Autore Topic: ATLETI DI STATO  (Letto 18678 volte)

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Offline mimmo

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ATLETI DI STATO
« il: Agosto 23, 2011, 15:37:35 pm »
http://it.wikipedia.org/wiki/Atleta_di_stato

Atleta di stato
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La dizione atleta di stato ha definito per lungo tempo, genericamente, la situazione di fatto di quegli atleti, principalmente dell'Europa comunista, che erano inquadrati e stipendiati all'interno di amministrazioni statali al solo scopo di fare sport e vincere per il Paese di appartenenza. Per alcuni studiosi italiani di storia dello sport (Angela Teja) tale dizione sarebbe la parafrasi di altra, cioè sembrerebbe trarre origine dagli studi e dagli scritti di Pierre Arnaud, che definiva “athlètes de la République” gli atleti coltivati in apposite accademie per vincere, dare lustro al paese e alimentare il sentimento nazionalista nei paesi europei occidentali e orientali (P. Arnaud, Les Athlètes de la République. Gymnastique, sport et idéologie républicaine, 1870/1914, L'Harmattan, Paris, 1988).
Anche Gianni Brera ha usato tale dizione, con riferimento alla prima partecipazione dell'Unione Sovietica ai Giochi Olimpici di Helsinki 1952: "Ai giochi Olimpici di Helsinki (1952) appare ufficialmente l'U.R.S.S. e domina il campo …Si accusano apertamente i governi totalitari di coltivare la mala pianta dell’atleta di Stato" (G. Brera, Introduzione, in Sport enciclopedia, enciclopedia degli sport e degli atleti, Luciano Landi Editore, San Giovanni Valdarno, 1964, vol. I, pp. 15-71). Una dizione quindi spesso usata in modo spregiativo o comunque non elogiativo. Una recente pubblicazione di Stefano Frapiccini ha titolo anch’essa “Atleti di Stato” (S. Frapiccini, Atleti di Stato, Edizioni Progetto Cultura, Roma, 2008).
Nel saggio viene riassunta la storia dello sport militare in Italia, viene descritto il succedersi delle norme pubbliche sullo sport dei militari e dei poliziotti, vengono analizzate l’organizzazione, la struttura e la composizione dei gruppi sportivi delle Forze armate (Esercito italiano, Marina militare, Aeronautica militare e Arma dei Carabinieri), dei Corpi di Polizia (Fiamme Gialle della Guardia di finanza, Fiamme Oro della Polizia di Stato, Associazione Sportiva Dilettantistica Astrea e G.S. Fiamme Azzurre della Polizia penitenziaria, Corpo Forestale dello Stato) e dei Vigili del fuoco. Tutte queste amministrazioni pubbliche sono beneficiarie delle norme della Legge 31 marzo 2000 n. 78 (Delega al Governo in materia di riordino dell’Arma dei carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. Norme in materia di coordinamento delle forze di polizia, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 4 aprile 2000, n. 79) con la quale sono state autorizzate all’assunzione diretta di atleti di interesse nazionale previa emanazione di apposito regolamento. Attualmente la Repubblica italiana stipendia nelle sue forze armate e nei suoi corpi di polizia sopra elencati circa 2500 tra atleti, tecnici e dirigenti sportivi ed è il primo paese occidentale in quanto ad "atleti di stato", in termini di successi sportivi, secondo solo a paesi ex-comunisti (Russia, Cina, Germania); ciò e dimostrato anche dal medagliere delle varie edizioni dei Giochi Mondiali Militari. Il saggio, nel quale si abbozza un tentativo di misurazione dei costi di questo piccolo esercito di atleti, è corredato da un'appendice contenente i successi olimpici degli atleti italiani appartenenti ai gruppi sportivi militari e di polizia.


