Autore Topic: Esplosione in poligono a Pordenone  (Letto 19566 volte)

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Offline Valerio

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Re: Esplosione in poligono a Pordenone
« Risposta #40 il: Gennaio 03, 2009, 15:25:00 pm »
IL GAZZETTINO

Intanto continua l’indagine della magistratura. Ora l’accusa si trasformerà da lesioni a omicidio colposo
Ferito al poligono, due mesi di agonia
Morto l’artigiano cinquantenne di Fontanafredda coinvolto nell’incidente. Era il più grave

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Sabato 3 Gennaio 2009, 
È morto Fernando Toffolo, 50 anni, perito chimico, titolare di un’azienda di termoidraulica e analisi delle acque, di Fontanafredda (originario di Polcenigo). Era uno dei soci che era rimasto ustionato in modo grave nello scoppio, avvenuto l’1 novembre, nel poligono di via Tiro a segno a Pordenone. Per due mesi ha lottato contro le ustioni che gli avevano devastato il 75 per cento del corpo, ma anche contro le infezioni (setticemia). Nelle ultime settimane i medici del Centro ustionati dell’ospedale Maggiore di Parma sembravano orientati a un cauto ottimismo. Toffolo, seppure ancora ricoverato in rianimazione con prognosi riservata, aveva dato segnali di miglioramento, seppure lievi. Improvvisamente il quadro clinico è precipitato il 31 dicembre. La moglie Elisabetta Brambilla e il fratello Vittorio si sono precipitati a Parma, al capezzale di Fermando. Nel cuore avevano la speranza che, per l’ennesima volta, superasse il momento critico. Invece non ce l’ha fatta e il suo cuore, nella notte tra l’1 e il 2 gennaio, si è irrimediabilmente fermato, lasciando sgomenti i parenti, gli amici e le tante persone che gli volevano e gli vogliono bene. «Non so darmi pace - ha spiegato il padre Ermanno, che abita a Polcenigo e che era molto legato al figlio primogenito (Vittorio è di 2 anni più giovane) - perché era la mia stampella. Adesso non so cosa farò. Da pochi mesi ho perso la moglie, uccisa da un tumore, e adesso il destino mi ha strappato anche un figlio». Ha la voce rotta dal dolore e dai singhiozzi repressi Ermanno Toffolo. Poi finisce per maledire quella passione per le armi da tiro a segno del figlio: «Quell’amore per le armi e per il poligono - ha concluso - gli sono costate la vita. Mi hanno strappato l’affatto di Fernando».
      Da quanto si è appreso il rito funebre d’addio di Fernando Toffolo dovrebbe essere celebrato lunedì a Fontanafredda. Poi la salma sarà dovrebbe essere sepolta a Polcenigo.
      Ermanno Toffolo era nato ed era cresciuto a Polcenigo. Dopo le scuole dell’obbligo aveva ottenuto il diploma di perito chimico e già nel 1980 aveva aperto l’azienda nella zona industriale di Fontanafredda. Subito dopo si era sposato con l’amata Elisabetta, che lo aveva reso padre di Fabio. Era un uomo buono Fernando e sempre disponibile ad aiutare amici e conoscenti. Aveva un’unica passione: quella per il tiro a segno e le armi.
      Dopo l’esplosione nel poligono la Procura aveva iscritto sul registro degli indagati il presidente del Poligono generale Antonio Carrabba e il direttore di tiro Ettore Mei (uno dei feriti che, con gli amici Daniele Moras e Liano Grizzo, si trova ricoverato in un centro grandi ustionati) con le ipotesi d’accusa di incendio colposo e lesioni colpose gravi (ora diventerà omicidio colposo).[/color]      Roberto Ortolan
     
     

 
 
   
 
Alti come pini, forti come torri, uniti come catene.
Tasi e Tira

Offline mimmo

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Re: Esplosione in poligono a Pordenone
« Risposta #41 il: Gennaio 03, 2009, 20:00:51 pm »
Il Generale Schiavi è il perito incaricato dalla Procura di Pordenone per l'incendio al Tiro a Segno.

