Ragazzi...
Allenatori non ci si nasce... si diventa...
Nel 2007 ho avuto la fortuna di acquisire il titolo di Tecnico Federale di 1° Livello.
Vi assicuro che è un'esperienza entusiasmante... era come se l'esperienza fatta sul campo in 15 anni di gare, tutta d'un tratto fosse svanita ed è stato un ricominciare tutto da capo... ovviamente condito da tante ma tante di quelle informazioni nuove cha hanno fatto in modo di avere nella mia mente un quadro più ampio e razionale di quello che è un allenatore.
Il tutto si è svolto in 2 giornate e mezza intensissime, seguite da un esame finale scritto ed orale.
Se non erro per il 2° Livello, obiettivo che mi sono prefissato di raggiungere appena possibile, il corso dovrebbe essere spalmato su una decina di giornate, sviluppate da una parte teorica ed una pratica in poligono, per ogni disciplina per cui si intende prendere il titolo (io parlo per la pistola).
Ebbene, questo vi garantisco che è solo l'inizio... sono solo le prime basi che si impiantano per far si che un individuo possa... e dico "possa" (in quanto possibilità) diventare un buon allenatore. Non è certo il seguire il corso (che sia di 2 giornate e mezza per il primo livello o di 10 giornate per il secondo) con il relativo superamento dell'esame che fa un "buon" allenatore.
Questo è solo il punto di partenza... sta poi ad ogniuno dei partecipanti continuare il lavoro (sbagliando ovviamente all'inizio) a contatto con la realtà dei poligoni, con la gente, con i tiratori, con i bambini, con gli adolescenti, con gli adulti, ogniuno di loro con i propri impegni, i propri problemi, le proprie aspettative... E' in mezzo a loro che un buon allenatore si forma.
Va da se che l'esperienza acquisita sul "campo di battaglia" da parte di questi tiratori di alto livello ai quali sono stati attribuiti "ad honorem" i titoli di tecnico di 2° e 3° livello, è immensamente superiore (per la maggior parte dei casi) a quella che ogniuno di noi quì, in questa comunità virtuale, ha ed ha maturato, per la maggior parte dei casi, solo sulle proprie spalle, senza l'aiuto di nessuno.
Ben vengano... è un titolo meritato sopratutto per quanto hanno saputo dare a questo sport in termini di risultati conseguiti, frutto dei "loro" sacrifici. A me personalmente non da fastidio e non nutro nessuna invidia nei loro confronti, credo sia per loro (che poi, non è per tutti) un giusto merito, forse un qualcosa in più, ma sicuramente un giusto merito.
In fondo però, rimane un titolo... punto... non è certo detto che poi, una volta smessa l'attività agonistica ad alto livello, questo titolo faccia di loro dei "bravi" allenatori.
Questo il mio modestissimo punto di vista...