CONCENTRICA - Forum di attualità e notizie sul Tiro a Segno (TSN - UITS)
Quattro amici al bar => Discutiamo di... tutto => Topic aperto da: attiliofanini - Maggio 04, 2013, 20:18:58 pm
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??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ??? ???
Chi lo ha letto ?
Sarebbe interessante esprimere le interpretazioni !
Vi assicuro che si interpretano tante cose interessanti ed è scritto molto bene.
Presto vi trasmetto le mie personali sensazioni ed interpretazioni .......lette con attenzione......ne ....fra le righe !
Caro Niccolò , bravo. !
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aspetto che me lo invii l'unione.
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aspetto che me lo invii l'unione.
;D ;D ;D
Si aspetta e spera...
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:-X
Non so se l'Unione lo invierà , non sono molto soddisfatti del contenuto , volevano scrivesse pro.....non........ :-\
comunque dovrebbe inviarlo a tutte le sezioni , lo vedrei come atto dovuto ....piaciuto o meno....condiviso o meno
;D
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il mio era sarcasmo ;),se l'unione voleva che Campriani scrivesse un libro con i loro dettami avrebbero dovuto quantomeno finanziarne la pubblicazione,sempre che non lo abbiano fatto per davvero,in tal caso ci stà che non ne siano contenti,e a maggior ragione ne vorrei copia in sezione visto che i grani sarebbero nostri,come con i manuali di pistola e carabina che fecero tempo fa,anzi se c'è qualcuno responsabile delle consegne e che ci legge si ricordi di spedire le copie mancanti alle varie sezioni,se invece il libro lo avesse scritto e pubblicato in proprio,che dire ...se lo vedrò me ne farò regalare una copia autografata.
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Si trova nel circuito delle librerie?
mi sembra corretto acquistarlo anche per dare sostegno economico al campione di una disciplina dove a fronte di tanti sacrifici circolano pochissimi soldi.
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Ben detto " ginavi "
ma a parte il sostegno economico al libro e al Niccolò , è ciò che esprime che va sostenuto , sono concetti puliti
e pieni di immensa maturità . E' questo che dicono non sia piaciuto al premier . Sono mondi diversi , uno da vero atleta , e io Niccolò lo ricordo da bambino sin dai tempi Bibbiena , che cita con enorme affetto nel testo , l'altro , quello del premier , è un mondo di potere , di quasi prepotenza sino a schiacciare il confronto e la libera espressione di punti vista diversi. Che lui sia innervosito tantissimo è voce di suoi alti collaboratori , che poi siano veri o falsi non so ma avendo conosciuto bene il soggetto sono propenso a credere . E' vietato agire in proprio , pensare diverso . :-X
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:'(
questa è una frase tratta dalla presentazione del libro . Profonda ! esprime la vera essenza della realtà !
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Lì, intraprende un viaggio dentro se stesso, alle origini dell'ambizione, alle radici stesse della propria essenza di uomo, tra i sogni di gloria e gli equivoci imposti da un ambiente e un paese, l'Italia, che non sa più vincere, ma neppure più perdere.
riferimento
http://www.librimondadori.it/libri/ricordati-di-dimenticare-la-paura?fb_comment_id=fbc_292663537532418_1259817_293422717456500#f1c0ef086f06596
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Fa riflettere tantissimo.
Grazie.
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complimenti a Niccolò, ottimo lavoro! :)
C'è parecchio materiale, sportivo e non, su cui riflettere... e diverse bastonate nei denti a illustri personaggi ai vertici del "sistema" sportivo italiano (CONI/UITS)
Chissà se scatterà pure per lui un indagine della procura federale per avere espresso giudizi inequivocabili! Giudizi tanto diretti e chiari da farmi dubitare che in federazione non abbiano letto bene e attentamente il libro, altrimenti non mi spiego perché sia stato messo in home page sul sito federale... ::) ;)
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Credo che debbano fare buon viso a cattivo gioco,non è facile penalizzare un medagliato come il Campriani perlomeno non lo si può fare apertamente e d'altro canto è comunque una ottima copertina da sfruttare per il movimento e cosa di non poco conto mi sembra che il Campione viva e si alleni non proprio a contatto con la federazione.
