caro Ricky,
se il presidente ha fatto finanza creativa o meno, lo capisci da solo se ti vai a leggere i bollettini, che ne sia stato direttamente o indirettamente protagonista sono questioni per le quali è stato sanzionato, ben 4 volte, non si può non tenerne conto e licenziare la questione con superficialità, quando nel nostro ambito ci sono state sezioni commissariate per molto meno e altre impunite per molto di più.
Il tiro a segno nazionale, è evidente che non è più quello per cui è stato concepito, ovvero addestrare i cittadini (tutti) all'uso delle armi, in un momento storico che ha visto l'unità d'Italia quindi la necessità di fare "nazionale" la pratica del tiro.
Quando le acque si calmarono ai primi del '900 anche UITS, come federazione sportiva si è ricavata il suo ruolo, per la parte sportiva appunto.
Due guerre, tra le quali c'è stato il ventennio con la milizia volontaria a capo delle sezioni, ha visto il passaggio del TSN sotto il ministero della guerra, UITS o UIT continuava sempre e solo per la strada sportiva.
L'oblio è arrivato dopo il secondo conflitto mondiale, tanti poligoni sono andati in rovina, abbandonati o distrutti, altri hanno ripreso l'attività negli anni '60-'70 anche fortemente ridimensionati con impianti solo a 50mt contro i 300 originari. Anche in questo caso non si è stati capaci di tutelarsi, ma ormai è storia.
Hai ragione Ricky in questo senso, l'era moderna del TSN vede il TSN orfano, l'errore infatti è stato nel sopravvalutare UITS trasformandola in ente di vigilanza e controllo delle sezioni del TSN, solo più tardi riconosciuta come ente pubblico.
La legge, che tu invochi spesso, riconosce anche oggi che chi certifica e risponde sono le sezioni e i presidenti, le sezioni sono ancora oggi "sezioni del TSN" e non "uffici periferici o emanazioni di UITS". Quello che non si tollera non è la vigilanza e il subordinarsi alle regole, anzi magari ciò funzionasse a dovere, visto che non è così, quello che non si tollera è l'ingerenza e la volontà di espropriare compiti e funzioni lasciando la responsabilità ai presidenti.
Non può essere lo statuto di riordino di un ente (per me inutile) a derogare le leggi.
Cosa diversa è riconoscere che anche altri soggetti i quali rispondano a determinati requisiti di legge (sempre e solo il TULPS) possano più o meno presto rilasciare i medesimi certificati.
E in questo ambito UITS che ruolo avrebbe? dovrebbe poter "controllare" e "vigilare" anche su strutture private? quando di fatto non ha la capacità, i mezzi e le risorse di controllare le sezioni TSN???
Mi sta bene che la tecnologia agevoli la vita di tutti, ma in questo caso c'è solo l'obiettivo di implementare uno strumento di controllo e potere centralizzato. E' mai pensabile che le questure di tutta Italia di rivolgano a UITS per avere riscontro o meno dei certificati quando questi ultimi vengono rilasciati sotto la responsabilità del presidente di una sezione? E' forse semplificazione e/o controllo del territorio in materia di sicurezza centralizzare a Roma, alla UITS, determinate informazioni.
La politica di UITS non ha agito nell'interesse delle sezioni, ha agito solo per autoreferenzialità e per spirito di sopravvivenza, il riordino l'ha riguardata introducendo modifiche sostanziali alla vita delle sezioni le quali non erano in discussione, anzi lo stesso ministero della difesa ne ha ordinato la modifica dello statuto imposto da UITS nel 2005 che di fatto le svuotava del ruolo previsto dalla legge rendendole corpi estranei e illegali a gestire strutture di proprietà dello stato. Tu Ricky c'eri quando è stato fatto questo pateracchio.
Non è riuscito quel "golpe", ora si tenta quello dei certificati, ma ricordiamoci che lo statuto UITS non è ancora passato in assemblea, e se passa così com'è le sezioni autorizzano il proprio suicidio assistito in regime di affiliazione.
UITS è giusto che pensi a se stessa come federazione sportiva e basta.
Per tutto il resto è meglio restare orfani... il manifesto sarebbe più opportuno che a redarlo fosse la commissione gestione sezioni, l'unica commissione che di fatto rappresenta gli interessi istituzionali del TSN, di concerto con i ministeri difesa e interni, senza che il direttivo di UITS ci metta mano, visto che quando lo fa è per tirare acqua al proprio mulino, vedasi il tesseramento.
Gli interessi della federazione sportiva non coincidono con quelli istituzionali, quindi non ha senso che uno dei due aspetti travalichi sistematicamente l'altro perché gestito delle medesime persone, questo a mio avviso l'errore di fondo.
L'obbiettivo della "costituente del TSN" proposta da Fanini, credo sia in questa direzione, ovvero ridare spessore e importanza al ruolo pubblicistico delle sezioni che tutt'ora la legge riconosce, quindi nel rispetto della legalità, garantendo nel contempo la pratica sportiva in regime di affiliazione UITS.