Leggete cosa scrive il Giudice Edoardo Mori 
Gen. Romano Schiavi - Memorie di un perito

Gen. Romano Schiavi - Tra bombe e veleni ... una vita!
Edizione a cura dell’Autore. Brescia 2008
schiavi

Il generale Romano Schiavi, per quanto ne so il miglior perito per esplosivi ed armi che abbiamo avuto in Italia, giunto a quell’età in cui si tende a far dei bilanci della propria vita, ha pubblicato un libro di ricordi sulle proprie esperienze di esperto nell’arco di quarant’anni. Il che vuol dire che ha visto nascere e fatto crescere la scienza delle perizie balistiche ed esplosivistiche in Italia.
Il libro è scritto con stile umoristico e ripercorre casi giudiziari famosi trattati dall’Autore; ma lascia l’amaro in bocca perché la realtà che ne esce è desolante.
In quarant’anni non si è riusciti a far comprendere ai giudici che fra i periti vi è una marea di ciarlatani e scalzacani e che se questi entrano in un processo, rovinano il processo e molti innocenti; di recente si sono viste indagini su casi gravi ridicolizzate dalla approssimazione dei laboratori ufficiali; è noto che vi sono periti esperti soltanto nel presentare parcelle milionarie che lo Stato paga senza fare una piega; ecc. ecc.
Eppure il migliore dei periti (lui questo non lo racconta, ma lo so io) è stato lentamente messo da parte perché aveva lo sciocco vizio di dar torto ai pubblici ministeri; e questi, è noto, non amano che si sgonfi ciò che essi hanno gonfiato con tanta cura e che si faccia toccar loro con mano, che il loro perito di fiducia, magari aduso a frequentare gli ambienti giudiziari, così abile a creare accuse  per sbattere i mostri in prima pagina, era un pazzoide incompetente.
Detto ciò, il libro è altamente istruttivo e, se essi usassero leggere, dovrebbe essere lo “livre de chevet” di quei periti e giudici di cui abbiamo appena detto: scoprirebbero quale  enorme quantità di nozioni sono necessarie per essere dei buoni periti, quali infiniti trabocchetti si presentano, come l’intelligenza e la cultura siano  mezzi di indagine infinitamente superiori ai microscopi in mano a principianti imbacuccati in tute bianche di plastica.

Chi vuole acquistare il libro può ordinarlo direttamente all’autore al costo di 30
euro scrivendo a romschi123@tin.it. (togliere il numero 123, che serve per
evitare lo spam).

(16 aprile 2008)


Offline mimmo

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Re: Esplosione in poligono a Pordenone
« Risposta #42 il: Aprile 07, 2009, 23:27:57 pm »
Qualche novità tra le inchieste di Pordenone e Pistoia ci sarà.
Il Presidente domenica era a Pistoia in questi giorni sarà a Pordenone qui........gatta ci cova.
Non so se vuol assoldare il perito di pordenone contro quello di pistoia o viceversa ;D.

Certo che le inchieste hanno un denominatore comune, 2 morti e vari feriti e la dirigenza federale,probalilmente nel mirino della procura.

Se le cose volgeranno giustamente per il trionho della berita, il primo che dovrà essere iscritto è il primo dirigente

Offline mimmo

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Re: Esplosione in poligono a Pordenone
« Risposta #43 il: Aprile 25, 2009, 23:02:06 pm »
Indagine nell'indagine, a pordenone!
Il poligono è senza omologazione (agibilità), l'innesco l'avrebbe causato un revolver 460 della smith.
La fiammata avrebbe dato avvio all'incendio.
=============================================================================
Costruttore: Smith & Wesson, 2100 Roosevelt avenue, po box 2208 Springfield, MA 01102-2208, Stati Uniti, tel. 00.18.00.33.10.852, fax 00.14.13.74.73.317
Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), tel. 04.71.80.30.00, fax 04.71.81.08.99, http://www.bignami.it, email@bignami.it
Modello: 460 Xvr Performance center
Tipo: pistola a rotazione
Calibro: .460 S.&W.
Impiego specifico: tiro alla silhouette metallica
Numero colpi: 5
Meccanica: telaio chiuso con tamburo basculante sul lato sinistro e ruotante in senso antiorario
Scatto: Azione mista
Percussione: mediante cane esterno e percussore inerziale
Sicura: automatica al percussore, automatica al cane (a tamburo aperto l’arma non può scattare, a cane armato non si può aprire il tamburo)
Canna: lunga 305 mm (12”)
Lunghezza totale: 457,2 mm
Mire: tacca di mira micrometrica nera, regolabile in altezza e derivazione; mirino avvitato sulla canna
Materiali: acciaio inox, guancette Hogue in gomma
Finiture: telaio lucido, manicotto opaco
Peso arma: 2.270 grammi
Numero catalogo nazionale: 16.475 (arma sportiva)
Prezzo: 1.650 euro, Iva inclusa
==========================================================================

