Un caro saluto a tutti,
nell’era dell’informatica e della comunicazione poteva non trovare posto su questo sito un argomento del genere? Mi sembra un atto dovuto, sciroppandomi 2000 km d’auto ho voluto esservi presente, prestazione sportiva a parte, per celebrare con la testa e con il cuore il momento di nascita del nostro ben’amato SPORT. E vi sto scrivendo da Torino, rinchiuso in albergo, piuttosto che gozzovigliare in giro con i tanti amici qui reincontrati. Per parteciparvi attenzione e informazione, data peraltro dal sito UITS, come dovuto.
E partecipare questi pensieri e osservazioni alla Platea del SITO che da sempre INFORMA con proprie idee e partecipazione gli appassionati del nostro mondo. Perché noi appassionati siamo un MONDO particolare, tutti caratterizzati dalla passione per le armi e per il tiro principalmente, con tecniche e attrezzi che si sono andati man mano specializzando, ma che hanno posto sempre al primo posto una cosa, L’UOMO come TIRATORE, ossia capace di colpire il CENTRO di un BERSAGLIO posto a distanza, gestendo emozioni e difficoltà ambientali. Il TIRO è uno SPORT difficile, tanto che ben pochi continuano ad esercitarsi sempre, molto più facile per un ragazzino dare dei calci ad un pallone.
Quest’oggi si sono celebrati a Torino 150 anni di tiro a segno, che non sono pochi, e che grazie al Regio Decreto del 1 aprile (pesce d’aprile??) 1861 ci permette di poterci dedicare tutti, nei più svariati modi, alla frequenza dei poligoni di tiro, tutti siti inizialmente su Demanio dello Stato.
Un primo grazie va quindi allo STATO ITALIANO, che deputando dei luoghi e delle strutture alla complessa attività del tiro ci consente, ancora oggi, la frequenza di luoghi di sua proprietà, in strutture complesse che nessun privato avrebbe mai consentito poter rendere fruibili alla massa a costi veramente ridotti, e per alcuni, con DIRIGENTI ILLUMINATI, a costo zero quando la Sezione viene incontro a chi si dedica anima e cuore allo svolgimento dell’attività sportiva di tiro. E ci sono esempi, anche questo è stato argomento di POST.
Eh sì signori, oggi si è celebrata una data importante della costituzione del movimento del tiro a segno, che dritto o storto che si dica, ci permette di poter frequentare dei luoghi deputati al tiro con infinite agevolazioni per il marcato uso di ARMI come attrezzo sportivo.
Implicitamente mi viene di dire GRAZIE a tutti quello che hanno consentito ciò, indistintamente dal credo politico e storico che li ha caratterizzati. Dal Generale GARIBALDI in giù, quanti si sono impegnati, dal più basso ruolo sezionale fino al massimo vertice della struttura STATO per poterci fare SPARARE con le ARMI su BERSAGLI e dimostrare, per primi a noi stessi, di essere in grado di colpire il centro. Loro per noi e noi per loro, perché il Tiro a Segno siamo NOI frequentatori di poligoni, noi la base di tutto.
Alle 15.00 di oggi è iniziata la cerimonia celebrativa, con l’Inno italiano eseguito dalla fanfara della Brigata alpina Taurinense, alla presenza di numerose autorità militari e civili. Purtroppo assenti per pregressi impegni, ma è stata data lettura dei messaggi augurali, il sig. Ministro della Difesa, on.le La Russa, il Sottosegretario agli Interni On.le Mantovano, e il presidente del CONI Petrucci. Per il mondo delle armi, di aspetto generale, erano presenti Vallini, di Armi e Tiro, Pedersoli, Fiocchi (munizioni), Bignami (Gli sponsor non potevano mancare).
