Lodi, maxi incendio in viale Milano
(20 maggio 2011)
(ore 18.00) Ci sarebbe un proiettile difettoso all’origine del rogo che ha distrutto il poligono. È quanto emerge da a una prima ricostruzione di quanto accaduto a partire dalle 16 di oggi. Nel tiro a segno erano in corso le esercitazioni della Polizia provinciale, quando la scintilla scaturita dall’esplosione del proiettile difettoso ha dato fuoco alla rete raccogli bossoli che si trova sotto le postazioni di tiro. L’incendio poi si è rapidamente propagato nell’area del poligono, raggiungendo anche le strutture coperte. Le fiamme fortunatamente non hanno raggiunto il deposito di armi e munizioni, che sono state prese in custodia della Questura.
(ore 17.20) Una nutrita task force di vigili del fuoco ha domato l’incendio evitando che il rogo coinvolgesse anche gli edifici vicini. Difficile invece salvare la struttura delle postazioni di tiro, che è stata devastata dalle fiamme. Secondo le prime ricostruzioni sarebbero state le esercitazioni in corso nel tiro a segno a dare origine al fuoco, forse per due colpi troppo ravvicinati. L'edificio in legno poi avrebbe offerto alimento alle fiamme, che si sono alzate insieme al fumo nero ed erano visibili anche da lontano.
. Ancora ignote le origini del rogo.
(Ore 16.20) Secondo le prime informazioni che stanno giungendo in redazione sta bruciando la sede del tiro a segno. Si sarebbero udite delle esplosioni, causate dai proiettili conservati nel magazzino del centro, tra l’altro rinnovato pochi mesi fa. La circolazione lungo viale Milano resta bloccata.
(Ore 16) Un grosso incendio è scoppiato in questi minuti all’inizio di viale Milano, in direzione di San Grato, nella zona dei capannoni accanto al tribunale. Sul posto vigili del fuoco, questura, polizia provinciale e vigili urbani. Chiusa al traffico viale Milano. Una densa colonna di fumo si sta alzando in direzione del centro.
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Il giornalista Carlo Catena a proposito del TSN di Lodi:
Il poligono di Lodi è ritornato giovane(16 settembre 2010)
A novantasei anni dall’inaugurazione della struttura, datata 1914, gli impianti della sezione di Lodi del tiro a segno nazionale sono stati rinnovati e adeguati ai nuovi standard di sicurezza indicati dal ministero della Difesa, con un impegno complessivo di 140mila euro, reso possibile anche dai contributi della Provincia di Lodi e della Fondazione Banca Popolare. Una generosità che ha permesso al sodalizio presieduto da Luigi Felloni di risolvere finalmente anche alcuni problemi che si trascinavano dall’alluvione del 2002 e di restituire allo storico edificio di via Martiri del Poligono l’originario splendore.
Sotto il profilo tecnico, sono stati rinforzati i muri perimetrali per scongiurare la pur remota ipotesi che, nel caso di impiego di munizioni più potenti di quelle autorizzate o di ripetuti colpi fuori bersaglio, qualche ogiva possa fuoriuscire dalla struttura. Eliminati anche i pilastri lungo le linee di tiro, per scongiurare il rischio di rimbalzi, con la costruzione di nuove pareti in mattoni cavi riempiti di calcestruzzo. Adeguamenti tecnici, in una struttura dove l’attenzione alla sicurezza è sempre stata massima e non si ricordano incidenti di sorta, ma per l’occasione sono state realizzate anche nuove pavimentazioni, creati servizi per disabili, installate porte più sicure. «Il prossimo obiettivo sarà un ulteriore contenimento del rumore - annuncia il presidente Felloni - ma per ora siamo più che soddisfatti di quanto abbiamo potuto fare e non possiamo che ringraziare tutte le istituzioni che ci hanno sostenuti».
Struttura importante per le esercitazioni della maggior parte dei corpi armati (solo carabinieri e guardia di finanza usano poligoni propri) e quindi per la sicurezza, il tiro a segno nazionale, che è demanio militare ed eredita una tradizione nata a Lodi nel 1862 con il “vecchio bersaglio“ inaugurato da Giuseppe Garibaldi, è anche fucina di sportivi: negli anni recenti ad esempio il lodigiano Bruno Poiani, classe ‘68, ha conquistato il titolo nazionale di pistola libera. Tre i campi di tiro disponibili, con la possibilità di collocare i bersagli fino a 50 metri di distanza, per le carabine. A questo campo si aggiungono le linee per le armi sportive ad aria compressa e quelle per le pistole, anche di grosso calibro, con bersagli che si possono posizionare anche a 25 metri di distanza dalla postazione. Non manca ovviamente un’officina per la manutenzione delle armi. E con doveroso rispetto è ovviamente conservata anche la lapide che ricorda l’eccidio di partigiani avvenuto proprio qui al poligono.
Domenica 26 settembre, alle 11, si terrà la cerimonia di inaugurazione della ristrutturazione. Sono attesi il prefetto, rappresentanti della Provincia e del comune di Lodi, e seguirà anche una festa per i soci del tiro a segno. Con l’augurio che le armi siano sempre più sinonimo di sport ma la consapevolezza che la società civile non può rinunciare a difendersi.
Carlo Catena
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Ciao