infatti se qualcuno merita un'indennità di carica è proprio il presidente di sezione, e forse anche i consiglieri che a parte la rappresentanza legale, di fatto hanno le medesime responsabilità e corrono i medesimi rischi sia sul piano civile/amministrativo che su quello legale in ragione del mandato, ma a condizione che:
1) dimostrino adeguata competenza e conoscano bene leggi e regolamenti sul TSN
2) abbiano coscienza delle problematiche fiscali legate all'attività sportiva e soprattutto quella istituzionale
3) conoscano e rispettino le direttive sulle agibilità dei poligoni con annessi e connessi, siano esse di derivazione civile piuttosto che militare. Forse quelle militari sono a volte assurde e stringenti, ma dimostrano che loro per primi ci tengono a pararsi adeguatamente le terga (e non sono volontari)
4) abbiano piena coscienza della propria e della responsabilità di tutto il CD che per semplicità dovrebbe essere composto di max 5 elementi
5) che si ponga il limite a due mandati consecutivi per i consiglieri e presidenti (se funziona così per la più grande democrazia del mondo, gli Stati Uniti d'America, può funzionare anche da noi)
La gratuità della carica per gli organi direttivi del TSN e delle sue Sezioni, prevista già nella legge di costituzione e regolamentazione del TSN nel 1882 e confermata nella 479/30, consuetudine poi riconfermata fino ai giorni nostri nelle attuali ASD, nasceva dal fatto che non c'era elezione ma nomina diretta e che il presidente o era un militare (quindi già remunerato dallo stato) o persona della società civile di elevato rango e/o spessore morale e alta considerazione (quindi non uno straccione a cui mancavano 30 denari in tasca...), le responsabilità e il controllo erano affidati a prefetti e comandanti delle divisioni militari competenti per territorio, di fatto il presidente era il rappresentante delle istituzioni vigilanti.
Ora invece, ci troviamo a che fare con sodalizi a base associativa piegati al ruolo di ASD unicamente per convenienza fiscale, convenienza che è stata mal "barattata" con la preziosa eredità della funzione pubblica che storicamente è sempre stata in capo alle Sezioni TSN.
Baratto decisamente sfavorevole, infatti oggi il gravame della burocrazia e delle incombenze di varia natura (non ultima quella dei defibrillatori), hanno generato un peso e rischi decisamente smisurati rispetto a qualunque dirigente di qualunque altra ASD di qualunque altro sport riconosciuto dal CONI!!! Infatti le sezioni non nascono ASD... sono state "forzate" a un ruolo restrittivo tanto che si è arrivati a usurparne ("scipparne") le funzioni portando anche a UITS la competenza su istruzione e certificazioni di maneggio, che di fatto sono per la stessa impraticabili, non avendo mezzi e risorse, se non tramite le Sezioni (oggi) e/o altri soggetti (in un futuro più prossimo di quel che possiamo immaginare).
Alcuni presidenti di sezioni importanti (e "ricche"), percepiscono un compenso con regolare contratto di collaborazione pagando le relative tasse, senza il bisogno di "camuffarsi" in collaborazioni "sportive" rientranti nei 7500,00 esentasse figurando come istruttori/tecnici.
7.500 euro esentasse, anche se non sono proprio bruscolini forse basterebbero appena per le spese legali se si fosse chiamati a doversi difendere in sede civile o penale, sempre che se ne esca assolti... vedasi i recenti e correnti processi a presidenti, consiglieri e direttori di tiro di TSN dove sono avvenuti incidenti con morti e feriti...
Possono forse 7.500 euro esentasse giustificare o ripagare una condanna penale anche fosse per un reato colposo?
Nelle piccole e medie sezioni, si tira avanti proprio perché ci sono volontari (tra cui quasi tutti i presidenti) che per pura passione e abnegazione tirano la "carretta". Mentre a Roma si divertono a fare i "grandi" con la burocrazia facile, collari, guinzagli, magli di ferro, bastoni e carote... il tutto a dispetto di quella semplificazione scritta nella legge!
Se ai dirigenti sezionali, a partire dai presidenti, si riconoscesse un'indennità di carica (anche fosse figurativa) buona parte delle sezioni, soprattutto quelle piccole, forse chiuderebbero per insufficienza di risorse per l'ordinaria amministrazione e manutenzione... a meno di rivoluzionare tutto il sistema a partire dalle stesse leggi che regolamentano il rilascio e il rinnovo dei porti d'arma, incrementando il parco degli iscritti obbligati.
Ma alla fine, tutto ciò che rende comunque inspiegabile il servilismo e timore reverenziale (paura?!?) che tanti presidenti e dirigenti delle sezioni hanno nei confronti di "mamma UITS", lasciandosi trattare almeno in apparenza come delle "marionette" che agiscono a comando. Diviene davvero difficile credere che ciò sia possibile solo per puro naricisismo, per qualche "patacca" o per il piacere di sentirsi chiamare "presidente"... a mio avviso il gioco (il rischio) non vale la candela... ma tant'è
Per mio conto non mi stancherò mai di incitare gli interessati a drizzare la schiena, quanto meno come moto d'orgoglio e amor proprio a difesa di ciò che si rappresenta, ovvero le sezioni TSN.
Se è giusto (e non lo metto in dubbio, avrà certamente i suoi meriti e debita giustificazione) che il direttore sportivo del settore giovanile federale percepisca 70.000,00 euro lordi, il quale di certo non ha in capo le responsabilità e i rischi di un dirigente di sezione, penso che la dirigenza federale dovrebbe riconsiderare il proprio agire (assurdamente e illegittimamente impositivo) nei confronti delle sezioni, documentando e rendendo trasparenti le motivazioni che portano a determinate delibere...
Gli stessi dirigenti sezionali, dovrebbero riflettere altrettanto bene... perché i soldi per pagare quegli incarichi arrivano dalle sezioni grazie al lavoro di tanti volontari e dalla collettività (le tasse di tutti i contribuenti che diventano i contributi alle federazioni elargiti dal CONI)