Se il poligono avesse avuto l'agibilità ci voleva la III categoria.
Ciao
 
« Ultima modifica: Aprile 25, 2009, 23:09:01 pm da mimmo »

Offline mimmo

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Re:Esplosione in poligono a Pordenone
« Risposta #44 il: Luglio 19, 2011, 15:28:15 pm »
http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2011/05/12/news/esplosione-al-tiro-a-segno-due-rinviati-a-giudizio-1.56929

Esplosione al tiro a segno Due rinviati a giudizio
Disposto il processo per il direttore Mei e il presidente del poligono Nel 2008 morì Fernando Toffolo e si ustionarono altre tre persone

+- di Laura Pigani

Sono stati rinviati a giudizio i due indagati per lo scoppio al poligono di tiro, avvenuto il 1° novembre 2008 in via del Tiro a segno, che costò la vita a Fernando Toffolo, 50enne di Vigonovo di Fontanafredda e provocò ustioni gravi al direttore del tiro a segno, il 62enne di Pordenone Ettore Mei, a Liano Grizzo, 47enne di Montereale Valcellina e a Daniele Moras, 41enne di Sacile. Il generale Antonio Carrabba, presidente del poligono e il direttore Mei saranno dunque processati: il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Pordenone, Patrizia Botteri, ha fissato la prima udienza per il 12 luglio davanti al giudice monocratico Roberta Bolzoni.

Il gup ha inoltre rigettato l’eccezione di nullità della perizia elaborata in fase di incidente probatorio e contestata dalla difesa del generale Carrabba e dall’avvocato Rizzieri di parte civile (assiste Liano Grizzo) «perchè non erano stati ammessi i periti di parte». Eccezione che sarà ribadita in dibattimento.

I difensori del generale Carrabba, gli avvocati Remo Anzovino e Paolo Dall’Agnolo, hanno presentato al gup una memoria di 40 pagine dove evidenziano la mancanza di responsabilità del proprio assistito, individuando invece una responsabilità in concorso di Toffolo e Mei. Toffolo, in sostanza, non avrebbe potuto sparare: il regolamento interno del poligono, infatti, vieta di sparare con un’arma (calibro 460) che produce più di 115 decibel nello stand da 15 metri, mentre Toffolo avrebbe sparato attorno ai 140 decibel (che prevede invece uno stand da 80 metri). Al generale viene contestato di non aver adeguatamente pulito il locale, ma un testimone affermerebbe che l’uomo eseguiva quotidianamente le pulizie, anche la mattina della tragedia. Quale, allora, la causa dello scoppio? Sarebbe avvenuto sì per la polvere incombusta (come affermato nella perizia), ma non quella sedimentata e dovuta alla mancanza di pulizia, bensì a causa dell’incombusto prodotto sparando con decibel più alti del dovuto.

Una tesi, questa, contestata dal difensore di Mei, l’avvocato Arnaldo De Vito: «Proprio quel giorno Mei e altre persone avevano misurato i decibel, che erano inferiori a quelli consentiti. Inoltre, l’uso della pistola con la quale sparava Toffolo era consentito su quella linea. Impossibile poi che la polvere incombusta prodotta dai soli 20 colpi sparati quel giorno potessero causare lo scoppio». Tra l’altro nella causa civile in corso a Trieste i legali di Moras (Petringa Nicolosi) e della moglie di Toffolo (De Zan) non hanno citato Mei come responsabile dell’accaduto.

Offline mimmo

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Re:Esplosione in poligono a Pordenone
« Risposta #45 il: Luglio 19, 2011, 15:58:22 pm »
http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2011/05/12/news/esplosione-al-tiro-a-segno-due-rinviati-a-giudizio-1.56929

Esplosione al tiro a segno Due rinviati a giudizio
Disposto il processo per il direttore Mei e il presidente del poligono Nel 2008 morì Fernando Toffolo e si ustionarono altre tre persone

+- di Laura Pigani

Sono stati rinviati a giudizio i due indagati per lo scoppio al poligono di tiro, avvenuto il 1° novembre 2008 in via del Tiro a segno, che costò la vita a Fernando Toffolo, 50enne di Vigonovo di Fontanafredda e provocò ustioni gravi al direttore del tiro a segno, il 62enne di Pordenone Ettore Mei, a Liano Grizzo, 47enne di Montereale Valcellina e a Daniele Moras, 41enne di Sacile. Il generale Antonio Carrabba, presidente del poligono e il direttore Mei saranno dunque processati: il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Pordenone, Patrizia Botteri, ha fissato la prima udienza per il 12 luglio davanti al giudice monocratico Roberta Bolzoni.