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Per quanto è scritto nel libro non è che "sembra" ma "è"
Campriani ribadisce più volte la volontà/necessità di star lontano ad un ambiente dove pressione psicologica e necessità di immagine hanno rischiato di affossare un talento naturale.
Direi che è molto chiaro il messaggio che le medaglie sono il frutto dell'insuccesso di Pechino e della determinazione di un ragazzo ventenne che non ha approfittato dello status di atleta di stato attendendo e subendo passivamente strategie, metodi e schemi (obsoleti) tipicamente italiani.
Si è messo in gioco, ha azzardato una scelta difficile (trasferirsi all'estero) per studiare, allenarsi e prepararsi mentalmente, recuperando la difficile condizione mentale derivata da quanto accaduto a Pechino, e il risultato è stato il riscatto personale di cui ora tutti godiamo.
Allo stesso tempo si evince che il suo talento in Italia è stato "sfruttato" e cresciuto sul piano tecnico, ma il campione è uscito sul piano umano e lontano dall'Italia... viene spontanea la riflessione che forse c'è qualcosa da rivedere radicalmente... "altro che ricerca del talento" e i corsi per animatori...
In alcuni passaggi, soprattutto dove racconta di Brescia e di Londra, può apparire irriverente ed egoista, però i risultati dimostrano che la ragione era ed è dalla sua parte, se solo il 30% dei giovani sotto i trent'anni avesse il coraggio di pensare e agire come Campriani, l'Italia potrebbe avere un futuro sia sul piano sportivo che sociale di ben altra caratura rispetto ai presupposti attuali...
Chi invece i trenta li ha passati dovrebbe riflettere sul fatto che non è mai troppo tardi per riprendere in mano le redini del proprio destino prendendo coscienza che non si può vivere pensando alla pensione e all'assistenzialismo lasciando che la gerontocrazia (ovvero coloro che hanno già avuto e continuano a prendere con voracità) condizioni il presente e il futuro prossimo a qualunque livello, sportivo e sociale
Niccolò Campriani ci ha dato dimostrazione pratica, svelando i retroscena dei tre anni antecedenti l'Olimpiade, che ci vuole coraggio, determinazione, spirito di sacrificio e tanta volontà per condizionare il proprio futuro, proprio l'esatto contrario del prodotto della nostra attuale società: i bamboccioni (e raccomandati). Ma ci dimostra anche che il raggiungimento di un obiettivo è la sommatoria di tante cose e che il talento (tecnico/pratico) non basta, aiuta certo, ma non è sufficiente per fare un campione.
Ci sarebbe da parlare per ore di come applicare il "modello Campriani" nelle sezioni TSN e in ambito UITS e non solo...
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bravo Niccolò, semplice e diretto come solo i grandi campioni, quelli veri, sanno essere, nella vita di tutti i giorni come sotto i riflettori. Le medaglie olimpiche danno lustro e credibilità ai suoi pensieri ma, attenzione, non sempre "l'immunità" cammina di pari passo, corre voce infatti che il buon Marco Masetti sia in procinto di essere "giubilato" nonostante una dote di 14 medaglie internazionali (credo) conquistate dai suoi tiratori di pistola negli ultimi quattro anni.
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leggetevi questo.................................
