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Votazioni: diritti e doveri

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Daniele Puccioni:
Non voglio entrare nel merito al luogo in cui si terranno le elezioni, nè sui candidati, ma semplicemente fare una riflessione.

Il significato di andare al voto, può essere visto da molteplici lati, ognuno importante, ed ognuno da la misura in cui ci sentiamo partecipi di questo evento.

Il voto è un diritto: una cosa ovvia certamente. Senza entrare nel significato storico/politico, ma restando in argomento, questo atto mette tutti sullo stesso piano, se non come valore di voto, come volontà di esprimere la propria volontà e le proprie idee, identificandole in un candidato.
In questo caso non ci sono sezioni escluse o dimenticate, tutte hanno gli stessi diritti di esprimersi e di far valere le proprie idee, anche per quei momenti in cui si sono sentite in qualche modo escluse.

Il voto è un dovere: altra ovvietà... spesso ci si sente indecisi o affaticati, ed anche sommersi da problemi sezionali o personali, e può sembrare lontano anche fare 30 kilometri per spostarsi ed affrontare qualche giornata fuori di lavoro extra. E' giusto e lo capisco. Ma vediamola da un altro punto di vista. Quanto mi piace questo sport? Mi ricordo ancora le vere motivazioni e la passione di quando ho cominciato? Sono ancora lo stesso, e sono ancora in grado di dimostrare a me stesso che ci tengo? Sicuramente le risposte saranno tutte positive, perchè altrimenti non saremmo qui a parlarne. E alla luce di questo ragionamento la parole "dovere" assume tutto un altro significato, una sfumatura completamente diversa.

Certo, queste sono belle parole o almeno parole che dentro di voi avevano già fatto strada, ma resta comunque il risvolto pratico di tutta la faccenda. Il tempo (lavoro, famiglia, sezione), i costi (il viaggio, mangiare e l'albergo), e la domanda "il mio voto servirà a qualcosa?"

Ci sono cose che non posso essere misurate in denaro o in tempo speso: credo che andare al voto sia una di queste.
Ci sono soluzioni pratiche in qui gli eventuali costi possono essere abbattuti o anche dimezzati: voli economici, viaggio condiviso con altri presidenti e rappresentanti, noleggio pullman regionale, albergo economico (ne esistono)...
Le soluzioni sono tante e le lascio alla vostra fantasia e possibilità....

Per quanto riguarda la certezza se il proprio voto servirà a qualcosa... beh niente a questo mondo è certo...

Una volta, qualche anno fa, dovevo andare a fare una gara, la 2° CIS a Siena. Nei giorni immediatamente precedenti mi era venuto un raffreddore bestiale con febbre, non molta ma quanto basta per farmi sentire uno straccio.
Dissi a me stesso: "cosa ci vado a fare? tempo perso, non sono in forma, mi sento male, ecc, ecc. Poi ricordai che ero in squadra e che la mia assenza avrebbe pregiudicato il risultato.
Sono andato ed ho fatto il terzo nonostante tutto...

Ho finito... riflessioni da Lunedi mattina....  ;)

pratesi:
Poichè parli di viaggi e alberghi, penso tu parli delle elezioni per il consiglio nazionale che si terrà a Mestre. In questo caso, chi ha diritto di andare a votare sono i presidenti, i rappresentanti degli atleti e chi altro, con delega o senza. Ossia tutte persone che debbono andare a esprimere un voto per una scelta fatta dai soci della sezione alla quale appartengono. Persone che dovrebbero essere interpellate dai suddetti "viaggiatori" per sapere cosa pensano di questo o di quello, ed in base a ciò andare ad esprimere il desiderio della maggioranza sezionale. Ora, mentre ribadisco con te che è un obbligo andare a votare, altrimenti non fanno il loro dovere e non onorano il posto per il quale sono stati votati, ma sapete dirmi chi sono quei presidenti che hanno convocato una assemblea straordinaria dei loro soci per discutere di questo?
Democrazia, se ci sei batti un colpo.
Pratesi

