http://www.repubblica.it/rubriche/spycalcio/2016/09/08/news/_roma_2024_una_mangiatoia_il_sogno_finisce_qui_-147374642/"Roma 2024, una mangiatoia”: l'Olimpiade finisce qui
08 settembre 2016
Alessandro Di Battista (lapresse) L'Olimpiade finisce qui, su un palco di Nettuno in una sera di fine estate. Le parole di Alessandro Di Battista, il nuovo leader dei 5 Stelle, sono macigni sulla candidatura di Roma 2024. "I palazzinari vogliono mettere le mani sui Giochi, vogliono che i Giochi siano un'altra mangiatoia. Caltagirone si sente padrone di Roma con Malagò e Montezemolo. E noi dovremmo far fare loro le Olimpiadi? A Montezemolo che organizzò i Mondiali di Italia '90, la cui ultima rata abbiamo pagato quest'anno. Il nostro sarà un no secco che farà tremare il potere". Grillo lo abbraccia, Di Maio sorride (ha cambiato idea, ora dice che "quella dei Giochi è una logica lottizzatrice"), i militanti esultano. La Raggi dopo il ritorno di Pancalli da Rio, verso il 20-21 settembre, dirà di no a Malagò. "Mi spiace presidente, ma al momento non ci sono le condizioni per candidarci per le Olimpiadi del 2024, più avanti chissà". Si appellerà sui costi (alti secondo lei), sulla situazione disastrata della città, sugli impianti sportivi di Roma (160) che non sono a norma, sulle eredità del passato. La Raggi, almeno, è stata coerente: ha detto no durante tutta la sua campagna elettorale e non ha mai cambiato idea. I Giochi del mattone, li aveva definiti. Più pesante è stato Di Battista (che ce l'ha soprattutto con Montezemolo). Grillo ha detto che "vigileranno" sulla Raggi, la sindaca può forse cambiare idea ma può mettersi contro la sua base? No, non può. Per lei il capitolo Giochi è chiuso, ha altro a cui badare. Per la città, i giovani, un 'occasione sprecatra. Forse irripetibile. Già Mario Monti, nel 2012, aveva detto no. Ora quest'altra botta.
Ci sarebbero due strade, praticabili, per bypassare il no del Comune e portare a termine comunque la candidatura (il Cio, come noto, decide il 13 settembre 2017). La prima, il governo nomina un commissario ad acta: ma Renzi ha detto di no, Malagò condivide. Lo scontro coi 5 Stelle sarebbe terribile a livello istituzionale (e a fine anno c'è il referendum). Secondo piano: il Coni va avanti lo stesso, senza Comune. Qualcuno l'ha fatto (e ha sempre perso). Anche in questo caso, facile prevedere scontri e tribunali al lavoro. Vale la pena? Una via che il Coni non vuole praticare. E fa bene. Fa bene perché lo sport italiano è stimato e rispettato a livello mondiale, non cerca scappatoie: per il Cio sarebbe una delusione fortissima il no di Roma. Ormai, le Olimpiadi non le vuole più nessuno, tranne Cina (due volte Pechino...), Russia e pochi altri Paesi che se lo possono permettere. Malagò e Montezemolo le hanno tentate tutte per cercare di convincere il Campidoglio e i grillini: anche una lettera firmata dagli azzurri di Rio. Ma molti atleti non hanno voluto impegnarsi, troppo politico il tono, troppo accondiscendente nei confronti dei 5 Stelle.
Due lettere comunque sono state mandate alla Raggi: una di azzurri medagliati a Rio (non si sa chi) e una personale di Campriani. Di sicuro un tentativo disperato; come le ipotesi di fregarsene del Campidoglio e andare avanti lo stesso. Tentativi anche questi disperati di pressing, di spaccare i grillini in due, di aprire un varco. Ma non tutti all'interno dello sport, e dello stesso Comitato Promotore, erano d'accordo.
Malagò si è detto disponibile a rivedere anche il dossier: "Il Villaggio olimpico? Lo facciano dove vogliono, basta che siano d'accordo ambientalisti e Cio". Ma la Raggi e i suoi non hanno mai avuto intenzione di trattare, di rivedere quello che non va nel dossier (tutto, secondo loro), il loro no è ideologico e la crisi in Campidoglio, il caso Muraro, hanno ricompattato la Raggi e i suoi e certo per la candidatura di Roma non è stato un bene. Qualcuno dovrà andare a Losanna il 7 ottobre a dire al Cio che Roma non c'è più, che i Giochi del 2024 se li contendono solo Los Angeles (favorita se vince la Clinton), Parigi e Budapest.
Sinora il Comitato promotore ha speso circa 10 milioni, soldi dello Stato. Ha fatto le cose come doveva fare, un lavoro di lobby importante (e che può essere decisivo, basta guardare al passato), e anche adesso ci sono tecnici a Rio che lavorano durante le Paralimpiadi. Sì, perché il no a Malagò-Montezemolo è anche uno schiaffo a Luca Pancalli, splendido presidente del Cip, un esempio.
Con Gandini la Roma vuole crescere in campo internazionale
Dopo 23 anni Umberto Gandini lascia il Milan: è stato il vero "ministro degli esteri", braccio destro di Adriano Galliani. E' stato fra i fondatori dell'Eca, primo vicepresidente: dovrà lasciare ora che diventa a.d. della Roma ma avrà un ruolo in Uefa. Nessuno ha rapporti internazionali come lui: l'ultimo capolavoro è stata la riforma della Champions dal 2018, con quattro squadre italiane sicure. Esperto di diritti tv, ha rappresentato il Milan per anni in Lega. In ottimi rapporti con il dg Mauro Baldissoni e con il consulente Franco Baldini, alla Roma dovrà cercare di rilanciare l'immagine internazionale del club, cui Pallotta tiene molto. E poi, ovviamente, si occuperà del nuovo stadio. Un amministratore delegato italiano che conosce il mondo del pallone e avrà pieni poteri. Un ottimo acquisto.
Abete si candida consigliere federale per la Lega Pro
L'ex presidente Figc e vicepresidente Uefa, Giancarlo Abete, si è candidato come consigliere federale in quota Lega Pro, ex serie C. L'altro candidato è Stefano Rosso. Lunedì a Firenze si terrà l'assemblea elettiva: Gabriele Gravina, attuale presidente, è l'unico candidato e sarà confermato a larga maggioranza dalle 60 società. Abete è amico di lunga data di Gravina e nemico, da poco tempo, di Tavecchio. Questa sua scesa in campo significa che l'ex n.1 della Figc potrebbe caldeggiare la candidatura di Gravina al posto di Carlo Tavecchio. La Figc andrà alle urne all'inizio del 2017, c'è ancora tempo ma la lunga volata elettorale pare già iniziata. Tavecchio gode ancora di forte considerazione ma ha anche dei nemici storici come la Juve. Bisognerà vedere chi andrà alla Lega di serie A: possibile un ritorno di Adriano Galliani, ora che col Milan si sta chiudendo il suo ciclo.
Per il fatto che Campriani ha festeggiato ad Appiano le sue vittorie mentre ad Amatrice e in altri comuni colpiti dal sisma
si estraevano cadaveri già la mia stima nei suoi confronti era calata, adesso per la sua lettera a sostegno di Roma
2024 non lo stimo più.