Caro Pierpu,
io non faccio io tuo mestiere e forse pecco di ingenuità o presunzione di cercare di capire il "legalese", anche i vertici federali nel recente passato mi hanno pubblicamente rivolto tali osservazioni, nel particolare che non si diventa avvocati documentandosi su internet.
E vero, non si diventa avvocati su internet, così come non si diventa esperti informatici e di sicurezza per solo saper accendere un computer o saper maneggiare un'arma.
Però lo sforzo di cercare di capire di cosa si parla, di capire dentro a cosa ci muoviamo (quadro normativo), di capire la bontà o meno di determinate norme statutarie, sarebbe una giusta pretesa nei confronti di chi si candida e poi si ritrova a gestire le sezioni e la federazione nonché ente pubblico.
Se una persona competente come te, arriva a sbilanciarsi sul fatto che lo stesso DPR 90/2010 forse ha creato un qualcosa di poco chiaro (il sistema TSN/UITS in essa descritto) allora qualunque nostra interpretazione (ragionata), può essere considerata rispettabile, fin tanto che qualcuno (un giudice o il legislatore) non arrivi a far chiarezza.
Nel frattempo, rimango dell'avviso che la difesa e la tutela dell'autonomia e funzione pubblica delle sezioni da UITS sia l'unica condizione che ne possa preservare l'esistenza in futuro, confidando però in un netto cambio di passo nel modo di gestire e concepire le sezioni stesse con uno statuto serio e non confezionato a tavolino proprio da chi ne vuol fare carne da macello.
Detto questo, l'auspico è proprio quello di una presa di coscienza seria da parte dei dirigenti sezionali ovvero che il futuro è nelle loro mani, che la loro accondiscendenza acritica su quanto viene puntualmente calato dall'alto non porterà a nulla di buono se non alla fine e all'oblio del TSN per come lo conosciamo.
Poi magari scopriremo che tanti saranno contenti comunque, amen... almeno noi ci si è provato a mettere in guardia chi, in quanto componente dell'assemblea nazionale, potrebbe incidere su quanto potrebbe accadere in futuro.
Chi si candida e poi si ritrova a gestire una sezione, è vero "compra un pacchetto" di oneri e onori preconfezionato, ma ho la certezza che molto spesso si badi più agli "Onori" ignorando forse troppo spesso gli "Oneri", le leggi e i regolamenti (giusti o sbagliati che siano).
Questa consuetudine e mancanza di responsabilità poi spesso porta nei peggiori dei casi a situazioni come quella di Palermo e di altre sezioni, gestite forse più come imprese private che non come associazioni sportive dotate anche di funzioni pubbliche.
L'ingerenza, per altro tardiva di UITS, che ho riscontrato nei due dispositivi che comminano pesanti sanzioni disciplinari all'intero gruppo dirigente della sezione, che sicuramente ha responsabilità oggettive indiscutibili sull'evoluzione degli eventi in quel di Palermo, la leggo nei modi e nei termini in cui ad esempio si affronta il problema dei direttori/istruttori di tiro.
Ma a mio avviso ancora più evidente è la "culpa in vigilando" che UITS dimostra nel comminare, con grave ritardo rispetto gli esposti fatti da soci della sezione, una sanzione disciplinare sulla base dell'assenza di agibilità e del non corretto utilizzo degli impianti di tiro soprattutto in relazione all'agibilità, sulla quale la stessa UITS ha responsabilità storiche!!!
Quante sezioni andrebbero sanzionate per l'utilizzo improprio degli impianti di tiro?!? Quanti impianti di tiro ancora ad oggi non dispongono di agibilità adeguate?
Purtroppo, e tu me lo insegni, in un ipotetico procedimento giudiziario innanzi la giustizia ordinaria, quanti si salverebbero dichiarando: "mi sono comportato così perché me l'ha detto UITS"?
L'immane responsabilità di presidenti, direttori e istruttori di tiro e dirigenti delle sezioni, sia sotto il profilo penale che amministrativo non verrà mai condivisa con UITS, i suoi dirigenti e/o le sue figure apicali.
Ciò non significa che in ragione della responsabilità che ci si accolla ci si può sentire liberi di agire anarchicamente rispetto il legame con chi ci dovrebbe vigilare e coordinare, ma nemmeno si possono "prendere ordini" e pagarne solidamente le conseguenze, e/o vedersi invasa la propria autonomia quando non ne sussistono le ragioni ed il rapporto è completamente sbilanciato a monte (vedasi ad esempio l'imposizione del tesseramento anche a chi di attività sportiva non ne fa nemmeno a livello sezionale).
La relazione tra le Sezioni TSN e UITS va profondamente rivista nell'interesse reciproco, ma continuare a lasciare che le regole vengano calate dall'alto, ovvero da chi si professa esperto e vanta curriculum e studi elevati, non è atteggiamento corretto da parte dei dirigenti delle sezioni, i quali dovrebbero invece coalizzarsi per individuare un team di esperti che tutelino le proprie prerogative nel contraddittorio con UITS e gli enti vigilanti... perché UITS non è una grande famiglia, bensì un ente che bada sempre più a se stesso, che negli anni ha perso contatto con la realtà del territorio e delle sezioni... tanto da arrivare a farsi commissariare!!!
Tanto basterebbe per giocarci il tutto per tutto per riprenderci il TIRO A SEGNO