Anche l'anno scorso una poliziotta si è suicidata allo stadio, certe cose non avvengono solo in poligono.
Alla fine i guai sono per chi resta, per i dirigenti di treviso e per la brutta storia che resta nella mente delle persone.
Ciao
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Cinque e mezza di sera, via Fonderia, Poligono di Tiro.
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Cinque e mezza di sera, via Fonderia, Poligono di Tiro.Gli spari qui sono una consuetudine, ma un colpo, ieri sera, ha messo la parola fine sulla vita di un uomo: F.F., di 37 anni, nato a Roma ma residente a Treviso . L'uomo, di professione buttafuori e in passato steward allo stadio durante le manifestazioni sportive, in un attimo ha deciso di farla finita: si è puntato la pistola alla testa, la stessa arma che qualche istante prima aveva rivolto verso un bersaglio lontano, e ha sparato. Fine.
Ad assistere alla scena gli altri tiratori sulle pedane, 5 più due istruttori, e il pubblico al di là del vetro di protezione; almeno altre sei persone. Come in un film: la pistola, un revolver calibro 356 Smith & Wesson noleggiata ieri stesso al Poligono, che si avvicina, il dito sul grilletto e il proiettile che parte, nessuna possibilità di tornare indietro. La scena è stata terribile.Ora si tenta di capire perché l'uomo, che qui a Treviso aveva piantato radici, che qui aveva la fidanzata, abbia preso una decisione del genere e abbia anche stabilito di mettere in atto quello che forse era un piano già scritto o solo un attimo di disperazione, proprio all'interno del Poligono Nazionale di Tiro.
In questo stesso luogo, per altro, già alcuni anni fa, si era verificato un suicidio altrettanto drammatico: un uomo aveva compiuto lo stesso insano gesto all'interno dei bagni. Non solo, in città - nel quartiere di Monigo - lunedì scorso anche una guardia giurata ha compiuto questo tremendo passo, a casa propria, probabilmente perché coinvolto in un'indagine penale.
Stavolta ogni cosa è avvenuta in pubblico: sulla pedana di tiro. Si tratta di una corsia lunga, assolutamente blindata per evitare ogni tipo di incidente o pericolo per i tiratori vicini. A fianco dell'uomo, ieri pomeriggio, anche alcuni agenti che si stavano esercitando. In questo luogo transitano circa 2.500 persone: sono i soci iscritti.Una buona parte di loro appartiene alle forze dell'ordine e utilizza il poligono per allenamenti ed esercitazioni. L'altra parte è costituita da comuni cittadini che amano questo sport. Anche F.F., ormai da due o tre anni, era iscritto e andava regolarmente a tirare. Un appassionato come molti altri.
Eppure, ieri, qualcosa è scattato. A quanto pare, dopo aver sparato alcuni colpi di pistola in piedi verso il bersaglio, il 37enne ha chiesto una sedia, continuando a premere il grilletto da seduto. Nessuno si è insospettito, nessuno avrebbe mai immaginato che cosa covavano la testa e il cuore dell'uomo. Ad un certo punto, senza dare alcuna spiegazione, Fabrizio si è rivolto l'arma contro. Subito sono arrivati i soccorsi, ma invano.Sul piazzale di fronte all'area tiro sono rimaste solo le volanti della polizia e l'auto della vittima.
Beatrice Mani