:-[ :-[ :-[ :-[ :-[ :-[ :-[ :-[ :-[ :-[ :-[ :-[ :-[
La confessione Il racconto autobiografico di Niccolò Campriani sull'ombra che minaccia l'atleta in bilico fra il trionfo e la depressione
Quel maledetto ultimo colpo
La paura di vincere che attanaglia i tiratori nel momento decisivo L'amico rivale Il caso limite di Matthew Emmons che per due volte alle Olimpiadi, tradito dall'emozione, finì per sparare senza volere sul bersaglio sbagliato
C erte volte la cattiveria spara in anticipo. «Ma quand'è che farai finalmente centro all'ultimo colpo?». Alle conferenze stampa dopo una premiazione olimpica in genere la prima domanda è per il vincitore, non per la medaglia di bronzo. Il cronista americano ci mise anche un sorriso perfido, a sottolineare un quesito che solo gli addetti ai lavori della carabina, lo sport era questo, potevano comprendere in tutta la sua inutile velenosità. Matthew Emmons, il destinatario, fece una smorfia, si strinse nel giubbotto di camoscio e avvicinò la bocca al microfono. «Posso rispondere io?». La voce era quella di Niccolò Campriani, il nostro vincitore, nostro nel senso che si trattava di un perfetto sconosciuto, figlio di uno sport minore, ma da pochi minuti titolare di una medaglia d'oro a Londra 2012. «E proprio mentre pronuncio queste parole sento una vampata di caldo in faccia. È la rabbia. O la timidezza. O tutte e due le cose insieme. I giornalisti mi guardano gelati: ho infranto il protocollo. Non credo capiti spesso alle Olimpiadi». Ci sono libri che raccontano una vita per momenti, come fosse una galleria di quadri, e altri che raccontano una vita in un solo momento. Ricordati di dimenticare la paura (edito dalla Mondadori), bello a cominciare dal titolo, appartiene alla seconda categoria. Perché sceglie una strada poco frequentata, come il racconto delle proprie fragilità e paure, delle ferite non solo metaforiche che ti lascia addosso una disciplina ossessiva come il tiro con la carabina, scelta perché un figlio segue sempre il padre. E se qualcuno sta pensando a Open di Andre Agassi, fatte le debite proporzioni ci stiamo muovendo in quel territorio. Non l'autocelebrazione per obbligo contrattuale, ma una confessione onesta delle proprie sofferenze e debolezze. Quel giorno a Londra Campriani disse che il povero Emmons, che intanto lo guardava con una espressione da cerbiatto spaurito, aveva perso l'oro ma restava la persona che lui ammirava di più nello sport e nella vita, che la sua resilienza davanti alle sconfitte e ai colpi della vita era sempre stata la sua fonte di ispirazione. Finì il suo discorso sopprimendo un singhiozzo di commozione. Emmons, che gli sedeva a fianco, gli prese la mano, si voltò di lato per non fare vedere il viso rigato di lacrime. Nessuno di noi giornalisti poteva affermare in sincerità di conoscere il «nostro» campione, del quale tutti stavamo cercando frettolosamente una biografia che ce lo rendesse meno ignoto, ma capimmo che non era uno come gli altri. E soprattutto c'era qualcosa di forte che univa quei due, l'ingegnere fiorentino e l'americano dallo sguardo triste. Questo libro è soprattutto il racconto di due vite parallele che si uniscono per lenire le proprie ferite. Sono entrambi predestinati al successo. Sono entrambi fragili, sapendo di esserlo. L'incontro al villaggio olimpico di Campriani con il presidente del Coni Gianni Petrucci è l'emblema di questa consapevolezza destinata ad emergere, prima o poi. Il «capo» gli dà un buffetto. Dai, che la ricreazione è finita, gli dice. Una frase innocente, come tante. «Mi si gela il sangue. Difficilmente si potrebbe sintetizzare meglio l'equivoco in cui ero caduto, tutto ciò da cui sono scappato negli ultimi quattro anni». Alle Olimpiadi di Pechino era stato davanti a tutti, fino all'ultimo colpo. «Due monete, una sopra l'altra, creano uno spessore di 3,34 millimetri. Nella vita normale è niente. Nel tiro a segno è la differenza che passa tra un 10 e un 8. Cioè la misura del mio fallimento: ho sbagliato. Dopo 59 colpi perfetti sono fuori dalle Olimpiadi. Tradito dal mio cuore. Eliminato. Tutto è perduto. Per due centesimi».La scelta di prendersi una «ricreazione», tornare sui libri, abbandonare la carabina, ancora non basta per guarire dalla depressione. Non basta lo psicologo, non bastano le cure. I demoni devi guardarli in faccia. Devi trovare qualcuno che ti guidi nella sofferenza, che la conosca meglio di te. Matthew Emmons è quella persona. Poteva essere il più grande di tutti i tempi. Divenne quasi una barzelletta per giornalisti cattivi. Ad Atene 2004 commise una degli errori più grandi della storia dello