livello CONI e come si relazionano i livelli CONI con queeli dell'UITS?
Io ho fatto anche i corsi CAS: saranno per caso quelli?
saluti

Offline Daniele Puccioni

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Re: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°
« Risposta #18 il: Gennaio 18, 2008, 22:57:48 pm »
penso che siano quelli.
Non so adesso, ma prima per essere ammessi ai corsi UITS erano necessari i corsi CAS. Io ho dovuto fare anche il secondo livello

Offline ilpiacentino

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Re: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°
« Risposta #19 il: Gennaio 19, 2008, 19:28:45 pm »
Scusate se non mi sono espresso in modo corretto il 1à livello CONI è da intendere come livello Cas