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CORRIERE DELLA SERA SERGIO RIZZO - ENTI INUTILI

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http://www.corriere.it/politica/14_dicembre_28/enti-inutili-resistenti-poltrona-tutte-tecniche-sopravvivenza-85153760-8e6d-11e4-9f4a-a1bebd9fbc0e.shtml


Enti inutili e resistenti della poltrona Tutte le tecniche di sopravvivenza

I casi delle società salvate in extremis da emendamenti in Parlamento. Sono ancora salvi quelli che Cottarelli aveva suggerito di chiudere subito

di Sergio Rizzo


Resistere, resistere, resistere: imperativo categorico per l’anno che viene.
Resiste il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, di cui un disegno di legge costituzionale ha previsto l’estinzione. E che il disfacimento sia prossimo è evidente non solo dalle dimissioni del presidente dell’Abi Antonio Patuelli e di altri consiglieri, con il risultato che sono rimasti a presidiare Villa Lubin in 45 su 64. Il governo ha deciso di investire il segretario generale Franco Massi, che aveva tagliato i costi e si opponeva al delirio delle consulenze, di un compito decisamente più fruttuoso: la spending review del ministero della Difesa. Mentre la legge di Stabilità ha del tutto azzerato la dotazione, fra le vibranti proteste del presidente Antonio Marzano. Qualche settimana fa, quando la scure stava per calare, ha addirittura scritto a Matteo Renzi chiedendo di avviare le procedure per il rinnovo delle cariche, come previsto, ha preci-sato, «dalla legge n. 936 del 1986». Marzano perderà l’indennità, ma in cambio ritroverà il vitalizio da parlamentare. Intanto c’è ancora qualche milioncino da parte per pagare gli stipendi del personale. Nella segreta speranza che si vada a votare in primavera e la legge costituzionale possa saltare, regalando a tutti qualche scampolo di terapia intensiva.

E magari c’è qualcuno che ancora spera negli spiccioli del ministero del Lavoro. Perché pochi sanno che al Cnel arrivavano quattrini anche da lì: destinazione una struttura interna chiamata «Onc». Presieduta fin dal primo vagito dall’ex sindacalista Cisl Giorgio Alessandrini, classe 1938, fra il 1999 e il 2014 ha avuto dal ministero 5,3 milioni di euro. A un ritmo medio di 250 mila euro l’anno. È il compenso per la realizzazione ogni dodici mesi di un rapporto sugli immigrati e il mercato del lavoro: rapporto pressoché identico a quello prodotto annualmente dallo stesso ministero del Lavoro.

Ma resistono anche i 1.612 enti che l’ex ministro della Semplificazione Roberto Calderoli era arrivato a qualificare come «dannosi», promettendo di spazzarli via. E invece lui al governo non c’è più mentre loro sono vivi e vegeti. Nessuno ha più sollevato il problema con la necessaria decisione. Vivi i difensori civici. Altrettanto i Tribunali delle acque, i Bacini imbriferi montani, gli Ato, come pure i 600 «enti strumentali» delle Regioni che nel frattempo sono pure aumentati di numero. Vivissimi i 138 enti parco regionali nonché la pletora dei consorzi di bonifica fra i quali se ne trovò uno, nelle colline livornesi, che aveva 16 dipendenti e 33 fra consiglieri e revisori.

Per non parlare degli altri enti che si salvarono per il rotto della cuffia durante l’ultimo governo di Silvio Berlusconi grazie a un cavillo concesso loro: rifare in fretta in fretta lo statuto. Salvo l’Istituto agronomico per l’Oltremare. Salva la Cassa conguaglio per il Gpl (Gas di petrolio liquefatto). Salva la Fondazione Marconi. Salva l’Unione italiana Tiro a segno, del cui presidente Ernfried Obrist la Gazzetta dello sport pubblicò cinque anni fa la foto mentre posava accanto ad alcuni tiratori che indossavano la divisa storica delle SS, scatenando l’indignazione delle associazioni dei partigiani.

E salve, soprattutto, le società che Carlo Cottarelli aveva suggerito di chiudere subito. Un caso per tutti? Continua a esistere Arcus, creata dieci anni fa dall’ex ministro dei Beni culturali Giuliano Urbani. Il governo Monti l’aveva chiusa, poi durante la discussione di un decreto del governo di Enrico Letta un emendamento della forzista Elena Centemero l’ha resuscitata, con l’assenso di destra e sinistra. Da allora, l’ex ambasciatore Ludovico Ortona la amministra indisturbato.

Sopravvive pure l’Istituto per lo sviluppo agroalimentare, anch’esso decretato inutile da Monti e poi rianimato in Parlamento. Al pari dell’Istituto per il commercio estero, che poi se l’è cavata con la trasformazione in Agenzia. Anche se con un regalino incorporato: l’obbligo di ingoiare il personale di Buonitalia, società del ministero dell’Agricoltura finita (caso unico) in liquidazione. Sempre meglio, però, del funerale.