Offline mimmo

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #1 il: Agosto 23, 2011, 16:12:09 pm »
http://www.direttanews.it/2010/11/28/generale-tricarico-scandaloso-spendere-per-atleti-militari/

Tuesday, August 23, 2011

Generale Tricarico: scandaloso spendere per atleti militari
GEN.TRICARICO CONTESTA SPESE PER ATLETI MILITARI – In un tempo di vacche magre per la Difesa come l’attuale, in cui scarseggia il carburante per gli aerei e le risorse per l’Esercizio dello strumento militare hanno subito un taglio di 320 milioni, «è scandaloso che per un dubbio e fatuo ritorno d’immagine si continuino ad arruolare atleti e sostenerne le forti spese collegate». Lo afferma il Generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, secondo cui «tra le voci facilmente epurabili senza impatto sull’efficienza operativa vi è lo sport».

«Ma quanti davvero sanno – osserva Tricarico – che Andrew Howe è un militare dell’Aeronautica, soprattutto quando lui si guarda bene dall’evidenziare la propria appartenenza e la madre-allenatrice indossa durante le gare il berretto della Polizia? A che serve sostenere sport quali la ginnastica ritmica o altre discipline per nulla riconducibili all’attività militare operativa?». Secondo Tricarico, «analogo discorso vale a maggior ragione per la Commissione Internazionale di Sport Militare (Cism), un’organizzazione nata durante la Guerra fredda per favorire il dialogo anche tra avversari ma oggi superata dalla storia. Gli stessi atleti vedono malvolentieri la partecipazione a campionati militari, di basso valore sportivo e forte intralcio al vero calendario agonistico, quello delle Olimpiadi o dei mondiali».

Fonte: Ansa

Offline Ricky

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #2 il: Agosto 25, 2011, 10:32:34 am »
Buongiorno a tutti,
a prescindere dalla “parterre” comunista che ha imposto l’arruolamento per “servizi di stato” di tutti i migliori atleti di tutte le discipline sportive (chi non partecipava era considerato dissidente), ogni nazione ha da sempre trovato o cercato di trovare il modo di favorire le attività sportive per avere risultati di “lustro” e far sventolare la propria bandiera sui podi internazionali. Lo SPORT come competizione è anche questo, la sfida è da sempre nell’animo degli uomini, e quindi dei popoli. E prevalere è il risultato di sfida che tutti cercano, radicata nell’antropologia più regressa dell’essere umano.
Cosa non si fa per vincere? Chi non si inorgoglisce quando vede il nostro tricolore sventolare qualsiasi sia l’attività sportiva di cui si sta parlando, magari anche misconosciuta?
E il Sistema Stato ci tiene, ovviamente, a che l’Italia come Paese sia vanto di orgoglio di tutti gli italiani, sparsi in tutto il mondo, e non a caso ha generato una legge che delega agli Stati Maggiori di Forza Armata la possibilità di arruolare gli atleti come già citato. Il Parlamento ha sancito la cosa, quindi il massimo livello di decisione politica del paese: è politica determinare che per favorire il lustro del nostro Paese nel mondo, chi fa sport non professionistico (come i calciatori) possa essere aiutato a raggiungere risultati di rilievo favorendo l’esecuzione della sola attività sportiva con l’elargizione di uno stipendio (di agente, 1.000 € al mese all’assunzione) che tranquillizzi l’atleta dal problema primario di fare reddito, per se e per eventuale famiglia, con l’assunzione in una “Forza Armata”, che dovrà prendersi anche la briga di dovere gestire queste cose, come DOVERE di Stato.
Con tanto di osservanza verso la persona del Generale Tricarico, i fondi destinati all’esecuzione dei servizi di Forza Armata non sono decisi a “Forfait”, ma calcolati, e quindi finanziati, con un Bilancino che tiene conto di tutte le voci sommatorie di spesa per far fronte alle esigenze deputate, che lo Stato Maggiore di Forza Armata stila per ogni anno solare in funzione degli impegni che gli sono affidati. E ogni voce è numerata e siglata in funzione di priorità. Se tra le priorità rientra quella di dover gestire gli Atleti, questo va fatto. Da buoni militari e basta, quali servitori dello Stato. La priorità di spesa la gestisce poi tutto il sistema di approvazione del Bilancino, fino al Ministro della Difesa e poi al Parlamento. Se poi un Atleta è inorgoglito o meno di indossare una divisa questo è un altro conto, basti pensare che anche Alberto Tomba vestiva la divisa da Carabiniere, con il suo carattere poliedrico di esuberanza. Nel 2011 ha senso parlare di Sport Militare? Le stesse persone e gli organismi che hanno deputato la nascita del CISM, ne deputeranno l’elisione, decisioni politiche di Sistema globale.
Un saluto a tutti

