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Lo scorso anno alcuni atleti internazionali hanno ricevuto in dono (senza la normale sequenza dei livelli) il 2° o 3° livello di tecnici federali, è giusto secondo voi?

non è giusto avrebbero dovuto seguire la trafila normale
18 (85.7%)
è giusto la loro esperienza come atleti giustifica il regalo
3 (14.3%)

Totale votanti: 18

Autore Topic: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°  (Letto 8065 volte)

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chebe

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Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°
« il: Gennaio 04, 2008, 12:51:49 pm »
Secondo me non è giusto che un atleta anche se di alto livello abbia questi favoritismi fare punti è una cosa insegnare a farli un'altra , se un atleta vuole fare l'allenatore è giusto che segua la normale trafila tecnica , 1° livello 2° livello 3° livello a maggior ragione un atleta in maniera particolare se olimpico deve dare con l'esempio un insegnamento.

Offline gunny

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Re: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°
« Risposta #1 il: Gennaio 04, 2008, 18:43:41 pm »
quoto in toto!

non è detto che un buon atleta possa essere un buon tecnico... e viceversa

saper insegnare e trasmettere la conoscenza significa possedere una profonda capacità comunicativa ed doti di sintesi non indifferenti, quindi acquisire un ruolo senza il dovuto iter formativo, non credo possa avere lo stesso valore... un po come le lauree ad honorem...

Un tecnico necessita di una profonda cultura e conoscenza della disciplina, di certo può avere anche un passato da atleta ma non è indispensabile, deve conoscere il contesto storico nel quale la disciplina si è evoluta e sopratutto deve costantemente seguire corsi di aggiornamento, studio e ricerca.

L'atleta, fin tanto che è in attività ha ben altri obbiettivi a cui pensare, in primis il miglioramento delle prestazioni e consolidamento del gesto tecnico/agonistico, risultati raggiungibili se si ha alle spalle un tecnico con l'adeguata esperienza e competenza...

Sarebbe stato più logico, in presenza di evidenti capacità legate ai risultati sul campo, sottoporre ad esame gli atleti da promuovere sul campo, un po come avviene per gli esami di stato per gli ordini professionali.
L'unico vantaggio a differenza dei comuni mortali consisterebbe nel bypassare il corso o l'iter formativo. In ogni caso lo riterrei un trattamento riservabile ad atleti prossimi a concludere la propria carriera, dove il bagaglio d'esperienza è sicuramente consistente.
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a brusa suta l' Susa

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Re: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°
« Risposta #2 il: Gennaio 04, 2008, 19:19:15 pm »
Quoterei quasi tutto... Il problema è che nei corsi forse sono un pò carenti per quanto riguarda la psicologia e la la capacità di insegnamento. Questi sono essenzialmente basati sulla tecnica e sulla programmazione degli allenamenti...
Forse dovrebbero essere integrati, come per esempio con materie come nella facoltà di pedagogia.
Cmq credo che sia superfluo per un olimpionico far iniziare dal livello 1 il percorso dei tecnici...

Offline gunny

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Re: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°
« Risposta #3 il: Gennaio 04, 2008, 19:31:38 pm »
non conoscendo nei dettagli i contenuti dei corsi federali UITS, il mio ragionamento è da intendersi in senso generale, concordo che componenti psico-pedagogiche sono strategiche per un tecnico di alto livello, affinchè possa saper motivare le persone prendendo ognuno per il verso giusto!

altrimenti anzichè parlare di allenatori/tecnici bisognerebbe parlare di 'semplici' istruttori capaci solo di ripetere verbalmente metodi e regolamenti...
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a brusa suta l' Susa

Offline Xian

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Re: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°
« Risposta #4 il: Gennaio 05, 2008, 00:06:19 am »
Sono convinto che in parecchi sports, nel nostro soprattutto, sia difficile che un atleta di alto livello possa essere altrettanto bravo come tecnico.
Un bravo tiratore cercherà di applicare sugli altri ciò che è andato bene per lui, tendendo a creare copie di se stesso.
Invece nel tiro a segno più che mai, un bravo tecnico o allenatore o insegnante in genere, deve saper adattare le tecniche alla persona che ha di fronte, deve fornire ciò di cui ciascun'atleta singolarmente ha bisogno.
Non impossibile, ma improbabile che un campione di tiro a segno possa essere un bravo insegnante nel suo sport.
Quindi ritengo le promozioni "ad onorem" sbagliate, quanto meno inutili.
Xian