Un rischio corso pure dall’Ente nazionale per il Microcredito fondato da Mario Baccini che ne è presidente dalla fondazione, avvenuta nove anni fa quando era ministro. Monti aveva chiuso anche questo, ma il solito emendamento gli ha risparmiato la sepoltura. Per la felicità dell’onorevole Baccini, protagonista di un autentico capolavoro. Perché ha evitato non solo la soppressione della sua creatura, ma pure che le fossero tagliati i fondi pubblici: 1,8 milioni. Ciò grazie a un successivo emendamento alla legge di Stabilità di Monti. Autore, Mario Baccini.

Resta un rammarico. Che votando questi emendamenti i suoi colleghi parlamentari non abbiano mostrato analoga considerazione per un altro soggetto pubblico. Altrimenti, avrebbe resistito anche l’Agenzia per la regolamentazione del settore postale: nata a marzo, morta a novembre 2011. Una delle rarissime vittime dell’apparente lotta agli enti inutili.

diamante:
http://www.corriere.it/politica/14_dicembre_28/enti-inutili-resistenti-poltrona-tutte-tecniche-sopravvivenza-85153760-8e6d-11e4-9f4a-a1bebd9fbc0e.shtml

http://osserbari.wordpress.com/

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/enti-inutili-dal-cnel-al-tiro-segno-tutti-2061157/



La notizia rimbalza da sito in sito ed è davvero una brutta pubblicità.
Sergio Rizzo è una tra le firme Italiane più autorevoli, autore con Gian Antonio Stella d'innumerevoli libri sulla casta.
Forse dai libri di storia il TSN, grazie a trasmissioni articoli etc. che hanno fatto uno spaccato sul nostro mondo, finirà sulle pagine di cronaca.
Ma la colpa è dei giornalisti?
Ciao

sintesi:
Credo che in parte la colpa sia anche nostra......
Un eventuale cambiamento deve arrivare dall'interno, non possiamo sperare che ci sia una MAGIA esterna che cambi le cose.
Se già alle passate elezioni si fosse riusciti a eleggere altre persone..... invece a testa china ( per la maggior parte ) si è nuovamente dato il voto alla stessa persona che per 4 anni si è criticata.
Credo sia necessario sostenere i nostri Presidenti Sezionali spingendoli ad un voto "nuovo" che scardini le vecchie lobby.
Bisogna far scuola dentro le Sezioni, votando Consigli Sezionali che abbiano la forza di andare anche controcorrente, migliorando nel piccolo si potra migliorare anche il sistema.
Non basta però che questo avvenga in una o due sezioni..... ma so che questa è solo utopia....

Scusate lo sfogo

gianvi:

--- Citazione da: sintesi - Dicembre 30, 2014, 10:29:51 am ---Credo che in parte la colpa sia anche nostra......
Un eventuale cambiamento deve arrivare dall'interno, non possiamo sperare che ci sia una MAGIA esterna che cambi le cose.
Se già alle passate elezioni si fosse riusciti a eleggere altre persone..... invece a testa china ( per la maggior parte ) si è nuovamente dato il voto alla stessa persona che per 4 anni si è criticata.
Credo sia necessario sostenere i nostri Presidenti Sezionali spingendoli ad un voto "nuovo" che scardini le vecchie lobby.
Bisogna far scuola dentro le Sezioni, votando Consigli Sezionali che abbiano la forza di andare anche controcorrente, migliorando nel piccolo si potra migliorare anche il sistema.
Non basta però che questo avvenga in una o due sezioni..... ma so che questa è solo utopia....

Scusate lo sfogo

--- Termina citazione ---

Egregio Sintesi,su Concentrica se ne è scritto e riscritto ed è inutile cercare di chi le colpe,il Nostro mondo è,purtroppo,un qualcosa di indistinto:
siamo ente pubblico quando ci conviene e vogliamo godere dei benefici delle associazioni sportive in altri momenti;
Mamma uits ci deve rappresentare e difendere ma vogliamo l'indipendenza che ci permette di fare i nostri comodi;
ci dobbiamo unire intorno ai presidenti ma gli stessi  non vogliono che altri mettano becco nelle loro scelte;
gli obbligati in alcune sezioni hanno diritto al voto in altre no;
gli sportivi hanno diritti spesso dati dalla connivenza con chi gestisce le sezioni e non hanno mai doveri riguardo alla sezione stessa:o;
i comitati regionali(formati dai presidenti di sezione e da rappresentanti tecnici e sportivi spesso designati di fatto dagli stessi presidenti)hanno il diritto di veto sull'apertura di nuove sezioni, impedendo la nascita di realtà nuove e magari non contagiate dai pessimi comportamenti in uso in alcune sezioni e questo solo per paura di perdere parte della certificazione.
Viviamo una realtà ibrida dove chi ha delle responsabilità non può percepire per questo la giusta ricompensa e chi volesse fare solamente sport,pur nulla chiedendo,se non in linea ai voleri di chi nella sezione gestisce ne è impedito e quanto meno boicottato .

sintesi:
Credo sia proprio questo il più grande freno al cambiamento.....

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