Egregi Presidenti Sezioni TSN
Rappresentanti Atleti Sezioni TSN
Rappresentanti Tecnici Sezioni TSN
Presidenti Comitati Regionali UITS
Carissimi,
mi vedo mio malgrado costretto a replicare alla lettera di ieri, 12 c.m., inviata a tutti voi dal Presidente Obrist (e, visto che l’hai fatto lui, mi vedo anche costretto ad ampliare la platea dei destinatari).
Dico subito che se a qualcuno questa mia non interessa, può fare a meno di leggerla. Mi scuso fin da ora con lui e finisce qui.
A tutti gli altri voglio invece dire che il contenuto della lettera del Presidente non mi piace per niente.
Sarebbe per me troppo semplice, specie in relazione alla sua prima parte , rispondere: excusatio non petita, accusatio manifesta.
Si arriva in essa addirittura a definire “eventuale” il deferimento del Sig. Fanini, nonostante che nel Consiglio Direttivo sia stato deciso detto deferimento (accolgo tuttavia con estremo favore questa affermazione, nella speranza che essa possa preludere ad una riconsiderazione della decisione. D’altra parte non credo che manchino mezzi e modi adeguati per dimostrare l’attendibilità del bilancio e per confutare le critiche ad esso mosse).
E che dire del verbale. E’ vero, non è stato ancora approvato, in quanto ci era stato distribuito solo poche ore prima, ma la parte che io mi sono permesso di divulgare è stata da me specificamente ed espressamente richiamata e criticata nel corso della riunione dell’ultimo Consiglio e nessuno dei soggetti interessati, sebbene presenti, dico nessuno, ha smentito la menzionata decisione e quanto al riguardo riportato a verbale.
Trovo, infine, imbarazzante (mi impongo di limitarmi all’uso di questo aggettivo) il tentativo di, diciamo così, stigmatizzare le mie assenze. A tale riguardo desidero soltanto, rispettosamente, far presente che, in relazione alla riunione di Consiglio del 13 aprile scorso, onestamente mi sarei aspettato maggiore obiettività, non foss’altro per la consapevolezza del fitto scambio di telefonate che nei giorni immediatamente precedenti ho avuto con il Presidente, nel corso delle quali, anche con toni molto accesi, gli ho manifestato tutto il mio disappunto su alcune questioni all’ordine del giorno che, per la loro delicatezza e per le importanti ricadute sulla vita dell’Unione, a mio modo di vedere avrebbero meritato un preliminare approfondimento ed un preventivo confronto. In ogni caso, la circostanza di averlo messo al corrente degli specifici motivi di carattere personale che mi impedivano la partecipazione, onestamente mi aveva illuso di un diverso comportamento da parte sua. Ma tant’è, come dire: noblesse oblige.
Però, a questo punto diciamocela tutta: gli avevo contemporaneamente promesso che non mi sarei sottratto alla responsabilità di far conoscere la mia opinione sul bilancio consuntivo e, i Presidenti di Sezioni mi sono testimoni, caspita se l’ho fatto. Altre cose particolarmente rilevanti in quel Consiglio non mi sembra che vi fossero (dal momento che , secondo me a seguito delle mie rimostranze, per i punti concernenti il personale ci si è limitati a semplici comunicazioni), per cui, mi sembra, che anche da assente il mio contributo l’abbia comunque dato. C’era, per la verità, anche la questione della costituzione del c.d. Fondo poligoni, ma lì la decisione centrale sarebbe stata poi assunta dalla successiva Assemblea.
E veniamo al Consiglio direttivo del 14 maggio scorso. Qui veramente mi sarei aspettato maggiore considerazione (mi verrebbe addirittura da dire, maggiore rispetto) per chi non è pensionato, lavora e svolge (o meglio, per quanto dirò dopo, tenta di svolgere)al meglio il proprio ruolo in seno all’Unione, senza percepire indennità di carica ed a titolo assolutamente gratuito. E’ vero, nessuno ci ha forzato per il ruolo che ricopriamo, ma, viva zio, come si può pretendere che, senza il benché minimo raccordo preventivo con noi consiglieri (ma è ovvio che parlo per me), si convochi una riunione di Consiglio a Milano, di lunedì, e tutti siano in grado di essere presenti. E non è la prima volta che si usa questo metodo, tant’è vero che già in passato in più occasioni ho rappresentato le personali difficoltà che esso mi procurava. Non mi appassiona tenere l’elenco dei presenti e degli assenti, per cui evito volutamente di indicare gli altri consiglieri che in tali occasioni hanno avuto la mia medesima difficoltà.