Leonardo66

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Re: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°
« Risposta #5 il: Gennaio 05, 2008, 00:40:27 am »
Ragazzi...
Allenatori non ci si nasce... si diventa...
Nel 2007 ho avuto la fortuna di acquisire il titolo di Tecnico Federale di 1° Livello.
Vi assicuro che è un'esperienza entusiasmante... era come se l'esperienza fatta sul campo in 15 anni di gare, tutta d'un tratto fosse svanita ed è stato un ricominciare tutto da capo... ovviamente condito da tante ma tante di quelle informazioni nuove cha hanno fatto in modo di avere nella mia mente un quadro più ampio e razionale di quello che è un allenatore.
Il tutto si  è svolto in 2 giornate e mezza intensissime, seguite da un esame finale scritto ed orale.
Se non erro per il 2° Livello, obiettivo che mi sono prefissato di raggiungere appena possibile, il corso dovrebbe essere spalmato su una decina di giornate, sviluppate da una parte teorica ed una pratica in poligono, per ogni disciplina per cui si intende prendere il titolo (io parlo per la pistola).
Ebbene, questo vi garantisco che è solo l'inizio... sono solo le prime basi che si impiantano per far si che un individuo possa... e dico "possa" (in quanto possibilità) diventare un buon allenatore. Non è certo il seguire il corso (che sia di 2 giornate e mezza per il primo livello o di 10 giornate per il secondo) con il relativo superamento dell'esame che fa un "buon" allenatore.
Questo è solo il punto di partenza... sta poi ad ogniuno dei partecipanti continuare il lavoro (sbagliando ovviamente all'inizio) a contatto con la realtà dei poligoni, con la gente, con i tiratori, con i bambini, con gli adolescenti, con gli adulti, ogniuno di loro con i propri impegni, i propri problemi, le proprie aspettative... E' in mezzo a loro che un buon allenatore si forma.
Va da se che l'esperienza acquisita sul "campo di battaglia" da parte di questi tiratori di alto livello ai quali sono stati attribuiti "ad honorem" i titoli di tecnico di 2° e 3° livello, è immensamente superiore (per la maggior parte dei casi) a quella che ogniuno di noi quì, in questa comunità virtuale, ha ed ha maturato, per la maggior parte dei casi, solo sulle proprie spalle, senza l'aiuto di nessuno.
Ben vengano... è un titolo meritato sopratutto per quanto hanno saputo dare a questo sport in termini di risultati conseguiti, frutto dei "loro" sacrifici. A me personalmente non da fastidio e non nutro nessuna invidia nei loro confronti, credo sia per loro (che poi, non è per tutti) un giusto merito, forse un qualcosa in più, ma sicuramente un giusto merito.
In fondo però, rimane un titolo... punto... non è certo detto che poi, una volta smessa l'attività agonistica ad alto livello, questo titolo faccia di loro dei "bravi" allenatori.
Questo il mio modestissimo punto di vista...

« Ultima modifica: Gennaio 05, 2008, 00:46:00 am da Leonardo66 »

Offline gunny

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Re: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°
« Risposta #6 il: Gennaio 06, 2008, 03:09:00 am »
scusami Leonardo, non vorrei sembrare polemico ma trovo una leggera contraddizione in quanto tu affermi.

Prima sostieni che un corso di appena 2 giornate e mezza, ti ha aperto gli occhi su cose che in 15 anni di pratica non avevi potuto acquisire, giustamente il tuo obbiettivo era la prestazione, poi sostieni che un atleta olimpionico ha un bagaglio di esperienza tale che può evitare di fare i corsi di un comune mortale... non credi che forse quel tiratore olimpionico nella sua esperienza di atleta sia stato ancor più concentrato nel suo obbiettivo 'prestazione' di quanto lo sia stato tu o lo possa essere io?

Mi trovo perfettamente d'accordo con Xian, l'atleta per quanto bravo, salvo eccezioni, non ha il bagaglio culturale sufficente per poter essere promosso  allenatore sul campo, conosce il gesto e mette in pratica la tecnica sulla sua persona e su quello si concentra.

Penso che il bravo allenatore, o colui che mira a diventarlo, debba innazi tutto essere predisposto a lavorare per gli altri, non per se stesso, cercando di capire a fondo (dal punto di vista agonistico) la persona che ha di fronte per adattare la tecnica (che deve conoscere profondamente) e capire il potenziale che quella persona può esprimere. Altrimenti potremmo far senza tecnici, basterebbe un manuale scritto bene!