Il gup ha inoltre rigettato l’eccezione di nullità della perizia elaborata in fase di incidente probatorio e contestata dalla difesa del generale Carrabba e dall’avvocato Rizzieri di parte civile (assiste Liano Grizzo) «perchè non erano stati ammessi i periti di parte». Eccezione che sarà ribadita in dibattimento.

I difensori del generale Carrabba, gli avvocati Remo Anzovino e Paolo Dall’Agnolo, hanno presentato al gup una memoria di 40 pagine dove evidenziano la mancanza di responsabilità del proprio assistito, individuando invece una responsabilità in concorso di Toffolo e Mei. Toffolo, in sostanza, non avrebbe potuto sparare: il regolamento interno del poligono, infatti, vieta di sparare con un’arma (calibro 460) che produce più di 115 decibel nello stand da 15 metri, mentre Toffolo avrebbe sparato attorno ai 140 decibel (che prevede invece uno stand da 80 metri). Al generale viene contestato di non aver adeguatamente pulito il locale, ma un testimone affermerebbe che l’uomo eseguiva quotidianamente le pulizie, anche la mattina della tragedia. Quale, allora, la causa dello scoppio? Sarebbe avvenuto sì per la polvere incombusta (come affermato nella perizia), ma non quella sedimentata e dovuta alla mancanza di pulizia, bensì a causa dell’incombusto prodotto sparando con decibel più alti del dovuto.

Una tesi, questa, contestata dal difensore di Mei, l’avvocato Arnaldo De Vito: «Proprio quel giorno Mei e altre persone avevano misurato i decibel, che erano inferiori a quelli consentiti. Inoltre, l’uso della pistola con la quale sparava Toffolo era consentito su quella linea. Impossibile poi che la polvere incombusta prodotta dai soli 20 colpi sparati quel giorno potessero causare lo scoppio». Tra l’altro nella causa civile in corso a Trieste i legali di Moras (Petringa Nicolosi) e della moglie di Toffolo (De Zan) non hanno citato Mei come responsabile dell’accaduto.


http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2011/07/16/news/poligoni-chiusi-e-noi-dove-spariamo-1.732153

IL SINDACATO DI POLIZIA UGL

«Poligoni chiusi. E noi dove spariamo?»
Da qualche giorno gli uomini della Questura di Pordenone sono stati messi nelle condizioni di non poter più praticare le loro esercitazioni di tiro in quanto i due poligoni dove settimanalmente i...

Da qualche giorno gli uomini della Questura di Pordenone sono stati messi nelle condizioni di non poter più praticare le loro esercitazioni di tiro in quanto i due poligoni dove settimanalmente i poliziotti si esercitavano sono stati entrambi chiusi, perché inagibili.
L’allarme arriva dal segretario dell’Ugl Polizia di Pordenone Raffaele Padrone, che ha denunciato «la chiusura sia del poligono della vicina Questura di Udine sia di quello che veniva concesso alla polizia di Stato dal comando Ariete sito presso il centro sportivo in località “La Comina” di Pordenone al quale è toccata la medesima sorte per lo stesso motivo: “Non ci sono più soldi per l’adeguamento del recupero dei fumi di combustione”. Anche il poligono di via Tiro a Segno a Pordenone non può essere utilizzato in quanto, dopo il drammatico episodio di qualche anno fa, è risultato non idoneo per le armi lunghe in dotazione alla Polizia di Stato. Le nostre proteste - ha concluso Padrone – non termineranno qui. Siamo pronti a scendere in Piazza per continuare a denunciare gli sprechi e per richiamare l’attenzione dei cittadini ma soprattutto per evitare il disastro della sicurezza».


