Autore Topic: INTERROGAZIONE ACI - QUANTE SIMILITUDINI  (Letto 983 volte)

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INTERROGAZIONE ACI - QUANTE SIMILITUDINI
« il: Gennaio 21, 2014, 07:49:02 am »

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03117
presentato da
PRODANI Aris
testo di
Lunedì 13 gennaio 2014, seduta n. 150
  PRODANI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
   l'Automobile club Italia (ACI) è una federazione sportiva nazionale a carattere pubblico istituita all'inizio del novecento – riconosciuta dal CONI (che ogni anno gli destina non meno di 1.500.000 euro ricavati dalle tasse) e dalla Fédération Internationale de l'Automobile (FIA) – con l'obiettivo di favorire lo sviluppo dello sport automobilistico, del comparto dell'auto in Italia, di associare e tutelare gli automobilisti e di organizzare manifestazioni sportive;
   l'ACI è anche un ente pubblico non economico, su cui esercita la vigilanza il Ministero della giustizia, la cui attività principale riguarda la gestione del PRA e l'acquisizione dei relativi tributi (il bollo auto), oltre la fornitura di numerosi servizi erogati soprattutto attraverso società di sua proprietà (che operano «in house providing») rivolti sia ai propri soci che alla generalità degli automobilisti;
   il carattere speciale dell'ACI non riguarda solo la sua doppia «natura» giuridica ma anche la corresponsione ai propri vertici di indennità ed emolumenti esorbitanti, che contrastano con quelli di altre Federazioni sportive nazionali;
   a titolo esemplificativo si ricorda che nel 2010 il segretario generale dell'Automobile Club Italia, Ascanio Rozera, ha guadagnato 320 mila euro all'anno, l'allora presidente Enrico Gelpi circa 264 mila euro e 105 mila euro i vicepresidenti. Ai componenti dell'Assemblea generale, del Consiglio generale e del Comitato esecutivo è stato corrisposto, oltre alle rispettive indennità, anche un gettone di presenza pari a 41,32 euro;
   l'attuale presidente Angelo Sticchi Damiani, che esercita un potere assoluto anche sulle società controllate dall'ACI, è stato nominato al vertice dell'ente, come riportato da un articolo pubblicato da Il Fatto Quotidiano l'8 giugno 2012, alla vigilia di una sentenza della Corte dei conti che l'ha condannato, confermando il primo grado di giudizio, a pagare 21.986 euro per danno erariale arrecato proprio all'ACI per l'annullamento di una gara d'appalto per la promozione dei campionati italiani di automobilismo del triennio 1998-2000. Quest'abuso è costato all'ACI quattro milioni di euro di risarcimento danni pagati alla società Salerno Corse, che aveva vinto la gara d'appalto annullata, e diversi altri milioni di euro spesi in super consulenze per la difesa;
   la condanna ha carattere definitivo, visto che si tratta di un appello della Corte dei conti e in quanto tale non prevede ulteriori gradi di giudizio se non per aspetti inerenti la giurisdizione;
   con Sticchi Damiani sono state condannate altre sei persone – tutti componenti del Comitato esecutivo dell'ente ai tempi dei fatti considerati – giudicati «gravemente colpevoli», che dovranno versare allo Stato il 10 per cento del danno arrecato, circa 154 mila euro. Si tratta di Pasquale De Vita, attuale vicepresidente ACI che per decenni è stato anche presidente dell'Unione petrolieri italiani in chiaro conflitto di interessi, e Rosario Alessi, ex presidente dell'Automobile Club, oggi a capo di Sara Assicurazioni di proprietà dell'ACI;
   la permanenza di Sticchi Damiani alla guida dell'ACI contrasta con il codice etico dell'organizzazione e con quello del CONI, il Comitato Olimpico che esercita il controllo per quanto riguarda le attività sportive e che nel frattempo continua a elargire finanziamenti pubblici;
   proprio secondo il «Codice di Comportamento Sportivo» approvato dal CONI il 30 ottobre 2012, deve essere garantita l'onorabilità degli organismi sportivi (articolo 11) con la sospensione immediata in via cautelare, secondo le modalità previste, «dei componenti che sono stati condannati, ancorché con sentenza non definitiva, per i delitti indicati nell'allegato “A” o che sono stati sottoposti a misure di prevenzione o di sicurezza personale»;
   le stesse considerazioni riguardano De Vita e Alessi che ricoprono ruoli cruciali nelle controllate ACI Informatica e Sara assicurazioni di cui sono i rispettivi presidenti;
   secondo l'interrogante sarebbe opportuno che l'istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private (Isvap) si attivasse affinché sia revocata con effetto immediato a Rosario Alessi la carica di presidente della Sara, compagnia di assicurazioni tra le più affermate d'Italia;
   per la guida di un ente importante come l'ACI è opportuno scegliere una persona con un curriculum impeccabile, senza precedenti negativi, soprattutto se questi ultimi riguardano danni erariali rivolti proprio all'ente chiamato a dirigere –:
   se l'esecutivo intenda commissariare immediatamente l'associazione automobilistica che non può essere presieduta da un dirigente pubblico condannato per danno erariale, revocando immediatamente la nomina di Sticchi Damiani;
   quali misure urgenti s'intendano adottare per restituire credibilità all'ACI, sconvolta da scandali e spese di gestione disinvolte;
   se non si ritenga opportuno privare l'ACI della sua natura «ibrida», separando la federazione sportiva dalle funzioni proprie di un ente pubblico non economico. (4-03117)