Offline mimmo

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #3 il: Agosto 25, 2011, 11:50:39 am »
lanfrancopalazzolo.blogspot.com/2008/09/ecco-la-casta-degli-atleti-di-stato

Perchè lo Stato controlla lo sport italiano?

''Voce Repubblicana'' del 13 settembre 2008

In Italia la vittoria sportiva è frutto dell’intervento dello Stato. Lo ha detto in questa intervista Stefano Frapiccini, autore del libro “Atleti di Stato” (Edizioni progetto cultura). In questo libro l’autore di occupa della “storia, struttura e medaglie olimpiche dei gruppi sportivi delle forze armate e dei corpi di polizia” e spiega quanto costano alle tasche degli italiani le vittorie dei nostri campioni.

Stefano Frapiccini, come è nata l’idea di questo libro e cosa ha voluto denunciare con “Atleti di Stato”?

“Il libro nasce dall’esigenza di approfondire la massiccia presenza nello sport di atleti dipendenti dallo Stato nelle forze armate e nei corpi di polizia nelle ultime sette edizioni delle olimpiadi. Volevo capire perché questo numero cresceva sempre di più. Quando ho studiato questa materia sono arrivato ad una legge che fu approvata nel 2000. Si trattava di una legge che prevedeva il riordino delle forze di polizia, la quale stabiliva che l’Arma dei carabinieri dovesse diventare la quarta arma dello Stato. In questa legge c’era anche una norma che prevedeva l’assunzione diretta degli atleti del CONI nei corpi armati dello Stato”.

Però gli atleti erano già presenti in questi corpi?

“Si la loro esistenza in questi corpi risaliva a prima del 2000. Diciamo che con questa legge vi è stata una legalizzazione di una prassi”.

Quanti sono questi atleti stipendiati?

“Si parla di 2000, 2500 atleti stipendiati dallo Stato. La considerazione sugli ‘atleti di Stato’ nasce da quella definizione dispregiativa che veniva affibbiata agli atleti dell’Europa dell’Est. Questi sportivi venivano presentati come dei dilettanti. In realtà erano stipendiati dallo Stato solo per fare sport. Anche in Italia abbiamo gli atleti di Stato che sono stipendiati solo per fare sport. La legge prevede che siano assunti quegli atleti che siano riconosciuti di interesse nazionale dalla loro federazione sportiva. E’ una sorta di titolo necessario per la partecipazione ai concorsi che periodicamente vengono emanati per far assumere questi atleti nelle pubbliche amministrazioni statali. La differenza con i paesi dell’Est è che l’Italia non è mai stato un Paese comunista. Ne potevamo fare a meno”.

Chi è responsabile di questa scelta politica?

“Non c’è una responsabilità specifica. All’epoca vi era un Governo di centrosinistra. Ma l’approvazione di questa parte del provvedimento che consentiva l’ufficializzazione degli atleti di Stato è stata trasversale. Dal 2000 la vittoria sportiva è stato un aspetto della vita pubblica di questo paese da colmare con l’intervento dello Stato. In questo caso si tratta di un intervento diretto. Quando viene bandito un concorso si sa anche chi verrà assunto. E questi atleti avranno uno stipendio garantito per tutta la vita”.
Atleti di Stato.
Storia, struttura e medaglie olimpiche dei gruppi sportivi delle forze armate e dei corpi di polizia