sport, non solo della carabina. Di tutti gli sport. Stava dominando. Ultimo tiro. Il boato di sorpresa del pubblico. Aveva sparato nel bersaglio del concorrente accanto a lui. Finì ultimo. A Pechino fu quasi peggio, perché era la seconda volta. Dominava. Ultimo tiro. Premette il grilletto per errore. Tradito da se stesso, ancora una volta. Dopo il fallimento cinese, Campriani lotta contro i suoi demoni. Accetta una borsa di studio in America. Ricomincia a sparare, ma qualcosa si è rotto. In una notte senza sonno manda una mail a Emmons. L'unica persona al mondo che lo può capire, chi meglio di lui. Ricordati di dimenticare la paura è la storia dell'amicizia tra due ragazzi interrotti. Della loro ricerca di una normalità che renda immuni dall'ossessione rappresentata da quella carabina, e dai fallimenti che essa comporta. Le loro debolezze fanno nascere una forza. Ci sono passati entrambi. Nel 2010 Matthew ha anche scoperto di avere un tumore alla tiroide. «Pensa se non avessi fatto quell'errore» dice a Niccolò. Non avrebbe conosciuto sua moglie, l'unica atleta che lo consolò dopo quella umiliazione in mondovisione. Non avrebbe capito che la bolla dell'ossessione si può anche bucare. Sarebbe un vincente, ma una persona peggiore. C'è tutto questo, nella bellezza di quel momento a Londra e del libro di Campriani. Forse le strade si separano proprio in quel punto. Niccolò ha vinto, non è più prigioniero. Matthew è ancora in catene, ancora sconfitto, ma ormai è un uomo diverso. Per dirla con Richard Ford, adesso sanno entrambi come si fa. Si sono aiutati a vicenda. Hanno affrontato insieme la rovina. Hanno evitato il rimpianto. E sono qui a raccontarlo.
Pagina 58
(13 aprile 2013) - Corriere della Sera
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è un esempio da manuale di auto-mutuo aiuto
la dimostrazione che i problemi si possono risolvere in autonomia ma se vengono condivisi con altre persone nelle stesse condizioni, anziché isolarsi e chiudersi e/o emarginarsi (o venire emarginati dal sistema o dalla società) è più facile individuare motivazioni e soluzioni per non farsi travolgere definitivamente dalla depressione subendo passivamente il destino
i risvolti umani che emergono sono emblematici, due ragazzi di indubbio talento, che si ritrovano a combattere ognuno contro se stesso ma che insieme vincono la guerra pur avendo perso battaglie personali importanti
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Ho viaggiato con Alex Zanardi fino a Roma e stava leggendo il libro di Capriani.
Non gli ho chiesto un commento perchè non era arrivato nemmeno alla metà.
Certo che essere letti da un campione nello sport e nella vita, rammento a voi tutti che "Alex non è un campione di Cartone",
è sicuramente un abella soddisfazione.
La vera sconfittà è che campioni come Campriani devono sopportare il fiato sul collo della dirigenza Romana.
Dirigenza che a me non piace.....e a te, carissimo Nicolò, piace l'attuale dirigenza Circense?
Chi ha già letto il libro dice che la risposta la si trova tra le righe.
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...
Dirigenza che a me non piace.....e a te, carissimo Nicolò, piace l'attuale dirigenza Circense?
Chi ha già letto il libro dice che la risposta la si trova tra le righe.
no, no in quel caso non c'è proprio alcun dubbio!!!
ma fermarsi a giudicare/criticare non è esaustivo, il messaggio che deve passare è che un atleta agonista (di talento o meno) non è ne una marionetta (professionista) ne un portafogli ambulante (non professionista)
ok, siamo uno sport "minore" ma se non cambia il modo di approcciare e vivere lo sport del tiro, tenendo presente che le sezioni TSN non sono e non nascono come società sportive e assolvo a colpiti attribuiti per legge, continueremo ad autoghettizzarci rendendo vana qualunque velleità che si vorrebbe attribuire alla figura dell'animatore, cosa che per una società sportiva dovrebbe essere intrinseca e invece da noi va addirittura "imparata" con un corso federale... mah?!?
grande Zanardi! ha dimostrato di sapersi risollevare, in tutti i sensi, dopo un evento catastrofico (umano e sportivo)
queste persone più o meno conosciute, dovrebbero essere i testimonials principali di tutto il movimento sportivo in quanto rappresentano l'essenza pura di ciò che significa saper combattere sportivamente anche contro se stessi.
Purtroppo pare difficile legare questi concetti alle merendine, ai biscottini e/o a famose creme spalmabili alla nocciola, o a schemi si "successo" sportivo apparentemente facile, ma tant'è. Lo so è pura retorica e sto sognando ad occhi aperti...