I saluti sono iniziati con l’intervento del Presidente del TSN Torino, cav. Masino, che ha ricordato succintamente 150 anni di storia della sezione (la prima gara nazionale si è svolta a Torino, nella base di STURA, area demaniale, e nel corso di essa sono stati sparati 240.000 colpi – chissà se hanno poi raccolto le palle per gli ecologisti dell’epoca), e poi i migliori atleti di Torino, che la sezione è aperta sia agli sportivi che alle forze di polizia, che organizza diverse forme aggregative per i soci, che la sezione è fedele esecutrice delle disposizioni UITS e a servizio delle strutture militari cittadine.
Il Presidente OBRIST dopo i saluti, non ha potuto non ricordare che l’Unione dei tiratori rappresenta 150 di storia, caratterizzata da eventi di ogni tipo (ancora oggi ne leggiamo sulle pagine di questo sito), e che Torino non va dimenticata come prima CAPITALE del regno d’ITALIA, che con la costituzione della sua prima società di tiro è stata esempio per altre realtà, che oggi UITS è istituzione e sport, che la gara celebra davvero un momento importante per i TIRATORI ITALIANI (è vero, grazie ad essa, la prima gara, abbiamo poi tutti potuto sparare nelle nostre realtà), con una bella cerimonia di apertura con tiro su bersaglio commemorativo, un’esibizione dei DRAGONI di Rivoli in costume storico, molto evocativa.
A seguire ci sono stati poi gli interventi del Dr. Porqueddu, CONI Provinciale (che una riforma CONI provvederà ora ad eliminare per risparmio di cassa), che ha constatato con piacere come Torino sia fulcro delle manifestazioni del 150enario dello STATO ITALIANO anche dal punto di vista sportivo con la celebrazione di importanti attività di aggregazione sociali, come quella del tiro a segno, frutto di intensità morale fuori dal comune ( e noi tiratori sappiamo quante riflessioni facciamo prima di compiere ogni gesto), e del dr. Gozzellino, dell’UNASCI, che a molti non dice niente forse, ma che è un’associazione (U.N.A.S.C.I. Unione Nazionale Associazioni Sportive Centenarie d'Italia) Benemerita riconosciuta dal C.O.N.I. che raggruppa, su base volontaria, le società sportive fondate da almeno cento anni e tuttora attive, con Soci tesserati per Federazioni Sportive Nazionali o Discipline Sportive Associate o Enti di Promozione Sportiva del CONI. Molte SEZIONI hanno più di cento anni, e che si dica o non si dica, vivere cento anni è un pregio di modello e di regole che fanno onore a chi le ha sostenute e tenute in vita. Le difficoltà non mancano come leggiamo ogni tanto dappertutto e anche su questo sito, dove a volte ci vogliamo proporre come embrione di alternativa, e per me va bene, quando perpetuata nel solco della tradizione.
Il presentatore ha poi fatto una breve cronistoria dei decreti istitutivi, e che si dica o non si dica siamo tra le poche realtà sportive frutto di atti di legge, si voglia o non si voglia sono necessari per la nostra stessa esistenza: le difficoltà di una legge? Manco a parlarne ai grandi fautori del cambiamento. Siamo frutti di leggi e non di rivoluzione, come ho accennato in tanti post fa, nella legge dobbiamo muoverci e costruire, senza distruggere quanto fatto dai nostri predecessori, evoluendo l'evoluibile per rende attuale e consono alla società quanto il pensiero morale modifica agli atti di fatto in una società che dinamicamente si evolve, che ogni giorno modifica pensieri, usi e costumi, tangendo anche la morale a volte.
Ed infine è stato presentato il bersaglio commemorativo, realizzato dall’artista Marcello GOBBI, davvero bello e interessante per tutti gli aspetti rappresentati, un viso, con i simboli istituzionali per gli occhi, la mole Antonelliana come naso, e i simboli della città di Torino, un panorama dalla basilica di Superga al Monviso, come sorriso, su cui le più importanti autorità presenti hanno, con simpatia, effettuato un tiro (poi contraffato) che resterà a memoria della manifestazione, dopo la consegna della targa commemorativa della manifestazione. 150 ANNI NON SONO POCHI, e dobbiamo farcene tutti vanto.
VIVA IL TIRO A SEGNO (come da tanti ricordato), e VIVA L'ITALIA!!