Caro Richy penso che gli atleti di Stato siano "Invenzione" nei primi anni del 20° secolo dell'europa, dei paesi dell'EST e dell'asia.
Le migliori performance negli sport, comunque, si hanno con i Civili (per l'Italia i pluri medagliati F.lli Abagnale - etiopi- jamaicani -americani - australiani ecc.).
Non è proprio vero però che gli atleti di stato vivono solo di quei 1.000 euro mensili, nel nostro caso (Tiro a segno) basta vedere l'operazione trasparenza sul sito di Brunetta e t'accorgi che ci sono tiratori che hanno ricevuto dai 15.000,00 ai 40.000,00 euro di premio annuale (sono curioso di vedere quanto danno alla Turisini ma dobbiamo aspettare la pubblicazione degli elenchi 2010) senza considerare gli sponsor o i premi esentasse per i medagliati Olimpici, se non ricordo male, dai 30.000, ai 60.000,00 euro in funzione del colore della medaglia.

In ogni caso a me andrebbe pure bene il ragionamento che fai se non fosse per il fatto che "il sistema è malato".

Le domande nascono spontanee:
 
1) Perchè i bandi d'assunzione nominativa non sono pubblicizzati alle sezioni?
2) Perchè i tiratori meritevoli non sono convocati in nazionale?
3) Perchè un tiratore che non è più competitivo resta nel GSM?
4) Perchè c'è un'altissima percentale di tiratori pugliesi nei GSM?
5) Chi fa le relazioni positive (segnalazioni) alle amministrazioni dei GSM?

Di domande ce ne sarebbero ancora altre ma mi fermo qui.

Il Gen. Tricarico ha detto la sacrosanta verità.

Gli atleti di stato e l'apparato gerarchico del CONI, per quanto mi riguarda, così come strutturati sono solo uno spreco.

Ciao
 

« Ultima modifica: Agosto 25, 2011, 12:18:18 pm da mimmo »

Offline mimmo

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #4 il: Agosto 25, 2011, 12:41:26 pm »
http://www.vercellimeteo.it/dett_news.asp?titolo=SCHERMA_-_Elisa_Uga:_possibile_l%92addio_alle_Fiamme_Oro_-_La_campionessa_sceglie_la_famiglia_e_gli_affetti&titolo=SCHERMA_-_Elisa_Uga:_possibile_l%92addio_alle_Fiamme_Oro_-_La_campionessa_sceglie_la_famiglia_e_gli_affetti&id=7623
28/11/2009 - Vercelli Città - Sport
SCHERMA - Elisa Uga: possibile l’addio alle Fiamme Oro - La campionessa sceglie la famiglia e gli affetti