E poi ancora, stiano tutti certi che so bene quali sono i miei doveri nei confronti dell’UITS, nei confronti di una Istituzione che ho servito per tanti anni e sempre ho difeso nella sua integrità (anche quando si ventilava della sua privatizzazione: a buon intenditor……………..). Ringrazio comunque chi ritiene di ricordarmeli, ma preciso che proprio a difesa della correttezza (ovviamente per come la vedo io) dell’Istituzione ho ritenuto necessario oppormi al deferimento del Sig. Fanini, deferimento che, ribadisco, ritenevo e ritengo ingiusto (e ciò, ripeto ancora una volta, indipendentemente dal merito delle sue affermazioni.
Mai, infine, mi sono permesso di mettere in dubbio la professionalità, la correttezza e l’imparzialità della nostra “giustizia domestica”. Al riguardo prego chiunque di evitare illazioni, più o meno velate, perché queste non le accetto nella maniera più assoluta. Da nessuno!
E veniamo al prossimo Consiglio Direttivo che, come ci è stato preannunciato lo scorso 5 giugno, si terrà il prossimo 15 giugno. Venerdì prossimo, per intenderci, ossia tra meno di quarantotto ore da quando vi invio questa mia lettera. Ebbene, ma vi pare normale che fino a questo momento ancora non ci è pervenuto l’ordine del giorno della riunione? Vi pare normale che ancora non disponiamo ( parlo sempre per me, ovviamente) della documentazione sulla base della quale dovremmo poi andare a deliberare? Ma con questi tempi e con questa informazione quale grado di partecipazione consapevole vi può essere da parte mia (evito volutamente di chiamare in causa gli altri consiglieri) nelle scelte che inevitabilmente dovremmo andare a deliberare?
Mi è stato riferito (non ricordo da chi ed a questo punto non so neanche se è vero) che nel prossimo Consiglio dovremmo andare a deliberare, tra l’altro, sull’indizione di concorsi pubblici per il reclutamento di personale a tempo indeterminato. Ebbene, ma come ci si può poi meravigliare se di fronte ad una questione così delicata, che addirittura coinvolge la responsabilità erariale individuale, qualcuno responsabilmente si rifiuti (io, in primo luogo, tanto per essere chiari) di condividere delle scelte in assenza di una preventiva ed esaustiva informazione, in una materia, tra l’altro, così complicata specie nell’attuale momento di complessivo e generale contenimento della spesa pubblica? Vista la situazione, evito a chicchessia il fastidio e comunico personalmente a tutti voi che, stando così le cose, non parteciperò alla prossima riunione di Consiglio. E se qualcuno non condivide la mia scelta, vuol dire che me ne farò una ragione.
Un’ultima notazione. Anche a me sono pervenute tante telefonate di solidarietà di altrettanti Presidenti e semplici tiratori. Che sia ben chiaro: queste iniziative mi vedono assolutamente indifferente. Ho invece apprezzato la mail del Presidente della Sezione di Pavia (al quale ho risposto personalmente), che, sebbene per alcuni versi critico, si è comunque assunto la responsabilità di esprimere apertamente la propria opinione e del quale accolgo con piacere l’invito a recuperare una rinnovata serenità ed unità di intenti. Ma ancor di più raccolgo, addirittura con entusiasmo, l’impegno, manifestato dal Presidente Obrist, affinché la dialettica sia sempre “improntata al rispetto delle Istituzioni e delle persone che le rappresentano nei loro rispettivi ruoli”.
Chi mi conosce sa bene che la lealtà, anche quella intellettuale, è un a qualità che non mi difetta ed essa ha sempre guidato ogni mia azione. Auspico da parte di tutti un analogo atteggiamento al quale non mancherò di corrispondere con la mia consueta disponibilità.
D’altra parte se la dialettica è debordata dalle sedi Istituzionali, ci sarà pure un motivo ed ognuno (io per primo, ben’inteso) deve fare una doverosa autocritica.
Per quanto riguarda i miei rapporti con il Presidente, colgo l’occasione per confermare pubblicamente che, per quanto mi riguarda, non c’è nulla di personale (ma figurarsi, ci mancherebbe altro) e di essere pronto in qualunque momento a confrontarmi con lui, anche riservatamente, per il bene e nell’interesse della nostra Organizzazione, nel reciproco rispetto, però, dei nostri rispettivi ruoli.
Mi auguro con tutto il cuore di non dovere per il futuro ricorrere ancora alla vostra personale cortesia.
Vi abbraccio tutti.
Latina, 13 giugno 2012
Costantino Vespasiano
Consigliere nazionale UITS