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certo che in Unione se la sono presa forte con Nicco,a diverse ore dalla finale di CdM ancora non hanno scritto una riga sull'ottavo posto "conquistato". ;D
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Nicolò ha le carte in regola per fare il Presidente dell'UITS.
Speriamo che almeno lui direttamente riesca a cambiare qualcosa o si affianchi e collabori con persone di buona volontà che
vogliono il cambiamento.
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certo che in Unione se la sono presa forte con Nicco,a diverse ore dalla finale di CdM ancora non hanno scritto una riga sull'ottavo posto "conquistato". ;D
L'ottavo posto vale più dell'elezione "farlocca" della dirigenza che governa.
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sicuramente,stupisce che non una parola sia stata scritta in home page del sito sui risultati in Korea,quando di solito in tempo reale ci frullano i maroni anche con le notizie tipo: Niccolò si è tagliato le unghie stamattina.non lo trovate strano?
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Bello! Molto personale.
Mi rimane qualche perplessità quando parla della medaglia di Tesconi.
Pag. 161-162
………………..
Alla fine è l’atleta che ha tirato la miglior finale. Posa la pistola, guarda il monitor. Argento. Ha vinto la medaglia d’argento.
………………..
Valentina lo abbraccia
………………..
A sera, a Casa Italia, c’è un clima di grande festa.
………………..
Più parlo con le persone dentro la squadra e più mi accorgo che l’argento di Luca è esploso come una granata, ferendo qua e là un po’ tutti. Sia chiaro, siamo sinceramente entusiasti della sua vittoria. E’ un ragazzo simpatico, gli vogliamo molto bene e il gruppo è unito, saldo, compatto. Ma è anche vero che Luca era alla sua prima esperienza olimpica e, insomma, quell’argento vinto così, con apparente leggerezza, è stato vissuto da molti come una sorta di ingiustizia.
………………..
STUPENDO:
Ha vinto la medaglia d’argento….Valentina (?) lo abbraccia ….. è esploso come una granata ferendo un po’ tutti…… è un ragazzo simpatico…….il gruppo è unito, saldo, compatto …….quell’argento vinto così……una sorta di ingiustizia.
Che quadretto idilliaco! Bell’ambientino questa nazionale………
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Bello! Molto personale.
Mi rimane qualche perplessità quando parla della medaglia di Tesconi.
Pag. 161-162
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Alla fine è l’atleta che ha tirato la miglior finale. Posa la pistola, guarda il monitor. Argento. Ha vinto la medaglia d’argento.
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Valentina lo abbraccia
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A sera, a Casa Italia, c’è un clima di grande festa.
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Più parlo con le persone dentro la squadra e più mi accorgo che l’argento di Luca è esploso come una granata, ferendo qua e là un po’ tutti. Sia chiaro, siamo sinceramente entusiasti della sua vittoria. E’ un ragazzo simpatico, gli vogliamo molto bene e il gruppo è unito, saldo, compatto. Ma è anche vero che Luca era alla sua prima esperienza olimpica e, insomma, quell’argento vinto così, con apparente leggerezza, è stato vissuto da molti come una sorta di ingiustizia.
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STUPENDO:
Ha vinto la medaglia d’argento….Valentina (?) lo abbraccia ….. è esploso come una granata ferendo un po’ tutti…… è un ragazzo simpatico…….il gruppo è unito, saldo, compatto …….quell’argento vinto così……una sorta di ingiustizia.
Che quadretto idilliaco! Bell’ambientino questa nazionale………
Non oso pensare all'aria che si respira in viale Tiziano.
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...pensate solo per un attimo cosa sarebbe accaduto a Casa Italia se Tesconi avesse fallito!!!(e alla prima esperienza olimpica ci poteva stare!!!) L'amico Marco Masetti, che lo aveva fortemente voluto in pedana a Londra a dispetto dei "santi", pare avesse già contattato il gestore italo-irlandese di un noto PUB londinese per un ingaggio part-time, di sicuro non sarebbe tornato con la delegazione italiana ma viaggiato con mezzi propri!!!