Elisa Uga


(p.p.) – A Vercelli è un’atleta conosciutissima ed amata, orgoglio della Pro Vercelli Scherma e della Nazionale Italiana. Parliamo di Elisa Uga, la plurititolata schermitrice che vanta, a livello individuale, un oro in Coppa del Mondo, un argento alle Olimpiadi del ’96, la vittoria degli Europei del ’98, un argento agli Europei del ’99, nove Campionati Italiani Assoluti. A livello di squadra, la Uga ha vinto l’Europeo del ’99, un argento in Coppa del Mondo a Denver nel ’89, due bronzi ai Mondiali del ’90 a Lione e del ’92 a l’Havana. Tifosa dell’Udinese (il suo ex allenatore, Andrea Magro, è di Udine ed è stato ds della squadra di calcio della città friulana) e madre di un meraviglioso bimbo di 4 anni, Elisa Uga è attualmente in forza alla squadra atletica della Polizia di Stato, le famose Fiamme Oro, con le quali ha da poco vinto la medaglia d’argento a squadre, assieme alle compagne Silvia Rinaldi (Roma), Veronica Rossi (Pisa) e Giulia Rizzi (Udine), ai Campionati Italiani Assoluti, venendo sconfitte in finale dalla squadra dell’Aeronautica Militare. Elisa vive a Vercelli, dove è nata ed ha sempre vissuto, allenandosi da sempre all’interno della struttura della Pro Vercelli, società che le ha dato i natali ed i trionfi sportivi ed alla quale l’atleta prosegue a portare punteggio, dato che il regolamento prevede che le vittorie con le Fiamme Oro valgano anche per la società di appartenenze ed allenamento dei singoli atleti. Ma per quanto ancora Elisa rimarrà tra gli atleti in divisa? «Attualmente sono membro della formazione – spiega Elisa – perché, come tutti sanno, l’iter vuole che i gruppi delle Forze Armate e di Polizia in genere ‘acquistino’ gli atleti di una certa levatura, al fine di allenarli e farli gareggiare ai massimi livelli nazionali ed internazionali. È un modo per garantire uno stipendio base agli atleti, permettendo loro di dedicarsi esclusivamente all’attività agonistica. Ora che per me è già passato qualche anno e che le regole sportive stanno cambiando, forse è giunto il momento di voltare pagina». La Uga è entrata tramite concorso generico nella Polizia di Stato nel 1999, e da aprile di quell’anno fa parte delle Fiamme Oro. Quando l’attività agonistica cala d’intensità, agli atleti si prospettano tre soluzioni: rimanere nel corpo come allenatori e preparatori, oppure congedarsi, oppure svolgere la professione in divisa. «Io sono ancora in agonismo al momento – prosegue Elisa – ed ho anche già svolto il corso da poliziotta nel ’99, quando superai il concorso pubblico. Mi sarebbe piaciuto fermarmi per allenare le forze giovani, ma dal 2010, però, per lavorare come allenatori ci si deve obbligatoriamente trasferire a Roma, alla sede centrale, ed io non sono incline a questa scelta. Ecco perché probabilmente chiederò il trasferimento alla Questura di Vercelli, se possibile, per stare vicino ai miei famigliari. Questa, in soldoni, è la situazione, ma rimanderò ogni decisione definitiva all’anno nuovo». Infatti, Elisa sarà impegnata il 12 dicembre prossimo nelle gare di qualifica per i Campionati Open Italiani in programma a Ravenna: «Mi allenerò come sempre qui alla Pro Vercelli – chiosa la schermitrice – e vedrò di conquistare altri punti per me, per la squadra e per la società. Poi, dopo Natale, deciderò il da farsi». Ad maiora, campionessa!


Offline gunny

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #5 il: Agosto 25, 2011, 15:21:03 pm »
a mio avviso ci potrebbe essere la semplice soluzione che gli "atleti di stato" mantengano lo status in funzione dei risultati (meritocrazia) e che la ferma sia a tempo determinato rinnovabile se le condizioni sportive lo consentono

per chi volesse entrare in un corpo militare, polizia o guardia forestale, sappiamo che oggi come oggi, è praticamente impossibile in quanto i bandi sono quasi esclusivamente riservati a chi abbia fatto una ferma di almeno 4 anni nell'esercito

un atleta di stato, a seconda della disciplina può essere più o meno longevo, ed è comprensibile che al termine della carriera agonistica, se idoneo, possa entrare nei "quadri tecnici"

offrire loro anche l'opportunità a termine carriera come "effettivi" mi fà sporgere spontanea una domanda: ma a far cosa? visto che la preparazione operativa è praticamente assente?
Inoltre a che età, in funzione sempre della disciplina praticata, potrebbe avvenire tale "metamorfosi", perchè si tenga conto che chi ha esperienza operativa pari a ZERO mica può avanzare di grado gratuitamente nè tanto meno scalare la gerarchia dell'anzianità (che porta quasi sempre a incarichi dietro una scrivania), quindi corre il rischio di ritrovarsi a 40 anni o più a fare il "piantone".

chiaramente per chi ha una longeva carriera sportiva all'interno di un GSM, sorge il problema di trovare un impiego per campare al termine della stessa se non di persegue la carriera tecnica, perchè ovviamente se uno ha fatto il professionista per tanti anni, salvo aver coltivato interessi e/o attività parallele (nel limite del legalmente consentito) che altro può fare? quale bagaglio di esperienza può vantare per il mercato del lavoro "ordinario". Inoltre uno sportivo professionista appartenente a un GSM quali redditi straordinari può mai aver intascato (premi in danaro, sponsor importanti), per potersi auto-prepensionare come ad esempio un calciatore??? anche perchè in questo caso non avrebbe avuto bisogno di appartenere a un GSM...

