A tutti i Presidenti delle Sezioni TSN Loro Sedi
Cari amici Presidenti,
venerdì 1° giugno, in apertura della riunione del Consiglio Direttivo dell'UITS, mi è stato consegnato il verbale del precedente Consiglio tenutosi a Milano lo scorso 14 maggio ed al quale
per motivi contingenti non ho potuto partecipare.
A pag, 11 e 12 dello stesso ho letto quanto qui di seguito testualmente vi riporto:
Il rag. lardella riassume le sue osservazioni scritte in risposta ad alcune contestazioni effettuate dal sig. Fanini Attilio, Presidente della Sezione TSN di Vergato, durante una intervista, pubblicata successivamente all'Assemblea ordinaria UITS del 27/28 aprile 2012, riportata sul sito di Tiro Pratico in gestione al sig. Franceschetto Stefano, tesserato delta Sezione TSN di Treviso.
Dall'intervista al sig. Fanini si ricava una lettura e delle conclusioni totalmente errate riferibili ai documenti di bilancio consuntivo trasmessi alle Sezioni TSN e portati all'approvazione dell'Assemblea ordinaria del 27/28 aprile 2012.
Infatti, il sig. Fanini descrive una situazione in cui risulterebbero due bilanci, uno che si individuerebbe nell'Ente pubblico e l'altro nella Federazione sportiva.
Le presunte discrepanze rilevate nell'intervista partono da questa errata lettura del bilancio non esistendo due bilanci ma solo diversi aspetti, finanziario, economico e patrimoniale, di uno stesso documento consuntivo.
Inoltre, con riferimento ai residui, anche qui si evidenzia una errata lettura del bilancio, in quanto tutti i residui sono individuabili negli schemi trasmessi.
Si riporta testualmente la conclusione dell'intervista:
"L'unica cosa certa è che per l'anno in corso le uscite hanno superato le entrate. Ragionevolmente, quindi, si può asserire che il bilancio dell'ente, per i documenti avuti a disposizione, non è attendibile perché ci sono dati discordanti fra Bilancio Ente, Bilancio Federazione, nota integrativa e relazione dei Revisori, tutti documenti riempiti da un pasticcio di numeri che non combaciano".
Tale dichiarazione è estremamente grave e, a giudizio del rag. lardella, diffamatoria, non trovando riscontro alcuno nella verifica documentale del bilancio consuntivo 2011 che, si ricorda, essere stato più volte approvato con gli stessi schemi dallo stesso sig. Fanini, allora Vice Presidente Vicario UITS.
Tenuto conto di quanto sopra esposto, il Consiglio Direttivo decide di trasmettere la pratica alla Procura Federale per le valutazioni del caso, citando sia il sig. Fanini, autore delle dichiarazioni diffamatorie che il sig. Franceschetto come corresponsabile avendone permesso la divulgazione attraverso il suo sito internet.
Tale verifica dovrà essere effettuata anche in termini di giustizia ordinaria."
Non condividendo nella maniera più assoluta l'asserita natura diffamatoria dell'intervista, ho immediatamente protestato nei confronti di tale "decisione", che ritenevo e ritengo di una gravità
inaudita, facendo presente che essa, a mio modo di vedere, rischia di ledere il diritto di critica riconosciuto e tutelato dalla nostra Carta costituzionale e che espone la nostra Organizzazione ad un pauroso e pericoloso salto indietro, portando spontaneamente la mia mente a tempi ed a metodi che debbono rimanere soltanto un tristissimo ricordo del passato.
E' ovvio che in più occasioni in Consiglio (così come del resto avviene in tante circostanze della vita) mi sono trovato in dissenso con la maggioranza dei consiglieri. Ne ho sempre tranquillamente preso atto accettando questa fondamentale regola della democrazia. Ma qui è diverso. Qui è diritto di critica, riconosciuto a ciascuno di noi ad essere posto in discussione ed io non ci sto. E desidero manifestare esplicitamente il mio assoluto dissenso a tutti voi. Avrei addirittura voglia di gridarlo forte a tutto il mondo.
Ho letto l'intervista di Fanini e probabilmente potrei anche non essere d'accordo, in tutto o in parte, con il merito delle sue dichiarazioni, ma deferirlo per diffamazione è una cosa che proprio non esiste. Non mi sta proprio bene. Ma poi, diffamazione di chi e per che cosa? Ma non sarebbe stato più semplice telefonargli, incontrarlo, magari scrivergli, oppure correggere le sue dichiarazioni con un'analoga intervista? Ma è mai possibile che non sia stato per nulla considerato che si sta parlando di una persona che fino a poco tempo fa ha svolto il delicato ruolo di vice presidente vicario, un signore che alle scorse elezioni per la carica di presidente UITS ha raccolto ben il 46% dei consensi? Possibile che tutto ciò non conti nulla e nessuno senta il bisogno di interrogarsi criticamente su che cosa ci stia succedendo?
Ma dalle nostre parti che fine ha fatto il gusto del dialogo e del confronto! Non voglio rassegnarmi ad accettare che si possa ragionevolmente ritenere di poter chiudere tutto, sbrigativamente e semplicisticamente, trasmettendo "la pratica alla Procura federale".
Lascio, infine, all'intelligenza di ciascuno di voi la valutazione dell'opportunità politica del deferimento, proprio nel momento in cui, in previsione dell'ormai imminente rinnovo delle cariche elettive, Fanini ha pubblicamente ed in più occasioni dichiarato di stare valutando la possibilità di una sua nuova candidatura alla presidenza UITS. Strana coincidenza davvero, che (anche a non voler pensar male) sicuramente avrebbe meritato maggiore prudenza da parte di chi guida la nostra Organizzazione. Vi confesso, comunque, che episodi come questo mi rendono sempre più difficile, dopo tanti anni di dirigenza federale, continuare a riconoscermi in questa Unione.
Tra le tante luci e le non poche ombre che hanno caratterizzato questo quadriennio olimpico, a mio modo di vedere questo episodio (insieme alla mancata pubblicazione delle delibere e dei verbali di Consiglio) rappresenta una delle pagine più buie scritte in seno alla nostra Organizzazione.
Ed ora, che deferiscano anche me, ma in caso contrario nessuno si faccia illusioni, perché rimarrò al mio posto fino all'ultimo ed onorerò fino alla fine del mio mandato la fiducia che l'Assemblea di Mestre mi ha attribuito.
Vi chiedo scusa per lo sfogo e vi abbraccio tutti.
Latina, 4 giugno 2012