Cari amici tiratori, purtroppo la realtà è ben diversa da come ci viene descritta dai nostri dirigenti dell'UITS, è vero che esiste un protocollo d'intesa (partorito dopo una gestazione elefantina) che sancisce il diritto degli atleti disabili a frequentare le gare ufficiali dell'UITS, ed allego il testo dei due articoli più significativi, 1 e 6:
Art.1 . – Criteri generali –
Il Comitato Italiano Paralimpico (C.I.P.) , alla luce della sua nuova organizzazione in Dipartimenti sportivi e del ruolo attribuito ad esso dalla Legge 189/2003 prima e dal D.P.C.M. dell’8/4/2004 poi, quale ente preposto al “riconoscimento e coordinamento dell’attivita’ sportiva per persone disabili sul territorio nazionale”, allo scopo di poter meglio svolgere i propri compiti istituzionali, anche al fine di poter venire incontro alla sempre crescente domanda di sport che proviene dal mondo delle persone disabili, unitamente all’Unione Italiana tiro a segno (U.I.T.S.), che e’ Ente pubblico nazionale posto sotto la vigilanza del Ministero della Difesa, ai sensi del decreto-legge 16/12/1935, n.2430, convertito nella legge 4/6/1936, n. 1143, e successive modificazioni ed é altresi’ Federazione Sportiva Nazionale di tiro a segno, ai sensi del D.Lgs 23/7/1999, n. 242 e successive modificazioni ed integrazioni, riconosciuta ai fini sportivi dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) , concordano un’intesa comune che renda possibile l’ottimizzazione delle risorse per una sempre migliore organizzazione dei servizi sportivi per i disabili.
Art. 6 – Manifestazioni –
Oltre a quelle direttamente organizzate dal C.I.P., nei calendari agonistici del C.I.P. sara’ previsto l’inserimento di manifestazioni della U.I.T.S. a livello nazionale e periferico .
A tal proposito agli atleti C.I.P., tesserati per l’U.I.T.S., verra’ riconosciuto il diritto, cosi’ come ormai consuetudine anche in altre discipline sportive, di iscriversi alle competizioni ufficiali U.I.T.S. secondo le modalita’ previste dai regolamenti U.I.T.S.
Orbene, si da il caso che la sezione del TSN di Faenza, nelle cui fila militano due tiratori disabili tesserati UITS, si sia vista rifiutare l'iscrizione del partecipante alla gara di P.L. della terza federale regionale dal TSN Bologna su espressa disposizione del suo presidente (Calzolari) mentre, la tiratrice paralimpica di Atene 2004, Azzurra Ciani, gareggiando a fuoco con la carabina, ma nella sede di gara di Lugo di Romagna, non abbia incontrato problemi dal locale presidente (Gennari) altrettanto ha fatto il presidente del TSN di Ravenna Ivo Angelini, consentendo la partecipazione alle gare a fuoco del Ranking. Un altro TSN che recentemente ha creato questo problema è stato Rimini. Tutti gli altri emiliano-romagnoli non hanno mai posto obiezioni a che i tiratori disabili gareggiassero a fuoco. Da precisare che in questi impianti di tiro non ci sono barriere architettoniche, ma presumo solo barriere ben più dure da rimuovere, LE BARRIERE MENTALI (cari dirigenti UITS...tra il dire ed il fare...) Agli amici lettori di Concentrica le dovute considerazioni.
Cordialmente, Franz.