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...pensate solo per un attimo cosa sarebbe accaduto a Casa Italia se Tesconi avesse fallito!!!(e alla prima esperienza olimpica ci poteva stare!!!) L'amico Marco Masetti, che lo aveva fortemente voluto in pedana a Londra a dispetto dei "santi", pare avesse già contattato il gestore italo-irlandese di un noto PUB londinese per un ingaggio part-time, di sicuro non sarebbe tornato con la delegazione italiana ma viaggiato con mezzi propri!!!
e guarda un po... Masetti pare abbia ricevuto il ben servito... grande questa federazione!!!
il libro di Campriani ci aiuta a capirne le motivazioni... qualcuno ha avvertito ingiustizia per la medaglia di Tesconi?!? ma ci faccia il piacere... non sarà mica per caso quel tizio che su Facebook fece il diavolo a 4 qualche tempo fa?
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e guarda un po... Masetti pare abbia ricevuto il ben servito... grande questa federazione!!!
il libro di Campriani ci aiuta a capirne le motivazioni... qualcuno ha avvertito ingiustizia per la medaglia di Tesconi?!? ma ci faccia il piacere... non sarà mica per caso quel tizio che su Facebook fece il diavolo a 4 qualche tempo fa?
Non sono iscritto a Facebook... Si può avere una trascrizione qui di ciò che è stato detto? Grazie! :)
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non c'è bisogno di Facebook e della sua leggerezza (dubbia, se non scarsa utilità)
Giorgio, Concentrica ti accontenta e ti rinfresca la memoria (eri intervenuto pure tu... ;)):
http://www.concentrica-online.it/smf2/index.php/topic,2877.msg21385.html#msg21385
http://www.concentrica-online.it/smf2/index.php/topic,2727.msg21482.html#msg21482
buona ri-lettura ;)
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ho letto il libro di Campriani tutto d'un fiato,come non mi succedeva più da anni,grande uomo prima che grande atleta,bravo.
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24 settembre 2013
Oggetto: Presentazione libro di Niccolò Campriani
Gentili Presidenti,
si informa che venerdì 27 settembre 2013 presso il poligono TSN di Milano in occasione dei Campionati Italiani Seniores, al termine della finale di carabina 10 metri uomini, alle ore 15.30, il Campione Olimpico Niccolò Campriani presenterà il suo libro "Ricordati di dimenticare la paura" edito da Mondadori.
Cosa fa di un atleta un uomo felice? Da Pechino a Londra un Campione Olimpico ci parlerà di se stesso e del suo sport.
Cordiali saluti
Non avendo più niente in repertorio si ricorre alla presentazione del libro della serie:
"I buoi sono gli ultimi a saperlo".
Infatti Concentrica già ne ha parlato i Presidenti pure l'hanno letto e l'UITS per spostare il problema "divisione torta
certificati" con i poligoni privati si avvale del plurimedagliato olimpico ma perchè la dirigenza federale non approfitta dello
stesso incontro per spiegare cosa sta accadendo o rassegnare le dimissioni?
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24 settembre 2013
Oggetto: Presentazione libro di Niccolò Campriani
Gentili Presidenti,
si informa che venerdì 27 settembre 2013 presso il poligono TSN di Milano in occasione dei Campionati Italiani Seniores, al termine della finale di carabina 10 metri uomini, alle ore 15.30, il Campione Olimpico Niccolò Campriani presenterà il suo libro "Ricordati di dimenticare la paura" edito da Mondadori.
Cosa fa di un atleta un uomo felice? Da Pechino a Londra un Campione Olimpico ci parlerà di se stesso e del suo sport.
Cordiali saluti
Non avendo più niente in repertorio si ricorre alla presentazione del libro della serie:
"I buoi sono gli ultimi a saperlo".
Infatti Concentrica già ne ha parlato i Presidenti pure l'hanno letto e l'UITS per spostare il problema "divisione torta
certificati" con i poligoni privati si avvale del plurimedagliato olimpico ma perchè la dirigenza federale non approfitta dello
stesso incontro per spiegare cosa sta accadendo o rassegnare le dimissioni?
E allora per par condicio all'amico tesconi devono far allestire la mostra fotografica in occasione delle gare da svolgersi a Napoli altrimenti c'arrabbiamo!
:P :P
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ecco... da ente pubblico UITS si appresta a diventare federazione sportiva del Coni e ente culturale!!!