d'altra parte in discipline "povere" di sponsor e poco visibili come il tiro a segno, come potrebbe essere possibile fare attività agonistica professionale se non per tramite di un GSM che garantisca almeno una dignitosa soppravvivenza? In questo concordo con Ricky, di fatto si tratta di una situazione che fà comodo soprattutto all'atleta "povero" o privo di sponsor che possano sostituire il GSM, a maggior ragione l'appartenenza e permanenza a un GSM dovrebbe essere soggetta a meritocrazia, costanza di rendimento quindi verifica periodica, altrimenti ricadiamo sempre nel solito ritornello dei metodi demagogici, nepotistici e clientelari, in pratica l'ordinaria amminsitrazione nel nostro "Bel Paese"
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a brusa suta l' Susa

Offline kalo

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #6 il: Agosto 26, 2011, 10:13:34 am »
...........
un atleta di stato, a seconda della disciplina può essere più o meno longevo, ed è comprensibile che al termine della carriera agonistica, se idoneo, possa entrare nei "quadri tecnici"
Comprensibile? "umanamente comprensibile"...si, ma "tecnicamente ed economicamente comprensibile"...credo proprio di no.
Quali quadri tecnici? quelli del GSM (problemi dell'arma di riferimento) o quelli della Nazionale (problema nostro, di tutti i tesserati)?
Ha mai fatto esperienza presso le Sezioni o i Comitati Regionali per ALMENO un quadriennio per vedere se è idoneo o se "gli piace"?
E lo stipendio? Prima gli veniva dato perchè faceva l'atleta, e adesso?
Forse è il caso che ringrazi di avere un posto di lavoro e si tolga di mezzo!


offrire loro anche l'opportunità a termine carriera come "effettivi" mi fà sporgere spontanea una domanda: ma a far cosa? visto che la preparazione operativa è praticamente assente?
Inoltre a che età, in funzione sempre della disciplina praticata, potrebbe avvenire tale "metamorfosi", perchè si tenga conto che chi ha esperienza operativa pari a ZERO mica può avanzare di grado gratuitamente nè tanto meno scalare la gerarchia dell'anzianità (che porta quasi sempre a incarichi dietro una scrivania), quindi corre il rischio di ritrovarsi a 40 anni o più a fare il "piantone".
perchè, fare il piantone è disonorevole?

chiaramente per chi ha una longeva carriera sportiva all'interno di un GSM, sorge il problema di trovare un impiego per campare al termine della stessa se non di persegue la carriera tecnica, perchè ovviamente se uno ha fatto il professionista per tanti anni, salvo aver coltivato interessi e/o attività parallele (nel limite del legalmente consentito) che altro può fare? quale bagaglio di esperienza può vantare per il mercato del lavoro "ordinario". Inoltre uno sportivo professionista appartenente a un GSM quali redditi straordinari può mai aver intascato (premi in danaro, sponsor importanti), per potersi auto-prepensionare come ad esempio un calciatore??? anche perchè in questo caso non avrebbe avuto bisogno di appartenere a un GSM...
...un pò contorto, non trovi?
d'altra parte in discipline "povere" di sponsor e poco visibili come il tiro a segno, come potrebbe essere possibile fare attività agonistica professionale se non per tramite di un GSM che garantisca almeno una dignitosa soppravvivenza? In questo concordo con Ricky, di fatto si tratta di una situazione che fà comodo soprattutto all'atleta "povero" o privo di sponsor che possano sostituire il GSM, a maggior ragione l'appartenenza e permanenza a un GSM dovrebbe essere soggetta a meritocrazia, costanza di rendimento quindi verifica periodica, altrimenti ricadiamo sempre nel solito ritornello dei metodi demagogici, nepotistici e clientelari, in pratica l'ordinaria amminsitrazione nel nostro "Bel Paese"

E allora cosa dire di chi non è riuscito ad entrare in un GSM?

Esiste una istituzione che si chiama "prendere l'aspettativa dal servizio"!
Come atleta ti giustifico e ti aiuto, non certo come tecnico!!
Se vuoi fare il Tecnico, chiedi l'aspettativa e lascia che qualche altro giovane abbia la possibilità di entrare nel GSM.