Offline pierpu

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Re:Esplosione in poligono a Pordenone
« Risposta #46 il: Luglio 19, 2011, 19:16:00 pm »
ho poco chiaro il riferimento ai Db: si vuole far ruotare l'eventuale profilo di responsabilità del tiratore per aver impiegato un'arma troppo rumorosa (pur se anche la soglia di rumorosità può inficiare l'agibilità di uno stand) piuttosto che valutare eventualmente la sua potenza?
ancor meno chiaro lo schema: 115 Db <=> poligono 15 mt; 140 Db <=> poligono a 80 mt ??
io sapevo che gli 80 mt si fanno di corsa e 110 ad ostacoli..
Istruttore 1° livello Istituzionale,  MASTER  e Formatore Istituzionale UITS.

Offline mimmo

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Re:Esplosione in poligono a Pordenone
« Risposta #47 il: Luglio 20, 2011, 08:00:23 am »
Un amico m'ha fatto notare che nella difesa delle sezioni dove ci sono stati i morti ed i feriti c'è un'unica regia che tenta di far escludere dall'attività  penale chi di fatto consentiva alle sezioni di operare, sapendolo, in assenza di agibilità al tiro ma non so se in tema di risarcimento potrà cavarsela.
Ciao

Offline Ricky

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Re:Esplosione in poligono a Pordenone
« Risposta #48 il: Luglio 20, 2011, 11:01:46 am »
Un caro saluto a tutti,
è spiacevole purtroppo leggere (e quindi ricordare) i tristi eventi che hanno comportato vittime sui luoghi deputati al tiro.
Dovute sono quindi le indagini che arriveranno a conclusioni che saranno poi appellabili se non accettate, e giù di lì secondo il meccanismo della giustizia italiana. Saranno quindi valutati sia gli aspetti tecnici che gestionali.
Tutte le responsabilità fanno capo ai Presidenti dei TSN a cui deve andare il nostro più sentito sostegno per le incombenze che si assumono, volontariamente e non, e a quanti si trovavano coinvolti nell’evento con azioni di controllo (Direttore di tiro e/o serventi alla funzione).
Per le eventuali ricadute che però ogni atto può avere, per ogni notizia che si può dare, che può essere spunto di riflessione e, magari, di qualsiasi azione di parte, inviterei i partecipanti al forum ad inviare solo notizie, tralasciando i commenti.
Ognuno di noi, per le competenze che ha, per le proprie conoscenze, anche professionali, sa di leggere (e commentare) perfino sproloqui a volte. Ma il meccanismo della giustizia è operato dagli uomini, fallaci a volte (per definizione), anche in buona fede. Chiederei il rispetto degli uomini, e quindi lasciarli lavorare in tranquillità, per non divenire anche noi giudici e magari condizionare eventuali risvolti.
Non so se questa mia proposta trovi consensi o diventi fonte di ilarità, ho riflettuto prima di inviare questa mail, ma come azione di coscienza mi sono sentito in dovere di farla. W l'ilarità, se ne gonsegue.
Saluti a tutti

Offline mimmo

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Re:Esplosione in poligono a Pordenone
« Risposta #49 il: Luglio 20, 2011, 11:36:45 am »
Per le eventuali ricadute che però ogni atto può avere, per ogni notizia che si può dare, che può essere spunto di riflessione e, magari, di qualsiasi azione di parte, inviterei i partecipanti al forum ad inviare solo notizie, tralasciando i commenti.
Ognuno di noi, per le competenze che ha, per le proprie conoscenze, anche professionali, sa di leggere (e commentare) perfino sproloqui a volte. Ma il meccanismo della giustizia è operato dagli uomini, fallaci a volte (per definizione), anche in buona fede. Chiederei il rispetto degli uomini, e quindi lasciarli lavorare in tranquillità, per non divenire anche noi giudici e magari condizionare eventuali risvolti.
Non so se questa mia proposta trovi consensi o diventi fonte di ilarità, ho riflettuto prima di inviare questa mail, ma come azione di coscienza mi sono sentito in dovere di farla. W l'ilarità, se ne gonsegue.
Saluti a tutti

No caro Richy la tua risposta non suscita ilarità!
A me viene semmai da piangere ricordando che sei stato un consigliere federale!
Ps.: Un forum non è una vetrina dove riportare notizie e basta a quelle ci pensano i giornali.
 :'( :'( :'( :'( :'(
« Ultima modifica: Luglio 20, 2011, 11:38:13 am da mimmo »