Autore Topic: TIRO A SEGNO - PACECO (TP)  (Letto 1884 volte)

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Offline diamante

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Re:TIRO A SEGNO - PACECO (TP)
« Risposta #1 il: Ottobre 18, 2012, 07:14:00 am »
Ma è vicino Mazzara del vallo dove l'UITS ha intenzione di fare il centro federale.
Paceco ha l'aereoporto ad un tiro di schioppo,
Ciao

Offline VENDETTA

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Re:TIRO A SEGNO - PACECO (TP)
« Risposta #2 il: Aprile 02, 2014, 09:44:24 am »
http://www.altratrapani.net/index.php?option=com_k2&view=itemlist&task=tag&tag=Unione+italiana+Tiro+a+Segno&Itemid=82

Venerdì, 03 Agosto 2012 05:56
PACECO APPROVA IL POLIGONO DI TIRO
PACECO (TRAPANI) – Fatta! Come era apparso “stucchevole” e “ostruzionistico” il dibattito l'altra sera, in merito alla eventuale convenzione che porterebbe alla realizzazione del poligono di tiro a Paceco, così, la scorsa sera i consiglieri sono apparsi decisi ad approvare l'atto. Sono bastate, quindi, poche “battute” acché l'opera ottenesse il consenso del Consiglio comunale di Paceco (sia pure con un risicato 8 a 7, frutto del voto “ribelle” del consigliere Nicolò Caradonna (PDL) che votava a favore dell'atto proposto dal sindaco Biagio Martorana e sostenuto dal Partito Democratico).
 
Era stato il consigliere Diego Ciulla a delineare la nuova “rotta” del Consiglio: “Noi stiamo parlando di voler, o non voler, realizzare qualcosa. Poi se c'è il piacere conviviale della conversazione ...”. Ciulla trovava l'immediata “sponda” da parte del consigliere Bongiorno, da sempre favorevole all'approvazione dell'atto: “Porterà un indotto, porterà economia a questo Paese, o il Comune ci perde?”, di questo si doveva discutere, secondo il consigliere.
 
In effetti né la sera scorsa, né la precedente, nessun consigliere ha mai espresso una contrarietà all'opera, per motivi politici connessi ad una contrarietà alla diffusione delle armi in Paese, o dubbi sull'inquinamento acustico e quindi sui disturbi che poteva creare, un siffatto impianto, alle abitazioni “vicine”.
 
La risposta a Bongiorno l'ha fornita il consigliere Giacomo Paesano (PD): E' certo, ha sostenuto, che ”si creerà un indotto non indifferente per la nostra Comunità”, “l'arrivo, poi, delle forze dell'ordine per esercitarsi al poligono fungerà da deterrente per la piccola criminalità”, ha assicurato ancora il consigliere democratico. Successivamente sono intervenuti nel dibattito i consiglieri Rosselli, Basiricò, Giliberti, Accardo esprimendo dubbi su taluni aspetti tecnici della convenzione.
 
ATTO ILLEGITTIMO, PER IL FUNZIONARIO. Il momento clou del dibattito è stato, tuttavia, quello dell'intervento del responsabile del procedimento dott. Isidoro Stellino. Questi è stato “crudo”, ha ribadito i contenuti espressi nel suo parere tecnico “non favorevole” alla convenzione: l'art. 21 della Legge Regionale n. 5/2011 prevede che l'affidamento diretto della gestione di un servizio avvenga per confronto fra più proposte, fatto salvo se la proposta venga da parte di un “Ente pubblico”. E, per il dott. Stellino, la Tiro a Segno Nazionale – Sezione di Trapani, “non è un Ente Pubblico”. Per il funzionario del Comune, quindi, occorrerebbe che il poligono di tiro, quindi, sia dato in gestione “a seguito di selezione pubblica”. L'atto in discussione, insomma, era illegittimo perchè prevedeva una assegnazione "diretta". Al dott. Stellino, poi, è stato chiesto, dal Consiglio, se, alla luce del parere del segretario che “confutava” quello del funzionario egli avesse cambiato opinione. Il dott. Stellino restava fermo nel proprio parere: “io non sono convinto d'aver sbagliato!”.
 
Rosselli, a questo punto, non poteva che rilevare come “la A.S.D. Tiro a Segno Nazionale ha una propria autonomia giuridica” [VEDI SITO TSN, TRAPANI]. Basiricò, quindi, provava a proporre di firmare la convenzione per la gestione con la “Unione Italiana Tiro a Segno, un Ente, questo, certamente di natura pubblica” [VEDI SITO DELL'UITS]. Proposta, quest'ultima stoppata dal consigliere Bongiorno, molto attivo per l'approvazione di tale atto: secondo una sua “interpretazione” di una propria ricerca su “Wikipedia” [ECCO LA PAGINA APPOSITA DELL'ENCICLOPEDIA LIBERA] - sosteneva Bongiorno – la A.S.D. Tiro a Segno Nazionale è pur'esso un Ente Pubblico poiché è il “braccio” col quale l'Unione gestiva i poligoni di tiro sul territorio.
 
CARADONNA VOTA COLLE SINISTRE. Esauriti gli interventi si andava al voto per “appello nominale”, qui, come detto, ci si trovava col PDL Nicolò Caradonna che votava col PD e in difformità ai propri colleghi di partito Vultaggio e Basiricò (che si astenevano). L'atto passava, sia pure in maniera risicata.
 
Paceco avrà il proprio poligono di tiro. Dopo quello di Mazara del Vallo, la Provincia di Trapani verrà la realizzazione di una seconda struttura destinata all'esercizio delle armi da fuoco. Servirà tanto alle forze dell'ordine, quanto a chi vorrà avvicinarsi – prendendo la licenza di porto d'armi – a questo sport. Paceco ne avrà solo vantaggi, a sentire, almeno, i consiglieri. Purtuttavia i rischi per una fidejussione a favore della A.S.D. Tiro a Segno Nazionale restano, come quelli sulla compatibilità degli impianti sportivi esistenti (calcio, tennis ecc) con quella di nuova progettazione, e quelli, infine, sui costi, per i cittadini pacecoti, per l'accesso alla Struttura. Ma tant'è. Vedremo.
 
STOP ALLE FOTO ED ALLE RIPRESE. A margine della seduta da segnalare l'intervento di due vigili urbani di Paceco che ci hanno chiesto di non fare foto ai membri del Consiglio (forse per un'errata interpretazione delle norme sulla privacy!) e di cancellare le foto fatte. A nostro diniego ci ha “identificati”. Anche questo avviene contro chi, pacificamente, vuole assistere e documentare la seduta di un pubblico concesso civico. Se poi la gente si stanca della politica “ufficiale” e si da al … grillismo, un motivo ci sarà!
 
Il consigliere Gianni Basiricò (PDL), da sempre favorevole alle riprese televisive - sostiene -, pare che insisterà per la stesura ed approvazione (?) di un Regolamento apposito. Iniziativa superflua, a nostro avviso, poichè il Garante della Privacy - nella Newsletter 11-17 marzo 2002 - s'è già pronunciato sulla legittima e modalità delle riprese [LINK ALLA DECISIONE DEL GARANTE]. Vero è che altrove, invece, esistono dei Regolamenti [QUI UNO BEN SCRITTO DEL COMUNE DI CELLINO SAN MARCO] ma questi assolutamente non sono limitativi del diritto di riprendere riunioni di uomini pubblici in luoghi pubblici. Quindi ogni ostruzionismo sulla possibilità di riprendere i lavori consiliari è assolutamente fuori luogo, fuori dal diritto e fuori dai tempi!