Il criterio di meritocrazia è giusto se lo si applica nell'ambito di riferimento, altrimenti tende a diventare pura ipocrisia o peggio demagogia... sarebbe alquanto strano che il solo fatto di laurearsi con il massimo dei voti attribuisca per 'merito' una cattedra d'insegnamento o abiliti ad una professione...

Concordo comuque che vi possano essere delle scorciatoie riguardo la frequentazione di un corso a fronte di una valida esperienza, un po come avviene per i praticanti, ma se di norma un titolo lo si ottiene per aver superato un esame teorico/pratico, l'esame lo devono sostenere tutti.

In ambito sportivo, gli obbiettvi per concessione o favore, credo siano da considerarsi piuttosto sconvenienti, anzi direi anti-sportivi, lo spirito dell'agonismo dovrebbe spingere a dare il meglio di se sfruttando al massimo le proprie risorse...
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a brusa suta l' Susa

Leonardo66

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Re: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°
« Risposta #7 il: Gennaio 06, 2008, 03:18:45 am »
Citazione
scusami Leonardo, non vorrei sembrare polemico ma trovo una leggera contraddizione in quanto tu affermi.

Prima sostieni che un corso di appena 2 giornate e mezza, ti ha aperto gli occhi su cose che in 15 anni di pratica non avevi potuto acquisire, giustamente il tuo obbiettivo era la prestazione, poi sostieni che un atleta olimpionico ha un bagaglio di esperienza tale che può evitare di fare i corsi di un comune mortale... non credi che forse quel tiratore olimpionico nella sua esperienza di atleta sia stato ancor più concentrato nel suo obbiettivo 'prestazione' di quanto lo sia stato tu o lo possa essere io?

Ciao gunny...
Evidentemente non sono riuscito a spiegare il senso di quello che intendevo dire e per questo me ne scuso.
Quello che intendevo, è: Ma chi se ne frega se taluni personaggi hanno ottenuto questo titolo.
Non è un pezzo di carta che fa di una persona un allenatore. Che gli e lo abbiano voluto dare per meriti sportivi, ben venga, ma per quanto mi riguarda, gli possono pure conferire la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri, a me non importa.
Ho anche concluso con: questo è il mio modestissimo parere, opinabile sicuramente, ma rimane mio.
Per tutto il resto sono perfettamente daccordo con quanto tu dici.

Offline admin

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Re: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°
« Risposta #8 il: Gennaio 06, 2008, 09:34:22 am »
Intanto una risposta parziale alla mia personale definizione di allenatore.

Volevo solo dire una piccola cosa riguardo ai frequentatori del corso del primo livello.

Da sempre tutti questi corsi ci sono un buon numero di tiratori che lo frequentano con lo scopo primario di imparare per se stessi e non per insegnare agli altri. Ed è facile capirlo dal timpo di domande che fanno.
E sono convinto che nessun corso potrà fare un vero allenatore perchè tutto dipende dalle caratteristiche della personalità di chi lo frequenta.
Imparare è un processo lungo di crescita personale.
E soprattutto bisogna avere una buona dose di umiltà nel capire che in questo processo non si raggiunge mai il traguardo, a qualunque livello di conoscenza si raggiunga.
Ed è proprio qui il bello, si può imparare da tutti, compreso quelli che iniziano da poco.

marcig54

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Re: Aquisizione del livello tecnico 2° e 3°
« Risposta #9 il: Gennaio 06, 2008, 10:02:00 am »
Un saluto e Buon Anno a tutti,
Mi chiamo Giampiero, abito a Cagliari, sono consigliere della Sezione di Cagliari e mi occupo dell'attività sportiva dal 1997 come Direttore Sportivo.
Ho frequantato il corso per tecnici 2° livello a Calambrone nel 2007 ed ho preso il diploma.
Del fantastico gruppo di partecipanti facevano parte anche due atleti di altissimo livello, M.M. di carabina e P.R. di pistola.
Beh,.... vi posso assicurare che per tutta la durata dei 10 giorni di corso, hanno fatto come noi "comuni mortali" anzi sicuramente meglio di noi nel partecipare come futuri allenatori, aperti a tutti gli aspetti dell'apprendimento e dell'insegnamento e vi garantisco che si sono "sudati" anche l'esame e meritato il titolo, di certo non regalato.
Saludi a tottusu :) 8)