emilio944:
io sono un presidente che ha convocato il Consiglio Direttivo, al quale fanno parte di diritto i rappresentanti degli atleti e dei tecnici, per discutere delle elezioni del Consiglio della Federazione UITS. Penso che non sia una questione di democrazia non convocare l'Assemblea Generale dei Soci quando in Consiglio Direttivo della Sezione sono ampiamente rappresentati. Come tutti i Presidenti di Sezione, mi sono visto recapitare, in questo ultimo periodo, un numero infinito di mail e di lettere con un fine solo " come denigrare il Consiglio Nazionale e in special modo il Presidente OBRIST". Io sono convinto che in democrazia sia importante il ruolo dell'opposizione, ma vivaddio che sia costruttiva e che abbia almeno un fondamento di verità, agire come stanno agendo ancora oggi anche su questo spazio, da perfetti carbonari impunemente nascosti dietro a falsi nomi. Spero che un giorno escano allo scoperto e che abbiano in mano le prove delle loro argomentazioni. Vorrei dire la mia anche sulla scelta della località per l'Assemblea generale dei Presidenti. Mi sono chiesto se la località per l'assemblea fosse stata stabilita a Palermo, non ho niente contro questa stupenda città, non ci saremmo trovati i piagnistei delle Sezioni che si trovano più a nord? Non parlatemi di costi per favore. il numero di persone che si devono spostare saranno comunque quelli, qualunque sia la località scelta. E' palese che la densità maggiore di Sezioni si trova al nord d'Italia, va da se che anche i costi dovrebbero essere contenuti. Complimenti vivissimi per chi ha voluto aprire questa discussione fra i presidenti spero siano in tanti ad esprimere le proprie opinioni, ringrazio e saluto emilio bertella

Daniele Puccioni:
Essendo il primo presidente che si è espresso in questa sezione del forum, su questi argomenti, ti ringrazio per il tuo contributo, sperando che sia da stimolo per altri successivi.
In questo momento avere una discussione aperta credo che sia fruttuoso ed importante.

stefanofranceschetto:
Probabilmente il presidente Bertella si dovrebbe chiedere, tra le altre cose, come mai ha ricevuto un numero infinito di e-mail e di lettere” con il solo fine di denigrare Il Consiglio Nazionale e il Presidente OBRIST”. Il sig. Bertella da per scontato che tutte queste missive, ( infinite e-mail e lettere) non siano costruttive e che non abbiano nessun fondamento di verità. Ovvero, solo lui è depositario della verità. Non si cerca di capire da dove nasce questo malumore, non si cerca di vedere se ci sono stati degli errori da parte del Presidente OBRIS visto e considerato che, tra le altre cose, un importante consigliere nazionale ha dato le dimissioni. No! Il Presidente Bertella vuole OBRIST ( tutto maiuscolo come scrive lui ) sia santo e immacolato. Caro Presidente Bertella in questo sito non ci sono carbonari, ci sono soci che hanno passato una vita nella U.I.T.S. e che hanno il sacrosanto diritto di criticare il Consiglio Nazionale e in special modo il Presidente Obrist in nome di quella democrazia che permette all’opposizione di poter avere un ruolo di contrasto senza dover subire minacce di espulsione. Se poi Lei scrive che ci vogliono le prove di tutte queste” argomentazioni” come dice lei, le voglio citare un editoriale di un noto sito ( www.presidentetsn.it) che Lei sicuramente avrà visto e che fino ad oggi non mi risulta essere stato contraddetto:
“lo Statuto delle Sezioni la cui adozione fu richiesta con imposizioni e minacciando la non affiliazione, statuto che si è dimostrato “con evidenti profili di contrasto rispetto al quadro normativo vigente” e che è stato modificato integralmente a cura dei Ministeri della Difesa e dell’Interno; la soppressione dell’ente pubblico UITS dalla quale ci si è salvati per la caduta del Governo Prodi e per l’intervento in extremis di Fanini e colonnelli; la totale assenza di deleghe da attribuire a livello periferico ai Comitati Regionali; le desertiche ed onerose rappresentazioni della Team Cup, la mancata rappresentanza italiana nell’esecutivo ISSF i cui componenti sono stati tutti rieletti, a Cipro, per acclamazione ad esclusione di Obrist che si candidava al posto di Orati, la pessima gestione del disonorevole episodio di Fort Benning; il flop ottenuto con la MLAIC a seguito della netta rottura con il CNDA che rappresenta il mondo dell’avancarica a livello nazionale; i tanti soldi spesi per lo Studio Ghiretti senza ottenere risultato alcuno in materia d’immagine e comunicazione; le ricche parcelle pagate agli avvocati tra cui quelli spesi inutilmente per lo Statuto delle Sezioni e quelle astronomiche per la bozza di “riordino” di cui non ne abbiamo avuto necessità. Tutto ciò non fa altro che rendere tutti impazienti nell’attesa del 16 novembre, giorno in cui Presidenti, Atleti e Tecnici presenteranno il conto ad una dirigenza che ha troppo responsabilità per pensare di riproporsi nuovamente all’Assemblea per un nuovo mandato.”
Secondo lei tutto questo non è una “critica costruttiva e che abbia almeno un fondamento di verità” o vogliamo far  passare anche le Olimpiadi di Pechino come un grosso successo del presidente Obrist e del suo Consiglio Nazionale ?
I miei più cordiali saluti
Stefano Franceschetto
Consigliere Nazionale del Centro Nazionale Sportivo Fiamma.

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