Offline gunny

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #7 il: Agosto 28, 2011, 22:24:38 pm »
Ignoro gli aspetti tecnico-formali del rapporto che un atleta di stato ha con il corpo del GSM che lo ha reclutato. Ma siamo appunto in un forum dove penso sia giusto arricchire e correggere le informazioni, tramite le discussioni.

Resto dell'idea che l'istituto dell'atleta di stato non sia da buttare alle ortiche, se utilizzato per agevolare carriere agonistiche non supportabili da sponsor, inoltre convengo sul fatto che la carriera tecnica non sia diretta conseguenza del fine carriera agonistica.

Quindi a fine carriera di fatto l'atleta non è ne carne ne pesce, però ha comunque l'opportunità di continuare (iniziare) la carriera militare o paramilitare senza dover fare concorsi, e già questo è un vantaggio non indifferente.
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a brusa suta l' Susa

Offline mimmo

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #8 il: Agosto 28, 2011, 23:12:12 pm »
Quindi a fine carriera di fatto l'atleta non è ne carne ne pesce, però ha comunque l'opportunità di continuare (iniziare) la carriera militare o paramilitare senza dover fare concorsi, e già questo è un vantaggio non indifferente.

Caro Gunny parole sante, ma ti farò vedere che le componenti dei GSM in particolare quelle della forestale sarà difficile che inizino la Carriera se non con l'INPDAP :'( :'( :'( :'( :'( :'(.
 ;D ;D

Ciao 

Offline kalo

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Re:ATLETI DI STATO
« Risposta #9 il: Agosto 29, 2011, 08:48:37 am »
Ignoro gli aspetti tecnico-formali del rapporto che un atleta di stato ha con il corpo del GSM che lo ha reclutato. Ma siamo appunto in un forum dove penso sia giusto arricchire e correggere le informazioni, tramite le discussioni.

Resto dell'idea che l'istituto dell'atleta di stato non sia da buttare alle ortiche, se utilizzato per agevolare carriere agonistiche non supportabili da sponsor, inoltre convengo sul fatto che la carriera tecnica non sia diretta conseguenza del fine carriera agonistica.

Quindi a fine carriera di fatto l'atleta non è ne carne ne pesce, però ha comunque l'opportunità di continuare (iniziare) la carriera militare o paramilitare senza dover fare concorsi, e già questo è un vantaggio non indifferente.

Ovviamente non è da buttare alle ortiche... non ci sono altre possibilità per fare sport ad alto livello!!

E' a fine carriera sportiva che scatta il meccanismo, umanamente comprensibile, di non volere uscire dal giro.
Anzi, piano piano, si instaura una sorta di "diritto" di rimanere nel GSM e di passare direttamente alla fase di tecnico/allenatore..... della Nazionale, NON a tecnico/allenatore e basta.

E' corretto secondo voi, che un atleta della nazionale appartenente ad un GSM, a fine carriera sportiva, passi direttamente "per grazia ricevuta" a fara una attività federale remunerata profumatamente (con contratto o escamotage-simil-contratto) continuando a percepire lo stipendio dal GSM?

Mi chiedo: ma hai veramente voglia di fare il tecnico/allenatore o lo fai solo perchè di fatto ti moltiplicano lo stipendio x2 o x3 o ancora di più?
Sono soldi "nostri", dei tesserati e dei cittadini: ci credi veramente? Vai in aspettativa!!

Questa è la cosa assurda e oggetto di "nepotismo"!

Questo capita SOLAMENTE in Italia: negli altri stati europei (Francia e Germania in particolare) il neo-tecnico deve "dimostrare" di avere, dopo la formazione, "capacità" e "voglia" di fare il tecnico.
E lo dimostra facendo un tirocinio di uno o due quadrienni nei club e nelle regioni, prima di eventualmente accedere alla Nazionale.
E puoi avere tutte le medaglie olimpiche che vuoi: massimo rispetto per ciò che hai fatto, ma qui si tratta di un'altro LAVORO!

Comunque in Germania, a 40 anni, vieni espulso dal GSM